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Mostra di Frida Kahlo arriva a NY




(ANSA) - NEW YORK, 3 DIC - Frida Kahlo arriva a New York con, per la prima volta i contenuti della sua leggendaria Casa Azul. La mostra 'Appearances Can Be Deceiving' (le apparenze ingannano, dal titolo di un disegno dell'artista che la raffigura con un vestito trasparente e sotto tutti i segni delle sue infermita') aprirà i battenti l'8 febbraio al Brooklyn Museum.
    "Siamo felici di ospitare a New York l'omaggio a una figura iconica e internazionalmente famosa", ha detto Anna Pasternak, la direttrice del museo, sottolineando l'importanza dell'iniziativa "nel particolare momento storico che stiamo vivendo, quando è assolutamente necessario costruire ponti culturali tra Stati Uniti e Messico".
    La mostra e' la più completa negli Usa in un decennio e, come per Bowie, raccoglie il testimone dalla retrospettiva organizzata sulla Kahlo al Victoria and Albert Museum di Londra dove per la prima volta gli oggetti della Casa Azzurra avevano viaggiato fuori dal Messico.

Enit Italia a Palermo Borbone e archeologia

 © ANSA


PALERMO - Poco più di due secoli fa Palermo visse un anno da Capitale del Regno: oggi quella storia viene raccontata da una mostra nel segno dei Borbone. Una storia che inizia nel 1734, quando Carlo di Borbone muove alla conquista del Regno di Napoli e del Regno di Sicilia sottraendoli alla dominazione austriaca; e si conclude nel 1860, con lo sbarco dei Mille a Marsala e il governo dittatoriale di Giuseppe Garibaldi che portò la Sicilia all'annessione al neonato Regno d'Italia.
    Un passo indietro: dopo il Congresso di Vienna, Ferdinando IV (che dopo l'unificazione avrebbe assunto il nome di Ferdinando I) aveva riunito in un unico Stato il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, grazie alla Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie dell'8 dicembre 1816. La capitale fu inizialmente Palermo, sede secolare del Parlamento Siciliano, ma già l'anno successivo (1817) viene spostata a Napoli.
    Il lascito dei Borbone si trova in ordinamenti e leggi a salvaguardia del patrimonio culturale, e in reperti archeologici che giunsero a Palermo su indicazione della casa regnante. Oggi, a distanza di poco più di duecento anni, e a chiusura dell'anno passato da Capitale italiana della cultura, l'assessorato regionale ai Beni culturali e il dipartimento dei Beni culturali presentano la mostra "Palermo capitale del Regno. I Borbone e l'archeologia a Palermo, Napoli e Pompei", organizzata dal Museo archeologico Salinas - che la ospita dal 2 dicembre al 31 marzo - in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico di Pompei e CoopCulture. La curatela è del direttore del Salinas, Francesca Spatafora.
    La mostra apre al pubblico domani, a ingresso gratuito visto che si tratta della prima domenica del mese. La mostra occupa tre saloni al primo piano del museo archeologico e racchiude una vasta selezione di opere e reperti donati all'allora Museo di Palermo dai sovrani Borbone Francesco I e Ferdinando II oltre a diverse opere provenienti da scavi finanziati dai reali a Pompei, Ercolano e Torre del Greco, prestate dal Museo archeologico nazionale di Napoli e dai Parchi archeologici di Pompei ed Ercolano. (ANSA).

La “VIA VITIS” di Sergio Bertinotti presentata al Sacro Monte Calvario di Domodossola

Presentata il 1° dicembre, alle ore 17, nella Sala Convegni del Monte Calvario di Domodossola la singolare idea per un “percorso” dedicato alla vite e al vino, lungo il quale si dislocherà un ciclo di opere di Sergio Bertinotti, all’interno di cantine e torchi  in diverse località ossolane. Per l’occasione sono stati esposti i bozzetti preparatori della “Via Vitis” dipinti dal pittore di Mergozzo, che ha già terminato anche le opere definitive (ma queste saranno oggetto di una successiva mostra). 
Tutto è iniziato durante un pranzo tra noi amici, con buoni cibi e vini locali. A IMG_E8245[1]un certo punto, Pier Franco Midali iniziò a parlare del ritorno alla coltivazione della vite ossolana in questi ultimi anni, che in parte era stata abbandonata dopo la guerra. Sosteneva che tornare a produrre un vino di qualità in un contesto territoriale di turismo può rappresentare la nuova frontiera, alla quale dedicarsi per contribuire a rilanciare l’immagine dell’Ossola, che rivendica un passato di autentica operosità contadina, oggi purtroppo in via d’estinzione.
Io, rivolgendomi al pittore Sergio Bertinotti di Mergozzo, che per l’occasione era della compagnia, e di cui già conoscevo i successi artistici precedenti, legati alla “Via Crucis”, alla “Via Lucis” e alla “Via della Fede”, precedute dalle “Storie di S. Francesco” sulla via della povertà, gli dissi: "Ecco Sergio cosa potresti dipingere: una “Via Vitis.
rzpc679721.jpgQuella che pareva una boutade, fu invece presa a cuore da Midali che all’istante propose un’idea per realizzare un’iniziativa con questo titolo che ci entusiasmò e che ora sta portando avanti nel concreto. I dipinti della “Via Vitis” sono già terminati, poiché Bertinotti, si è subito lasciato da lui coinvolgere, preparando prima una serie dei 14 bozzetti delle “stazioni”, poi i quadri definitivi. Naturalmente, per realizzare e completare in futuro l’intero “percorso” culturale-turistico e per collocare le opere in luoghi prestabiliti come torchi e cantine, occorre prima di tutto trovare i finanziamenti necessari.
A Pier Franco Midali, vicesindaco di Borgomezzavalle, ideatore dello Specchio di Viganella – ormai noto in mezzo mondo (e perfino imitato) – che riflette in piazza il sole nel periodo invernale, altrimenti assente per alcuni mesi, abbiamo proposto alcune domande in merito.
Innanzitutto, Pier Franco, perché ti stai buttando con tanto entusiasmo in questa nuova avventura, nata da dall’idea di una “Via Vitis”?
"L’Ossola deve buona parte del suo fascino alle rive terrazzate su cui i vigneti, da secoli, fanno bella mostra di sé. Scaturisce da questa semplice constatazione territoriale l’idea di far nascere la “Via Vitis”, cioè un itinerario enologico che si districa tra le più belle e importanti località ossolane, sede della coltivazione della vite. Attività quest’ultima che ha lasciato segni indelebili della passione e della laboriosità dei suoi abitanti sia nei vigneti, sia nelle cantine".
Come è stato poi sviluppato il progetto?
"Un “itinerario” per essere riconoscibile deve avere qualcosa che accomuna tutte leIMG_E8241[1] località interessate dal “percorso”. Si è così pensato di accostare l’arte alla produzione del vino e di lasciare in ogni paese ossolano, meta dell’itinerario turistico, un simbolo in grado di testimoniare sia la presenza delle antiche attività legate alla produzione del vino, sia un sigillo attraverso il quale aiutare il turista a districarsi tra i singoli luoghi in cui saranno dislocate le 14 tappe o “stazioni”. Conoscendo la bravura e l’attitudine di Sergio Bertinotti, apprezzato pittore ossolano di Mergozzo, nel dipingere importanti serie pittoriche riguardanti “itinerari religiosi e culturali” – si ricordano la “Via Crucis”, la “Via Lucis”, la “Via di San Francesco”, la “Via della fede” – abbiamo chiesto il suo contributo per ottenere i dipinti in grado di accostare l’arte all’enologia e rappresentare degnamente la nostra “Via Vitis”, ossia l’itinerario ossolano che si districhi tra le strade  del vino".
Qual è l’utilità per la comunità ossolana che vedi in questo “itinerario”?
IMG_E8244[1]"Le nostre valli dispongono, grazie alla bravura del CAI, alla sensibilità delle amministrazioni comunali e alla disponibilità di molti volontari una rete sentieristica ben riconoscibile e attrezzata. Però, un “itinerario enologico” che permetta al turista di “viaggiare” lungo le strade ossolane del vino, tra vigneti, cantine, torchi e riferimenti artistici inerenti a questa attività, ancora manca. Ecco dunque l’idea di avvicinare le località vinicole ossolane mediante un percorso turistico, in grado di avvalorare la secolare attività di produzione del vino, come avveniva nel nostro territorio. Se adeguatamente segnalato e promosso, potrebbe rappresentare un’ulteriore spinta verso la promozione e la commercializzazione del vino, della grappa e dei prodotti enogastronomici locali".
Appare, però, impossibile riuscire a realizzare una simile iniziativa solo come “Associazione culturale Giovan Pietro Vanni, “Associazione Produttori Agricoltori Ossolani” e il blog “PQlaScintilla: vi siete già rivolti a qualcuno per ottenere i finanziamenti necessari o a chi intendete rivolgervi?
"Effettivamente il problema economico è quello che potrebbe rallentare o addirittura affossare l’idea. Del resto le quattordici tele della “Via Vitis” che avvicinano arte ed enologia e che sarebbero lasciate in altrettante località ossolane quale “marchio” delIMG_E8246[1] percorso, hanno un costo. Così come un costo hanno sia le brochures illustrative da porre in mano al turista, sia il volume che si intende realizzare a testimonianza del percorso turistico-artistico-enologico. Un primo “accostamento” lo abbiamo intrapreso con la “Fondazione Comunitaria del VCO”, ma l’Ente non può finanziare l’idea senza l’ausilio dei Comuni interessati dal percorso. Ecco perché il primo dicembre, nella straordinaria cornice del Sacro Monte Calvario di Domodossola, sarà illustrata un’idea di progetto e contemporaneamente avanzata specifica richiesta di collaborazione a tutti i Comuni interessati e attraversati dal percorso. Altri partner di sostegno potrebbero essere Enti e Associazioni locali, il Club Alpino e le Aziende Vinicole Ossolane, ma anche privati".
Nella serata al Calvario cosa proporrete esattamente?
"Il primo dicembre illustreremo una proposta con l’ipotetico percorso che si districa tra le varie località ossolane a destinazione vinicola, e presenteremo i bozzetti delle opere d’arte dipinte da Sergio Bertinotti. I quadri, che sono ovviamente tutti incentrati sulla vite e sul vino, raffigurano specifici episodi tratti dalla Bibbia o dalla mitologia, in cui la vite e il vino hanno importanza rilevante nella scena descritta. Illustreremo anche i possibili costi del progetto, la cronologia di realizzazione e avanzeremo le richieste di collaborazione agli enti interessati. L’incontro è aperto a tutti, anche al pubblico, naturalmente".
Esporrete solo i bozzetti preparatori o predisporrete anche una mostra dei quadri nella realizzazione definitiva?  
 GFLS6728[1]"Esporremo, quale mostra illustrativa in grado di far comprendere il valore artistico annesso al percorso turistico solo i bozzetti e non le opere d’arte conclusive che dovrebbero essere lasciate, qualora il progetto andasse in porto, nelle singole località ossolane interessate dal percorso. Quasi certamente saranno esposti anche uno o due quadri della versione finale, per appagare la curiosità degli intervenuti e dare l’idea del valore artistico della “Via Vitis” che si va a proporre. L’intero ciclo delle opere, sebbene già portato a termine, sarà però oggetto di una mostra successiva a breve".
Pensi che i sindaci, le associazioni ossolane, le persone interessate possano aderire all’invito e intervenire?
"L’augurio è quello di trovare un’adesione generale, compatibile con le risorse a disposizione dei singoli enti e associazioni, che ci permetta di cantierare l’opera e di convincere la Fondazione Comunitaria a garantire la collaborazione. La nostra “via vitis”, con le caratteristiche che gli abbiamo dato, è unica al mondo. Pertanto, sono convinto che un “percorso ossolano” legato alla vite e al vino sia un volano in grado di attrarre turisti e di conseguenza “sbilanciare” gli enti verso la sua realizzazione. Staremo a vedere…".
Se non dovesse andare in porto?
"Se il progetto non troverà le adeguate collaborazioni e le corrispondenti risorse rimarrà sulla carta… A noi resterà la soddisfazione di aver proposto un “itinerario” turistico lungo le vie del vino ossolano che l’Ossola merita di avere… Alle opere d’arte cercheremo di dare, comunque vadano le cose, la dovuta importanza e la doverosa promozione. Magari proponendola in altri contesti territoriali che si dimostreranno sensibili al nostro invito".
Bene, auguriamo agli organizzatori di trovare una soluzione locale a questa iniziativa di Pier Franco Midali, che sicuramente darebbe lustro al territorio e attirerebbe visitatori da fuori, assai necessari alla nostra zona in questi tempi di crisi.
IMG_E8242[1]Poiché ho già avuto, in più occasioni, l’opportunità di ammirare questa nuova ricerca, “Via Vitis”, di Sergio Bertinotti, voglio esprimere un mio pensiero sulla stessa. Ho notato che i soggetti dei singoli quadri che formano questo ciclo, hanno un loro percorso, studiato appositamente dall’artista con Midali, e mediato dalla sapienza religiosa e dalla saggezza popolare. La vite, infatti, affonda le proprie radici negli albori della storia, nelle leggende e nei miti e il vino accompagna tutto il percorso delle origini della cultura, dalla mitologia babilonese, al mito di Noè e a quelli egizi, al culto di Dioniso-Bacco, fino all’aspetto sacrale nel cristianesimo e a quello laico nel simposio romano, perdurando ancora oggi, oltre che come bevanda, come elemento aggregante, come aspetto rituale delle nostre tradizioni, come simbolo con il quale si celebrano occasioni speciali, si rinnovano amicizie, si sancisce l’esito di un buon affare. È da questo contesto che gli autori si sono ispirati per stabilire le 14 “stazioni” della “Via Vitis”.
Dopo aver dipinto alcuni cicli importanti della sua pittura – dalle Storie di S. Francescobertinotti-via-c.jpgsulla via di Assisi alla Via Crucis, dalla Via Lucis alla Via della Fede” – Sergio Bertinotti intraprende ora un racconto sulla vite e sul vino. Ha dipinto, quindi, un percorso, altrettanto profondo quanto i precedenti, restando ancora su una “via” occhieggiante sempre alla sorgente del divino e del sacro, ma lasciando ampio spazio alla “natura” e alla riflessione. Nel suo insieme quest’opera, realizzata dal pittore di Mergozzo con la propria cifra stilistica e cromatica, è originale (non risulta, infatti, che in qualche parte del mondo siano mai state create, da un solo autore, opere simili in un’unica sequenza pittorica, denominata “Via Vitis”).
Con una pennellata vibrante e pulita dai colori lucenti, l’artista, per restare in sintonia con i cicli precedenti, ha dipinto queste tele con le stesse misure e nel medesimo taglio classico, seppure contemporaneo nelle selezioni iconografiche. Perdurano anche qui alcuni suoi elementi simbolici, come certe strutture architettoniche a incastri di forme geometriche; l’utilizzo di figure sobrie, agili, a campiture piatte, senza le fattezze del viso; o come lo splendore del sole-luna, che, però, l’artista non inserisce più in un cielo nero, ma in una modulazione violacea più intonata al nuovo contesto.
Bertinotti, unisce alle sue immagini tipiche, capaci di raffigurare episodi, in un racchiusoIMG_E8243[1] “corollario”, con immagini a volte affidate all’esigenza dello spirito, in altre occasioni a gesti di stupore, ad arcani eventi di speranza o a frammenti di momenti della vita e dei suoi frutti. In 14 “tappe” (con un prologo e un epilogo nella versione conclusiva), le opere di Bertinotti sono dedicate al rito antico di una bevanda, il vino, che da sempre l’uomo ha curato e lavorato con passione e ha bevuto con grande ritegno. L’insieme delle “stazioni”, di questo ciclo pittorico e la loro cronologia sono già state definite fin dai bozzetti preparatori, ma acquistano ancora maggior valore artistico nei quadri definitivi, di cui si pubblicano in appendice i titoli dei soggetti rappresentati in ogni quadro e i luoghi dove eventualmente dovrebbero essere collocate.
Tratto da https://pqlascintilla.wordpress.com/2018/10/24/la-via-vitis-di-sergio-bertinotti-intervista-a-pier-franco-midali/ di Giuseppe Possa

Natale a Chicago vacanza kid-friendly



 CHICAGO - E' famosa per il Blues, il vento gelido d'inverno, per il lago Michigan nonché per essere il luogo dove si sono innamorati Barack e Michelle Obama, e' Chicago, una città si presta anche per una vacanza natalizia 'kid-friendly', a misura di bambino. La stagione natalizia a Windy City inizia prima del giorno del Ringraziamento, tradizionalmente l'ultimo giovedi' del mese di novembre. Già da circa un mese e mezzo dal Natale la città si illumina a festa dando il via ad una serie di celebrazioni che catapultano bambini e adulti nello spirito natalizio. Tra queste l'accensione dell'albero di Natale a Millennium Park che illumina lo sfondo della splendida architettura di Windy City, la parata per il festival delle luci lungo il Magnificent Mile, il distretto commerciale del lusso, Illuminate 900, con performance natalizie, dolci tipici, all'interno del centro commerciale 900 North Michigan con annesso il Four Seasons oltre che il Christkindlmarket che trasforma Delay Plaza in tipico mercatino di Natale europeo. Oltre alle manifestazioni natalizie, Chicago e' un paradiso per i bambini anche dal punto di vista delle attrazioni. In particolare il pacchetto City Pass per la città offre scelte tra l'Adler Planetarium, il primo planetario degli Stati Uniti, con tra le altre cose un'accurata ricostruzione delle fasi dello sbarco sulla luna. Il Field Museum, il museo di scienze naturali, con una collezione di oltre 21 milioni di esemplari, di cui solo una piccola parte sono sempre in mostra tra questi 'Sue', l'esemplare più grande e completo di Tyrannosaurus attualmente conosciuto, una grande collezione di animali di grossa taglia, una grande collezione di dinosauri. Ed ancora il museo della Scienza e l'Industria oppure lo Shedd Aquarium con oltre 25.000 pesci, per qualche tempo il più grande acquario al coperto del mondo ed il primo acquario coperto ad avere una esibizione permanente di pesci d'acqua salata. Per gli appassionati d'arte una tappa fondamentale e' l'Art Institute sulle sponde del lago Michigan, il secondo museo d'arte degli Stati Uniti dopo il Metropolitan Museum di New York. L'edificio risale al 1893 tuttavia l'ala moderna e' stata progettata da Renzo Piano e inaugurata nel 2009. A Chicago sorge anche la Willis Tower, una volta conosciuta come Sears Tower, l'edificio più alto del mondo dal 1973 al 1998 che con i suoi 108 piani offre una vista spettacolare sulla citta'. Lo Skydeck in cima e' dotato di un'ulteriore attrazione 'Ledge', come delle scatole in vetro che sporgono sul vuoto e danno appunto l'impressione di essere sospesi in aria. I freddi inverni si prestano bene anche al pattinaggio su ghiaccio e in citta' si trova una pista del tutto particolare, Maggie Daley Park Skating Ribbon, a forma di un otto o di un fiocco a seconda delle interpretazioni. La pista e' particolare perché ha delle pendenze, offre quindi un'esperienza alpina in citta'. E Chicago e' anche una delle patrie del blues, il Kingston Mines e' un must per ascoltare ottima musica dal vivo, nonché la capitale della pizza Chicago Style, ossia la deep-dish-pizza, con il bordo alto oltre misura che consente di coprirla con grandi quantità di foraggio e pomodoro oltre che di altri ingredienti. https://www.citypass.com/chicago (ANSA)

Natale e Capodanno magici a Comacchio la città sull’acqua del Parco del Delta del Po

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La città sull’acqua di Comacchio, con i suoi scenografici ponti e canali decorati di luci, si trasforma nella città del fuoco per un Capodanno indimenticabile. Il monumentale Ponte dei Trepponti alla mezzanotte che scandisce l’arrivo del 2019 sarà il protagonista di uno spettacolo piroteatrale che renderà ancora più incantato il centro storico della città del Parco del Delta del Po. Ma durante tutti i fine settimana di dicembre 2018 e i giorni di Natale, Comacchio e i suoi Lidi saranno lo scenario di tanti eventi creativi per le famiglie.

Natale tra Comacchio e i Lidi
L’8 dicembre al Lido degli Estensi aprirà il Villaggio di Babbo Natale, illuminato di blu come il mare, il 16 invece arriveranno i BabbinBike fra animazioni per bambini e spettacoli che animeranno i weekend di dicembre. Da venerdì 21 le giornate clou, con il concerto gospel a Comacchio ed anteprime pomeridiane nei Lidi (21 dicembre), lo spettacolo di giocoleria acrobatica e mangiafuoco (23 dicembre a Comacchio), il teatro dei burattini con la bottega di Geppetto (Antica Pescheria di Comacchio il 22, 23, 26, 29, 30 e 31 dicembre). La Vigilia di Natale sarà caratterizzata da un corteo di figuranti in costume tradizionale che sfileranno nel centro storico di Comacchio con zampognari e pastori erranti. Poi al Ponte dei Trepponti aprirà il Presepe sull’Acqua, con la rappresentazione della Natività fra fiaccole, scene natalizie, musica e fuochi. Una fiaccolata di Natale sull’acqua con giochi pirotecnici prenderà vita, invece, il 26 dicembre a Porto Garibaldi.

Cene di gala e l’incendio dei Trepponti a Capodanno
Per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, tutta la serata del 31 dicembre 2018 sarà vissuta all’insegna dello stupore, con concerti tra gli scorci più suggestivi e cene di gala nei musei e palazzi storici. Già dalle 15.30, per le vie di Comacchio prenderanno vita spettacoli itineranti e il Capodanno dei Piccoli. Sul Ponte degli Sbirri, dalle 18.30, risuoneranno le note dell’arpa di Marta Celli, musicista che si è già fatta notare in contesti nazionali ed internazionali come il Festival Interceltique de Lorient in Francia, il Celtica di Courmayeur e il Ravenna Festival. Intanto, dalle 18.00, aprirà il punto ristoro dell’Antica Pescheria dei Trepponti, in cui degustare l’aperitivo e festeggiare con il dj set fino a notte fonda. Il Ponte dei Trepponti vedrà il susseguirsi di diversi spettacoli, tra cui il concerto dei Riflesso, band formata da 5 musicisti che spaziano dai brani più famosi agli evergreen italiani e stranieri che hanno fatto la storia della musica e la diretta di Radio Sound dalle 22.00 per divertirsi per tutta la notte e godersi lo show piroteatrale. Un evento irripetibile firmato da Parente Fireworks, con la regia di Giuliano Sardella.
Momenti enogastronomici esclusivi attendono invece coloro che sceglieranno di cenare nelle sale del Museo del Delta Antico, dove dalle 19.00 si potrà partecipare alla visita guidata tra le meraviglie archeologiche dell’esposizione museale, che custodisce anche il carico della nave romana di Comacchio, un’imbarcazione commerciale risalente ai primi anni dell’Impero, per poi proseguire con la cena di gala al suono dell’arpa (prezzo 85 euro, 60 per i ragazzi fino a 12 anni, gratis per i bimbi fino a 3 anni). Un altro cenone sarà imbandito a Palazzo Bellini, dove si potranno assaporare piatti prelibati in compagnia dei ritmi di Radio Sound. Una sala sarà inoltre dedicata al ballo. Il costo della cena è di 80 euro, 55 euro per ragazzi fino a 12 anni, gratuito per i bambini fino a 3 anni. Prima della mezzanotte i partecipanti delle cene saranno accompagnati in uno spazio riservato per assistere allo spettacolo piroteatrale e potranno poi tornare nei due palazzi per divertirsi fino alle 2.00 e brindare al nuovo anno.
Con il pacchetto di Visit Comacchio di 2 notti è incluso il cenone al Museo del Delta Antico o a Palazzo Bellini, soggiorno in un’elegante struttura del centro storico, il Comacchio Museum Pass (biglietto unico per entrare nei 3 musei cittadini e navigare nella Valli di Comacchio). Prezzo a partire da 192 euro a persona.

La Befana alla Manifattura dei Marinati
Per le feste dell’Epifania, a Comacchio il 6 gennaio 2019 aprono i Mercatini della Befana. La simpatica vecchietta arriverà per tutti i bambini alla Manifattura dei Marinati, e poi volerà dalla Torre dell’Orologio in centro. Dolci e calze saranno distribuite ai bimbi, che poi nel pomeriggio potranno assistere ad uno spettacolo piroteatrale per salutare la Befana. Giochi alla fune a tema saranno inoltre organizzati al Lido degli Estensi, con caldi ristori.

Visite guidate speciali per le feste natalizie
Dall’8 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019, visite guidate ed esperienze tra i musei e le Valli di Comacchio, in cui navigare in barca lungo un affascinante percorso storico con sosta nei casoni da pesca. Il Museo del Delta Antico organizza visite guidate comprese nel biglietto d’ingresso l’8 e il 26 dicembre. Il 5 gennaio 2019 si potrà anche partecipare al laboratorio didattico sugli antichi giochi e giocattoli dei Romani.
L’8 e il 26 dicembre e poi il 5 e 6 gennaio, visite guidate al Museo Remo Brindisi. Il 16 e il 23 dicembre e poi il 5 gennaio alla Manifattura dei Marinati.
 www.visitferrara.eu
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