Blog Expo: Turismo
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Termini Imerese, l’imprenditore Forello rinuncia al pignoramento del Grand Hotel delle Terme


esperonews.it

L’Amministrazione comunale, in persona del Sindaco dott.ssa Terranova e la Società Solfin S.p.A. (ex Igar S.r.l.), ex gestore del “Grand Hotel delle Terme” fino al 2019, rappresentata dell’Amm.re unico, Sig. Lorenzo Forello, hanno raggiunto l’intesa per porre fine al pignoramento che grava sugli immobili facenti parte del Complesso Termale di Termini Imerese, costituito dal Grand Hotel delle Terme e dalle Vecchie Terme.

Va precisato che la rinuncia al pignoramento rappresenta un atto spontaneo da parte della Solfin SpA, in particolare del suo legale rappresentante sig. Lorenzo Forello che, d’intesa con il Sindaco Terranova, dinanzi al pericolo imminente della vendita all’asta del Complesso Termale, ha deciso di rinunciare al pignoramento, consentendo così all’Amministrazione comunale di ritornare nella piena disponibilità dei beni pignorati, al fine di potere presto procedere nuovamente ad una sua valorizzazione e fruizione in favore della collettività di tutte le attività turistiche-termali del Comune.

La società SOLFIN SpA ha avviato la procedura esecutiva, in danno del Comune di Termini Imerese, in forza di un suo credito nascente dalla sentenza della Corte d’Appello di Palermo risalente all’anno 2005, confermata dalla Suprema Corte di Cassazione.

La società Solfin SpA si è dichiarata creditrice di circa €2.300.000,00 nei confronti del Comune di Termini Imerese, dando così avvio alla procedura esecutiva per la vendita all’asta degli immobili del Comune, in quanto facenti parte del patrimonio disponibile.

Il Comune, nel corso del giudizio, ha contestato, il “quantum” del credito vantato dalla Solfin SpA.

L’intesa raggiunta e la conseguente rinuncia al pignoramento da parte della Solfin SpA pone solo fine all’azione esecutiva sugli immobili, consentendo così all’Amministrazione comunale di rientrare da subito nel possesso di tutto il Complesso termale, ma non fa cessare il giudizio di merito pendente e volto alla determinazione del “quantum” ancora dovuto.

L’Amministrazione tiene ad esprimere la propria soddisfazione per l’accordo raggiunto ed il proprio gradimento per la decisone della Solfin di rinunciare al pignoramento che denota una spiccata sensibilità e una concreta attenzione verso la comunità termitana che, sul presupposto dell’eccezionale valenza estetico-identitaria del bene, si identifica in esso quale simbolo della storia del territorio.

La rinuncia al pignoramento avverrà formalmente, innanzi al Giudice dell’Esecuzione, all’udienza convocata per il prossimo 20 giugno 2024.

A tal fine, l’Amministrazione dichiara che, una volta che i beni saranno formalmente privati dal vincolo del pignoramento, darà avvio all’iter per la valorizzazione del complesso termale e per la sua pronta restituzione alla comunità a beneficio dello sviluppo della città.

Terminata Bit Milano 2024: borsa internazionale del turismo


Grande successo a Milano da domenica 4 a martedì 6 febbraio 2024 per  l'appuntamento con la Bit - Borsa internazionale del turismo.

Allestita nei padiglioni dell'Allianz MiCo, la Bit è un'occasione di incontro tra decision maker, esperti del settore e buyer selezionati provenienti dalle aree geografiche a più alto tasso di crescita economica e da tutti i settori della filiera turistica. Per il pubblico dei viaggiatori, la Bit è però soprattutto un'occasione per scoprire luoghi da sogno e magari iniziare a pensare alla prossima vacanza: a promuovere il proprio territorio ci sono regioni italiane e grandi città, destinazioni emergenti o adatte ad un turismo più leisure per chi ama le vacanze outdoor. Attenzione: l'ingresso per il pubblico è solo domenica 4 febbraio a partire dalle 9.30; lunedì 5 e martedì 6 l'ingresso alla Bit 2023 è riservato agli operatori del settore.

Fonte: mentelocale.it

Napoli Capitale Europea dello Sport 2026

 

“Napoli Capitale Europea dello Sport 2026”: una vittoria frutto dell’illuminata e appassionata sinergia e collaborazione istituzionale tra il CONI Campania, il Comune di Napoli, l'USSI Campania e tutte le istituzioni, sportive e politiche, locali e nazionali, che hanno sposato l’idea di riportare Napoli al centro del movimento sportivo internazionale, appena quattro anni dopo il successo dell’Universiade 2019.

Una scelta arrivata dopo una lunga selezione internazionale che ha visto superare le agguerrite candidate città rivali come la georgiana Tbilisi, fino al testa a testa decisivo con la spagnola Saragozza.

Grazie alla valutazione del report presentato dall’Università di Kosice alla Commissione europea ACES Europe, e dopo la visita in città per gli ultimi sopralluoghi di fine ottobre, del presidente Gianfranco Lupattelli e il segretario generale Hugo Alonso, è stata riconosciuta la validità della candidatura presentata da Napoli e, in particolare, il possesso dei requisiti legati a progetti che seguono i principi etici dello sport.

Tutte le potenzialità della città erano state inserite nel Bid Hoffer, l’elegante dossier di 180 pagine, nel quale erano state raccolte le eccellenze di Napoli: la sua storia, l'arte, le bellezze naturali, la vita sportiva, i suoi grandi campioni, le società centenarie, tutte le infrastrutture sportive indoor e outdoor, gli eventi sportivi nazionali e internazionali in programma, le strutture di accoglienza, le misure per l'integrazione, le pari opportunità attraverso lo sport, soprattutto la grande tradizione di quello paralimpico, la mobilità sostenibile e le azioni per favorire il turismo sportivo, oltre a tanto altro, capace di produrre un impatto sociale, civile e culturale.

Sarà l’occasione per far crescere soprattutto un’immagine dello sport all’insegna del suo valore sociale e educativo, lo sviluppo di una dimensione umana, della sana competizione e della capacità di creare comunità, anche come elemento di richiamo per un turismo speciale e di qualità.

“Napoli è città sportiva da sempre, fin dai tempi della Lampadedromia in onore della Sirena Partenope e delle Isolimpiadi in epoca augustea – ha sottolineato il presidente del CONI Campania, Sergio Roncelli – e vanta, ancora oggi, un'importante tradizione di eventi nazionali e internazionali e la storica presenza di gloriose società sportive, circoli, associazioni private e annovera nelle varie discipline campioni nazionali e olimpici, che nel tempo hanno fatto la storia sportiva di Napoli e dell'Italia. L’attività sportiva in città si sviluppa in grandi e piccole strutture pubbliche e private, indoor e outdoor”.

Un riconoscimento prestigioso che consacra Napoli protagonista assoluta dello sport internazionale, un grande successo e una magica avventura tutta da vivere con entusiasmo, con già un calendario di oltre cinquanta eventi sportivi di respiro internazionale per il 2026.

Don Rosario Accardo, Incaricato diocesano per lo sport di Napoli 

Parco Culturale Ecclesiale “Terre della Diocesi di Noto”

 

“La bellezza del mondo e dell’arte trova in Gesù Cristo la pietra angolare e il suo fondamento assoluto. È Lui la Bellezza originaria e redentiva che salva dalla caducità ogni bellezza terrena. L’umanesimo cristiano guarda la realtà con gli occhi di Cristo: altrimenti diventerebbe disumano. In questa luce, niente è insignificante e senza valore e ogni cosa è un riflesso della Bellezza Divina. Ogni frammento è riscattato, ogni forma di debolezza trova un fondamento stabile, ogni alito di vita è un eco della voce dell’Eterno, ogni bellezza materiale è un simbolo della Bellezza divina. «Credo ogni uomo possa tornare fanciullo/credo ogni fanciullo sia messaggero di Dio/dobbiamo cessare di temere gli uomini/e volere solamente l’amore» così scriveva Davide Maria Turoldo.
L’amore che tende al bello, al buono e al vero è già misericordia. La misericordia, infatti, non è altro che l’estetica spirituale dell’amore, la sua dimensione più alta e si realizza sempre come riflesso e atto puro di bellezza. Ha ragione Agostino quando scrive che: «Unicamente il bello può essere amato».
Il Parco Culturale Ecclesiale “Terre della Diocesi di Noto” intende comunicare qualcosa dell’insondabile Mistero del Dio di Gesù Cristo e della vita cristiana facendo leva sulla forza attrattiva, evocativa, ermeneutica, comunicativa e trasformativa dell’immagine e del simbolo, che, com’è evidente, trovano espressione privilegiata in un’opera d’arte. Quella della bellezza è la via imprescindibile per comprendere l’esperienza della misericordia". S.E. Mons. Salvatore Rumeo, Vescovo di Noto

Da queste premesse trova realizzazione il Parco Culturale Ecclesiale “Terre della Diocesi di Noto”, cioè un sistema territoriale che promuove, recupera e valorizza, attraverso una strategia coordinata e integrata, il patrimonio liturgico, storico, artistico, architettonico, museale, ricettivo, ludico.

Esso nasce per valorizzare parti di territori caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani che illustrano l'evoluzione delle comunità locali attraverso la religiosità e le vicende storiche del luogo stesso. Valorizza e promuove tutto il territorio Diocesano creando opportunità lavorative e crescita sociale culturale attraverso il meccanismo dellEconomia sovversiva della Bellezza. Per questo, il PCE intende attivare prassi di economia dove l'interesse non è solo verso sé stessi, ma anche verso gli altri, verso tutti i soggetti con i quali si interagisce: il parco ospita persone e non clienti.

Parco Culturale Ecclesiale – Luogo: sono i luoghi stessi che comunicano le sensazioni che hanno ispirato tanti autori, musicisti, artisti per le loro opere e uomini di fede per le loro testimonianze: il Parco intende far rivivere al visitatore tutto questo elaborando interventi che educano alla bellezza del creato e che favoriscano una conoscenza e valorizzazione dell'ambiente, della storia e delle tradizioni di chi quel luogo lo ha abitato e lo abita.

Parco Culturale Ecclesiale – Sistema: è il sistema territoriale che dapprima recupera e poi promuove  e valorizza, attraverso una precisa strategia, il patrimonio storico, artistico, museale,  architettonico, liturgico, ricettivo e ludico della Diocesi di Noto. Il nostro è un sistema profondamente radicato nel territorio, e solo così è esso capace di mettere in relazione comunità parrocchiali, monasteri, santuari, aggregazioni laicali ricche di tradizioni e custodi di opere e segni nati dalla fede del popolo.

Parco Culturale Ecclesiale - Tessuto connettivo: un Tessuto connettivo in grado di rendere funzionali spazi aggregativi e ricettivi attorno alle antiche vie di storia, di cultura e di pellegrinaggio.

Parco Culturale Ecclesiale – Interlocutore: il Parco interloquisce non solo con la rete territoriale ecclesiale ma entra in rapporto con le molteplici reti esistenti per dare un volto nuovo al turismo non vendendo un prodotto ma producendo cultura e itinerari di senso, rispondendo così alle esigenze della Fruizione Culturale per l’intero territorio diocesano.

Il PCE condivide i 5 punti salienti del progetto “Bellezza e Speranza per tutti” dell’Ufficio Nazionale della Pastorale del Turismo, Sport e Tempo libero della Conferenza Episcopale Italiana: Valorizzazione, Ospitalità, Accessibilità universale, Creatività, Annuncio.

L'Ente Gestore del parco è la Cooperativa Etica Oqdàny, nata grazie al progetto “Policoro” della Diocesi di Noto nel 2010: essa è una realtà Diocesana che pone l’attenzione nei confronti della disoccupazione giovanile e si colloca nell’ambito della rivalutazione del lavoro come importante dimensione personale e sociale, da cui far scaturire un autentico sviluppo di tutta la diocesi.

Contatti

Cooperativa Etica Oqdany 96017 Noto Cell. 3270162589 e-mail info@oqdany.it
Pagina Facebook - Oqdany – Dicesi di Noto  https://www.facebook.com/ceo.oqdany?locale=it_IT
Profilo Instagram   -Oqdany_Noto https://www.instagram.com/oqdany_noto?utm_source=qr&igsh=MXBkZ2M2N2sxdXlnbg==

Dott. Celeste Salvatore, Manager Culturale, Responsabile del Parco Culturale Ecclesiale “Terre della Diocesi di Noto” e Presidente della Cooperativa Etica Oqdany

in turismo.chiesacattolica.it

Il percorso inclusivo del PCE Terre di Florentia

 

Da oltre un anno sono stato chiamato a collaborare con l’ufficio diocesano fiorentino per il tempo libero, turismo e sport. In particolar modo ho avuto il piacere di partecipare alla nascita del sito internet per il lancio del Parco Culturale Ecclesiale di Terre di Florentia, del quale, da pochi mesi, sono diventato anche il responsabile.

Posso solo affermare che è stata una splendida esperienza perché ho potuto godere in modo privilegiato delle meraviglie architettoniche, pittoriche, scultoree, che compongono il Parco. Un’opportunità unica di visitare e ammirare in Firenze tanta bellezza che compone uno scrigno prezioso di storia e spiritualità che durante i tanti sopralluoghi ho apprezzato con lo stupore del turista che li contempla per la prima volta.

Terre di Florentia è un vero e proprio progetto di pastorale del turismo - come si legge sul sito - inviandoci incontro a chi abita le nostre strade e non appartiene, o non condivide, la nostra comunità: in questo senso il Parco Culturale Ecclesiale diventa una scelta chiara di “Chiesa in uscita”, in continuità con il cammino sinodale della nostra Chiesa. Nell’accoglienza al turista possiamo esprimere l’amore che sentiamo per l’altro, l’amicizia che ci lega all’altro e farlo con il bagaglio di cultura e bellezza di cui siamo detentori. È l’ora di uscire con fiducia incontro “all’ospite”, senza paura di proporci in nuovi spazi. Questa pastorale è un’azione veramente missionaria che chiede la conversione tanto invocata da Papa Francesco e ricercata anche dalla nostra Diocesi con la scelta del Cammino sinodale. In fondo il cammino che ci siamo dati dopo la visita del Papa a Firenze è per mettere in pratica uno dei principi della Evangeli Gaudium per cui “il tempo è superiore allo spazio” E per questo dobbiamo dare priorità più a “iniziare processi che possedere spazi”. Il turista è l’altro che ci visita, che viene verso di noi, mosso da domande e bisogni che magari non ci intrecciano se non attraverso la Bellezza artistica che la nostra comunità fiorentina ha sempre coltivato”.

Da questa “vocazione” nasce la volontà di condividerla con più persone possibili.

L’idea della nostra proposta è sempre stata quella di mettere al centro la persona, vista non come turista ma come ospite fruitore di un’esperienza. Come si legge dal nostro sito – “è una esperienza fortemente evocativa e generativa. Evocativa, perché il turismo religioso – attraverso esperienze o semplici elementi wow – invita a fare memoria, a ripercorrere la vita rigustandone il senso profondo. Generativa, perché la memoria si trasforma in speranza, in un futuro che si fa possibilità presente di prendere in braccio la vita e portarla su strade inedite di pienezza e di gioia”. (cit. Bellezza e speranza per tutti). Queste esperienze sono chiamate “Wow” e fin dall’inizio le abbiamo suddivise in “Vie di Bellezza” (un cammino alla scoperta dell’autentica Bellezza di luoghi e persone che abitano la nostra terra, capace di accompagnare ogni ospite a trovare il senso profondo del proprio viaggio) e “Bellezza svelata” (ogni ospite sarà accompagnato a comprendere e a stupirsi attraverso la narrazione teologico-artistica che restituisce il messaggio espresso dall’opera d’arte e dalla comunità che la custodisce).

Volevamo andare oltre queste due “strade” cercandone una che fosse ancor più caratterizzata dall’inclusività. Collaboro anche con l’Ufficio Catechistico e con quello della Pastorale delle persone con disabilità, pertanto, sono molto indirizzato verso attività pastorali inclusive. Durante un brainstorming ci è venuta l’idea di usare i cinque sensi per proporre le nostre visite. Ne avevo già parlato con una mia carissima amica, Fernanda Cerrato, conosciuta durante i tanti Convegni della CEI e lei, esperta di Turismo interreligioso interculturale accessibile, aveva condiviso con me un suo progetto mai portato a compimento su qualcosa di molto simile. Essere Chiesa è generare in fraternità idee e condividerle con altri per andare incontro ai fratelli.

L’idea è piaciuta subito a Maria Rita Scibetta, valida collaboratrice del Parco, e alla responsabile delle nostre guide, Paola Palmieri anche lei molto sensibile verso la disabilità. Così è nata l’idea di un percorso chiamato “Sensi d’Arte”. In collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità abbiamo lanciato l’iniziativa in concomitanza con la giornata mondiale della disabilità. Sono stati organizzati quattro turni divisi per due pomeriggi proposti a tante associazioni, ecclesiali e non, che si occupano di disabilità e che collaborano già con l’ufficio diocesano in altri progetti. Come abbiamo potuto constatare al termine di ogni visita, l’idea è piaciuta moltissimo.

Questo tipo particolare di visite è stato proposto alle Associazioni del nostro territorio che si occupano di disabilità e che stanno già collaborando con l’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità, ai Caregivers e ai Siblings. È stato creato un “Kit Sensoriale” per ogni partner del parco Terre di Florentia, contenente tutto il materiale necessario a stimolare i cinque sensi con musica, profumi, sapori, riproduzioni in 3D di opere e materiali vari riguardanti le opere descritte durante la visita; esperienza che così il nostro ospite può vivere a 360 gradi creando una comunicazione differenziata e inclusiva. La Santissima Trinità, fondamento della fede cattolica, si riflette nei nostri cinque sensi. Nella vista, tocchiamo la bellezza divina; nell'udito, ascoltiamo il richiamo spirituale; nel tatto, percepiamo l'amore trinitario; nel gusto, sperimentiamo la comunione; nell'olfatto, respiriamo la presenza divina.

Abbiamo anche proposto questo tipo di esperienza alla conclusione di un corso dell’Ufficio Catechistico e della Pastorale del tempo libero, turismo e sport della nostra diocesi per catechisti, insegnanti di religione, operatori pastorali dopo incontri frontali intitolato “L’arte nella Catechesi”. Abbiamo riscontrato un grande entusiasmo tanto da confermarci che ciò che è pensato per essere inclusivo è utilizzabile ed è apprezzato da tutti i tipi di persone. Ho anche avuto un riscontro positivissimo di una catechista che ha ripresentato a due gruppi della sua parrocchia un percorso simile alla Santissima Annunziata.

Siamo entusiasti di questa proposta che rende il turismo partecipativo e conviviale. Un’esperienza che allarga i propri orizzonti, aprendosi all’altro in un dialogo sincero e accogliente così da portare a casa non più una semplice e sola fotografia di un’opera d’arte ma la memoria impressa nei propri sensi di emozioni, sensazioni con un bagaglio culturale e spirituale arricchito.

Don Stefano Naldoni, Responsabile del Parco Culturale Ecclesiale di Firenze “Terre di Florentia”

turismo.chiesacattolica.it

Dal 4 al 6 febbraio si accendono i riflettori sulla Borsa Internazionale del Turismo, l’unica fiera di settore che parla anche al viaggiatore consapevole (domenica 4 è il giorno aperto al pubblico). Da Kyoto a Cearà, ecco cosa ci aspetta

 

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), resi noti lo scorso novembre, il 2023 ha segnato il ritorno dei viaggiatori stranieri in Italia, meta prediletta in Europa dopo la Spagna. Ma gli italiani dove vanno? In questo 2024 appena iniziato c’è tanta voglia di viaggiare lontano, dalle preoccupazioni e dai pensieri, in cerca di rifugi in cui ricaricarsi. Lo conferma lo studio della piattaforma digitale Booking.com che mostra come il 78% degli italiani si senta “più vitale che mai” durante le vacanze. E addirittura, nel 58% degli intervistati, emerge la voglia “di assomigliare di più alla versione di sé mostrata in vacanza”.

Oriente e Centro America, i nuovi viaggi 2024 sono lontani

Per capire di più sul futuro delle vacanze e delle tendenze del viaggio c’è BIT 2024, la Borsa Internazionale del Turismo, una delle piazze d’incontro più autorevoli del mondo dei viaggi, che torna dal 4 al 6 febbraio tra i padiglioni dell’Allianz MiCo di Milano (facilmente raggiungibile con la linea M5 fermata Portello). Qui, dove dialogano culture e territori diversi, si scopre che è tornato il momento di parlare delle destinazioni a lungo raggio. Dopo le chiusure forzate dovute alla pandemia, per esempio, si viaggia di nuovo a Oriente, con il fascino millenario di IndiaCina e Giappone, tra templi e città imperiali, grattacieli e profumi speziati.

Tokyo, in particolare, torna a incantare col suo mix di tecnologia e tradizione che si esprime in quartieri pop, parchi e antiche pagode. Presenti per la prima volta in BIT saranno, poi, i paesi rappresentati dall’Agenzia per il Turismo del Centro America, che affascinano con foreste pluviali, barriere coralline e siti precolombiani di Belize, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama e Repubblica Dominicana. Senza dimenticare i grandi classici da cartolina tra spiagge bianche, palme e acque trasparenti di oasi tropicali ricche di cultura e natura come Cuba, Bahamas e Madagascar. Ma anche paradisi più vicini come Formentera, Croazia e Tunisia. Per citarne solo alcuni.

Il mondo delle Terme a BIT 2024

Viaggio come sogno, ma anche come fuga dallo stress. Non c’è bisogno di andare lontano per rifugiarsi in una bolla di relax: basta scrollarsi di dosso problemi e preoccupazioni con una giornata di benessere.

Lo sanno bene i 320 centri termali attivi in Italia, il 90% dei quali accreditati al Servizio Sanitario Nazionale. E lo ha riconosciuto anche l’Unesco, che nel 2021 ha inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità le città del termalismo europeo. Tra queste spicca la storica Montecatini Terme, con le sue architetture liberty e neogotiche, che ha attirato viaggiatori illustri fin dal Settecento. A riprova del crescente interesse verso il wellness tourism è la presenza per la prima volta in BIT 2024 di Federterme-Confindustria. Dal 2 al 4 febbraio, infatti, la manifestazione ospiterà Thermalia by Federterme, una vetrina per oltre trenta espositori del settore benessere, che condivideranno proposte curative e rilassanti, forti delle proprietà benefiche di acque ricche di minerali.

Il turismo responsabile domina BIT 2024

Innovazione, Nuovi Trend e Sostenibilità. Fra i grandi temi declinati in destinazioni e proposte turistiche, a BIT 2024 domina il viaggio consapevole attento all’impatto generato dai propri spostamenti. Definita dall’Unwto, l’Organizzazione mondiale del turismo come “forma di turismo che soddisfa i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità del futuro”, la vacanza responsabile è in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali. A riconoscersi in questi valori sono sempre più viaggiatori, che si dichiarano influenzati dalla sostenibilità nella scelta delle proprie mete nel 64% dei casi (71 per cento negli under 35) secondo la ricerca condotta da Deloitte in collaborazione con Aiceo, Associazione Italiana Ceo.

Del resto, il turismo slow e attivo è uno dei focus della BIT, che offre tante occasioni di crescita ed esperienza in regioni, borghi e territori vocati al viaggio a passo lento. Qualche esempio? Dai parchi, le tradizioni e le oasi naturalistiche dalla Basilicata alle meraviglie carsiche del Friuli Venezia Giulia. O ancora, gli approfondimenti di talk e convegni da seguire domenica 4 febbraio, la giornata aperta al pubblico, con incontri dal tema “Overtourism, il ritorno: le strategie per evitare gli affollamenti”, “Natura e turismo, la cultura dell’ambiente per una vacanza di benessere” fino a “La nuova mission delle crociere passa dalla tutela ambientale”. Pronti a partire?

viaggi.corriere.it

Turismo. Social e rotte digitali, com’è l’Italia agli occhi del “turista”?

Andrea Baccuini affronta in un libro i limiti del sistema dell'ospitalità di fronte ai nuovi viaggiatori formato Instagram. Eppure il nostro Paese «dovrebbe essere una Repubblica fondata sul turismo»


Il selfie di una turista nel silenzio di Santa Maddalena, in Val di Funes, sulle Dolomiti - Icp avvenire.it C’era una volta il turista. Quello che si muoveva seguendo le rotte disegnate da televisione, siti internet, guide, riviste, racconti e fotografie di amici. Poi sono arrivati i social e il mondo è diventato il set dello spettacolo globale della selfie generation. «Il mondo viene visto attraverso l’occhio digitale di una telecamera»: la vita, il lavoro e anche il viaggio stanno in un display – come ha dimostrato, oltre ogni immaginazione, il periodo della pandemia. «Si cammina per la strada con lo sguardo fisso sullo smartphone, in quanto la realtà, la socialità, sono racchiuse lì dentro. Siamo divenuti tutti registi». E fotografi e narratori. «Non si vive più e non si condivide più, oggi si condi-vive». E allora non abbiamo più il turista che fotografa il Colosseo. Ma il “turinsta” – mutazione genetica del turista al tempo di Instagram – che si fotografa con il Colosseo: «è lui il nuovo, giovane e terribile protagonista viaggiatore che condividendo, commentando e socializzando in tempo reale riesce a scoprire il mondo e a stabilire le nuove regole che decidono chi è interessante e chi non lo è». L’Italia è pronta ad accogliere e a stare al passo del clic del “turinsta”? Per Andrea Baccuini (esperto di destination design, curatore del Master in Event management allo Ied di Milano e imprenditore dell’hospitality con i format Super G – Italian Mountain Club a Courmayeur e Meraviglioso Singing Restaurant a Porto Cervo) non lo è. Nonostante i “superpoteri” legati alla storia e alle bellezze uniche al mondo (lascito straordinario dell’impero romano, delle culture che si sono succedute e del patrimonio della Chiesa) e un “giacimento enogastronomico” immenso, l’Italia rischia di non essere pienamente attrattiva, di intercettare meno viaggiatori globali e di rivelarsi perfino «noiosa». «Un Paese di un altro tempo che vive sul passato, senza pensare al futuro». Un Paese che fa il pieno di turisti di massa che affollano le nostre città, con tutti i problemi legati all’overtourism, ma senza più quella esclusività che una volta era rappresentata dalla “Dolce vita”, o andando più indietro era ricercata dai viaggiatori europei del Grand Tour dell’800. Lo pensiamo tutti: l’Italia dovrebbe vivere di turismo. O come dice Baccuini: «L’Italia non è una Repubblica fondata sul turismo, ma dovrebbe esserlo». Come? Lo spiega in un libro, sorprendente e provocatorio già dal titolo: Io sono turismo (Gribaudo, pagine 192, euro 18,90). Io inteso non come Andrea Baccuini. Ma come ciascuno di noi. Ciascun italiano che ogni giorno ha in mano le sorti del nostro Paese, con il suo impegno, le sue idee, il suo fare o non fare. Noi tutti, «supereroi» che amiamo l’Italia e dovremmo finire di dormire sul tesoro che abbiamo e, finalmente, «svegliarci». Se i numeri, anche da record, come quelli di Milano o della Lombardia, anche rispetto alla stagione super del 2019, danno l’impressione di una tenuta e una crescita del turismo, la realtà è più complessa. Baccuini parla di «turismo a metà»: con gli italiani alle prese «con un aumento esponenziale e poco giustificato dei prezzi a fronte di servizi immutati se non peggiorati», e costretti ad accorciare le vacanze; e i visitatori stranieri e osservatori e influencer che arrivano «senza più considerare l’Italia la meta dei sogni», e se ne vanno «delusi», lamentando «disservizi in quantità, affollamento ingestibile, disorganizzazione cronica, prezzi vertiginosi e, in sintesi, una qualità dell’offerta insoddisfacente». Per Baccuini il turismo è «una grande incompiuta diffusa». Di cui occuparci, tutti. Con la consapevolezza del tesoro che abbiamo. E non accontentandoci di avere milioni viaggiatori di massa, ma puntando su un turismo di qualità. Un turismo che conta. Anche alto spendente. «In un paese affetto dal fenomeno dell’overtourism, dobbiamo quindi puntare a un turismo sostenibile – è il messaggio di Matteo Lunelli, presidente Altagamma, nell’introduzione al libro -. Le nostre città d’arte sono ecosistemi fragili, non possiamo più permetterci la crescita infinita dei visitatori: serve un incremento qualitativo, con viaggiatori disposti a scoprire la nostra bellezza e desiderosi di fare esperienze memorabili, con un sistema di servizi mirati al costo che tale scelta comporta». Baccuini indica alcuni mali del sistema («la mancanza di personale a regime, la gestione para-familiare, il mercato nero, l’incapacità nel governo dei flussi, la frammentazione dell’iniziativa turistica, la disabilità ignorata, l’insufficiente mentalità strategica, la scarsa sinergia tra pubblico e privato») e lancia una rivoluzione copernicana del turismo italiano. Idee e soluzioni per una inversione di rotta radicale di un settore che vale il 13% del Pil. A cominciare dalla formazione, con una facoltà ad hoc che già dal nome la dice tutta su come Baccuini voglia andare a fondo al problema: “Medicina del turismo”. Un ateneo dove formare i professionisti in grado di affrontare, a 360°, in grado di “curare” il grande malato, per «non lasciare nulla all’improvvisazione e al caso». Amante delle formule excel, Baccuini si addentra nel mondo dei Data Scientist e Social Tourism per anticipare e seguire passo passo le aspettative del “tur-insta”; lancia l’Italy Pass (una app per raccogliere dati, razionalizzare i flussi turistici e offrire nuove leve di marketing a tutti i player del sistema) e Stagionali.gov (una piattaforma web per ristrutturare la rotazione e la formazione degli addetti impiegati nel turismo, grazie a cui inaugurare una gestione smart del personale e del business). Per chiudere, fra gli altri spunti, con la centralità dell’entertainment: «produrre format e contenuti originali e appealing è oggi imprescindibile per coinvolgere e stimolare i nuovi viaggiatori». Eventi ed esperienze per rendere viva una destinazione, città e siti, luoghi e strutture dell’accoglienza. Prendiamo Pompei, sito simbolo del patrimonio culturale italiano. «Una visita a Pompei merita una meccanica esperienziale degna di un evento eccezionale, strutturata su più attività che possano coinvolgere tutti i sensi del turista. L’accostamento potrebbe sembrare dissacrante, ma il modello Disneyland è quello che fa per noi. Nel rigoroso rispetto delle regole di coerenza storico-culrurale è possibile fare evolvere il livello di narrazione, all’insegna dello stupore: rassegne teatrali in costume, concerti da camera, degustazioni e cene tematiche, visite notturne, proiezioni speciali con ricostruzioni animate in 3D solo per citare qualche esempio. Il concetto di “parco” come luogo di svago in fondo ha radici antiche, risale al Rinascimento e ai cosiddetti giardini d’illusione, spazi dalle fantasiose architetture effimere, labirinti verdi, fontane zampillanti e sculture, animati da momenti di ballo, musica, fuochi d’artificio; fu ai tempi delle Esposizioni Universali ottocentesche che iniziò ad affermarsi la concezione moderna dell’area attrattiva divisa in sezioni tematiche connnotate da spettacolari forme di intrattenimento. Perché allora non riprendere un concetto caro alla nostra cultura e rigenerarlo in chiave contemporanea?». Per Baccuini l’Italia non può più offrire quell’immagine – seppur bella e romantica - degli anni Sessanta: «Non è più interessante». «Lo spirito di volare “felice più in alto del sole e ancora più su” presuppone un cambio di passo all’italiana, con il nostro know-how che non sfiorirà mai, il saper godere del bello e del buono, il gusto delle piccole cose, il nostro gesticolare, gli abbracci, la lentezza, le emozioni, il rialzarsi con grinta e ottimismo. È il momento di puntare su noi stessi, farlo senza imbarazzo: è il tempo di prendere la nostra gioia di vivere e di venderla al mondo come noi sappiamo fare al grido di Welcome to Italy, happiness live here!». L’Italia, il luogo della felicità. Forse il problema è tutto qui. Forse i mali del turismo sono i mali del Paese. Che arranca nel suo andare, non sa più sostenere i sogni dei giovani e i progetti delle famiglie, ha perso quel sorriso e quella leggerezza di una volta, nelle città e nei piccoli borghi. Come sostiene uno dei padri della sostenibilità, Carlo Petrini, «l’attrazione turistica non può funzionare a lungo, se in primis gli abitanti non vivono bene e non sono felici». Alla base dell’accoglienza ci sono «comunità felici». Che sorridono. Non solo per un selfie.
avvenire.it

Genova ospiterà il Salone mondiale dei siti Unesco nel 2024

Sarà Genova a ospitare, dal 12 al 14 settembre 2024, il 15° World Tourism Event, salone mondiale del turismo nei siti patrimonio Unesco. La presentazione dell’evento a palazzo Tursi con l’assessore al Turismo del Comune Alessandra Bianchi, il coordinatore scientifico dei Rolli Days e del tavolo cittadino della cultura, Giacomo Montanari, e l’ideatore dell’evento Marco Citerbo: “Abbiamo appena ultimato l’edizione di quest’anno a Torino – ha detto – e siamo pronti per rinnovarci ulteriormente nel 2024, abbiamo già qualche idea per rendere l’edizione ancora migliore”.

L’Unesco World Tourism Event è il il più importante appuntamento mondiale di matching tra domanda e offerta turistica delle città e dei siti patrimonio Unesco. “Credo che sarà l’opportunità per mettere a confronto quelle che sono le best practice dei vari siti sul piano della promozione, della valorizzazione, della sostenibilità e dello sguardo ai giovani – aggiunge Montanari -: essere parte della galassia Unesco è
importante ma ancora più importante è trovare modi concreti per mettere al centro l’aspetto qualitativo e di condivisione tra città e turisti”.

Oltre al tradizionale spazio espositivo dedicato ai siti Patrimonio Mondiale e all’immancabile Workshop B2B riservato a buyer e seller del settore italiani e internazionali, il WTE 2024 prevede anche un ricco calendario di approfondimenti sui temi legati al turismo e alla conservazione, promozione e valorizzazione dei siti patrimonio mondiale. Focus specifici saranno poi dedicati alle scuole del territorio per
sensibilizzare anche le nuove generazioni alla tutela dei beni Unesco.

“Poter ospitare il quindicesimo World Tourism Event contribuisce a consolidare l’importante ruolo conquistato dalla nostra città nel settore turistico anche come destinazione scelta quale sede di prestigiosi eventi – sottolinea l’assessore Alessandra Bianchi – sarà un salone di livello assoluto per qualità e proposte. Un appuntamento nel corso del quale una forte attenzione verrà dedicata ai beni patrimonio mondiale ma anche a tutti gli operatori che desiderano offrire esperienze per vivere in modo completo la loro vacanza a Genova e nei siti Unesco”.

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I tanti progetti estivi dell’Ospitalità Religiosa

L’estate è alle porte e in molti si stanno ancora organizzando per le ferie. Anche in vacanza, però, si può continuare a pensare al nostro prossimo, magari proprio quello che in vacanza non ci potrà andare. Per esempio, si può soggiornare nelle Case per Ferie e altre strutture religiose di ospitalità.

Ma quali opportunità offre questo mondo particolare dell’ospitalità? Ce ne sono diverse.

Si può fare una VACANZA ETICA, soggiornando in quelle strutture ricettive nelle quali una parte degli introiti, viene utilizzata per progetti a sfondo caritatevole, assistenziale, missionario, sociale o naturalistico. Quindi senza sborsare un euro in più, ci si gode una vacanza sapendo di contribuire ad una società più attenta agli ultimi.

Non mancano le possibilità con l’ospitalità a DONATIVO, soprattutto lungo i cammini, dove è l’ospite a decidere quanto lasciare per il suo soggiorno. In questo modo ognuno è responsabilizzato a considerare l’accoglienza che gli è stata offerta, nei limiti delle sue capacità economiche.

Per chi cerca un soggiorno più spirituale, può partecipare alle ESPERIENZE IN CONVENTO e passare un breve periodo all’interno di una comunità religiosa per viverne i ritmi quotidiani di preghiera e lavoro. Immergersi in una realtà così profonda permette di comprendere appieno uno stile di vita che forse non conosciamo.
Se, però, d’estate volete dare una mano, allora ci sono le offerte di LAVORO E VOLONTARIATO, destinate a chi ha del tempo da dedicare e vuole mettersi in gioco con un impegno all’interno di una casa di ospitalità.

Ce n’è per tutti i gusti ed è sufficiente portare con sé tanta buona volontà.

Con le OFFERTE STAGIONALI, invece, potrete approfittare di una vacanza con sconti speciali nelle strutture che devono ancora riempire le loro agende. Spendere qualcosa in meno è sempre utile e soprattutto permette alle case di chiudere un bilancio positivo nella prospettiva di continuare ad operare l’accoglienza.
Infine è operativa anche questa estate l’iniziativa OSPITALITA’ MISERICORDIOSA, che consente ai meno abbienti qualche giorno di gratuito soggiorno al mare o in montagna, grazie alla disponibilità dei gestori che mettono a loro disposizione una camera.

Come spiega Fabio Rocchi, presidente dell’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana, “Una comunità non si scioglie durante l’estate ma, anzi, si rafforza trovando altre modalità per continuare il proprio impegno. Un impegno, quindi, che va in vacanza senza andare in vacanza.


 

A Cefalù la Notte Romantica tra ruota panoramica e brindisi


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Sabato 24 giugno, il sabato successivo al solstizio d’estate, com’è consuetudine da ormai otto anni i Borghi più belli d’Italia saranno i protagonisti di una serata indimenticabile, dedicata a tutti gli innamorati: la Notte Romantica nei Borghi più belli d’Italia.

Anche Cefalù diventerà la location perfetta per una serata all’insegna del romanticismo e dell’amore. Le bellezze del centro storico con le sue vie, le piazzette, i vicoli, la vecchia Marina e la passeggiata tra gli scogli, ma anche la possibilità di ammirare il cielo stellato nel silenzio di una notte speciale, sarà una occasione irripetibile.

Il programma del Comune di Cefalù prevede:

Ore 18-20 “Sunset Kiss on the wheel”: sali sulla Ruota panoramica sul lungomare di Cefalù con il tuo innamorato/a (prezzo ridotto solo per le coppie e per la Notte Romantica, grazie a HSC Eventi)

Ore 20 Largo Eroi del Mare (terrazza vecchia Marina): “Brindisi degli Innamorati” offerto dall’Amministrazione comunale

“Walking Love”: Passeggiata romantica lungo la scogliera dal Molo al Bastione

Contest #notteromanticaacefalu: fai una foto con l’hashtag in uno degli angoli più romantici del centro storico (piazza Spinola, piazza Crispi, via Caracciolo e Porta Pescara) e tagga @comunedicefalu.
In palio una cena per 2 persone.

La novità della Notte Romantica di quest’anno lo speciale Focus “Flashmob Unplugged”, un invito a tutti i partecipanti che suonano uno strumento a recarsi nei borghi per esibirsi in maniera spontanea suonando la propria musica negli angoli più caratteristici dei borghi.

La manifestazione è organizzata con il patrocinio del Comune di Cefalù e in collaborazione con HSC Eventi.

Secondo Confcommercio, aumenta la voglia di viaggiare: quest'estate la destinazione più scelta resta l'Italia, e in particolare il mare, ma aumenta anche la voglia di mete estere

AGI - Sono quasi 30 milioni, uno in più del 2022, gli italiani tra 18 e 74 anni pronti a partire tra giugno e settembre per uno o più viaggi, in Italia o all'estero, per un totale di quasi 63 milioni di partenze - poco più di 2 a testa - con un volume d'affari complessivamente generato nell'ordine di 45 miliardi di euro. Lo rileva l'Osservatorio Turismo di Confcommercio sulle vacanze degli italiani realizzato in collaborazione con Swg.

Destinazione Italiail mare occupa saldamente il primo posto con il 24% delle preferenze, qualche punto percentuale meno dell'estate 2022. Le città d'arte sono scelte dal 15% del campione, i piccoli borghi dal 9% e la montagna dall'11%. Riprende quota la domanda turistica verso l'estero. Se nel 2022, 3 italiani su 4 sceglievano esclusivamente mete nazionali, la quota scende quest'anno a circa il 56%, mentre salgono dal 25% al 43% coloro che faranno vacanze sia in Italia che all'estero. Raddoppiano, in particolare, sul 2022, con riferimento ai viaggi di 7 giorni o più, coloro che sceglieranno una meta fuori Europa, con la ricomparsa di destinazioni particolarmente care agli italiani prima del Covid, come Mar Rosso e Stati Uniti.

A dominare le scelte di vacanze oltralpe restano comunque le vicine Francia, Austria e Slovenia, oltre a Spagna, Grecia e Regno Unito. Si aggiunge quest'anno il Portogallo, grazie anche all'effetto mediatico e di attrazione delle giornate mondiali della gioventù di inizio agosto.

Per l'alloggio la preferenza va alle strutture turistico ricettive, ma con qualche distinguo. Le scelgono più della metà dei vacanzieri italiani per i soggiorni più lunghi, optando per un albergo in 4 casi su 10, mentre, per gli short break, lo fanno addirittura 2 su 3, scegliendo pero' in questo caso B&B e alberghi in pari misura.

Campeggi, resort e villaggi vacanza totalizzano complessivamente una media del 20% delle preferenze mentre gli altri soggiorneranno in agriturismi e, soprattutto, in seconde case - di proprietà o in affitto - o da amici e parenti. A fronte di un incremento medio dei costi dei servizi prettamente turistici nell'ordine del 12% rispetto allo scorso anno - con punte più alte sui trasporti, dove il 28% degli intervistati riscontra aumenti superiori al 30% - gli intervistati dichiarano mediamente di mettere a disposizione, per le vacanze tra giugno e settembre, un budget di circa 1.130 euro ciascuno, il 10% in più dello scorso anno: 920 euro per le partenze in agosto, 560 a giugno e 700 per quelle tanto di luglio quanto di settembre. "Quasi 30 milioni di italiani in viaggio quest'estate e un record di stranieri che visitano l'Italia, superando i valori del 2019, fanno del turismo il motore principale della nostra economia", commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. "Riqualificare dunque le strutture - aggiunge - e migliorare la formazione per sostenere le imprese della filiera turistica è l'investimento prioritario per creare nuova occupazione e rafforzare l'intero sistema Paese". 

L'evento. Papa Francesco incontra gli artisti nella Cappella Sistina

Venerdì prossimo l'udienza con duecento tra pittori, scultori, architetti, scrittori, musicisti, registi e attori da tutto il mondo. Da Anselm Kiefer a Ken Loach, da Ligabue a Alessandro Baricco

Duecento tra i più importanti artisti da 30 paesi incontreranno papa Francesco nella Cappella Sistina. L'occasione venerdì mattina a 50 anni dall'inaugurazione della Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani.
L'udienza continua una tradizione avviata nel 1964, quando Paolo VI chiese di rinnovare l'amicizia tra la Chiesa e gli artisti. «La volontà del Santo Padre è quella di celebrare il lavoro e la vita degli artisti, evidenziando il loro contributo alla costruzione di un senso di umanità condivisa e alla promozione di valori comuni», si legge in una nota del dicastero per la Cultura e l'Educazione.
Impossibile elencare tutti, tra pittori, scultori, architetti, scrittori, musicisti, registi e attori: si va da Anselm Kiefer, Jean Nouvel, Anish Kapoor, Andres Serrano, Thomas Saraceno, Mario Botta, Rem Koolhaas, Joana Vasconcelos, Doris Salcedo a Ken Loach a Mario Ceroli, Giuseppe Penone, Fabrizio Plessi, Michele De Lucchi, Mimmo Paladino, Raul Gabriel, Nicola Samorì, Andrea Mastrovito, Stefano Arienti... e poi Caetano Veloso, Eric-Emmanuel Schmitt, Valerie Perrin, Amelie Nothomb, Colum McCann, Ferzan Ozpetek, Abel Ferrara, Jhumpa Lahiri, Javier Cercas Nicolò Ammaniti, Roberto Andò, Alessandro Baricco, Marco Bellocchio, Gianrico Carofiglio, Paolo Cognetti, Simone Cristicchi, Alessandro Zaccuri, Giuseppe Lupo, Luca Doninelli, Ludovico Einaudi, Giovanni Sollima, Mariangela Gualtieri, Alessandro Haber, Emilio Isgrò, Nicola Lagioia, Vivian Lamarque, Luciano Ligabue, Mario Martone, Arnoldo Mondadori, Michela Murgia, Mogol, Alice Rohrwacher, Sergio Rubini, Roberto Saviano, Igiaba Scego, Susanna Tamaro, Sandro Veronesi...

L'iniziativa conferma il ruolo del dicastero per la Cultura e l'Educazione come promotore delle relazioni tra la Santa Sede e il mondo della cultura, «privilegiando il dialogo come strumento indispensabile di vero incontro, di reciproca interazione e di arricchimento, affinché i cultori delle arti, della letteratura e della Cultura, in ogni sua forma, si sentano riconosciuti dalla Chiesa come persone al servizio di una sincera ricerca del vero, del bene e del bello».

Il prefetto del dicastero, cardinale José Tolentino de Mendonça, afferma che «abbiamo bisogno di rilanciare l'esperienza della Chiesa come amica degli artisti, interessati alle domande che la contemporaneità ci pone (tanto quelle attuali, pressanti di drammaticità, come quelle così visionarie che indicano nuovi futuri possibili) e disponibili a sviluppare un dialogo più ricco e una crescita della comprensione reciproca». L'evento è organizzato in collaborazione con il Governatorato vaticano, i Musei Vaticani e il dicastero per la Comunicazione.

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