Blog Expo: 11/13/18

Enit, Italia al top per le presenze extra Ue




Il turismo italiano continua a mietere successi anche grazie a grandi assi nella manica come Leonardo da Vinci, Dante e Raffaello. L'Italia è al primo posto tra i Paesi dell'area Schengen per presenze di provenienza extra Ue (+8,3% sul 2016) e in seconda posizione, nella stessa area, per presenze estere totali nel 2017. Le notti internazionali, pari a 124 milioni, crescono del 2,3% nei primi 7 mesi 2018 sull'anno precedente.
    Anche la spesa turistica di provenienza estera, circa 23 miliardi, aumenta del 4,9% sempre considerando gennaio-luglio 2018 rispetto al 2017. A scattare la fotografia sul turismo internazionale in Italia è l'Enit al World Travel Market di Londra, dove l'Agenzia Nazionale del Turismo è intervenuta insieme a 16 regioni più Roma Capitale, 1500 operatori.
    L'Italia per il prossimo triennio punta sulla crescita a valore e sulla sostenibilità e sulla campagna #cherishItaly, live in the moment, protagonista in questi giorni a Londra, che invita ad accarezzare ciò che il nostro Paese ha da offrire.
    Il pubblico inglese in particolare può essere definito un cliente affezionato all'Italia: Veneto, Campania e Lombardia sono le prime tre scelte di viaggio per il turista inglese che predilige soprattutto permanenze in strutture ricettive alberghiere, alimentando quello che si conferma essere un flusso stabile.
    Wtm 2018 è stata anche occasione per Enit di presentare i primi risultati di uno studio sul potenziale dell'offerta turistica e culturale: dalle interviste agli operatori turistici emerge che i centenari di Leonardo, Raffaello e Dante sono tre grandi attrattori così come di tutti gli eventi, i luoghi, le opere ad essi collegati: Leonardo Da Vinci "vende come Nike", Dante da valorizzare maggiormente, Raffaello ancora da avvicinare ai sogni del turista internazionale. Grazie ai centenari si stima un aumento del 2% della spesa turistica in Italia.
    Nello stand italiano, uno dei più estesi e frequentati di tutta la manifestazione, c'è stato anche il lancio della Virtual Reality e di un evento all'interno della London National Gallery con visita guidata alla straordinaria mostra dedicata a Giovanni Bellini e Andrea Mante

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Paul Klee e le 'origini dell'arte' A Milano oltre cento opere dal 31 ottobre al 3 marzo 2019

Paul Klee, Con il serpente, FMCV © ANSA

E' un grande lavoro à rebours quello che racconta Paul Klee nella mostra 'Alle origini dell'arte', da domani al Mudec di Milano. Una selezione di cento opere, suddivise in cinque sezioni tematiche, che offre una lettura diversa dell'artista: non solo linee, colori e geometrie tipiche delle sue opere astratte, ma anche lavori meno conosciuti al grande pubblico, come le incisioni grafiche giovanili in bianco e nero e le caricature, o la produzione con nuovi simboli, alfabeti e ideogrammi.
La mostra, accompagnata anche da preziosi manufatti etnografici della collezione del Museo delle Culture, pone l'attenzione sulla continua ricerca dell'artista dell'origine del gesto creativo e dell'arte primitiva e "intende approfondire il lavoro di Klee all'interno del fermento primitivista che scorre per l'Europa agli inizi del XX secolo. Le arti e le culture etnografiche esercitarono in quel periodo una particolare fascinazione sulle avanguardie europee - ha spiegato la direttrice del Polo Arte Moderna Contemporanea Anna Maria Montaldo -. Con il primitivismo Klee ha avuto un rapporto assolutamente personale e originale". Tra le opere esposte, che provengono da importanti musei e collezioni private europee e dal Zentrum Paul Klee di Berna, anche alcune mai viste prima in Italia, come 'Roccia artificiale' e 'Artista nomade-Manifesto', e due videoinstallazioni: 'Con gli occhi di Paul Klee' che attraverso immagini e filmati storici donano al visitatore spunti sul contesto culturale e sull'immaginario che può aver ispirato l'artista tedesco, e 'La lanterna magica', strumento interattivo che anima le marionette che Klee creò per il figlio Felix.
"E' una mostra che non vuole essere generalista e fiorisce al culmine di oltre dieci anni di ricerca sulle fonti figurative di Klee - ha spiegato Michel Dantini, uno dei curatori - per ritrovare tutte le sue conoscenze storico artistiche, i testi su cui si era formato e che lo avevano incendiato". "Paul Klee viene spesso visto come quello che si è occupato di astrazione come Kandinsky - ha poi aggiunto la collega Raffaella Resch - ma in realtà segue una strada indipendente e si costruisce un suo percorso ribaltando le concezione accademiche del suo periodo. Per lui parlare di origini dell'arte significava re-inventare l'arte" e in questa esposizione emerge "la sua costante ricerca tecnica". La mostra, promossa dal Comune di Milano e da 24 Ore Cultura, società del gruppo 24 Ore, sarà visitabile fino al 3 marzo 2019.
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REGGISENO, OLTRE 1 SECOLO ED ORA È BRA REVOLUTION



Tutto ebbe origine il 3 novembre del 1912, quando Mary Phelps Jacob si accorse che il suo abito da sera lasciava intravedere le stecche del corsetto sottostante, e con due fazzoletti uniti da un nastro diede vita al primo reggiseno. 
Oggi in modelli sempre più evoluti e tecnici, con o senza ferretto, a balconcino, imbottito, senza spalline, in pizzo, senza cuciture e in materiale invisibile, il reggiseno è accessorio da scegliere a seconda dell’abbigliamento, fino a diventare parte integrante dell’outfit. Il reggiseno, infatti, si è ormai emancipato dalle convenzioni e viene indossato con disinvoltura al pari di un accessorio o di un capo d’abbigliamento, senza più risultare inappropriato. Così come sta accadendo ad un altro capo di abbigliamento intimo ossia il pigiama: pantaloni e giacca, magari in materiale lucido o di seta, da indossare anche per uscire
In un sondaggio di Privalia sulle nuove tendenze in fatto di lingerie tra le sue clienti italiane di età compresa tra i 20 e i 45 anni è emerso che il 73% possiede almeno 7 reggiseni nel proprio cassetto, per ogni tipo di occasione ed esigenza. I risultati dell'indagine sono stati elaborati in base al modello preferito: le Ottimiste, le Comode e le Sportive.
Le Ottimiste non possono fare a meno del push-up che, grazie a imbottiture strategiche, sostiene il seno aumentandone visibilmente il volume. Al secondo posto le Comode, che scelgono il reggiseno senza ferretto in particolar modo nella versione in pizzo con forma a triangolo, per affrontare un’intera giornata fuori casa in pieno comfort. A seguire, le Sportive che optano per il modello sportivo anche al di fuori della palestra, indossato all day long per una massima libertà di movimento o come top per uno stile athleisure. Infine, un 7% di italiane sceglie la tendenza “no-bra”, confermata anche dai social network con l’aumento di hashtag come #nobra o #nobranoproblem.
COORDINATO vs MIX&MATCH
I completi sono ancora molto apprezzati soprattutto per le varianti più preziose in pizzo o in seta. Tra i materiali anche la viscosa, il micromodal, la microfibra, la microrete, il cotone e il cotone supima. In crescita, inoltre, è l’acquisto di slip e reggiseni in coordinato con altri indumenti: i brand dell’intimo oggi propongono collezioni complete di sottovesti, pantofole, pigiami e abbigliamento da casa en pendant, apprezzate da chi ricerca un look ordinato ed elegante anche all’interno delle pareti domestiche. A confermarlo i dati raccolti da Privalia, che registra nel settore la tendenza al carrello multiplo, con una media di 4 diversi prodotti intimi per ogni ordine, tra biancheria e homewear. 
Con il basic, invece, le italiane preferiscono il mix&match. Colori e tessuti semplici consentono maggiore libertà negli abbinamenti, e non richiedono necessariamente l’acquisto combinato con lo slip. Ad esempio, il 23% delle intervistate apprezza l’accostamento tra fucsia e rosso, anche se, in fatto di colori, il nero resta imbattuto, con il 41% delle preferenze.
SENTIRSI PIÙ SICURE DI SÉ CON LA GIUSTA LINGERIE 
Indossare la giusta lingerie può infondere, consciamente o meno, una carica di fiducia importante in svariate situazioni, anche quando non viene mostrata.
Insomma, scegliere la propria lingerie è il miglior modo per concedersi un auto-regalo: indossare reggiseni, slip e body sensuali, anche se nascosti sotto strati di maglie e maglioni, non è più solo questione di seduzione, ma aiuta soprattutto a sentirsi più forti. 
LE STAR DEL REGGISENO
Anche il reggiseno ha le sue muse, figure che dagli anni ’50 ad oggi hanno rivoluzionato l’estetica di questo capo e il modo di indossarlo, a partire dalle Pin-Up Americane. Impossibile non pensare a Madonna, una delle più importanti fashion icon anni ’80-‘90, che con i suoi trasgressivi reggiseni a punta ha stregato i fan di tutto il mondo. Memorabile anche Eva Herzigova, diventata il volto simbolo del modello push-up grazie a un famoso spot del 1994. E infine Jennifer Aniston incoronata regina del movimento “no-bra” per non avere indossato il reggiseno in numerose puntate della serie TV Friends.
A proposito di muse ispiratrici, una tendenza lanciata dalle fashion addicted più influenti del momento è il reggiseno indossato come top o sopra la t-shirt o anche sotto camicie velate: come Chiara Ferragni e Kendall Jenner insegnano, l’importante è che sia sempre super trendy e ben visibile. Ma attenzione a pensare che questa moda sia prerogative di giovani fashion blogger: non occorre altro che un pizzico di fiducia in sé stesse per sfoggiare con gusto un capo intimo visibile, a tutte le età. Come dimostra anche l’attrice di «Sex and The City»,Sarah Jessica Parker, che a 53 anni, con l’estrema disinvoltura che l’ha sempre caratterizzata, indossa un elegante balconcino sotto ad un completo pigiama, creando un look giorno/notte davvero originale. 
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IL CAPPOTTO TORNA A SCALDARE L'INVERNO, 7 IDEE DI TENDENZA


A scaldare la stagione invernale ci pensa un gradito ritorno, quello del cappotto, che dopo anni di oblio nel guardaroba femminile dovuto al dominio del piumino in tutte le forme, misure e colori, riappare di grande tendenza, rinnovato in forme e materiali.
Da Luisa Spagnoli le proposte spaziano dal cappotto doppiopetto in stile militare, in elegante panno di lana nero, con dettagli in velluto, materiale onnipresente nella collezione della stagione autunno/inverno della maison perugina, al classico doppiopetto in lana cammello ma con richiami agli anni Settanta come mostrano i grandi revers, fino al cappottino corto con maniche in pelo maculato, o ancora dal modello in lana spinata con collo in mourmasky fino al cappotto bon ton tagliato ad "A" in maglia di lana color rosso natalizio. Il cappotto è aquadroni madras rossi e neri da Michael Kors che lo abbina all'abito longuette a fiori rossi su fondo nero e agli stivali alti stampati animalier, in perfetto mix di stili e fantasie che suggeriscono le ultime tendenze.
Il nuovo cappotto ha le frange per Max Mara, tra i marchi leader per i capospalla, che sfodera anche i suoi iconici Teddy in lane pregiate lavorate effetto orsetto, calde come pellicce, ma in un nuovo e irresistibile punto di rosa acceso.
Rosa pesca e cachemire per Falconeri che gioca anche con interventi di pelliccia sui polsi. Pelose e color inchiostro anche le tasche del cappottino in raso di seta chiuso in vita con fiocco di Emporio Armani che colora l'inverno anche con un meraviglioso cappotto color turchese.
Quadretti rosa, colletto di merletto, sopraspalle in camoscio e maniche a mantella per il cappottino di Gucci disegnato da Alessandro Michele, un capo apparentemente tenero, quasi da educanda, un classico si potrebbe leggere, ma segretamente portatore di quella ribellione al classicismo che il direttore creativo della maison del lusso ama infondere nella sua moda che pretende di cambiare le sue carte in tavola ogni sei mesi, ma vende tutto quello che produce. Lo stilista Vittorio Camaiani preferisce il cappotto in cachemire grigio spinato animato da applicazioni in seta verde. Oppure opta per voluminosi cappotti neri doppiati in bianco, da abbinare a completi bicolore e a piccole giacche in pregiate lane del lanificio Bottoli.
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