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Corruzione, la Corte dei conti riconosce il danno d'immagine: "Expo spa risarcita con 315mila euro"


E' un risarcimento da 315mila euro quello che la Corte dei conti per la Lombardia ha riconosciuto alla società Expo. Soldi che sono già stati versati nelle casse della spa. Rappresentano un indennizzo per i danni di "immagine" e quelli "da tangente" subiti per l'appalto delle Architetture di servizio (tutte le strutture che hanno ospitato i bar, i ristoranti comuni, i servizi) del sito espositivo.

Per quella commessa nel 2014 vennero arrestate diverse persone, tra imprenditori e manager, con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta. Una vicenda che scoperchiò la cosiddetta "Cupola degli appalti", fece riemergere dal passato della Prima Repubblica nomi come quello del "compagno G" Primo Greganti e si abbattè come una tempesta sulla corsa per riuscire a inaugurare in tempo i padiglione rischiando di far naufragare l'evento.

La decisione dei magistrati contabili riguarda fatti "già divenuti materia di trattazione penale" e avviene "nell'ambito del giudizio di responsabilità amministrativo relativo ai procedimenti di gara indetti dalla società pubblica Expo spa". Adesso, la procura regionale "ha espresso parare favorevole al rito abbreviato per il pagamento" dei 315mila euro. Una cifra, viene spiegato, che corrisponde "al 30 per cento circa degli importi contestati a titolo di danno di immagine e di danno da tangente" ed è stato ritenuto "congruo dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Lombardia".

Tutto, appunto, ruota attorno a uno degli appalti maledetti di Expo, quello delle Architetture di servizio. La gara partì con una base d'asta di 76 milioni e ad aggiudicarsela fu una cordata di imprese guidata dalla società Maltauro con un'offerta di 55,6 milioni. Dopo l'inchiesta e gli arresti,
 i lavori vennero commissariati per riuscire a terminare in tempo l'opera. La Corte dei conti era già intervenuta su questa vicenda: a febbraio del 2017 aveva chiesto più di 1 milione di euro di risarcimento ad Angelo Paris, l'ex manager Expo che venne arrestato proprio per quella vicenda e ha patteggiato. Adesso 'lo sconto' che toglierebbe l'ipotesi della tangente a scopo di "doloso arricchimento", lasciando in vita soltanto il danno di immagine.
repubblica.it

Inizia la nuova vita dell’area Expo con i primi uffici di Human Technopole

La nuova vita di Expo, ormai ribattezzato Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione, è iniziata. I primi 2500 metri quadrati di Palazzo Italia, uno dei luoghi simbolo dell’Esposizione Universale del 2015, sono stati consegnati il 22 dicembre allo Human Technopole, il centro multidisciplinare progettato dal direttore dell’Istituto di Tecnologia di Genova, Roberto Cingolani, e dedicato allo studio delle scienze della vita in campo biomedicale. I nuovi spazi, riprogettati per svolgere funzioni e attività scientifiche, comprendono i laboratori di ricerca e gli uffici amministrativi posti al piano mezzanino, al primo piano e al quarto di quella che fu la casa, durante Expo 2015, della delegazione italiana. Con l’inizio del 2018 è previsto l’annuncio del nuovo direttore, scelto con un bando internazionale, e l’ingresso dei primi dipendenti dello staff tecnico, amministrativo e scientifico della struttura che, a regime, occuperà 1.500 persone su un totale di 30.000 metri quadrati di area riservata.  
«La consegna degli spazi è un importante risultato, un punto di non ritorno», commenta Stefano Paleari, presidente del comitato di coordinamento Human Technopole. «Quando arriverà l’ok del Governo sullo Statuto potrà nascere la Fondazione cui passeremo il testimone, dopo la fase attuale di start up». «Arexpo ha rispettato i tempi consegnando, come previsto, gli spazi entro Natale», aggiunge Giuseppe Bonomi, Ceo di Arexpo. «E anche per il 2018 sarà lo stesso».  
Nel 2024, quando Human Tecnhopole sarà completamente operativo, l’intera infrastruttura comprenderà altri due edifici già esistenti, oltre a Palazzo Italia, l’Unità di Servizio 6 e Cardo Nord-Ovest, più altri due da costruire, che ospiteranno in totale 7 centri di ricerca e 4 strutture scientifiche di supporto. Lo studio delle malattie neurodegenerative e del cancro, l’integrazione della genomica su larga scala con l’analisi di banche dati e lo sviluppo di nuove forme diagnostiche sono alcuni dei temi di cui, a livello interdisciplinare, si occuperà il polo di ricerca. Senza dimenticare le nuove tecnologie per un’agricoltura sostenibile e il trattamento dei dati socio-economici per fornire soluzioni innovative ai decisori politici.  
lastampa.it

Le nuove sfide della città intelligente

Energia, manifattura 4.0, agricoltura, mobilità. Forte della sua etichetta di citta “più smart” d’Italia – almeno questo è il bollino attribuito da vari rapporti, dall’ICity Rate 2017 allo Smart Cities Index 2017 costruito sulla base dei dati raccolti da EasyPark – Milano in questi giorni si presenta, nella sua veste di “città intelligente” allo Smart City Expo World Congress di Barcellona.
Riqualificazione energetica, manifattura hi-tech e agricoltura innovativa sono i tre assi che Milano intende calare sul tavolo. «Sono diversi anni che partecipiamo all’evento di Barcellona. Fa tutto parte di un percorso per costruire occasioni di attrazione di investimenti», spiega Cristina Tajani, assessore a Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio al Comune di Milano.
Nell’ultimo triennio l’amministrazione ha comunicato di aver realizzato oltre 70 progetti “smart”, per un valore di 200 milioni, finanziati con risorse interne ed esterne. Fra i progetti, portati all’attenzione all’Expo di Barcellona, c’è “Openagri”, grazie al quale Milano si è aggiudicata 6 milioni di finanziamenti Ue per lo sviluppo di un polo agricolo d’eccellenza nell’area di “Porto di Mare”, ai confini della frangia urbana tra il Parco Agricolo Sud Milano e il quartiere Mazzini. Altro progetto: “Sharing Cities”, con un investimento di circa 9 milioni in quattro anni per arrivare al primo quartiere a basso impatto energetico tra i rioni Ripamonti-Vettabbia. «Si tratta di un progetto – chiarisce l’assessore Tajani – finanziato con risorse europee che prevede la totale riqualificazione energetica di stabili pubblici e privati per quasi 40mila mq e lo sviluppo di mobilità elettrica sperimentale come il car sharing di condominio».
ilsole24ore