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La "Dolce Vita" intramontabile, rimonta il turismo Usa


© Maria Laura Antonelli/Agf - Il Parco Archeologico del Colosseo riapre al pubblico dopo il lockdown durato 87 giorni per la pandemia Covid-19. Nella foto i primi turisti

AGI - Cominciano a tornare i turisti americani, ma il cammino è ancora lungo: gli operatori li stanno aspettando a braccia aperte, contando che le nuove norme sugli ingressi negli Usa e la flessione della curva dei contagi, con il procedere della campagna di vaccinazione, facciano ripartire il mercato più ricco e ambito.

"I turisti americani si riaffacciano: non possiamo parlare di flussi ma vedere che il mercato si sta riaprendo è già un successo. Li aspettiamo a braccia aperte", afferma all'AGI la presidente di Federturismo, Marina Lalli. Per le mete in Oriente, fa notare, "sussistono ancora tante limitazioni e riuscire a riaprire il canale è per i nostri operatori un respiro di sollievo".

"Ci sono segnali positivi dal mercato turistico americano ma il vero banco di prova sarà a primavera", sottolinea il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, secondo cui c'è "sicuramente un miglioramento negli arrivi da Oltreoceano rispetto all'anno scorso ma si tratta ancora di numeri risibili. Registriamo però un grandissimo interesse per l'Italia per la primavera 2022". "Siamo ottimisti - dice Bocca all'AGI -e le nostre speranze sono riposte nel mercato Usa che è il primo per le città d'arte per l'aspetto numerico e per il livello di spesa". 

I voli Covid free

All'inizio dell'estate con i voli covid free - ricorda Lalli - vi è stata una boccata d'ossigeno ma di breve durata: "Ora, con le nuove norme, ci aspettiamo che possano veramente tornare perché gli americani sono turisti alto spendenti, che lasciano sul territorio una quota giornaliera superiore agli altri turisti". 

"C'è un grande desiderio tra i cittadini statunitensi di tornare a viaggiare: i nostri operatori li aspettano con trepidazione", conferma Ivana Jelinic, presidente della Fiavet. "In estate - spiega all'AGI - abbiamo visto numeri ridottissimi, sono venuti pochi temerari. Da novembre dovrebbero riaprire ma non aspettiamoci i dati pre-pandemia. Ci sarà un ritorno ma non in forma massicca, piuttosto una normalizzazione progressiva".   In estate - prosegue Lalli - sono venuti dagli Usa turisti individuali, non quelli abituali che conoscono il Paese. E non sono mai tornati i gruppi. Negli anni pre Covid gli arrivi ammontavano a 4,4 milioni.

"L'estate è stata positiva grazie al turismo domestico ed ora il banco di prova è la stagione autunnale per la ripartenza delle città d’arte: qui farebbe la differenza il turismo Usa che è di fascia alta", sostiene Vittorio Messina, presidente di Assoturismo, augurandosi che "gli arrivi dagli Stati Uniti ripartano il prima possibile";"Il turismo americano è importantissimo e potrebbe tornare anche nelle località sciistiche, quelle a '5 stelle'.

Gli americani - fa notare la presidente di Federturismo - subiscono molto il fascino del made in Italy e l'immaginario della 'Dolce vita' continua a fare presa"

Attenzione alle condizioni sanitarie

Ma ora si tratta di prepararsi alle nuove esigenze: le mete resteranno quelle tradizionali ma i turisti - osserva la presidente di Fiavet - saranno più attenti a condizioni sanitarie e igieniche. "Le strutture rinnovate, che hanno avuto la forza e il coraggio di investire, ora possono avere una marcia in più, un vantaggio competitivo importante nei prossimi mesi", assicura Lalli."Il fatto che stiamo raggiungendo livelli di vaccinazione ragguardevoli - conclude Jelinic- aiuterà il mercato a rassicurarsi"

E la narrazione dell'Italia durante la pandemia? "Ne siamo usciti bene - osserva Lalli - siamo stati il primo Paese colpito dopo la Cina, siamo stati in difficoltà ma poi abbiamo dimostrato di saper gestire la situazione meglio di altri. Anche in quest'ultimo periodo, siamo visti come il Paese che si sta rialzando, che ha progetti, che consegue eccellenti risultati nello sport, nella musica, che dà garanzie anche a livello politico. La percezione è un po’ mutata: un Paese bello per divertirsi ma anche capace di fare uno scatto di reni per riorganizzarsi".

Expo2020: tutta l’Africa presente

L’Esposizione universale Expo2020 di Dubai, la cui cerimonia di apertura si è tenuta ieri pomeriggio, vede l’Africa tra i protagonisti: tutte le nazioni africane sono infatti rappresentate, ciascuna con il proprio padiglione; e anche l’Unione Africana ha organizzato un proprio spazio espositivo, un’arena colorata priva di confini nazionali che mette in mostra il vasto potenziale e le ambizioni dell’Africa, come si evince dalla sua Agenda 2063 che affronta l’agricoltura, i trasporti, la. scienza e la tecnologia e la salute

È la prima volta nei 170 anni di storia delle Esposizioni Universali che tutti i paesi africani vengono rappresentati.

I sottotemi di Expo2020 – opportunità, mobilità e sostenibilità – vanno al cuore delle aspirazioni future del continente: garantire posti di lavoro, istruzione e assistenza sanitaria per tutti, offrire un accesso facile ed equo ai trasporti e alle idee, bilanciare lo sviluppo con la conservazione dell’ambiente per le generazioni future. In questo senso Expo2020 Dubai rappresenta per l’Africa una grande opportunità per mostrare la propria visione di futuro.

“La partecipazione dell’Africa a Expo 2020 Dubai è una testimonianza della lunga amicizia tra Emirati Arabi Uniti e Africa, una relazione basata sul rispetto reciproco e su una visione condivisa” avevano dichiarato a maggio gli organizzatori dell’Expo, che secondo alcune proiezioni potrebbe ricevere 20 milioni di visitatori in sei mesi.

Potranno assaggiare il super-grano dell’Etiopia e il cioccolato prodotto a partire dal cacao della Costa d’Avorio, scoprire le potenzialità delle noci di croton del Kenya ed esplorare le ambizioni spaziali del Gabon, potranno apprendere la storia della straordinaria trasformazione del Rwanda in un centro tecnologico e modello di progresso africano, scopriranno come l‘ylang ylang traina l’industria dei profumi nelle Comore e come le pionieristiche obbligazioni Blue Bond delle Seychelles abbiano stabilito nuovi standard internazionali nei modelli creativi per finanziare la salvaguardia degli oceani.

I visitatori potranno inoltre giocare apprendendo l’antica usanza angolana dei disegni con la sabbia e apprendere la ritmica della Repubblica Democratica del Congo. Al padiglione Etiopia è prevista l’esposizione di una replica di Lucy, il fossile umano più antico mai rinvenuto, mentre al padiglione della Nigeria sono previsti spettacoli dalla fiorente scena cinematografica di Nollywood e concerti afrobeat.

“L’Africa ha molto da offrire. È tempo per noi di entrare in contatto con il mondo, perché il mondo ci capisca e veda come può collaborare con noi” ha dichiarato alle agenzie internazionali Levi Uche Madueke, commissario generale dell’Unione africana a Expo2020 Dubai.

Tramite Expo Live, la piattaforma di finanziamento di Expo, 36 progetti africani su 140 finanziati beneficeranno di supporto economico per lo sviluppo dell’attività.

Tra questi ci sono Babyl Rwanda, una tecnologia sanitaria mobile che consente l’accesso delle popolazioni rurali e vulnerabili ai servizi clinici in modo tempestivo ed economico, Transport for Cairo, una tecnologia che migliora il trasporto pubblico della capitale egiziana raccogliendo dati sul traffico per produrre mappe e applicazioni di routing, la nigeriana West Africa vocational education (Wave), che affronta la disoccupazione giovanile insegnando ai giovani le abilità di occupabilità, aprendo opportunità di lavoro nelle industrie ad alta crescita.

  • Ripreso dalla rivista Africa 

National Gallery, a ottobre focus su Poussin e la danza Prima mostra dedicata a questo tema con circa 20 opere

 

LONDRA - Sarà un trionfo di corpi che ballano nella frenesia di musiche e tamburi, ebbri di vino, tra dramma e gioia, quello che i visitatori della National Gallery potranno vedere a partire dal 9 ottobre, quando sarà inaugurata la grande mostra "Poussin and the dance", organizzata dal museo londinese con il Getty Museum di Los Angeles. Allestita fino al 2 gennaio 2022, l'esposizione racconta un Nicolas Poussin poco conosciuto: nei suoi dipinti dedicati alla danza, a cui per la prima volta viene dedicato un approfondimento, il celebre pittore infatti riporta in vita un mondo fatto di dei e mortali intenti a festeggiare, in cui il caos di movimenti tumultuosi predomina. Innegabile il fascino e l'espressività di questi lavori, nei quali per "fermare" il movimento sulla tela Poussin adottò un processo creativo di grande meticolosità, che sembra quasi un paradosso rispetto alla libertà espressa da questi dipinti e su cui la mostra si sofferma. Nel percorso le opere - circa 20 tra dipinti e disegni, provenienti da collezioni pubbliche e private - di questo specifico filone tematico vengono accostate per la prima volta tutte insieme alle sculture classiche studiate a lungo dall'artista; inoltre, il percorso presenta anche la ricostruzione delle sue figurine di cera, che il pittore usava per creare queste composizioni: prima di tradurle in pittura infatti l'artista le faceva muovere in una "grande machine", una sorta di teatrino attraverso il quale cogliere la sfida dell'espressività del corpo in movimento.

Ansa

Turismo: ottobre +101% prenotazioni voli, +103% hotel ma ancora -45% su 2019

 

Le prenotazioni di voli in Italia segnano un incremento del 101% ad ottobre, mentre quelle alberghiere si attestano sul +103%. Crescite importanti rispetto ad un 2020 che, tuttavia va ricordato, era decisamente incerto nel periodo autunnale. Emerge da uno studio di Sojern, leader mondiale tra le piattaforme di marketing digitale per il turismo.

Le prenotazioni di voli sono per il 70% originate dal mercato interno, spagnolo e francese. Da notare tuttavia che uno dei mercati di lungo raggio più importanti per l'Italia, gli Stati Uniti, torna ad affacciarsi nella ricerca di voli per l’Italia (il 5,7% di coloro che cercano uno spostamento verso l’Italia sono statunitensi). Anche il consolidato mercato della Germania ritorna sul podio, al terzo posto tra coloro che cercano l’Italia in autunno.
Tuttavia per comprendere ancora meglio questa fotografia è bene confrontare i dati del 2019 (pre-Pandemia) con quelli del 2021: le ricerche voli verso il nostro Paese sono in risalita del 16% anche se le reali prenotazioni continuano a segnare una flessione del -45%.

Per quanto riguarda invece le prenotazioni alberghiere, sempre confrontando la complessità dei 2021 rispetto al 2019, la ricerca di hotel italiani segna un -76%, ma nelle prenotazioni reali il calo è solo del 64%. Un segno molto positivo di ritorno alla normalità con prenotazioni diretta o intermediata, ma con minore timore se si pensa che ad aprile registravamo un tragico -92% (2021 sul 2019). Non male nemmeno l’estate nel quadro europeo dove il Sud continentale ha giocato un ruolo da protagonista. A giugno la Grecia ha visto persino picchi di crescita dal 3,7% all’11,7% rispetto al già performante 2019.
Ma anche l’Italia si è difesa bene in questo contesto: in un Sud Europa che cresce del 367,6% da aprile ad agosto, l’Italia si mostra in ascesa del 421,4%. Naturalmente siamo di fronte a un panorama completamente diversa se i dati sono confrontati alla situazione pre-Covid. Rispetto ad aprile 2019 le prenotazioni ad agosto segnavano una flessione “solo” del 46%.

In Italia dal 2017, con 10.000 clienti nel mondo tra enti turistici, hotel, catene alberghiere, Sojern aiuta le aziende a migliorare e orientare la propria offerta attraverso l’information technology, l’innovazione, l’intelligenza artificiale, fornendo soluzioni di marketing digitale basate su diversi parametri con analisi continue in tempo reale. Offre dunque una panoramica sulle intenzioni di viaggio in modo estremamente specifico, al fine di formulare offerte ottimizzate nei minimi particolari, destinate a incrementare utili, ed a consentire investimenti senza spreco, soprattutto in un momento come questo.

“Altissime percentuali di crescita o grandi flessioni possono non dire nulla ad una specifica destinazione turistica, o ad una catena alberghiera se la ricerca non è improntato alla filosofia di un’azienda, alla sua storia” afferma Luca Romozzi direttore senior destinazioni Europa. “Diventa sempre più essenziale in questo contesto economico instabile - prosegue il direttore - non sprecare i propri investimenti su una domanda generica e che potrebbe essere intercettata da altri, ma non da noi”.

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