Beatrice D’Ascenzi – Città del Vaticano - vaticannews.va
Un santuario antico, che non smette di stupire chi lo visita. La storia di Mercogliano, nella frazione di Montevergine, è fortemente legata alla figura di San Guglielmo da Vercelli, fondatore dell'Abbazia e patrono dell’Irpinia, che si ritirò su questo monte per condurre una vita da eremita. Affascinati dalla sua fede, diversi uomini tra sacerdoti e laici decisero di vivere con lui e creare un cenobio costruendo la prima chiesa nel 1123. “L 'anno prossimo ricorre il nove centenario dell'Abbazia di Montevergine”, racconta don Giovanni Maria Gargiulo, direttore museale dell’abbazia, a Vatican News: “Volgere lo sguardo al turismo è stato un passaggio quasi naturale per noi perché, essendo il santuario molto frequentato fin dalle origini, lo stesso San Guglielmo chiedeva un’apertura particolare verso l'accoglienza dei pellegrini che da sempre vengono qui per venerare la Madonna”.
“L’esperienza più importante è quella devozionale, aiutata dall’ ambiente di montagna, che allontana i visitatori dalla confusione della città e della vita di tutti i giorni - spiega ancora don Giovanni - molti vengono qui per pregare la Madonna, la grande icona che abbiamo nel santuario attira tanti pellegrini creando un momento di devozione profondamente personale”. Ma è anche l'arte a colpire i turisti, spingendoli a soggiornare presso la struttura per ammirare le opere d'arte custodite da quasi 900 anni nella abbazia, come afferma il direttore museale: “Volevamo che il museo fosse un'esperienza, di arte di cultura e di bellezza. Qui abbiamo opere che vanno dal Medioevo al 1800, e questo luogo è forze il più simbolico dell’aspetto artistico e storico culturale della nostra realtà”.
Il contatto con l’ambiente
“Negli ultimi tempi abbiamo riscontrato anche una forma nuova per noi di turismo, interessato alla scoperta dei sentieri che la montagna offre", continua Gargiulo, "i percorsi che permettono di arrivare a piedi al santuario, vengono analizzati e studiati dai nostri ospiti appassionati di trekking e di sport all’aria aperta. Queste attività portano le persone a sceglierci per vivere un contatto con la natura che ci circonda”. La curiosità degli appassionati di montagna è spesso legata a una delle tradizioni più sentite legate al culto della Madonna di Montevergine: in passato le giovani innamorate si rivolgevano alla Vergine per la realizzazione dei loro propositi e in particolare - proprio su quei sentieri ora percorsi dagli alpinisti - si potevano osservare cespugli di ginestre, simbolo del nodo nuziale, annodati dalle ragazze non ancora sposate. Il voto prevedeva che, se si fossero sposate, le donne sarebbero tornate l’anno successivo, in compagnia dello sposo, a sciogliere il nodo.
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