Blog Expo: 10/17/20

Il Klimt rubato sarà esposto il 28 novembre a Piacenza

 

"Non basta un solo evento per il rilancio della galleria. Il progetto ha cercato di tenere legato il quadro con il resto della collezione, incrociando date e contenuti. Il quadro non farà dimenticare l'architettura di questo edificio, valorizzeremo la struttura e la sua storia". Così Massimo Ferrari, presidente della galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, ha annunciato l'ambizioso "Progetto Klimt", il percorso in quattro tappe e della durata di due anni, che porterà la città emiliana a riappropriarsi del famoso dipinto "Ritratto di Signora" di Gustav Klimt, rubato misteriosamente nel 1997 e ritrovato, altrettanto misteriosamente, nel dicembre dell'anno scorso dopo essere stato una delle opere più ricercate al mondo. Il capolavoro di Klimt sarà esposto al pubblico come "opera sola - one work show" a partire dal prossimo 28 novembre nel salone d'onore del museo piacentino, e sarà protetto da una speciale teca di sicurezza."Il progetto Klimt è una biennale, ed è immaginato in quattro tappe legate l'una all'altra in un percorso che dalla singola opera Ritratto di Signora ritornata a far parte della collezione arriva al confronto con la portata mondiale dell'opera di Gustav Klimt" è stato detto nel corso della presentazione, alla quale ha preso parte il Cda della galleria Ricci Oddi: oltre al presidente Massimo Ferrari e Laura Bonfanti (prefettura), Leonardo Bragalini (Fondazione di Piacenza e Vigevano), Alessandro Casali (famiglia Ricci Oddi), Franca Franchi (Amici dell'arte), Giovanni Giuffrida (Comune di Piacenza) e Corrado Sforza Fogliani (Accademia di San Luca). A fronte della grande attesa rivolta alla ri-esposizione dell'opera trafugata più di vent'anni fa, il progetto ha immaginato un programma biennale scandito da quattro tappe che, a partire dal racconto del singolo quadro e della sua storia, allarga lo sguardo al rapporto tra Klimt e alcuni autori e artisti presenti nella galleria per contestualizzare poi il legame non sempre noto tra l'artista e l'Italia fino a ricollocarlo nel 2022 - nell'anno dei 160 anni della sua nascita (4 luglio 1862) - nel panorama mondiale come maggiore artista della secessione viennese."Il progetto Klimt, nell'idealità di collocare culturalmente la Galleria Ricci Oddi nella giusta evidenza rispetto al panorama nazionale e internazionale, incrocerà̀ una data importante per la sua storia, ovvero i festeggiamenti per i 90 anni dall'inaugurazione del nostro museo avvenuta I'11 ottobre 1931, in assenza del donatore, troppo schivo per prendere parte alla cerimonia a cui parteciparono i principi di Piemonte, Umberto e Maria José di Savoia" si legge nella presentazione del progetto. La prima fase del percorso, quella più importante, inizierà appunto il 28 novembre, quando l'opera sarà finalmente esposta al pubblico dopo gli ultimi restauri effettuati in questi ultimi mesi. In altri luoghi della galleria alcuni supporti digitali mostreranno la storia dell'opera. Gli eventi racconteranno anche la figura di Klimt.Durante la seconda fase dal titolo "Klimt e i maestri segreti della Ricci Oddi", dal 28 marzo all'11 ottobre 2022, saranno valorizzati gli altri artisti presenti nel museo piacentino, mentre la terza fase, dal titolo "Simboli e sogni. Klimt e l'Italia del simbolismo" (11 ottobre 2021 al 28 marzo 2022) sarà incentrata sul 90esimo compleanno della galleria Ricci Oddi e sull'influenza artistica di Klimt in Italia. A concludere il percorso (dal 28 marzo 2022 all'11 ottobre 2022) sarà "il Mondo di Klimt" per celebrare i 160 anni della nascita dell'artista e il percorso espressivo che ha portato l'artista negli ultimi anni della sua vita a realizzare il Ritratto di Signora

ansa

Monasteri aperti lungo la via Emilia Concerti, laboratori e visite guidate in oltre 30 luoghi sacri

 

PARMA - Da Parma a Reggio Emilia, da Modena a Ravenna, da Forlì a Rimini il 17 e il 18 ottobre torna l'appuntamento "Monasteri aperti", un'iniziativa della Regione Emilia Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale e l'associazione dei Cammini, alla scoperta di oltre 30 luoghi sacri lungo la via Emilia. Oltre alle visite con esperti d'arte in luoghi che generalmente sono chiusi al pubblico, sono previsti alcuni eventi come il trekking lungo i cammini dei pellegrini, gli incontri con i frati e le suore di clausura, i concerti di organo e i laboratori di scrittura medievale. Per partecipare alla manifestazione è necessario prenotarsi (camminiemiliaromagna.it/monasteri-aperti-2020) e rispettare tutte le norme di sicurezza anticovid. Ecco alcuni dei monasteri da scoprire e le iniziative più interessanti cui partecipare.
    A Parma è possibile visitare il complesso monastico di san Giovanni Evangelista dove i docenti universitari illustreranno la storia e i tesori artistici del luogo sacro, nato attorno all'anno Mille. Per l'occasione si potranno ammirare anche i chiostri, la biblioteca e il restauro di alcuni affreschi. Le visite dureranno 45 minuti e sabato è previsto anche un tour serale. Il 18 ottobre nella cattedrale di San Donnino di Fidenza, nel cuore della via Francigena in provincia di Parma, si potrà assistere a un concerto serale di musica medievale con l'Ensemble Oktoechos. Sarà anche l'occasione per ammirare le facciate scultoree della chiesa e di visitare il ricco museo del Duomo. Sarà aperto al pubblico il Palazzo Vescovile di Reggio Emilia con i suoi tesori artistici, gli archivi storici e i preziosi musei del Palazzo della Chiesa: l'appuntamento è nel cuore della città emiliana e, accompagnati da una guida, ci si sposterà tra Palazzo dei Canonici ed Episcopio, la Cattedrale e il museo diocesano. Sempre nel centro storico si visita la Basilica della Ghiara dove una nuova illuminazione ha reso più visibili gli splendidi interni, gli affreschi delle alte volte e alcuni capolavori di pittura che rendono magnifica la basilica, meta di pellegrinaggio. Sull'Appennino reggiano si potrà entrare nell'abbazia di Marola, dove viveva l'eremita Giovanni, consigliere di Matilde di Canossa: il monastero benedettino si trova a Carpineti, a 33 chilometri da Reggio Emilia, ed è un luogo di pace meraviglioso, tutto da scoprire. A una cinquantina di chilometri da qui verso nord si arriva a Campagnola, sulle rive del Po, dove per l'occasione verrà aperta l'abbazia della Santissima Trinità, una semplice chiesa di campagna ricca però di storia e di atmosfera.
    Nel cuore di Modena tre sono gli eventi speciali in programma nell'abbazia millenaria dei Padri Benedettini di san Pietro: una visita guidata da una storica dell'arte dell'università di Bologna, che racconterà le committenze ordinate dai frati nel Rinascimento; un concerto alle 21 in collaborazione con l'Associazione "Amici dell'Organo Johann Sebastian Bach" con il cinquecentesco strumento a canne; domenica pomeriggio un viaggio nell'arte alla scoperta dello scultore cinquecentesco Antonio Begarelli e delle sue statue lignee presenti nell'abbazia. A Nonantola, in provincia di Modena, durante la visita guidata alla basilica abbaziale di san Silvestro, fondata nel 752 da Sant'Anselmo, e al museo Benedettino e Diocesano è possibile partecipare a un laboratorio di scrittura medievale. Il corso insegna le tecniche di base del codice manoscritto medievale: la produzione della pergamena, la fabbricazione degli inchiostri, la fascicolazione dei fogli, la legatura dei fascicoli per formare il codice, la miniatura e la scrittura con inchiostro e calamo. La visita guidata di tutto il complesso è in programma sabato e domenica e dura tre ore, ma anche sabato sera si potrà partecipare a una visita guidata alle epigrafi dell'abbazia.
    Quest'anno Comacchio, in provincia di Ferrara, festeggia i 400 anni della sua patrona, santa Maria in Aula Regia: il santuario a lei dedicato si trova in una chiesa barocca che si raggiunge passando sotto un porticato di142 arcate. In provincia di Ravenna Brisighella, considerato uno dei borghi più belli d'Italia, custodisce alcuni luoghi ricchi di arte, come la Collegiata san Michele Arcangelo del 1700 e la chiesa di santa Maria degli Angeli con il convento dell'Osservanza. Durante la visita si passerà sulla Via degli Asini, suggestiva strada medievale. La domenica, invece, è in programma la visita alla millenaria e affascinante Pieve del Tho con la cripta e i reperti archeologici. In provincia di Forlì verrà aperto alle visite l'eremo medievale di Montepaolo, la prima residenza di sant'Antonio da Padova quando dal Portogallo, dove nacque, arrivò in Italia nel 1221. E' un luogo sacro in cima a un colle tra i boschi, a sette chilometri da Dovadola.
    Il grande storiografo dell'arte Giorgio Vasari visse in un convento fuori Rimini, nell'abbazia di santa Maria Annunziata Nuova di Scolca, sul panoramico colle di Covignano. Qui dipinse la pala d'altare raffigurante l'Adorazione dei Magi, che si trova nel coro; sabato, dalle 10 alle 12, è possibile ammirarla in compagnia dell'abate. Sempre qui, su un colle che guarda il mare, c'è il santuario di santa Maria delle Grazie, custodito dai frati del convento che guideranno in una duplice visita alle 15.30 e alle 16.30.
    Nel centro di Rimini, invece, si entrerà nel monastero della Natività di Maria dove le Clarisse vivono in clausura, ma per l'occasione guideranno la visita. Nell'entroterra, a Santarcangelo di Romagna, si potrà entrare nel convento delle sante Caterina e Barbara accompagnati dalle suore che racconteranno come si vive in clausura. A una decina di chilometri si arriva a Villa Verucchio dove nel chiostro del convento francescano si potrà vedere il cipresso piantato da san Francesco, quando nel maggio del 1213 si fermò durante il suo cammino verso la Verna. Si potrà visitare anche il convento di santa Croce con i capolavori del Trecento riminese e, infine, a Pennabilli, piccolo borgo in cima alle colline, si potrà trascorrere una giornata tra monasteri, santuari e musei. Le tappe prevedono l'antico monastero di sant'Antonio da Padova delle monache agostiniane a ridosso delle antiche mura di cinta della Rocca dei Billi; il santuario della Madonna delle Grazie e il museo Diocesano del Montefeltro che raccoglie opere d'arte e oggetti di uso liturgico dal 400 a oggi. (ANSA).
   

Dipinto in mostra a Illegio, forse autentico Van Gogh

 

 Sorpresa alla mostra internazionale d'arte di Illegio (Udine), dove gli accertamenti scientifici hanno confermato che un dipinto esposto, 'Le Restaurant de la Sirène à Asnièrs', potrebbe essere riconosciuto come un autentico Vincent Van Gogh. Lo hanno reso noto oggi il curatore scientifico della mostra "Nulla è perduto", don Alessio Geretti, e Claudio Falcucci, responsabile dello studio Metodologie d'Indagine per la diagnostica artistica.
    Si tratta di un dipinto a olio su tela (cm 45x36) vicinissimo al quadro di identico titolo, ma di dimensioni lievemente maggiori, oggi esposto al Museo D'Orsay a Parigi e riconosciuto come opera certa di Van Gogh. Procedendo con le ricerche sul più noto dipinto conservato al Musée D'Orsay, hanno affermato gli esperti, "è legittimo attendersi che queste darebbero conferma di una stesura più ponderata e realizzata in studio del dipinto esposto nel museo francese".
    L'attribuzione certificata spetta al Museo Van Gogh di Amsterdam, cui l'opera ora ad Illegio sarà presentata, con il corredo dei dati emersi da questa campagna di analisi. Il dipinto rimane visibile nella mostra di Illegio fino alla sua conclusione, il 13 dicembre. (ANSA).

Il "pellegrinaggio" di Winki in libro e docufilm

 

"Ho scoperto che l'Italia è un Paese bellissimo" è il commento pieno di entusiasmo di Winki, lo scrittore viaggiatore e surfista e, da quest'estate, pellegrino lungo le strade del nostro Paese. Al TTG Travel Experience di Rimini, la fiera internazionale del turismo, sta presentando il suo ultimo libro - "La via dell'Angelo ai tempi della Corona" - che uscirà entro la fine dell'anno. Prima però lo scrittore ha intenzione di pubblicare sul canale Youtube un docufilm a puntate che illustrerà la sua esperienza a piedi dal Nord al Sud d'Italia. Winki è partito il 5 maggio dal Piemonte per arrivare dopo 3 mesi e 20 giorni nel Gargano percorrendo le tappe più significative della via Micaelica, dedicata all'arcangelo Michele. E' un percorso che anticamente univa l'Irlanda a Gerusalemme, seguendo una linea energetica che attraversava l'Europa passando per l'Italia, precisamente dalla Sacra di San Michele in Val di Susa a Monte Sant'Angelo, nel Gargano.
    "E' stata un'esperienza piena, bella, densa, faticosa e allo stesso momento gratificante e ricca di insegnamenti" è il commento di Winki che sostiene di aver fatto un viaggio spirituale di grande profondità dove ha scoperto persone meravigliose che lo hanno accolto, tanta solidarietà e passione.
    "E' un viaggio fuori e dentro" prosegue Winki "che mi ha visto attraversare l'Italia per raccontarne le bellezze, rilanciare i sentieri italiani e le piccole economie".
    Un viaggio che inizialmente era di mille chilometri che si sono presto raddoppiati per le tante deviazioni, dettate sempre dalla curiosità della scoperta. "Non erano né la meta né le tappe a fare il cammino ma ogni passo, vivendo il presente" ha commentato. Per oltre tre mesi e mezzo Winki ha ricevuto ospitalità e ha dormito nei boschi e ha viaggiato sempre con la sensazione di essere protetto e assistito a ogni passo. E' per questo che ora lo scrittore vuole condividere attraverso il libro e il docufilm questa sua esperienza così profondamente spirituale, convinto che il cambiamento dello stato di coscienza dell'umanità sia ormai dietro l'angolo.
    Crescita, evoluzione, spiritualità, ritorno alla natura, vivere nel presente sono i mantra di Winki, il cui vero nome è Fabrizio, un viaggiatore che ha trasformato l'amore per la natura e per il prossimo in un lavoro. Lo stesso soprannome Winki, che in lingua aborigena significa "pieno di gioia", lo rappresenta appieno: è uno spirito positivo e, come racconta lui stesso, ha saputo trasformare la quarantena in un'opportunità, in un viaggio a piedi tra la bellezza e la storia d'Italia. Dopo tanti anni vissuti in Australia, Indonesia, Nuova Zelanda e isole Cook, Winki ha deciso di tornare a casa e di affrontare una nuova esperienza sulle tracce dell'arcangelo Michele, una figura potente e positiva. (ANSA)

Trentino oscar reputazione digitale, Molise Covid Safety

 

Il Trentino regione con la migliore reputazione online, il Lazio quella più recensita, la più accogliente la Valle d'Aosta, la più amata dai turisti stranieri la Sicilia, con la miglior offerta enogastronomica l'Umbria. E, grande novità del 2020, il Molise con il più alto Covid Safety Index, che misura la percezione dei viaggiatori relativamente alle misure anti-coronavirus adottate da hotel, ristoranti e attrazioni. Sono stati assegnati anche quest'anno al TTG Travel Experience i premi della quinta edizione di Italia Destinazione Digitale, l'Oscar delle regioni italiane, ideato da The Data Appeal Company per restituire ai territori un risultato concreto del monitoraggio e dell'analisi dei big data raccolti e analizzati dall'intelligenza artificiale di Travel Appeal e dare una lettura inedita del turismo a partire da chi quei territori li visita e li vive.
    Tra i riconoscimenti speciali che hanno tenuto conto dell'emergenza sanitaria che il Paese e il mondo intero stanno attraversando c'è anche la Toscana premiata per la migliore strategia sulle Online Travel Agency in risposta al Covid-19 e il Veneto si è aggiudicato il premio di regione con la reputazione più in crescita.
    Quest'anno il premio è stato assegnato sulla base della più ampia analisi mai realizzata: sono stati presi in considerazione 21,4 milioni di contenuti pubblicati online, su 470 mila punti di interesse nei comparti ricettività, locali e ristorazione, attrazioni e affitti brevi, nel periodo che va da settembre 2019 a agosto 2020. Nei mesi di lockdown si è registrato un calo drastico, con una parziale ripresa estiva: in generale la diminuzione media è del 68% negli ultimi sei mesi. Vista la fortissima correlazione tra contenuti online e i flussi turistici, questo dato racconta quello che molto probabilmente i dati ufficiali del turismo stanno rilevando: nel 2020 sono mancati circa 2 turisti su 3. Inoltre vi è una differenza significativa tra le destinazioni urbane, in grande sofferenza per l'assenza del turismo internazionale di medio-lungo raggio e la mancanza di fiducia del resto della domanda, e le destinazioni balneari, che hanno un riscontro decisamente migliore da parte della domanda e che chiudono una stagione contenendo le perdite. (ANSA).