Giada ha detto stop. O meglio: Giada ha deciso di chiudere definitivamente una porta, per aprirne una seconda. Giada di cognome fa Luppi, è nata a Bologna il 18 aprile 2003 e vive in Valsamoggia. Perito agrario, con l’idea di iscriversi a Scienze Motorie, Giada è stata una reginetta del pattinaggio artistico italiano come attesta la sua carriera. Per Giada sei titoli italiani (e due secondi posti), tre titoli europei (e due secondi posti), un oro e un argento mondiale, un oro e un argento in World Cup e, nella passata stagione, un bronzo mondiale. Una vita nella Primavera Sport di Calenzano, allenata da Raffaello Melossi e dalla mamma, Sabrina Mazzetti. A ventun anni, compiuti da poco, Giada appende i pattini al chiodo.
Giada, perché?
"Mi vorrei dedicare completamente alla musica".
Quando ha cominciato a pattinare?
"A cinque anni, dal 2017 sono diventata un’atleta azzurra. Adesso è ora di pensare ad altro".
Sicura?
"Sì, ci stavo già pensando dallo scorso anno, quando arrivai terza ai mondiali. Ho riflettuto e preso questa decisione".
Non sarà facile cancellare, o quasi, sedici anni sui pattini.
"Non li butto, è chiaro. Qualche esibizione, se me lo chiederanno, la farò ancora. Ho semplicemente deciso di chiudere con le gare e le competizioni. Davanti ci sono obiettivi diversi".
La musica, per esempio.
"Proprio così: ecco perché ho deciso di far coincidere il mio ritiro con il 21 giugno".
Per l’inizio dell’estate?
"No, il 21 uscirà un mio brano, ‘Gola’. Spero vada bene".
Musica e testi?
"Sono miei".
Genere?
"Diciamo che cerco di fare un po’ di R&B. Anche se il testo, magari, è più Indie Pop. Vorrei far conoscere la mia musica".
Lei suona il pianoforte.
"Sì, ma non sono una pianista, nel senso che sono autodidatta".
I suoi testi?
"C’è tanto della mia vita vissuta. Un qualcosa di autobiografico".
Quanti brani ha scritto?
"Una quarantina. Ero abituata a mettermi in gioco gareggiando. Adesso mi metto in gioco nella musica. L’obiettivo è quello: farmi conoscere".
Si esibisce e non da sola.
"Sì, esiste una mia band. Ci sono batteria, basso, chitarra, pianoforte e tastiere. Sono l’unica donna".
A proposito di cassetti, qual è il suo sogno?
"Farmi conoscere, fare in modo che l’R&B abbia sempre più seguito".
E i pattini?
"Sono stati una bella parentesi della mia vita. Mi hanno regalato gioia e soddisfazioni. Ma bisogna guardare avanti. Mi chiedono consigli, ancora, sulle coreografie. Ma bisogna pensare anche a una professione che mi permetta di vivere. I pattini, anche se sono belli, anche se li vivi da professionista, per impegno, allenamenti e ore spese, non garantiscono alcun tipo di guadagno. Mi rimetto in gioco, con la musica".
Ascoltiamola. Il talento che, sui pattini, le ha consentito di salire sul tetto d’Europa e del mondo, adesso lo usa per cantare. Giada Luppi, sentiremo ancora parlare di lei.
Qn Sport
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