Un monumentale blocco di cera rossa che si muove lentamente tra due sale di Palazzo Strozzi, plasmandosi nel rapporto con l'architettura che attraversa, accoglie i visitatori che entrano negli spazi della mostra del celebre artista Anish Kapoor, dal titolo 'Anish Kapoor.
La rassegna, allestita tra le sale del piano nobile e il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi a Firenze sarà visibile fino al 4 febbraio 2024. Dopo l'enorme blocco di cera che attraversa due stanze del palazzo, Kapoor, considerato uno dei più influenti artisti del nostro tempo, propone una colonna in pigmento rosso che sembra oltrepassare i limiti del pavimento e del soffitto creando una sensazione di fisicità architettonica eterea, metafora del legame tra terra e cosmo. Il percorso prosegue attraversando un insieme di forme in pigmento giallo e rosso che emergono dal pavimento, fragili, quasi ultraterrene ma potentemente presenti, e arriva alla serie delle 'Non-Object Black', con cui Kapoor mette in discussione l'idea stessa di oggetto fisico e tangibile, presentando forme che si dissolvono al passaggio dello sguardo. L'esperienza del non-oggetto continua in 'Gathering Clouds', forme concave monocrome che assorbono lo spazio circostante in una oscurità meditativa. "Questo palazzo - ha detto l'artista - presenta una successione classica di ambienti e la difficoltà nel creare questa mostra è stata proprio quella di assecondare questo flusso e questa successione, ma anche di interromperlo o sconvolgerlo. Tutta la tematica della mostra è proprio sull'oggetto vuoto ma essendo io pieno di contraddizioni, gli oggetti che vedete in mostra non sono vuoti, sono pieni di oscurità, di riflessi. Ho voluto creare una complicazione". Un'intera sala della mostra è dedicata a opere in cui l'artista si confronta con ciò che appare come un'intimità sventrata e devastata: la grande scultura in acciaio e resina 'A Blackish Fluid Excavation' evoca un incavo uterino contorto che attraversa lo spazio e i sensi dello spettatore mentre sulle pareti l'artista unisce la pittura e il silicone dando origine a forme fluide che ci appaiono come masse viscerali. La dicotomia tra soggetto e oggetto sono temi centrali di opere specchianti come 'Vertigo', 'Mirror', e 'Newborn', grandi sculture che riflettono e deformano lo spazio circostante e lo ingrandiscono, riducono e moltiplicano, creando una sensazione di irrealtà e destabilizzazione. Conclusione del percorso espositivo è la sala sulle grandi pietre di ardesia ricoperte da strati di pigmento blu intenso. Per il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi, infine, Kapoor ha pensato un'opera immersiva: un grande padiglione che si pone allo stesso tempo come punto di partenza e di approdo nel dialogo tra l'arte di Kapoor e il palazzo.
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