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Reggio Emilia, un convegno per i 10 anni della stazione Mediopadana

 Il convegno ‘Idee in movimento. 10 anni di Stazione Av Mediopadana’, si terrà martedì 14 novembre dalle ore 18.30, alla Sala Verdi del teatro Ariosto. Verrò fatto il bilancio e delineate le sfide future dell’infrastruttura che ha connesso Reggio Emilia all’Europa


Stazione Mediopadana (foto archivio)
REGGIO EMILIA – La Stazione Av Mediopadana compie 10 anni, fu infatti inaugurata nel 2013. Reggio Emilia delinea un bilancio e definisce le sfide del futuro di questa infrastruttura strategica, proprietà di Rete Ferroviaria Italiana – società capofila del Gruppo FS Italiane, che connette la città e l’area vasta mediopadana, di cui è baricentro, alle principali città metropolitane italiane ed europee, con il convegno ‘Idee in movimento. 10 anni di Stazione Av Mediopadana’, che si tiene martedì 14 novembre dalle ore 18.30, alla Sala Verdi del teatro Ariosto. Sono previsti gli interventi di Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, Alex Pratissoli, vicesindaco con delega a Infrastrutture e Area vasta, Andrea Corsini, assessore a Mobilità, Trasporti e Infrastrutture della Regione Emilia-Romagna, Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale di Rfi – Rete ferroviaria italiana. Il confronto sarà arricchito dai contributi di alcuni esperti del mondo dell’economia e dell’impresa, della cultura e dell’università: Giulio Buciuni, professore al Trinity College di Dublino, Gianbattista La Rocca, Ad di Italo – Nuovo Trasporto Viaggiatori, Chiara Nasi, presidente e Ad di Cirfood, Marco Panini, Museo Collezione Umberto Panini, Andrea Pontremoli, Ad di Dallara Automobili, Guido Prati, presidente di Terminal One, Giuseppe Prestia, presidente di Venturini e Baldini, Liuc Salellas, sindaco di Girona, Moderatore dell’incontro, Paolo Bovio, Managing Editor di Will Media. L’incontro è a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti, sarà possibile seguirlo in diretta anche sul canale Facebook del Comune di Reggio Emilia. Dieci anni fa, quando entrò in esercizio, alla Stazione Av Mediopadana fermavano 8 coppie di treni al giorno, gli utenti erano poche centinaia e i posti auto a servizio dell’infrastruttura solo 400. Gli anni intercorsi hanno restituito una storia di grande successo. Oggi si contano fino a 90 treni al giorno e 1,7 milioni di passeggeri all’anno, con un incremento del 34% rispetto al 2022. Un ulteriore dato, che conferma l’intuizione originale della Stazione quale servizio per l’intera area vasta mediopadana, è rappresentato dall’ampliamento progressivo del bacino di provenienza extra provinciale degli utenti, ormai stabilmente sopra il 40%.
La crescita registrata in questi anni è il risultato di una strategia finalizzata al potenziamento dei servizi della stazione e della sua accessibilità. Negli ultimi cinque anni il Comune di Reggio Emilia, Rfi, il ministero dei Trasporti e i privati hanno infatti investito, in favore della Stazione Av Mediopadana, oltre 27 milioni di euro per: per portare la dotazione di parcheggi alla sua configurazione definitiva, ovvero 2.400 posti auto sicuri e controllati; realizzare una nuova hall di ingresso sul lato est, con scale mobili e ascensori, che verrà inaugurata all’inizio del prossimo anno; riqualificare gli ambienti presenti nel sotto-viadotto della Stazione, su circa 3.700 metri quadrati, destinati a ospitare nuovi servizi per i passeggeri il territorio. La Stazione Av Mediopadana, grazie agli investimenti realizzati e a quelli in corso, ha compiuto così un ulteriore salto di qualità in termini di funzionalità ed attrattività, confermandosi come il principale asset in grado di contribuire in maniera determinante alle performance del territorio. Per confermare questo primato occorre rilanciare costantemente la sfida originale, che portò a individuare a Reggio Emilia una fermata in linea dell’Alta velocità ferroviaria, a servizio non solo della città, ma dell’intero bacino mediopadano. Se i primi 10 anni di vita della Stazione sono stati fondamentali per accrescerne la funzionalità, i prossimi devono esserlo per la sua ulteriore accessibilità. Il nome stesso della Stazione, ‘Mediopadana’, deve ispirare ancora di più il senso e la necessità dei futuri investimenti, aumentandone il riconoscimento nell’area vasta con l’obiettivo di potenziare i collegamenti sia locali, da e verso il centro storico e la Stazione Centrale di Reggio Emilia, con una nuova linea dedicata di minibu, sia di area vasta favorendo le connessioni con le ferrovie storiche. 

 stampareggiana.it

Sogni appesi a un filo, a Reggio Emilia marionette e avanguardia per la nuova mostra di Palazzo Magnani di Reggio Emilia

Dal 17 novembre Palazzo Magnani dedica una mostra alle marionette e agli artisti che hanno guardato al gioco creativo come a una fonte di ispirazione estetica per cercare nuove modalità di espressione visiva. Ad accogliere i visitatori i costumi a grandezza naturale disegnati da Picasso per il balletto Parade, di Djaghilev, oltre a una folla di puppets: marionette e burattini dai più antichi, come i Pulcinella o gli Arlecchino della Commedia dell’Arte, a quelli di Otello Sarzi, reggiano di adozione, realizzati con materiali sperimentali
Il prestigiatore cinese; Scene e costumi di Pablo Picasso per il balletto “Parade”; prima rappresentazione Parigi, 1917. Musica di Erik Satie; Coreografia Léonide Massine. Costume ricostruito da Anna Biagiotti nel 2007 per la rappresentazione al Teatro dell’Opera di Roma. Ballerino Manuel Parucchini, Primi Ballerini, Solisti, e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma © Teatro dell’Opera di Roma, Archivio Storico
REGGIO EMILIA – A Palazzo Magnani dal 17 novembre 2023 al 17 marzo 2024, una mostra-spettacolo assolutamente originale, mai vista prima in Italia o all’estero. Ad andare in scena sarà “Marionette e Avanguardia. Picasso · Depero · Klee · Sarzi”, coordinata da James Bradburne, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani.
Fortunato Depero, Gatto nero (Marionette dei “Balli Plastici”); 1918 (ricostruzione 1980) legno, 60 x 45 x 9 cm Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – Fondo Depero (MD 0027-f) Foto © Archivio fotografico e Mediateca Mart
La mostra si sviluppa attorno al concetto di “quarta parete”, ovvero la capacità di coinvolgimento emotivo di uno spettacolo ben riuscito, capace di immergere lo spettatore nella storia messa in scena. Quando una marionetta o un burattino rompe la quarta parete, conquista la fiducia del pubblico, dando allo spettacolo il potere di sfumare quella divisione tra palcoscenico e mondo, tra arte e vita. A capirlo bene sono stati quegli artisti – protagonisti del mondo dell’Arte e del Teatro di figura – che, piuttosto che liquidare le marionette e i burattini (in inglese si usa per entrambi il termine puppets) come semplici giochi per bambini, hanno preso sul serio il loro entusiasmo e anzi, hanno guardato al “gioco creativo” come a una fonte di ispirazione estetica per cercare nuove modalità di espressione visiva. La nozione stessa di “bambino” come distinto dall’adulto si è manifestata in vari modi nel corso del Novecento e ha stimolato alcuni artisti a sfruttare il potenziale educativo del “teatro di figura”, spesso apparentemente legato ai bambini, per creare un mondo migliore e migliorare i cittadini in un momento cruciale del loro sviluppo. Mentre alcuni artisti vedevano il potenziale delle marionette e dei burattini per immaginare un mondo migliore, i satirici usavano spettacoli trasgressivi e pungenti per attaccare l’establishment politico. Rivolgendosi a un pubblico adulto e attingendo a una solida tradizione di satira politica del “teatro di figura”, i burattini, in particolare, sono stati usati anche per criticare le condizioni politiche e sociali. La miniatura di un burattino, infatti, lo rende un portavoce sicuro per una protesta a voce alta, perché la sua mordacità è mitigata dalla carineria. Chi potrebbe essere infastidito da un puppet? I burattini dicono la verità al potere in un modo in cui gli attori teatrali tradizionali non possono mai farlo.
Balletto “PARADE”, Scene e costumi di Pablo Picasso; prima rappresentazione Parigi, 1917. Musica di Erik Satie; Coreografia Léonide Massine. Nella foto: rappresentazione al Teatro dell’Opera di Roma, 2007 Scene di Maurizio Varamo; Costumi di Anna Biagiotti; Primi Ballerini, Solisti, e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma © Teatro dell’Opera di Roma, Archivio Storico
Sophie Taeuber-Arp, ideazione ed esecuzione di Angela 1918 (riproduzione 1993) Marionetta per “Il Re Cervo”, Legno tornito e verniciato ad olio, metallo, tessuto cucito a mano Univesità delle Arti di Zurigo / Museo del Design di Zurigo / Collezione di arti applicate
A Palazzo Magnani ad accogliere i visitatori saranno i costumi a grandezza naturale disegnati da Pablo Picasso per Parade, balletto coreografico che i Ballets russes di Sergej Djaghilev portarono in scena a Parigi nel 1917. Poi una folla di puppets: le marionette (manipolate dall’alto) e i burattini (manipolati dal basso), dagli esemplari più antichi, come i Pulcinella o gli Arlecchino della Commedia dell’Arte, a quelli di Otello Sarzi, reggiano di adozione, realizzati con materiali sperimentali. Due palcoscenici (a simulare una baracca e un castelet) allestiti nelle sale a piano terra, consentiranno a tutti i visitatori di cimentarsi con il “teatro di figura”. Grazie alla collaborazione con la Compagnia marionettistica Carlo Colla di Milano e l’Associazione 5T di Reggio Emilia, un ricco programma di micro-spettacoli/performance, interpretati da professionisti del “teatro di figura”, animerà i fine settimana per tutta la durata della mostra. Vedendoli all’opera c’è da chiedersi: “Le marionette e i burattini vanno in paradiso quando muoiono?”, domanda del tutto naturale, collocandosi i puppets in una zona grigia, tra creature viventi e oggetti inanimati. Alcuni protagonisti dell’Arte si sono “appropriati” e cimentati in questa forma d’arte per la loro qualità di incantesimo e ambiguità. I registi come mezzo per sostituire gli attori. Il sogno di dare vita agli oggetti e le conseguenze della loro autonomia hanno affascinato scrittori e artisti da Collodi a Capek, ma anche tanti artisti italiani come i futuristi Enrico Prampolini e Fortunato Depero: le marionette esprimevano un’estetica macchinica, erano astratte e, dopo la devastazione della Prima guerra mondiale, catturavano la triste realtà dei soldati di ritorno amputati e mutilati, come illustrato da Sironi, Carrà e De Chirico.
Otello Sarzi Madidini, Marionetta sperimentale, 1970 circa, Cartone, catenelle e bomboletta spray, 65 20 x 25 cm. Reggio Emilia, Fondazione Famiglia Sarzi foto di Laura Zanoletti e Vincent Giordano
Fino alla fine degli anni Venti, Vienna era una delle capitali culturali europee e, insieme a Berlino, una fucina di creatività nell’arte, nel teatro, nella musica, nella filosofia e nelle scienze. Alla fine del XIX secolo, sull’onda dell’orientalismo, le classiche marionette giavanesi cominciarono ad apparire sulle scene europee. L’artista e illustratore austriaco Richard Teschner, in particolare, sviluppò l’arte della marionetta a bastone fino a raggiungere un punto culminante, che influenzò artisti da Parigi a Mosca. A raccontarlo in mostra la sezione “Sogni dell’Estremo Oriente – Espressionismo viennese”. Grazie alla riscoperta da parte di Oskar Schlemmer del classico di Kleist Sul teatro delle marionette (1810), le marionette, i giocattoli e i giochi per bambini divennero un elemento centrale della pratica del Bauhaus nella Weimar degli anni Venti: Paul Klee, Andor Weininger, Lothar Schreyer, Sophie Täuber Arp e Oskar Schlemmer. L’indagine si sposta quindi sull’avanguardia russa con “Le marionette e la Rivoluzione”. Quando Lenine la moglie Natalia Krupskaya decisero di combattere l’analfabetismo e di formare il nuovo cittadino sovietico, capirono che l’uso delle marionette era l’ideale e, lavorando con artisti, architetti e scrittori di primo piano, figure come Natalia Sats, Samuil Marshak, El Lissitzky, Aleksandra Ekster, Nina Efimova, hanno sperimentato nuove forme di teatro per bambini. L’esposizione si completa con un omaggio a Otello Sarzi (Vigasio, VR 1922 – Reggio Emilia 2001) grazie alla stretta collaborazione con la Fondazione Famiglia Sarzi. Nato da una tradizione di burattinai che durava da generazioni, Otello fu un giovane aiutante della compagnia itinerante di famiglia che, nel tempo, entrò in contatto con alcuni dei protagonisti della scena artistica, teatrale e cinematografica italiana dell’epoca.
Otello Sarzi Madidini, Cavriago (RE), Fondazione Famiglia Sarzi; foto di Laura Zanoletti e Vincent Giordano
Nel 1957, a Roma, Otello inizia la sua opera creativa e innovativa con il “T.S.B.M.” Teatro sperimentale burattini e marionette, intrattenendo importanti collaborazioni, mettendo in scena testi di Brecht (Un uomo è un uomo), Garcia Lorca (Il teatrino di Don Cristobal) e Arrabal (Pic-nic) e realizzando, con tecniche innovative, anche figure molto grandi. Ne è un esempio la figura gigante di carta realizzata da Otello Sarzi per lo spettacolo Mavra di Igor Stravinskij rappresentato al Festival “Due Mondi” di Spoleto nel 1984. La compagnia intraprende tournée anche all’estero e, nel 1969, si stabilisce presso Reggio Emilia, alternando presenze nazionali, europee e internazionali. Frequenti sono le collaborazioni con la televisione italiana. Numerosi i suoi spettacoli di rilievo, spesso anche tecnicamente molto complessi, ambiziosi e sempre caratterizzati da un forte impegno culturale e un’esplicita consapevolezza politica. Otello Sarzi rappresenta, in Italia, uno dei momenti più alti e importanti del “teatro di figura” nel secondo dopoguerra. 
 stampareggiana.it

(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale)

La XVIII edizione di Fotografia Europea si è conclusa lo scorso weekend

 Fotografia Europea 2023 ha regalato un grande risultato: 14.326 biglietti venduti per oltre 73.000 presenze nelle diverse sedi delle mostre (il biglietto valeva per più sedi, mentre alcune erano ad accesso gratuito), con un 30% in più rispetto ai visitatori dello scorso anno!  

Un flusso continuo di appassionati, di professionisti, di curiosi e di famiglie ha invaso Reggio Emilia per quasi un mese e mezzo, partecipando a mostre, eventi, laboratori, incontri, presentazioni e concorsi. 

Altra grande notizia è relativa al libro Dear Kairos, il progetto di Simon Bray edito da Skinnerboox, vincitore del FE+SK Book Award e per questo prodotto da Fotografia Europea. Il libro è stato presentato ai Chiostri di San Pietro durante le giornate inaugurali ed è stato selezionato tra i migliori libri fotografici nella shortlist del PRIX DU LIVRE des Rencontres d’Arles 2023. 

L'organizzazione è già al lavoro per la XIX edizione di FE che sarà dal 26 aprile al 9 giugno 2024 e con un nuovissimo tema che sarà comunicato a breve, in collaborazione con i tre curatori Luce Lebart, Tim Clark e Walter Guadagnini.

A presto! 

Fonte: Comunicato Stampa

Questi sono gli ultimi giorni per visitare le mostre di Fotografia Europea 2023!


Fino a domenica 11 giugno alle ore 20, potrai visitare le mostre nelle tre sedi espositive dei Chiostri di San Pietro, Chiostri di San Domenico e Palazzo da Mosto, nei seguenti orari: 

  • giovedì  › 10-13 e 15-19
  • venerdì – sabato – domenica › 10-20
Le altre sedi espositive del festival invece sono aperte nei seguenti orari! 

Spazio Gerra: 
  • giovedì  › 10-13 e 15-19
  • venerdì – sabato – domenica › 10-20
Palazzo dei Musei Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi: 
  • giovedì › 10-13
  • venerdì – sabato – domenica › 10-20
Palazzo dei Musei Giovane Fotografia Italiana #10 | Premio Luigi Ghirri 2023: 
  • venerdì – sabato – domenica › 10-20
Biblioteca Panizzi (la mostra prosegue fino al 10 settembre): 
  • lunedì – sabato › 9-19
  • le mostre sono chiuse la domenica
These are the last days to visit the Fotografia Europea 2023 exhibitions!

Until Sunday 11th June at 8 pm, you can visit the exhibitions at the Chiostri di San Pietro, Chiostri di San Domenico and Palazzo da Mosto, at the following times:
  • Thursday  › 10-13 and 15-19
  • Friday – Saturday – Sunday › 10-20
The other exhibition venues of the festival are open at the following times!

Spazio Gerra: 
  • Thursday  › 10-13 and 15-19
  • Friday – Saturday – Sunday › 10-20
Palazzo dei Musei Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi:
  • Thursday › 10-13
  • Friday – Saturday – Sunday › 10-20
Palazzo dei Musei Giovane Fotografia Italiana #10 | Premio Luigi Ghirri 2023: 
  • Friday – Saturday – Sunday › 10-20
Panizzi Library (the exhibition continues until 10th September):
  • Monday – Saturday › 9-19
Fonte: comunicato stampa Fotografia Europea - Palazzo Magnani

Sono le ultime 2 settimane per visitare Fotografia Europea 2023: approfitta di questo weekend lungo per visitare le mostre!


 Sono le ultime 2 settimane per visitare Fotografia Europea 2023: approfitta di questo weekend lungo per visitare le mostre! 

Venerdì 2 giugno infatti, tutte le mostre saranno aperte e visitabili. Ecco gli orari del weekend: 
  • venerdì 2 giugno › 10-20
  • sabato 3 giugno › 10-20 
  • domenica 4 giugno › 10-20 
  • Ultime visite guidate in programma per questa edizione di Fotografia Europea! 
    • Domenica 4 giugno alle 11 puoi partecipare alla visita guidata che si terrà ai Chiostri di San Pietro
    • Domenica 11 giugno alle 11 puoi partecipare alla visita guidata che si terrà ai Chiostri di San Domenico e Palazzo da Mosto (sarà anche l'ultimo giorno di apertura di FE!). 
These are the last 2 weeks to visit Fotografia Europea 2023: take advantage of this long weekend to visit the exhibitions!

On Friday June 2nd, all the exhibitions will be open. Here are the weekend hours:
  • Friday 2nd June › 10-20
  • Saturday 3rd June › 10-20
  • Sunday 4th June › 10-20
  • Last chance to attend the guided tours of Fotografia Europea 2023! 
    • On Sunday June 4th at 11 you can attend the guided tour at the Chiostri di San Pietro
    • On Sunday June 11th at 11 you can attend the guided tour at the Chiostri di San Domenico and Palazzo da Mosto (it will also be the last day of opening of FE!).
    Fonte: Comunicato Stampa Palazzo Magnani

Sei ancora in tempo per partecipare alle visite guidate delle mostre di Fotografia Europea 2023! Ecco le ultime date in programma

 Ecco le ultime date in programma: 

  • Chiostri di San Pietro - domenica 4 giugno ore 11
  • Chiostri di San Domenico e Palazzo da Mosto - domenica 11 giugno ore 11 

Prenota via email: info@palazzomagnani.it

Le visite guidate delle mostre a Palazzo dei Musei si svolgono invece nelle seguenti date: 

  • "Un piede nell'Eden. Luighi Ghirri e altri sguardi. Giardini in Europa e l'architettura degli alberi" - ogni sabato fino al 10/06 ore 11
  • Giovane Fotografia Italiana #10 - 10 giugno ore 18 
Fonte: Comunicato Stampa Palazzo Magnani

Fotografia Europea a Reggio Emilia: tornano le attività per famiglie


 Sabato 27 maggio alle 16 è tornato  laboratorio "La vita di un seme" che, a partire dalla mostra di Geoffroy Mathieu, ha permesso ai piccoli partecipanti di costruire la storia della vita di un seme attraverso il linguaggio video-fotografico. 

Il laboratorio sarà ai chiostri di San Pietro ed è per bambini e bambine dai 6 agli 11 anni! 

Fonte: Comunicato Stampa - Palazzo Magnani

Reggio Emilia. Gli 11 vincitori di Fhotografer

Sono stati selezionati gli 11 artistə emiliano-romagnoli under 35 che inizieranno il percorso di formazione PHOTOGRAPH-ER!
A partire dal 25 marzo, si svolgeranno 12 incontri in cui i giovani saranno affiancati da professionistə del mondo della fotografia!

Sono state ricevute 87 candidature in un solo mese e la giuria ha selezionato 11 progetti basandosi su criteri tecnici, estetici e concettuali connessi ad ogni lavoro, ritenendo il livello delle candidature, già molto alto.

Ecco i nomi dei vincitorə:
  • Filippo Barbero
  • Lorenza Bassino
  • Chiara Benzi
  • Martina De Giorgi
  • Thomas Francia
  • Rosa Lacavalla
  • Nicole Marchi
  • Nicola Ortona
  • Tommaso Palmieri
  • Matteo Schiavoni
  • Alex Tabellini
Il progetto è organizzato da Fondazione Palazzo Magnani e Comune di Reggio Emilia / Portale Giovani Reggio Emilia e realizzato grazie al contributo di Regione Emilia-Romagna e GA/ER - Giovani Artisti Emilia Romagna.
Fonte: Comunicato Stampa

In Piazzetta E.R. arrivano Peppone e Don Camillo. Vanno in scena i Comuni della Bassa Reggiana

(ANSA) - REGGIO EMILIA, 21 AGO - Camillo e Don Peppone, interpretati da due figuranti che condurranno un gioco a premi, le "rezdore" con le mani in pasta intente a preparare cappellacci e tagliatelle, e poi ancora laboratori, musiche e balli della tradizione. Sono alcune delle animazioni previste nella Piazzetta Emilia-Romagna da domani a lunedì a cura dell'Unione dei Comuni della Bassa Reggiana (Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara; Reggiolo, Poviglio, Novellara), che si presenta a Milano al pubblico di Expo coinvolgendolo in un viaggio attraverso l'arte, il cibo, i prodotti locali e la musica di un territorio contrassegnato dalla presenza del "grande fiume", il Po.

L'iniziativa intende valorizzare il marketing territoriale anche in ambito internazionale, mettendo in mostra i punti forti e le tipicità del territorio, che sarà rappresentato dal logo "Terre di Po e dei Gonzaga", ideato con l'obiettivo di identificare gli otto Comuni come terra coesa non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche da quello storico, artistico e sociale. Il progetto promosso dall'Unione vuole valorizzare un ecosistema, una tradizione agroalimentare e uno stile di vita.

Un 'unicum' di valori, prodotti e competenze che se da un lato, per sua natura, sfugge ai confini amministrativi, dall'altro si rivela utile a superare i confini culturali, offrendosi come esperienza universalmente comprensibile.

Gli eventi previsti sono numerosi: da 'TacaDanser', un quintetto di fiati che racconterà la Bassa Reggiana attraverso le musiche e i balli della tradizione, a 'Mani in Pasta', show cooking sulla pasta fresca, in particolare verranno realizzati sul momento tortelli di zucca e tagliatelle fatte in casa, a cura di due gruppi di classiche "razdore"; da 'La tigre che c'è in me', trucca bimbi ispirato al pittore Antonio Ligabue e alla sua famosa tigre, a 'Seed Bombs', la preparazione di una "bomba verde", un composto naturale a base di terriccio e semi dei prodotti tipici del territorio della Bassa Reggiana.

Inoltre saranno presenti due figuranti travestiti da Peppone e Don Camillo, e i visitatori potranno partecipare al contest "Quanto pesa la zucca?": ai vincitori saranno consegnati biglietti omaggio per visitare le principali attrazioni del territorio.