Blog Expo: 09/05/21

Slitta al 30 ottobre mostra "Raffaello giovane" a C.Castello. Il 18 settembre anteprima dell'evento

  

 E' slittato al 30 ottobre 2021 l'inizio della mostra "Raffaello giovane e il suo sguardo", a cura di Marika Mercalli e Laura Teza, inizialmente in programma dal 18 settembre nella Pinacoteca di Città di Castello.
    In una nota, le curatrici e il Comune tifernate spiegano che la data è stata "aggiornata a causa dei maggiori adempimenti previsti per la logistica degli allestimenti". "Non abbiamo voluto rinunciare alla mostra - prosegue la nota - nonostante le molte difficoltà che implica organizzarla durante una pandemia.
    Questo però ha determinato uno spostamento di data per poter concludere l'intera rete delle procedure connesse ai contatti con i musei e al trasporto delle opere, alcune fuori Italia ma anche fuori Ue ormai e l'adeguamento del museo che ospiterà la mostra con un nuovo allestimento sia permanente che temporaneo.
    Abbiamo mantenuto la data del 18 settembre simbolicamente: era la data che avevamo scelto e che abbiamo cercato di mantenere fino alla fine. Servirà come anteprima dell'evento e del restauro dello Stendardo di Raffaello, una delle grandi attività connesse alla mostra".
    Al Teatro degli Illuminati - in sicurezza - le curatrici presenteranno in anteprima i dettagli della mostra e il restauro dello Stendardo, l'immagine guida della stessa esposizione. La corale Marietta Alboni presenterà in anteprima il video "Il nostro Raffaello". Evento e video saranno trasmessi in diretta Facebook. (ANSA).

Siti di Barumini trainano il turismo culturale in Sardegna

  

Il sito Unesco di Su Nuraxi, a Barumini, continua a essere la meta preferita in Sardegna per il turismo archeologico-culturale. La conferma arriva dai numeri dell'estate 2021 che, nonostante gli strascichi ancora evidenti della pandemia Covid, certificano come l'area archeologica di Barumini sia la più ricercata dai turisti nazionali e internazionali che scelgono l'isola.
    Nel trimestre giugno-luglio-agosto, infatti, Su Nuraxi ha registrato quasi 26.500 mila presenze, segnando + 11mila ingressi rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Sui grandi numeri, i siti del territorio, raggiungono il 65% di presenze rispetto al 2019, anno pre pandemia e dunque periodo di normalità.
    "Si tratta di numeri incoraggianti e che ci fanno ben sperare che la ripresa sia finalmente arrivata e ci auguriamo possa consolidarsi nel proseguo della stagione e nel prossimo futuro - sottolinea il presidente della Fondazione Barumini sistema cultura, Emanuele Lilliu - un traguardo importante dopo le grandi difficoltà passate che non hanno, comunque, interrotto il grande lavoro della Fondazione per rendere l'offerta ancora più integrata e per attivare nuovi eventi e percorsi in grado di sostenere la ripresa del turismo in Sardegna e nei nostri siti".
    E proprio dall'offerta generata dalla Fondazione arrivano altre importanti indicazioni, grazie al successo della mostra: 'Humanum. Sardegna e Campania, da Su Nuraxi a Pompei', nata grazie alla collaborazione tra la Fondazione, il Museo Archeologico di Napoli, la Soprintendenza Archeologica per la Città Metropolitana di Cagliari e ancora visitabile al centro Giovanni Lilliu. Dall'inaugurazione dello scorso 3 luglio a oggi, infatti, le visite hanno toccato quota 4.600 (che contando anche giugno portano in totale a 5.400 ingressi al centro G.Lilliu).
    Tra gli altri numeri di rilievo anche la continua crescita di visitatori a Casa Zapata, altra importante attrazione di Barumini. Nel periodo giugno-agosto sono stati quasi 10.900 gli ingressi registrati con 2.500 turisti in più rispetto allo stesso periodo del 2020. (ANSA).

Fondo Carmelo Bene, un nuovo itinerario svela il maestro

 


 LECCE - Ci sono innanzitutto i 5000 volumi, per lo più rari libri di storia dell'arte, teatro, letteratura e storia, molti anche accompagnati da postille scritte a mano, di una biblioteca preziosa e unica, strumento fondamentale alla creazione di un immaginario sempre vigoroso, geniale e senza "steccati". E ancora, 22 costumi ed accessori di scena relativi alle opere dell'Otello, Hommlette for Hamlet, Riccardo III, Pinocchio, La cena delle beffe, Macbeth-Horror Suite accanto ad alcuni arredi e oggetti personali come manoscritti, fotografie, registrazioni e dischi. Tutto intorno grandi tavoli, sedie, poltrone inondate dalla luce di ampie vetrate per abitare senza fretta uno spazio di conoscenza ma anche di suggestione emotiva, come per provare a immaginarsi sul palcoscenico "insieme" a quello che è stato un maestro della nostra storia teatrale. Sarà un allestimento inedito quello che il Fondo-archivio Carmelo Bene, a partire dal 13 settembre, offrirà al pubblico negli ambienti del Convitto Palmieri a Lecce per proporre una sorta di "incontro ravvicinato" con il grande attore, drammaturgo, regista, scrittore e poeta pugliese scomparso nel 2002. Fino a questo momento mai unificato e reso fruibile al pubblico, il Fondo - che la Regione Puglia ha acquisito il 30 ottobre 2019 firmando un accordo con le eredi di Carmelo Bene, la vedova Raffaella Baracchi e la figlia Salomè, la Soprintendenza archivistica e bibliografica di Puglia e la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto - ora è finalmente al centro di un progetto di valorizzazione e sarà accessibile quotidianamente, diventando autentica testimonianza di una vita creativa in tutto e per tutto, che l'attore ha speso unicamente per l'arte.

    A cominciare dai due grandi angeli concepiti dall'artista Gino Marotta per lo spettacolo Hommelette for Hamlet del 1987, è impossibile non lasciarsi coinvolgere dall'allestimento realizzato da un team di architetti, storici dell'arte e operatori museali, che propone il mondo così incredibilmente colto, complesso, eterogeneo e appassionato di Carmelo Bene. Un mondo che il Fondo - costituito dai tre nuclei fondamentali di materiale documentario: il fondo librario, il fondo personale e dai costumi, elementi di scena e arredi personali dell'artista - restituisce con rispetto e integrità. Arriva dunque il giusto tributo all'impegno di un artista autentico, di cui, afferma Salomè Bene, "sono sicura lui sarebbe felice". "Tutto questo è il frutto di un tenace lavoro, per anni portato avanti silenziosamente, con caparbietà e dedizione, per dare piena attuazione alla volontà di Carmelo Bene e rispettoso risalto alla sua arte", prosegue la figlia, "grazie alla preziosa collaborazione intessuta con la Regione Puglia, da oggi gran parte del suo patrimonio creativo e culturale è riunito in una unica sede, così da renderlo fruibile a tutti. Noi, come famiglia, in sinergia con le istituzioni, abbiamo creato per la prima volta un fondo unico, versatile e poliedrico che continueremo a curare e valorizzare nel tempo. Insieme con esso ha visto la luce anche un Ente dedicato alla gestione e alla valorizzazione di tale patrimonio, un comitato artistico-culturale a ciò deputato e per la cui costituzione mi sono battuta personalmente". (ANSA).