Blog Expo: “Il balcone fiorito è l’anima di un edificio”

“Il balcone fiorito è l’anima di un edificio”

«Il balcone fiorito è l’essenza dell’anima di un edificio. Perché ci riconcilia con noi stessi e ci insegna a prenderci cura della natura». David Zonta è un floral e garden designer, titolare del negozio «Florius», che con l’arrivo della primavera consiglia di arricchire i nostri balconi con piante autoctone, mescolando i fiori alle erbe aromatiche. L’ultima novità sono i kokedama, chiamati anche «bonsai volant», che non hanno un vaso ma una «palla di muschio», e vengono appesi con un filo di nylon in una stanza. Per questo sembra che stiano volando indisturbati in un salotto. Oggi David Zonta parlerà dei kokedama alle 17.30 nello stand BF21 di Expo Casa, che per il primo anno dedica un’area della kermesse agli amanti del verde. La terrazza dell’Oval Lingotto per nove giorni si trasformerà in un giardino pensile, in un’oasi verde con fiori e piante da interni ed esterni, dove il pubblico potrà lasciarsi consigliare dagli esperti. 

Il primo consiglio riguarda la scelta dei fiori. Se è meglio non piantare le rose in un vaso, sono invece adatte a un giardino sul balcone le margherite, i ranuncoli, e le campanule. Anche gli aceri si adattano alla coltivazione in vaso, e i mirtilli e le more possono essere una buona soluzione anche per chi ha a disposizione un piccolo spazio. Se il vostro balcone è molto soleggiato, scegliete l’edera. Al contrario, la camelia e l’aspidistra (che è una pianta ornamentale dell’Asia) sono piuttosto resistenti anche nei terrazzi esposti all’ombra. «I giardini pensili continuano a essere di tendenza - dice David Zonta - perché rubano spazio al cemento e portano in un condominio la meraviglia della natura. L’importante è scegliere bene le vasche, che devono essere drenanti». Aggiunge: «La sfida del futuro sono i giardini verticali, già diffusi in Europa e a Milano, che non rendono più bella soltanto una casa ma tutta la città». 
lastampa.it

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