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#Turismo Italia slow, Priante (Enit): «Il vero lusso è il tempo»


Il futuro del turismo italiano si muove lungo i binari del benessere, della sostenibilità e della spiritualità, con il supporto cruciale delle istituzioni, ma anche con quello degli studenti universitari e la freschezza delle loro idee. È quanto emerso a Roma, presso l’Enit, durante la presentazione del progetto “Nuovi sentieri del benessere: turismo lento, sostenibilità e spiritualità”, promosso dall’Università Europea di Roma (Uer). L’incontro ha tracciato modelli e progetti studenteschi per un turismo che da tempo è alla ricerca di territori, esperienze profonde e rigenerative, legate all’identità personale e territoriale. Alessandra Priante, presidente dell’Enit, ha offerto una visione internazionale della trasformazione del turismo italiano. Ha evidenziato che la crescita del Paese non si misura solo in arrivi, ma soprattutto nel gradimento complessivo dell’esperienza, grazie a modelli di viaggio più lenti e inclusivi. Secondo Priante, l’Italia sta consolidando la sua immagine come destinazione di lusso, «un lusso che oggi è concentrato sul nostro valore più importante: il tempo». Il lusso è dunque rappresentato dalla qualità dell’esperienza che deve essere autentica e innovativa. «Il turismo del benessere e della spiritualità è un segmento in forte espansione, sostenuto dalla ricerca di esperienze autentiche e rigenerative: dai cammini ai percorsi enogastronomici, fino alle pratiche legate alla natura e al silenzio», ha dichiarato Priante. La presidente Enit ha sottolineato, infine, il ruolo strategico delle sinergie tra pubblico e privato per puntare a trasformare le esperienze territoriali nei borghi e nelle aree interne, facendo emergere le identità locali. La coordinatrice scientifica del progetto, Carmen Bizzarri, ha spiegato che la sfida è tradurre la domanda di rigenerazione in prodotti turistici pianificati su asset che includano l’ascolto del territorio, la mappatura degli attori locali e la narrazione identitaria del progetto. «Il turismo religioso in Italia – ha spiegato – non è più legato alla visita a un santuario o alla gita con la parrocchia, è sempre più un turismo spirituale e individuale, fatto da persone che vogliono riconnettersi non solo con l’anima, ma anche con il corpo». Da questo presupposto nasce il progetto per cercare di comunicare nuove idee per il turismo del benessere che, come avverte Bizzarri, può crescere solo a patto sia connesso a una rete di servizi. Due gruppi di studenti hanno quindi presentato dei progetti sviluppati in questa direzione per itinerari cui hanno associato lo storytelling originale, uno nella Val Nerina, uno nella riserva di Canale Monterano. Il trend della ricerca di spiritualità è stato preso in esame anche da Cecilia Ponzecchi, area manager Centro Italia di Booking.com. Ha analizzato come le piattaforme digitali stiano intercettando e abilitando i trend emergenti, con un focus sul wellbeing e lo slow travel. L’evoluzione del comportamento dei viaggiatori, infatti, mostra una domanda crescente per esperienze legate al silenzio, alla natura e alla riconnessione personale (forest bathing, rigenerazione emotiva). Ponzecchi ha descritto la visione di Booking.com basata sul concetto di “Everyone”: non un tutti generico, ma l’individuo con i suoi bisogni specifici. La tecnologia, in questo senso, supporta le destinazioni secondarie e facilita la distribuzione digitale delle micro-ospitalità (B&B, agriturismi), sostenendo le economie locali in un turismo sempre più identitario. Ermanno Russo, head of services experience design di Trenitalia, ha illustrato come il trasporto ferroviario sia un attore centrale nella filiera del turismo sostenibile e lento. La rete ferroviaria regionale, raggiungendo 1700 destinazioni in tutta Italia, si configura come la vera base infrastrutturale della mobilità slow. Il focus di Trenitalia si concentra sull’intermodalità (Treno + Bus) per rendere accessibili anche aree interne e luoghi spirituali e sulle partnership con associazioni come quelle per la Via Francigena e per il Cammino di Francesco. Russo ha infine confermato il trend di crescita, stimato nel 5% annuo fino al 2030, per i viaggi con motivazione spirituale e rigenerativa, posizionando Trenitalia come facilitatore di questa esperienza trasformativa.

lagenziadiviaggiomag.it

Lo spirito del Natale nei borghi più belli d'Italia. Presepi, concerti ed eventi da Nord a Sud del Paese


Nei Borghi più belli d'Italia il Natale è un viaggio nelle tradizioni alla scoperta di sapori genuini, antichi mestieri, musiche popolari e riti che rievocano la cultura delle comunità locali.

Passeggiare tra vicoli medievali addobbati, incontrare artigiani nelle loro botteghe, assaporare ricette tradizionali e lasciarsi avvolgere dal profumo di spezie e vin brulè diventa un'esperienza che scalda il cuore e richiama il senso di convivialità.

Mezzano di Primiero, incantevole borgo trentino all'ombra delle Pale di San Martino, ha acceso l'Albero delle radici o rovesciato: è alto 16 metri e mette in mostra le radici, simbolo di vita e di provenienza, illuminate fino al 7 gennaio per riportare un po' di luce nell'identità personale e collettiva. L'Albero delle radici è un motivo in più per visitare il borgo, dove le cataste di legna si fanno arte lungo il percorso di Cataste&Canzei, punteggiato da una trentina di installazioni artistiche, realizzate con la tecnica dell'accatastare la legna. Durante le feste accanto all'Albero è allestita una casetta dove in una apposita bussola ognuno affida i propri pensieri. Sempre in Trentino, Canale di Tenno è un antico borgo caratterizzato da case in pietra, vicoli tortuosi e cortili che sembrano usciti da un'altra epoca. In questo periodo è ancor più suggestivo con il mercatino allestito tra le case contadine, nei piccoli cortili e lungo i vicoli. Le cantine si illuminano e diventano botteghe accoglienti, dove si incontra anche un piccolo museo degli attrezzi rurali, strumenti e oggetti legati a mestieri ormai scomparsi. Cuore pulsante delle attività è il Centro 'Aldo Gorfer', che ogni domenica propone laboratori gratuiti e letture per i più piccoli. In Lombardia c'è Bagolino, borgo che custodisce intatto il fascino delle antiche comunità montane dell'Alta Valle Sabbia. Cuore del Natale è 'Il Borgo dei Presepi', un percorso che fino al 6 gennaio prende forma lungo le vie del borgo con più di 100 natività realizzate con materiali e tecniche diverse, allestiti nei cortili e nei portici. Il percorso ad anello è segnato dalla stella cometa che guida i visitatori alla scoperta delle creazioni più belle. Il 14 dicembre si svolgono i laboratori natalizi presso l'azienda agricola Terre Solive per creare piccoli lavori utilizzando materiali naturali mentre il 20 dicembre il mercatino di Natale è animato da luci, musica, profumi. Il 30 dicembre si assiste alla fiaccolata tra i presepi, il 31 dicembre alla festa in piazza per il Capodanno e il 2 gennaio a un concerto gospel. Nel cuore del Piemonte, tra le colline del Biellese, Ricetto di Candelo è uno dei borghi medievali meglio conservati d'Europa, dove il tempo sembra essersi fermato. E' uno straordinario esempio di architettura fortificata del XIII secolo e un insieme armonioso di torri, mura, cortili, cantine e strette 'rue' lastricate in pietra dove storia, tradizione e atmosfera lo rendono una meta suggestiva. Ancora di più durante le feste con le luminarie e le bancarelle del mercatino tra creazioni fatte a mano, prodotti d'arte, addobbi, dolci e specialità locali. Le antiche cantine ospitano decorazioni in legno, presepi artistici e dolci tipici della tradizione locale. Nella vicina Liguria c'è Tellaro, uno di quei luoghi che sembrano usciti da una fiaba: le case colorate affacciate sul mare, i caruggi stretti e le terrazze naturali sugli scogli hanno sedotto poeti, viaggiatori e fotografi di ogni epoca. In questo periodo, poi, è ancora più suggestivo con il suo Natale Subacqueo. Il 24 dicembre, dopo il concerto gospel dei New JoyfulSingers, la statua del Bambino emerge dalle acque della baia, trasportata dai subacquei e adagiata nella mangiatoia posta su una barca illuminata. Per assistere alla cerimonia è previsto un servizio di bus navetta gratuito da Lerici ogni 20 minuti dalle 19 alle 00.30. Prima della Vigilia il 13 e il 21 dicembre ChiaroScuro Lab organizza laboratori per bambini e ragazzi; il 14 dicembre, in Piazza Figoli, il borgo ospita 'Dolce Natale' tra torte, giochi e pesca di beneficenza; il 27 dicembre il concerto presso l'Oratorio 'n Selàa accompagna l'attesa del nuovo anno, mentre il 6 gennaio una festa dedicata ai più piccoli celebra l'arrivo della Befana.
    Castiglione del Lago, borgo umbro affacciato sulle sponde occidentali del Trasimeno, è protagonista con la sesta edizione di 'Luci sul Trasimeno', un evento conosciuto per il suo albero di Natale in acqua più grande del mondo, capace ogni anno di attirare migliaia di visitatori. E' una maxi-opera ingegneristica lunga 1.080 metri e larga 50, illuminata da 2.400 luci perimetrali e 150 lampade interne, alimentate al 100% da energia proveniente da fonti rinnovabili con oltre 7 chilometri di cavi. Il programma di attrazioni è particolarmente ricco: 'Babbo Natale Christmas Garden', un giardino incantato dove i bambini incontrano Babbo Natale e i suoi aiutanti; il 'Sentiero del Presepe', dedicato agli 800 anni del Cantico delle Creature; 'Castiglione del Lego', un universo costruito con i celebri mattoncini amato da grandi e piccoli; una grande pista di pattinaggio; le 'Casette del Natale' tra artigianato, gastronomia e tradizioni locali; e 'Wonder Show' proiezione di luci e fuochi sulla Rocca del Leone e sul lago. Adagiato sulle colline marchigiane Corinaldo è un borgo dove ogni pietra custodisce tracce di secoli e racconta un frammento di identità.
    Nelle domeniche del 14 e 21 dicembre le vie si riempiono di spettacoli itineranti, musica, laboratori creativi per i bambini e del mercatino di Natale. Tra le novità di quest'anno, la pista di pattinaggio su ghiaccio allestita a Porta del Mercato; la Casa di Babbo Natale; il presepe artistico-meccanico della Contrada di Santa Apollonia e la Festa della Befana nella Contrada di Madonna del Piano. Collalto Sabino, gioiello incastonato tra i monti dell'Appennino laziale, ospita 'Il Paese di Babbo Natale': il 14 e il 21 dicembre il borgo si veste di luci, suoni e profumi mentre le cantine si trasformano in laboratori di giocattoli. Le vie del borgo sono animate dalla musica natalizia degli zampognari e nella piazzetta della Chiesa si degustano prelibatezze locali e, sotto il castello baronale, si sale sulla slitta di Babbo Natale per una foto suggestiva.
   

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Alla Bit tutti i Travel Makers, da chi organizza a chi viaggia. Prossima edizione dal 10 al 12 febbraio. Confermate presenze dalle Regioni e dall'estero

Da chi il viaggio lo progetta a chi lo costruisce, fino a coloro che lo vivono.

Travel Makers protagonisti alla Borsa Internazionale del Turismo, organizzata da Fera Milano che oggi ha anticipato le novità dell'edizione 2026 in calendario dal 10 al 12 febbraio.

Già confermata la presenza di quasi tutte le regioni italiane e dell'Enit, dall'Europa arriva la Polonia, che sarà anche Destination Partner. Previsti anche Egitto e Giordania, Corea, Nicaragua, Repubblica Dominicana e Stati Uniti con Visit Usa. Tra i tour operator I Grandi Viaggi e tra i vettori ITA Airways, Singapore Airlines e operatori aeroportuali come Sea.
    Il nuovo concept di Bit, è stato spiegato, "rivoluziona il punto di vista sul viaggio: non più partendo dal prodotto, ma dalla persona che si sposta non per muoversi ma per conoscere e evolvere". "Siamo produttore di contenuti e piattaforma di comunicazione e sviluppo anche per il settore del turismo - commenta Roberto Foresti, vicedirettore generale di Fiera Milano - Quindi ogni contenuto sarà declinato a secondo delle esigenze di tutti perché l'altro cambiamento fondamentale è che non si parla più di prodotto, ma di persone". Il percorso espositivo sarà articolato in sei distretti: Italy, World, Travel Expert, Hospitality, Innovation e Transportation. Tra le novità dell'edizione 2026 il nuovo format del Travel Makers Fest, un programma di eventi che invita il settore a costruire ponti e immaginare nuovi ecosistemi del viaggio, e gli Unique Partner, come Autentico Hotels. Tra i Premium Partner Scalo Milano e Trenord, tra i relatori del Bit Mobility Forum. In collaborazione con Netcomm verrà organizzato un percorso di innovazione sul Turismo digitale 5.0, come la trasformazione digitale stia ridefinendo l'esperienza turistica. Anche la scelta della sede per la conferenza stampa è stata dedicata alla mobilità: al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, con una visita in anteprima al leggendario transatlantico Conte Biancamano, in uno spazio che prossimamente sarà aperto al pubblico.
   

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Le mostre del weekend, da Marinella Senatore a Picasso. A Roma Giorgio Morandi, a Ulassai Maria Lai e Albrecht Dürer

(di Marzia Apice) La sensibilità di Marinella Senatore, l'opera grafica di Picasso e l'incontro di Maria Lai e Albrecht Dürer: sono alcune delle mostre di questa settimana.

    CAVALESE - Marinella Senatore protagonista al Museo d'Arte Contemporanea di Cavalese con la nuova mostra "There is so much we can learn from the sun", dal 13 dicembre al 6 aprile, curata da Elsa Barbieri.

A partire dall'inedito collage in 9 elementi che dà il titolo alla personale, realizzato in pieno spirito di comunità, empowerment ed emancipazione, le opere esposte trasformano il percorso in un'esperienza visiva, di immaginazione e di socializzazione che si focalizza sui corpi.

CECINA - Il Centro Espositivo Comunale di Cecina ospita dal 7 dicembre al 1 marzo la mostra "Pablo Picasso - I suoi poster", a cura di Alessandro Schiavetti che documenta l'opera grafica del maestro dedicata alla cartellonistica. In prima assoluta per l'Italia, l'esposizione presenta 58 manifesti originali creati dall'artista, provenienti dalla famosa Collezione Röthlisberger, universalmente riconosciuta come una delle due collezioni più complete al mondo.
    ULASSAI - Il confronto tra Albrecht Dürer e Maria Lai nella mostra "Il respiro di un viaggio", a cura di Marco Peri e Luca Baroni, dal 13 dicembre al 15 marzo al Museo CaMuC.
    Focalizzandosi sui temi del respiro e del viaggio, l'esposizione fa emergere corrispondenze inattese (i due artisti sono separati da ben 5 secoli) e restituisce la continuità delle grandi questioni dell'arte: il mistero, la spiritualità, il rapporto con il tempo e con l'immaginazione.
    PADOVA - Si intitola "Raccogliere bellezza. Opere della Collezione Centanini" la mostra in programma al Museo Eremitani dal 12 dicembre all'8 marzo. A cura di Alessia Vedova, con la collaborazione scientifica di Elisabetta Vanzelli, il progetto presenta le testimonianze di ben 5 secoli di grande arte, in 70 opere tra cui diversi capolavori (tra gli autori De Nittis, Zandomeneghi, Guttuso, Utrillo, Soffici, Chagall, Carrà, De Chirico, De Pisis e Sironi), tutte appartenenti alla Collezione che Pietro Centanini nel 2015 donò alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
    ROMA - Apre l'11 dicembre la mostra a ingresso gratuito "Giorgio Morandi nella collezione Eni", allestita a Palazzo Esposizioni fino all'11 gennaio. Presenti due capolavori dell'artista, le nature morte datate 1919 e 1941, appartenenti al nucleo storico della Collezione, che saranno l'occasione per raccontare la storia della nascita e della crescita negli anni della raccolta dell'Eni avviata da Enrico Mattei tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta. A Palazzo Merulana dal 13 dicembre al 1 febbraio la personale di Giorgio Ortona dal titolo "Senza cornice", con i contributi critici di Maria Grazia Calandrone, Plinio Perilli e Claudio Strinati. Il pittore presenta opere che raccontano paesaggi urbani, ritratti di composte figure umane, nature morte, il cui tratto poetico principale è l'incompiutezza.
    FOLLONICA - Prosegue fino al 22 febbraio alla Pinacoteca Civica di Follonica la mostra di Nino Ventura "Itaca. Souvenir e appunti di viaggio del Capitano Angel Ventura de Aguadulce e della Duchessa Felicia Schirò Filangeri", a cura di Gina Ingrassia. Il percorso rappresenta una metafora della produzione dell'artista ma anche un ponte tra passato e presente, tra mito e realtà, attraverso una terra, Itaca appunto, tutta da scoprire e da immaginare.
   

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Lo scudo di Garibaldi in mostra a Palazzo Venezia

 

Lo Scudo di Garibaldi di Antonio Ximenes è di nuovo esposto a Palazzo Venezia a Roma dopo un importante intervento di restauro.

L'iniziativa conclude il ciclo "Reintegrazioni.

Dai depositi al percorso di visita" curato dalla direttrice del Vive Edith Gabrielli: un'occasione unica per riscoprire, attraverso conferenze ed esposizioni, opere dal grande valore storico e artistico del patrimonio dell'Istituto - di recente catalogato e pubblicato online - conservate nei depositi.
    Obiettivo del ciclo è la reintegrazione, nel percorso museale aperto al pubblico, di una serie di opere, a oggi custodite nei depositi, scoperte e rivalutate criticamente grazie al progetto di catalogazione sistematica delle collezioni del Vive - ideato e diretto da Edith Gabrielli con la collaborazione di Alessandro Tomei, Barbara Agosti e Valerio Terraroli - confluito nella realizzazione di un catalogo online sul sito dell'Istituto stesso (vive.cultura.gov.it).
    Esposto nella Sala Altoviti dal 18 dicembre fino al 12 aprile 2026, lo Scudo di Garibaldi, in bronzo cesellato, nonché parzialmente dorato e argentato, fu realizzato dal siciliano Antonio Ximenes su commissione del popolo siciliano per celebrare Giuseppe Garibaldi e l'eroica impresa dei Mille.
    L'opera si ispira al clipeo classico (il grande scudo in metallo, rotondo e bombato, utilizzato dai soldati greci e romani) e vede al centro la testa dorata e a tutto tondo dell'Eroe dei Due Mondi, ai lati i nomi delle città siciliane conquistate e, sul bordo, incisi, i nomi dei garibaldini che parteciparono alla spedizione.
    Trafugata nei primi anni 2000, la scultura è stata recuperata nel 2019 grazie all'intervento del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) e restituito al Museo Centrale del Risorgimento, ritrovando oggi una rinnovata leggibilità grazie a un oculato intervento di restauro eseguito dal Consorzio Artificia. "Il cosiddetto Scudo di Garibaldi di Antonio Ximenes rappresenta un vero capolavoro di arte celebrativa di fine Ottocento, realizzata per commemorare Giuseppe Garibaldi" dichiara Edith Gabrielli.
   

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Arrivato a Roma il “Bus Gourmet Italia” di ENIT: 8 tappe in tutto il mondo per promuovere la cucina italiana

 


Santanchè: “Enogastronomia celebra identità nazionale in tutte le sue espressioni regionali e locali”

Jelinic “Cucina italiana un modello unico al mondo. I turisti ci scelgono per apprezzarne sapori e tradizioni”

La cucina italiana, Patrimonio UNESCO, rappresenta un asset strategico per il turismo: nell’ultimo anno +176% di soggiorni enogastronomici che hanno generato 2.4 milioni di presenze internazionali e 363 milioni di euro di spesa dei turisti esteri legati al mondo del food&wine 

Roma, 13 dicembre 2025. È arrivato a Roma il Bus Gourmet Italia, il progetto di ENIT S.p.A. dedicato alla cucina italiana. Un’eccellenza del Made in Italy, da pochi giorni divenuta anche Patrimonio UNESCO, a testimonianza della centralità nell’offerta turistica italiana di uno degli asset identitari più riconosciuti a livello globale, che costituisce un elemento strategico per la competitività turistica del Paese. Le associazioni e i gruppi del settore stimano, infatti, che questo riconoscimento può determinare (nell’arco di due anni) un incremento dei flussi turistici fino all’8%, pari a circa 18 milioni di pernottamenti aggiuntivi (secondo stime Reuters).

L’arrivo a Roma del Bus Gourmet Italia rappresenta la tappa simbolica di un percorso che celebra la nostra tradizione enogastronomica, recentemente sublimata nel riconoscimento UNESCO della cucina italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Ribadiamo, così, il valore universale delle nostre eccellenze, autentiche espressioni dell’identità nazionale, nelle sue molteplici sfaccettature regionali e locali, nonché potenti strumenti di promozione culturale e turistica. La forza della nostra cucina risiede nell’armonia tra convivialità, territorio e qualità: elementi che, insieme, fanno dell’Italia una meta imprescindibile per milioni di viaggiatori nel mondo. Iniziative come questa di ENIT sono fondamentali per rafforzare il legame tra tradizione e innovazione, valorizzando le specialità della tavola e proiettando la nostra Nazione verso nuove prospettive di crescita e sviluppo” commenta il Ministro del Turismo Daniela Santanchè.

“La cucina italiana è un modello unico al mondo. Per storia, cultura, tradizioni e sapori le nostre ricette sono conosciute a livello internazionale, apprezzate dai turisti che ci scelgono anche per questo nostro patrimonio. Emblematica la crescita del turismo enogastronomico, che negli ultimi anni è diventato un vero traino per il settore. I viaggiatori internazionali sono disposti ad investire per scoprire le tipicità italiane, facendo escursioni e conoscendo nuovi territori, creando valore, occupazione e crescita economica a beneficio delle comunità locali. Il Bus Gourmet Italia è nato proprio con la volontà di esportare le eccellenze made in Italy nel mondo, promuovendo le perle culinarie del nostro Paese. Siamo orgogliosi che questo tour si sia chiuso a Roma, a coronamento di questo splendido viaggio” dichiara Ivana Jelinic, AD ENIT S.p.A.

La cucina italiana, appunto, un’eccellenza che richiama turisti da ogni angolo del mondo, decisi a trascorrere le vacanze in Italia per scoprire i gusti ed i sapori della tradizione. Nel 2024 il mercato globale della ristorazione italiana ha raggiunto un valore pari a 251 miliardi di euro, corrispondente al 19% del mercato mondiale della ristorazione (secondo analisi Deloitte). Anche le ultime stime ENIT evidenziano come nel 2024 i soggiorni motivati dall’interesse per il cibo e il vino hanno registrato una crescita pari a +176% rispetto agli anni precedenti. Tale incremento dimostra come l’enogastronomia sia passata da fenomeno marginale a fattore decisivo nella scelta dell’Italia come destinazione turistica internazionale: ENIT rileva circa 2,4 milioni di presenze riconducibili al turismo enogastronomico internazionale, confermando la solidità e la consistenza del segmento. Per quanto riguarda l’impatto economico diretto, la spesa dei turisti stranieri per esperienze, prodotti e servizi legati specificamente al food & wine tourism è stimata in 363 milioni di euro. Un ulteriore elemento che certifica la forza e la rilevanza internazionale della cucina italiana è rappresentato dall’andamento dell’export agroalimentare: nel ’24 le esportazioni del comparto hanno raggiunto il record storico di 69,1 miliardi di euro, segnando una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente.

enit.it

Ecco le 9 strade più cool d’Europa: una sola in Italia


Donna Moderna

Ogni anno Time Out raccoglie il meglio della vita urbana scegliendo le strade più belle del mondo. Per il 2025 la classifica europea mette insieme nove vie accomunate da un’atmosfera speciale, luoghi dove si respira il ritmo vero della città fra negozi indipendenti, locali storici, mercati, gallerie. C'è anche una via nel nostro Paese: si trova in una delle tre città che, secondo una recente graduatoria, vanno assolutamente visitate. Ecco la top 9 delle strade più cool del Vecchio Continente, secondo il magazine di viaggi britannico.
1. Rua do Bonjardim (Porto)
Prima in classifica, Rua do Bonjardim riassume l’essenza di Porto: vivace, genuina e sempre in evoluzione. È a due passi dal celebre mercato di Bolhão, ma resta una via vissuta dai residenti. Qui trovi ancora le botteghe tradizionali come Casa Januário o Pretinho do Japão, che profuma di caffè tostato e prodotti tipici. Poco più avanti ci sono ristoranti amati dai portoghesi: Conga, famoso per le sue bifanas, e Duello, che propone cucina messicana con un tocco creativo. La presenza del Rivoli Theatre aggiunge un’anima culturale che dà ritmo alla zona, con spettacoli e rassegne che animano le serate. È una strada perfetta se vuoi conoscere Porto senza filtri, a piccoli passi.

2. Maybachufer (Berlino)
A Berlino la “coolness” passa dalle strade di quartiere, e Maybachufer è una delle più rappresentative. Costeggia il Landwehrkanal, un luogo amatissimo per le passeggiate lente, le chiacchiere al sole e i mercati che trasformano l’area durante la settimana. Qui trovi il famoso mercato turco, caffè indipendenti, locali con cucine da tutto il mondo e una scena creativa sempre in fermento. È un angolo di Berlino che si vive senza frenesia, anche se tutto intorno pulsa la multiculturalità che ha reso la città un punto di riferimento internazionale. Per chi ama viaggiare “come i locali”, Maybachufer è un piccolo mondo a parte.
3. Via Olympou (Salonicco)
Salonicco non è la prima città che viene in mente quando si parla di grandi mete europee. E forse è proprio questo il suo fascino. Via Olympou è una strada in cui storia e quotidianità scorrono insieme: botteghe, bar tradizionali, ristorantini, concept culturali ne fanno una strada vivace e creativa. Non è una via “da cartolina”, ma un luogo dove scoprire la città vera. E per questo conquista sempre più viaggiatori in cerca di autenticità.
4. Rue de Flandre (Bruxelles)
Rue de Flandre è una delle vie più sorprendenti di Bruxelles: giovane, creativa, piena di piccole gallerie e boutique indipendenti. È anche un punto di riferimento per chi ama l’arte urbana, con murales e installazioni che cambiano di stagione in stagione. Non mancano i caffè e i ristoranti che raccontano la multiculturalità della città. La sua forza sta proprio nella capacità di offrire un’esperienza autentica, lontana dalle zone più trafficate. È una via da girare con calma, lasciandosi attirare dalle vetrine o dall’odore di una cucina che arriva da una porticina laterale.
5. Rue des Gravilliers (Parigi)
Nel cuore del Marais, Rue des Gravilliers mostra un lato di Parigi diverso da quello dei grandi boulevard. È una strada stretta, ricca di botteghe artigiane, caffè raccolti e negozi indipendenti che alternano vintage, design e piccole scoperte. Qui la città si sente più vicina, meno patinata: è il regno dei parigini che amano la vita di quartiere. Secondo Time Out, è la prova che la capitale francese può essere contemporanea anche senza rinunciare al suo carattere storico. Ideale per chi vuole assaporare la città senza seguirne per forza i ritmi più turistici.
6. Via Panisperna (Roma)
Roma conquista un posto nella classifica con una strada che non ha bisogno di effetti speciali. Via Panisperna attraversa il rione Monti, uno dei più amati dai romani, dove botteghe artigiane, trattorie e locali si alternano a palazzi storici e scorci pittoreschi. È una via che profuma di quotidianità e di storie. Qui puoi incontrare residenti, studenti, turisti curiosi e artigiani che portano avanti tradizioni antiche. Rappresenta una Roma più intima: non quella dei monumenti iconici, ma quella da vivere a passo lento, entrando nei piccoli negozi o fermandosi per un piatto di cucina locale.
7. Calle del Barquillo (Madrid)
Nel barrio di Chueca, Calle del Barquillo è una delle strade più dinamiche di Madrid. Negli ultimi anni è diventata un punto di riferimento per chi ama la creatività, la musica e la moda indipendente. Qui convivono negozi di design, concept store, bar e locali che attirano un pubblico giovane. L’atmosfera è vivace ma accogliente, e ogni isolato offre una nuova scoperta. È la Madrid che cambia, che si aggiorna e che continua a mescolare tradizione e innovazione senza perdere la propria identità.
8. Blackstock Road (Londra)
Blackstock Road è una Londra lontana dai riflettori, dove convivono culture, cucine e negozi di ogni tipo. Qui non trovi grandi catene, ma attività familiari, pub storici, ristoranti etnici e botteghe che raccontano una città viva, intensa e sincera. È una via che resiste alla standardizzazione e mantiene un’identità forte, fatta di comunità e routine quotidiana. Un luogo perfetto per scoprire la capitale inglese da un punto di vista più umano e più vicino alla vita reale dei suoi abitanti.
9. Northdown Road (Margate)
Margate è una cittadina di mare che negli ultimi anni ha conosciuto una nuova vita, grazie anche alla sua scena artistica. Northdown Road ne è un esempio: una via piena di piccoli negozi, caffè dal sapore retrò, gallerie d’arte e locali accoglienti. È un luogo semplice, a volte un po’ fuori dal tempo, ma proprio per questo irresistibile. Qui il ritmo è lento, le persone si salutano per strada e ogni angolo sembra custodire una storia da scoprire. Una tappa inaspettata, ideale per un weekend diverso.

La moda reagisce al calo di vendite per abiti e borse: investe in ospitalità


Da Dolce&Gabbana a Fendi, i nuovi progetti per hotel, ristoranti stellati e spiagge, che si aggiungono alle linee di cosmetici

ilsole24ore

Turismo e fede. A piedi o in bicicletta: il piccolo boom del Cammino d’Oropa


Una delle esperienze di turismo lento, a piedi e in bicicletta, più apprezzate in Italia: è il Cammino di Oropa, che ha registrato quest’estate un aumento di circa il 20% delle prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2024. Con una particolarità interessante: «L’itinerario può essere compiuto a piedi all’andata e sulle due ruote al ritorno, grazie a un’organizzazione che unisce noleggio e-bike, trasporto bagagli e assistenza logistica», Alberto Conte, ideatore e coordinatore del progetto, spiegando che si tratta di «un’evoluzione coerente con le nuove progettualità legate alla rete di una trentina di operatori turistici “bike friendly” nata nel Biellese grazie al sostegno della Fondazione BIellezza, che sostiene lo sviluppo turistico del territorio e si era già impegnata negli anni scorsi nella valorizzazione del Cammino pedonale».

Questa intensa attività ha già portato «all’integrazione della rete degli operatori con il sistema di prenotazione del Cammino di Oropa, che dà la possibilità di ricevere una bicicletta direttamente nell’alloggio che si prenota, oppure trovarla pronta all’arrivo in stazione e partire guidati da una app, per pernottare in strutture di accoglienza a misura di cicloturisti, anche per coloro che non hanno esperienza o allenamento ma desiderano vivere un viaggio lento in sella a una e-bike». Il vasto territorio, che si può raggiungere in treno da Milano e Torino, «si scopre con il passo o la pedalata che lascia il tempo di ascoltare, osservare, respirare», evidenzia Conte.

Gli itinerari in bicicletta sulle Ciclovie di Oropa collegano la pianura agricola alle Alpi piemontesi, attraversando un paesaggio molto vario. «Non si tratta di piste ciclabili, ma di itinerari su strade percorribili anche in auto, non tanto adatti quindi a famiglie con bambini. La Ciclovia della Serra, da Santhià a Oropa, e la Ciclovia Canavesana che collega Ivrea ai Santuari di Belmonte e di Oropa sono completamente tracciate, dotate di segnaletica e strutture di accoglienza», puntualizza l’ideatore dei percorsi. Nel dettaglio, la Ciclovia di Oropa Canavesana è costituita «da due grandi anelli che partono dalla stazione ferroviaria di Ivrea e si dirigono a ovest verso il Sacro Monte di Belmonte, la Valle Sacra e la Valchiusella, a est verso la Serra Morenica e il Santuario di Oropa: è quindi possibile percorrere un solo anello oppure concatenare i due itinerari. Qui si innesta anche un tratto della Ciclovia Francigena, ovvero il percorso ciclabile della Via Francigena che attraversa l’Italia in oltre mille chilometri dal Colle del Gran San Bernardo a Roma».

Il mix vincente fra spiritualità, natura e accoglienza diffusa attrae anche un numero crescente di cicloturisti “slow”, «che scelgono di esplorare il territorio con escursioni giornaliere in bicicletta: un nuovo pubblico, alla ricerca di autenticità e cultura», riferisce Conte. «Attorno al Cammino di Oropa si sta strutturando una rete di itinerari che comprende anche il Tracciolino, una delle strade panoramiche più belle dell’arco alpino, e i nuovi percorsi di Woolscape-Le strade della lana, disegnati per connettere in modo narrativo e sostenibile paesaggi produttivi, arte, memoria e bellezza». Per maggiori informazioni: www.camminodioropa.it.

Avvenire

Turismo, i conti di agosto: "La ripresa c’è stata. Svolta in due mesi"


L’analisi delle categorie. Assohotel: "Meno statunitensi e italiani". Più positive Federalberghi e Confcommercio: "È fase di assestamento".

Un’estate in calo per le imprese ricettive secondo Assohotel Confesercenti Firenze: "Primavera un po’ di calo rispetto al 2024, luglio calo del 15%, che invece anno scorso era andato benino; agosto del 10% ed era già andato male anno scorso – dice la presidente Monica Rocchini –. Gli americani non ci sono più, gli italiani sono calati, mentre avevamo tanti connazionali di passaggio verso il mare che si fermavano un paio di notti". Il motivo? Non è il clima barlaccio: "Anzi quando è brutto tempo al mare, a Firenze si è sempre lavorato tanto – riferisce Rocchini – L’ italiano manca per motivi economici, nonostante i nostri prezzi oscillano continuamente e si adeguano".

Non incide la concorrenza dell’host privato: "Chi fa affitti brevi ha registrato la stessa flessione"; semmai "ci sono state tante aperture di student hotel e student e basta, colossi che hanno immesso migliaia di camere su Firenze, che fanno offerte con i cartelloni fuori e alcuni student vendono anche su Booking e non dovrebbero; gli student hotel invece possono farlo due mesi l’anno, ma ancora non è chiaro in che periodo. Ci vorrebbero regole certe". L’ultimo scampolo d’estate pare più roseo: "A metà settembre ripartono le prenotazioni, tanti dal Nord-Europa che compensano il calo Usa".
Leggermente diversa l’analisi di Federalberghi Firenze: "Giugno un po’ in flessione, luglio marcata, agosto parziale risalita ma in linea con lo scorso anno, a settembre c’è movimento – riporta il presidente Francesco Bechi – Non un’estate positiva come il 2024, ma è anche fisiologica, dopo due anni di crescita, una fase di assestamento o leggera flessione. Confidiamo che sia temporanea: gli alberghi, che si sono adeguati anche come politiche tariffarie. Si spera il mondo internazionale ritrovi fiducia, sugli americani ha influito tanto il cambio del dollaro".

"Per la clientela italiana, ancora una componente importante – sottolinea Bechi – la contrazione della capacità di spesa incide moltissimo". Il tema degli affitti brevi, "esisteva anche l’anno scorso, non hanno creato un’ulteriore decrescita dei fatturati delle strutture – riflette – certo più offerta c’è in un momento di flessione, più influenza dà sugli equilibri, però bisogna anche considerare che ha una platea in parte diversa", e poi "c’è stata un’emersione delle locazioni brevi, ora censite: la loro crescita è in buona parte riconducibile alla regolamentazione, a seguito di cui anzi hanno avuto una contrazione".

"L’estate negativa paventata da molti è stata smentita dai fatti – è al contrario la lettura di Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana –, il dato non è assolutamente negativo. Agosto è positivo e ci sono buone aspettative per settembre-ottobre che sembrano rimettere a posto un giugno-luglio sotto l’anno passato". Marinoni concorda invece sulla provenienza nordeuropea: "Tedeschi, scandinavi, olandesi, inglesi, ma una minore presenza americana. Il turismo italiano è attivo anche se meno spendente, meno percepito dagli alberghi e più da commercio e somministrazione". E ribadisce che "l’affitto breve erode quote di mercato solo in parte, il grande incremento che si registra è perché si riporta alla luce un sommerso che prima del cin non appariva. Non lo demonizziamo, ma invochiamo le stesse regole: chi opera nello stesso mercato, deve sottostare agli stessi oneri".
La Nazione

Località, mete e mode, il nuovo turismo inventato dai social. I «content creator» orientano le migrazioni

Se non ti sei scattato un selfie, è come se non ci fossi stato. Perché oggi, a guidare i flussi turistici, non sono più i cataloghi delle agenzie, ma gli influencer. Nell’era della documentazione visiva digitale, a disegnare le mappe del desiderio turistico sono infatti loro: i content creator, croce e delizia del turismo 2.0. Bersagliate da migliaia di visitatori sedotti dalla viralità dei loro contenuti, le mete da visitare sono quelle più «instagrammabili», degne cioè di essere fotografate e postate su Instagram. Riducendo così l’esperienza di viaggio in una lista di cose da spuntare e condividere. Il risultato? Un serpentone umano che si muove alla ricerca del video più spettacolare e dello scatto più ardito, ma anche luoghi un tempo sconosciuti che, da un giorno all’altro, si ritrovano invasi da frotte di turisti. Il fenomeno è noto anche come «TikTok tourism» e sta riscrivendo le regole dei viaggi, portando alla ribalta località inaspettate salite così all’attenzione globale. Il segnale

È successo a fine gennaio a Roccaraso, tranquilla meta sciistica abruzzese invasa in un solo giorno da 10.000 persone e 220 autobus dopo un video su TikTok dell’influencer Rita De Crescenzo (1,7 milioni di follower). Succede ora, in questa folle estate governata dall’overtourism: il video e le immagini, virali sui social, delle migliaia di persone in fila alla stazione intermedia Furnes, a Ortisei, per salire sul Seceda alla ricerca della foto perfetta sullo sfondo delle Odle ha fatto il giro del mondo. La medaglia, è la foto da esibire sui social. Autobus sovraffollati per l’Alpe di Siusi, frotte di turisti al lago di Carezza, a quello di Braies (561 mila post Instagram) o al Sorapis (47.300 post e fino a 3 mila persone sul posto al giorno), il bacino indaco di Cortina d’Ampezzo che, con quell’azzurro glaciale, soddisfa in un click la fame insaziabile di «luoghi da vedere» invece che da vivere. È un caso il successo di «Dolomites for Beginners», la comunità online creata da Anna Zandegiacomo, studentessa 24enne cadorina di Planning and Management of Tourism Systems, a Bergamo, che indirizza i turisti principianti in visita sulle Dolomiti. Nata a fine 2023, oggi conta 239.305 membri ma tra questi, sull’onda del successo del portale, ora c’è anche chi promuove i propri servizi. «Sì, è vero. Alcuni fotografi propongono photo shooting per matrimoni tra le vette — puntualizza —, ma su Dolomites for Beginners si trovano soprattutto consigli su camminate facili e dritte per raggiungere i posti. Ora sto lavorando al tema della mitigazione dell’overtourism e presto ci saranno anche percorsi alternativi poco affollati». 

Le Dolomiti

I numeri dell'overtourism 

Nel turismo ridotto a performance digitale, ipertrofia dell’overtourism, il podio spetta poi alle località di mare: le falesie candide della Scala dei Turchi, in Sicilia (262.568 post Instagram e quasi 5000 su TikTok), Punta Prosciutto, nel Salento (87.600 post Instagram e 8000 su TikTok), i trulli fiabeschi di Alberobello, in Puglia (5 mila). Le immagini di questi giorni delle centinaia di persone appiccicate le une alle altre nelle più belle spiagge della Sardegna fanno venire i brividi e, di certo, il titolo di «spiaggia più bella del mondo» che il World’s 50 Best Beaches ha attribuito quest’anno a Cala Goloritzé, nel Golfo di Orosei, ha fatto schizzare l’algoritmo dei post e il corto circuito emozionale (83.834 post, come per la vicina Cala Mariolu). 

Non solo natura

Amate il buon cibo? Sappiate che i krapfen più virali dell’estate sono a Baita Friedrich August, sul Col Rodella: un bancone infinito carico di bomboloni con vista mozzafiato sulle Dolomiti. Famosissimi, grazie al reel (oltre 300 mila su Instagram) dell’influencer Sonia Peronaci, fondatrice di Giallozafferano, anche i croissant cubici della Farmacia del cambio a Torino e, a Milano, i dolci da forno di «Signor Lievito» (la coda ormai è inevitabile). A Bologna, la finestrella di via Piella era tra i segreti meglio custoditi della città, un romantico affaccio sul Canale delle Moline... oggi è virale. Anche quella. Scrive Louiskoby, su Instagram: «Questa finestra nascosta è diventata virale per la sua bellezza. Non c’è molto da vedere, ma ho potuto fare questo video!». Probabilmente lo stesso, identico, postato da tutti e visto milioni di volte: stesso angolo, stessa posa. Nient’altro.

L’analisi

«In realtà questa fluidità spinta dai social si posa su una posizione rigida: la domanda turistica continua a concentrarsi sugli stessi luoghi iconici del grand tour» osserva Jan Van Der Borg, professore di Economia e Politica del Turismo all’Università di Venezia. «Il risultato è paradossale: un’enorme staticità globale della domanda e, dentro questa, una fluidità di mode che si accendono e si spengono in poche settimane. Basta un video virale per spostare folle di visitatori, creando disagi notevoli a chi abita e a chi vorrebbe vivere i luoghi in modo tranquillo. Ma i problemi strutturali restano, e con l’intelligenza artificiale la velocità del passaparola rischia di accentuarsi ancora di più».

Corriere.it

La top 10 delle migliori città pedonali del mondo


Firenze, Italia
Riga, Lettonia
Amburgo, Germania
Porto, Portogallo
Madrid, Spagna
Edimburgo, Regno Unito
Tallinn, Estonia
Stoccolma, Svezia
Sydney, Austria
Boston, USA

Turismo, arrivano le casette galleggianti. Prima house boat in funzione ad Andora


La nuova frontiera dell’accoglienza è soggiornare sul mare. «Il primo test, partito da giugno, è andato alla grande»

La Stampa

Arrosticini, pallotte cacio e ova, parrozzo e ferratelle: sono loro a guidare la classifica delle ricette abruzzesi più cercate online, confermando la regione Abruzzo come una delle più attrattive del turismo enogastronomico digitale



A rivelarlo è lo studio “Viaggio nel gusto. Le tendenze gastronomiche d’Italia, tra tradizione e cibo da strada”, realizzato dall’Osservatorio Telepass in collaborazione con Moveo, Seed Digital e Change Media.

Secondo il report, le ricette abruzzesi generano oltre 75mila ricerche online ogni mese, con un trend in costante crescita. Nel 2024 sono stati registrati 6,5 milioni di ricerche legate alla cucina regionale, mentre nei primi mesi del 2025 si segnalano incrementi significativi: +27% sulle ricerche di sagre e +8% sui food tour.

In cima alla classifica si confermano gli arrosticini, con oltre 43mila ricerche annue. Subito dopo le pallotte cacio e ova (9.900) e il parrozzo (oltre 6.000), dolce natalizio ricoperto di cioccolato fondente. Completano la top 5 i bocconotti e le ferratelle.

Tra le ricette più cercate spiccano anche le scrippelle ‘mbusse, mentre la crescita più sorprendente è quella delle sise delle monache, che registrano un incremento del +203% rispetto allo scorso anno. Anche gli arrosticini, nonostante il primato consolidato, continuano a crescere (+22%), segno di un interesse sempre vivo.

Il dato più significativo riguarda il rapporto tra cucina e mobilità: le ricerche online non si limitano alla curiosità gastronomica, ma sono spesso legate alla pianificazione dei viaggi. Si parte per assaggiare un piatto tipico, e una volta a casa lo si cerca online per rivivere l’esperienza.

«Il turismo gastronomico è ormai una motivazione di viaggio a pieno titolo – spiega Aldo Agostinelli, Chief Consumer Revenues Officer di Telepass –. Si parte per provare un piatto, e al rientro lo si cerca online per riviverlo. Il nostro impegno è rendere la mobilità semplice e fluida, così che una ricetta scoperta sul web possa diventare la meta del prossimo weekend».

Con una cucina genuina e una forte identità territoriale, l’Abruzzo si posiziona tra le regioni italiane più attrattive nel panorama del turismo gastronomico esperienziale. Le sue specialità rappresentano non solo il legame con la tradizione, ma anche un motore di movimento sul territorio, tra esperienze autentiche, scoperta e ritorno ai sapori della memoria.

Lo studio mette in luce anche il ruolo di Telepass nel supportare la mobilità enogastronomica: grazie a un bouquet di 30 servizi integrati, dal pagamento dei pedaggi autostradali alla ricarica dei veicoli elettrici, l’azienda punta a rendere più semplici e accessibili anche le destinazioni meno centrali, contribuendo così a valorizzare territori come l’Abruzzo.

Il report completo “Viaggio nel gusto” è disponibile su Moveo, il magazine digitale di Telepass dedicato a viaggi e nuove abitudini di mobilità.

in https://news-town.it/

La Spagna ha chiesto ai pellegrini di evitare o interrompere il Cammino di Santiago a causa degli incendi


 La sera del 17 agosto la Protezione Civile di Castiglia e León, nel nord-ovest della Spagna, ha chiesto ai pellegrini impegnati nel Cammino di Santiago, o in procinto di partire, di interrompere o evitare d’intraprendere il percorso. Il motivo dietro la richiesta è individuabile nei grandi incendi che interessano da giorni la regione. Le autorità si sono anche raccomandate ad amici e parenti delle persone in viaggio di mettersi in contatto con loro, per avvisarle delle restrizioni e dei rischi.

Da oltre una settimana, in Spagna sono attivi diversi roghi. I vigili del fuoco stanno incontrando enormi difficoltà nel domarli a causa del grande caldo, del vento e della siccità. Una trentina dei quaranta incendi attualmente in attività nel Paese sono concentrati nella comunità autonoma di Castiglia e León, nelle province di Zamora, León, Salamanca e Ávila. Nell’ultima settimana, le forze dell’ordine locali si sono viste costrette a evacuare più di trentamila persone. Secondo il programma Copernicus dell’Unione Europea, nel 2025 in Spagna sono già bruciati più di 3.400 chilometri quadrati a causa delle fiamme.

Cos’è il Cammino di Santiago
Il Cammino di Santiago è un’antica rete di sentieri europei che collega tra loro diverse città del continente a Santiago de Compostela, e che attraversa il nord e l’ovest della Spagna. Ogni anno migliaia di pellegrini intraprendono uno dei vari cammini possibili per raggiungere la cattedrale e poter, in questo modo, portare a termine un percorso di redenzione e di riscoperta personale.

Nel 1985 l’UNESCO ha inserito il centro storico di Santiago de Compostela nella sua lista dei patrimoni dell’umanità (lista che, almeno negli ultimi anni, ha subito diverse critiche, poiché contribuisce ad attirare orde di turisti, stravolgendo il contesto locale). Si ritiene, tuttavia, che l’enorme interesse internazionale verso il Cammino sia iniziato però nel 1993, considerato anno santo in quanto il giorno di San Giacomo, il 25 luglio, coincideva con una domenica.

MetropolitanMagazine

Proseguono i lavori per il nuovo porto turistico di Termini Imerese

Render progettuale


Proseguono i lavori per il nuovo porto turistico di Termini Imerese. Nonostante lo scetticismo di molti cittadini, l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Maria Terranova, non si lascia abbattere e proprio nella giornata di ieri ha divulgato un video dove si mostrano i lavori della nuova area del porto turistico di Termini Imerese. Lavori spesso invisibili dalla città, ma che proseguono spediti con tre cantieri aperti per garantire la realizzazione di una nuova opportunità turistica per la città.
Di seguito il video che mostra l’avanzamento dei lavori e una galleria fotografica con i render di come diventerà la nuova area in via di espansione.

Fonte: himeraweb


La Sicilia che stupisce tra montagne, riserve e avventura

 

Uno Stretto dove Scilla e Cariddi si fanno ancora sentire. Monti che hanno nascosto un popolo da quelli vicini, custodendone la lingua del Nord Italia. Gole le cui pietre scottano al tocco, mentre i piedi gelano anche nelle giornate d'estate. Vulcani neri di rabbia infuocata, da cui si vedono chilometri di orizzonte e dove una passeggiata può essere una discesa in scivolata tenendosi per mano. La Sicilia non è soltanto il suo incredibile patrimonio artistico e culturale. C'è qualcosa in più. Esperienze naturali diversissime – che si decida di andare a Sud, Nord, Est oppure Ovest – e che permettono a chi la visita di scoprire paesaggi mozzafiato e storie uniche nel loro genere.

La Sicilia con le parole di Giovanni Verga

Diggià la Sicilia sorgeva come una nuvola in fondo all’orizzonte. Poi l’Etna si accese tutt’a un tratto d’oro e di rubini, e la costa bianchiccia si squarciò qua e là in seni e promontori oscuri.

Ansa



Beni di lusso e nuove tendenze per il futuro. Turismo esperenziale in pole position

Il settore dei beni personali di lusso sta affrontando un rallentamento significativo, considerato il più marcato degli ultimi 15 anni, a causa di incertezze geopolitiche, fluttuazioni valutarie e tensioni commerciali, specialmente tra Stati Uniti e Cina. Secondo le previsioni di Bain & Company, per il 2025 si attende una contrazione globale del mercato tra -2% e -5%, con un possibile recupero solo nel lungo termine. Attualmente i giganti del lusso registrano performance divergenti: Hermès e Richemont resistono invece con una crescita attesa, mentre LVMH e Kering (Gucci) segnano perdite rilevanti. Nuovi segmenti resilienti Accanto al rallentamento continueranno a emergere segmenti resilienti come il beauty di fascia alta, il turismo esperienziale e la gioielleria di prestigio. Ma proviamo a capire i motivi: molti brand hanno aumentato i prezzi durante la crescita del mercato, ma senza adeguati livelli di innovazione, erodendo il valore percepito, un fenomeno che viene chiamato “Greedflation”. Non meno importante il calo dei consumi in Cina e Stati Uniti, un tempo mercati trainanti, ha messo in difficoltà i brand che non si erano diversificati abbastanza anche a causa della troppa dipendenza con questi mercati. Ma forse la chiave più interessante da non sottovalutare sono i cambiamento nei valori d’acquisto delle nuove generazioni (Millennial e Gen Z) che privilegiano esperienze, autenticità e “quiet luxury” (lussoso discreto), più che marchi appariscenti. E infine, la minaccia continua di nuovi dazi e tensioni commerciali (tra USA e UE), e che aumentano l’incertezza normativa e di mercato. Le nuove tendenze vedono un aumento delle tecnologie immersive e un retail ibrido con investimenti in realtà aumentata, smart store e flagship immersivi permettono di trasformare il retail fisico in ambienti esperienziali. Ma anche maggiore sensibilità alla sostenibilità verso un “lusso etico”, trasparenza, economia circolare e il vintage – o seconda mano – vincono consenso tra i consumatori. In tutto ciò nuovi mercati si affacciano alla domanda-offerta come: Medio Oriente, India, Sud-est asiatico e Latin America dove emergono nuove aree di crescita. Potremmo definire la crisi del lusso non è un collasso definitivo, ma una fase di transizione. Il futuro del settore sarà determinato da chi saprà reinventare il valore dell’esclusività, rispondere con autenticità ai nuovi valori dei consumatori e offrire esperienze emozionali anziché solo prodotti. In pole position come scelta troviamo sicuramente il turismo esperienziale di lusso Il turismo di qualità è oggi è uno dei segmenti più resilienti e promettenti del mercato del lusso, proprio perché intercetta un cambiamento profondo nei gusti dei consumatori: non più (o non solo) possedere un oggetto costoso, ma vivere un’esperienza unica, irripetibile e altamente personalizzata. La crescita stimata: secondo Bain & Company, vede il turismo esperienziale di lusso con una crescita del +7-9% annuo entro il 2030, più del lusso materiale. La città che più sembra attirare turismo da tutto il mondo sembra essere Venezia grazie al suo potenziale in Patrimonio artistico e storico senza eguali, per la presenza di Location private e inaccessibili per eventi personalizzati, Tradizioni artigianali uniche (vetro, tessuti, maschere).Scenari naturali e urbani irripetibili per esperienze su misura. Se ben gestito, questo turismo potrebbe riportare residenzialità in centro, con ricadute occupazionali di alto profilo. Aumentare il valore economico per visitatore e Ridurre la pressione del turismo di massa che sta facendo morire la città lagunare, privilegiando qualità su quantità.
 First Online

Stadio di Termini Imerese: ecco il progetto vincitore del concorso. Obiettivo: promuovere una nuova cultura dello sport aperto alla socialità

 

Un team multidisciplinare, guidato da tre giovani under 30 si aggiudica il progetto di riqualificazione dello stadio comunale Crisone a Termini Imerese con un progetto innovativo, sostenibile e fortemente inclusivo. La rigenerazione degli spazi urbani degradati, nasce da un cambiamento radicale dei luoghi, senza snaturali, per promuovere una nuova cultura dello sport aperto alla socialità.

Il concorso di progettazione indetto dal Comune di Termini Imerese sottolinea la volontà da parte dell’Amministrazione di riqualificare un’area, all’interno della città consolidata e densamente costruita, ormai abbandonato e degradato. Il progetto vincitore del concorso, è stato presentato da un team multidisciplinare, altamente qualificato. Guidato da tre giovani under 30, Tiziano D’Angelo (capogruppo e responsabile della progettazione) Marco Rosati e Andrea Larocca (mandanti e responsabili rispettivamente della progettazione paesaggistica e dell’integrazione specialistica) il raggruppamento di progettisti è composto inoltre da Ermanno Giuliano (mandante, impiantista), Lavinia Pignotti (mandante e responsabile aspetti ambientali ed energetici), Mancini & Partners (mandante e consulente progettazione strutturale) e  Domenico Marchetti (mandante e responsabile degli aspetti geologici).

Il progetto di cui è già stato presentato l’adeguamento degli elaborati di concorso a progetto di fattibilità (in corso di approvazione) mira all’apertura dell’impianto all’intera città con lo scopo di restituire ai suoi abitanti un’area polifunzionale per le attività sportive, ludiche e ricreative, che sia anche luogo di occasioni di incontro e socialità.

"Al fine di articolare un’area strutturata e snodata da un percorso fluido di collegamenti - si legge in una nota - l’idea progettuale si
muove su due fronti principali. Da un lato quello di ripensare una nuova tribuna al posto degli spalti esistenti come un elemento costituito al piano terra da due volumi scatolari chiusi, intonacati in maniera grezza che comprendono i locali di servizio e deposito, i bagni pubblici e un locale ristoro separati da uno spazio centrale vuoto, aperto e coperto, che diventa una vera e propria piazza con sedute per la sosta. La struttura è sostenuta da sette piloni in calcestruzzo con inerti in pietra locale palermitana e finitura faccia vista. I piloni sagomati e rastremati verso l’alto attribuiscono leggerezza e slancio all’intera tribuna. Dai pilastri si diparte l’aggettante lieve copertura in lastre di lamiera metallica battuta, da lavorazioni artigianali territoriali, slanciata verso il cielo, con una forma curva convessa dal basso verso l’alto ad evocare l’aspetto di una vela avventata vista la stretta relazione con il mare e proprio a voler rappresentare la connessione tra gli elementi naturali cielo, terra, mare e l’impronta umana. Le forme simboliche, i profili slanciati e sagomati dei piloni e della pensilina si integrano nell’ambiente per costituire un landmark nel territorio".

Lo spazio antistante, costituito dalla piazza pubblica e dalle aree attrezzate a parco giochi e per attività ludico ricreative, è stato concepito per essere fruibile da parte di tutta la cittadinanza anche quando l’impianto è chiuso. Gli orti didattici, il frutteto e l’oliveto, oltre ad assolvere allo scopo educativo, possono diventare spazi di condivisione e di partecipazione, allargando la cura e la manutenzione degli stessi ai fruitori. Si potrebbe ipotizzare inoltre l’utilizzo dei prodotti coltivati come forma di auto consumo nei locali ristoro a servizio dell’impianto o per altre iniziative finalizzate all’autofinanziamento.

Sono inoltre stati completamente ripensati gli accessi, in modo da rispettare le normative CONI garantendo ingressi separati tra atleti e spettatori. I primi potranno usufruire dell’accesso posto a sud, con relativo parcheggio di servizio, mentre gli spettatori ospiti e locali potranno utilizzare l’accesso principale, dove viene ricollocata la biglietteria. Attraverso una recinzione metallica leggera si garantiscono i distacchi tra il campo di giuoco e gli spazi verdi pubblici, mantenendo gli spazi funzionali separati e distinti, ma comunque fluidi e ben riconoscibili.

palermotoday.it


Torna "Intrecci sul Lago Maggiore": a Premeno la seconda edizione della fiera mercato


Sabato 17 e domenica 18 giugno a Premeno torna, dopo il successo dell'edizione 2022, la fiera-mercato dei più apprezzati artisti dell'intreccio: "Intrecci sul Lago Maggiore" parte dalla manualità e dalle tradizioni di un tempo, per valorizzare la maestria degli artigiani contemporanei ed è senza dubbio l'occasione per conoscere e apprezzare il lavoro di tanti piccoli artigiani e riscoprire antichi saperi. Cestai, impagliatori, magliaie, artigiani di feltro, uncinetto, pizzo macramé o chiacchierino e di piccoli gioielli con i loro prodotti frutto di sapiente lavoro di intreccio arricchiranno i cortili fioriti e gli antichi vicoli in pietra del grazioso centro storico di Premeno.

Al centro della manifestazione sarà la fiera-mercato, con dimostrazioni di lavorazione e vendita dei prodotti artigianali, aperta al pubblico dalle 15,30 alla mezzanotte di sabato 17 e dalle 9,30 alle 19 di domenica 18 giugno. Le due giornate lasceranno spazio anche alla gastronomia tipica: selezionati "artigiani del gusto a km0" proporranno i loro prodotti tra le vie del borgo, mentre durante tutta la manifestazione sarà attivo un goloso punto ristoro.

Una serie di iniziative collaterali ed appuntamenti speciali sono in calendario per scoprire, rigorosamente a passo lento, questa porzione panoramica di Lago Maggiore: mostre, proiezione di documentari, laboratori
per grandi e piccini arricchiranno il week end di Premeno durante la seconda edizione di "Intrecci sul Lago Maggiore".

Presso il cinema di Premeno sabato 17 (ore 16,30 e ore 18) e domenica 18 (ore 11 e ore 16) verrà proiettata una rassegna di documentari dedicati al territorio e al Parco Nazionale della Val Grande, ai suoi abitanti,
alla sua flora e alla sua fauna. Sabato 17 giugno alle ore 20.45, sempre presso il cinema di Premeno, è in programma - ad ingresso gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili - la proiezione del documentario Sky Original "La via incantata". Il documentario, che ha ottenuto il patrocino del Club Alpino Italiano, realizzato su soggetto e sceneggiatura di Francesco Fei e Marco Albino Ferrari e regia di Francesco Fei, è dedicato alla Val Grande.

L'associazione La Lencistra coinvolgerà i bimbi dai 5 anni di età nell'antica arte dell'intreccio, con piccoli workshop gratuiti di un'ora in programma alle ore 17 di sabato e alle ore 10 di domenica, mentre Alexandra Klaus, talentuosa cestaia di origini tedesche, insegnerà a realizzare una piccola borsa intrecciando corteccia di castagno. Organizzato sabato 17 dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 13 alle ore 15, il corso di intreccio per adulti Corteccia, nel centro storico di Premeno, prevede la partecipazione di massimo 5 persone. Il costo è di 75 euro a partecipante, info e prenotazioni a amarksdolcedo@gmail.com.

Ad impreziosire ulteriormente "Intrecci sul Lago Maggiore", nel centro storico di Premeno saranno allestite tre mostre: "Féman" di Serena Guerra, dedicata alle donne di un tempo, e le fotografiche "Gente di Premeno nell'estate '81" di Loris Caretti e Luciano Magni ed "Esio e La Lencistra" di Andrea Caretti.

novaratoday.it