Blog Expo: Dai privati quattro offerte per Arexpo

Dai privati quattro offerte per Arexpo

La gara per la ricerca del partner privato per lo sviluppo del dopo Expo si chiude con quattro manifestazioni di interesse, da parte di raggruppamenti formati anche da grandi società internazionali. Ora Arexpo, la società proprietaria dei terreni, inviterà entro un mese chi ha i requisiti tecnici a esporre il proprio progetto; la risposta degli interessati arriverà entro i successivi 90 giorni; in autunno è quindi attesa la risposta di Arexpo e a fine 2017 ci sarà la stipula del contratto.
La gara 
Il vincitore disegnerà e svilupperà il masterplan di Arexpo, affiancandolo nella realizzazione del Parco della Scienza, per una superficie minima di 250mila metri quadri aumentabili fino a 480mila. Per il partner privato il diritto di superficie durerà 99 anni. 
Si tratta di un tipo di rapporto contrattuale mai utilizzato in Italia, che prende spunto da altre realtà europee, come Londra: il soggetto privato gestirà e realizzerà l’area seguendo linee guida date dal pubblico. La stima degli investimenti si aggira intorno ai 2 miliardi.
La chiusura del bando ha coinciso con la giornata dedicata alla visita a Milano del premier Paolo Gentiloni, che ha parlato dello sviluppo dell’area e del futuro Human Technopole sia a Palazzo Marino sia alla Fondazione Feltrinelli, con il sindaco Giuseppe Sala. Il tecnopolo sarà proprio il cuore dell’area di Expo, estesa 1,2 milioni di metri quadrati, destinata ad ospitare anche le facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano e le aziende specializzate in farmaceutica e nelle nuove tecnologie. Il tecnopolo, ha detto Gentiloni, «è un atto di fiducia nel futuro. L’Italia ha da crescere e c’è bisogno di una grande azione pubblica e privata».
Lo sviluppo 
Intanto va avanti anche il progetto del possibile trasferimento dell’Ema a Milano, per la quale si cercano sedi adatte. Anche Arexpo sta preparando una sua proposta, che dovrebbe essere pronta a fine marzo, e che ipotizzerà la costruzione di un nuovo edificio, ma probabilmente il dibattito a Milano si sta concentrando su quanto già esiste. Se l’agenzia europea del farmaco dovesse infatti essere realmente trasferita qui - e se veramente il dossier italiano dovesse risultare per Bruxelles più competitivo di quello di Vienna e di Amsterdam, le due concorrenti più forti - allora probabilmente Milano dovrebbe offrire un edificio già pronto, o di rapida ristrutturazione. 
Le ipotesi più probabili ad oggi sono due: la “terza torre” del nuovo quartiere Citylife, disegnata da Daniel Libeskind, per cui sono stati avviati i cantieri qualche mese fa, o il Pirellone, attualmente sede del consiglio regionale della Lombardia. Entrambe le strutture hanno come punto di forza la posizione strategica in città, ben collegata a tutto. Il Pirellone dovrebbe essere ristrutturato, mentre la torre di Citylife sarebbe nuova. Al momento quest’ultima sembra dunque la soluzione più indicata. L’Ema prevede il trasferimento di circa 900 persone (a cui si aggiungono 100mila visitatori all’anno).
ilsole24ore

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