- Un momento per se', per ritrovare le forze, prima di riprendere la propria vita nel mondo.
È il progetto "Qui non sei sola", protocollo d'intesa firmato dalle ministre del turismo e della famiglia, natalità e pari opportunità, Daniela Santanché ed Eugenia Roccella, insieme alle maggiori associazioni di categoria del comparto alberghiero, per una rete di hotel solidali che apriranno le porte alle donne vittime di violenza.
"È un momento importante - esordisce la ministra Santanché - L'avevamo annunciato a novembre alla Giornata contro la violenza sulle donne e ce l'abbiamo fatta.
La violenza sulle donne ogni giorno peggiora" e "i maltrattamenti spesso avvengono proprio in famiglia. Per questo - spiega - abbiamo pensato, dopo il loro percorso, di ospitare queste donne qualche giorno in albergo, per farle tornare gradatamente alla vita normale. Un ambiente, dove possano riprendere le forze. Soprattutto, il messaggio importante - sottolinea- è che non si devono più sentire sole, che ci sono persone e strutture che sono con loro. Tutto questo è stato possibile grazie alle associazioni di categoria che sono state molto generose".
Ferme restando le competenze delle amministrazioni centrali e territoriali per il contrasto alla violenza di genere e alla protezione delle vittime, il progetto prevede infatti l'accoglienza da 3 giorni a una settimana per le donne vittime di violenza, insieme ai loro figli, una volta concluso il percorso presso le case rifugio e di semiautonomia, nell'ambito del percorso intrapreso per la fuoriuscita dalla violenza. A firmare il protocollo sono Assohotel Confesercenti, Confindustria Alberghi, CNA Turismo, Federalberghi, Federturismo, Unipol Sai con la rete di alberghi Una Hotel, con già un migliaio di strutture che hanno aderito in tutta Italia e che da domani esporranno il simbolo color lavanda dell'iniziativa.
"Sono molto contenta che questa sia l'iniziativa di due ministre che collaborano. È un bel segnale di solidarietà femminile, in un governo, non caso, guidato da una donna", commenta la ministra Roccella. "Nonostante le buone leggi - dice - non siamo ancora riusciti a contrastare questo fenomeno dai numeri impressionanti". Da parte del governo, "c'è una compattezza e volontà comune di affrontare il problema", "abbiamo cominciato subito sin dalla Legge di bilancio riconfermando e aumentando i fondi per i centri antiviolenza", "mettendo in campo nuovi strumenti", "con tutte le deleghe presenti nei vari ministeri".
E ora con "questa iniziativa che parte dalle associazioni di categoria e dalla comunità, tra l'altro in un settore come quello del turismo a grandissima presenza femminile. E' il segno di una comunità che non lascia sole le donne".
Nonostante il Codice rosso e le leggi in campo, però, la violenza sulle donne e il numero dei femminicidi sono ancora una piaga dilagante. "Oggi abbiamo buone leggi. Quello che serve sono piccole correzioni - commenta a margine la ministra Roccella - E poi serve un'azione di formazione e la raccolta dati. Abbiamo già riunito una prima volta un tavolo dei ministri competenti e a breve, entro un mese, presenteremo queste 'sistemazioni' del percorso di fuoriuscita dalla violenza, di accoglienza e di salvaguardia dal persecutore. C'è anche il tema del braccialetto elettronico, che è uno degli strumenti più utili per evitare che si arrivi a fatti più gravi dopo le prime violenze e il primo stalkeraggio. Anche sulla raccolta dati siamo a buon punto - conclude - E' importante perché permette di intercettare le vittime di violenza in modo da poterle aiutare prima che la situazione si aggravi". (ANSA).