Blog Expo: Firenze
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Il percorso inclusivo del PCE Terre di Florentia

 

Da oltre un anno sono stato chiamato a collaborare con l’ufficio diocesano fiorentino per il tempo libero, turismo e sport. In particolar modo ho avuto il piacere di partecipare alla nascita del sito internet per il lancio del Parco Culturale Ecclesiale di Terre di Florentia, del quale, da pochi mesi, sono diventato anche il responsabile.

Posso solo affermare che è stata una splendida esperienza perché ho potuto godere in modo privilegiato delle meraviglie architettoniche, pittoriche, scultoree, che compongono il Parco. Un’opportunità unica di visitare e ammirare in Firenze tanta bellezza che compone uno scrigno prezioso di storia e spiritualità che durante i tanti sopralluoghi ho apprezzato con lo stupore del turista che li contempla per la prima volta.

Terre di Florentia è un vero e proprio progetto di pastorale del turismo - come si legge sul sito - inviandoci incontro a chi abita le nostre strade e non appartiene, o non condivide, la nostra comunità: in questo senso il Parco Culturale Ecclesiale diventa una scelta chiara di “Chiesa in uscita”, in continuità con il cammino sinodale della nostra Chiesa. Nell’accoglienza al turista possiamo esprimere l’amore che sentiamo per l’altro, l’amicizia che ci lega all’altro e farlo con il bagaglio di cultura e bellezza di cui siamo detentori. È l’ora di uscire con fiducia incontro “all’ospite”, senza paura di proporci in nuovi spazi. Questa pastorale è un’azione veramente missionaria che chiede la conversione tanto invocata da Papa Francesco e ricercata anche dalla nostra Diocesi con la scelta del Cammino sinodale. In fondo il cammino che ci siamo dati dopo la visita del Papa a Firenze è per mettere in pratica uno dei principi della Evangeli Gaudium per cui “il tempo è superiore allo spazio” E per questo dobbiamo dare priorità più a “iniziare processi che possedere spazi”. Il turista è l’altro che ci visita, che viene verso di noi, mosso da domande e bisogni che magari non ci intrecciano se non attraverso la Bellezza artistica che la nostra comunità fiorentina ha sempre coltivato”.

Da questa “vocazione” nasce la volontà di condividerla con più persone possibili.

L’idea della nostra proposta è sempre stata quella di mettere al centro la persona, vista non come turista ma come ospite fruitore di un’esperienza. Come si legge dal nostro sito – “è una esperienza fortemente evocativa e generativa. Evocativa, perché il turismo religioso – attraverso esperienze o semplici elementi wow – invita a fare memoria, a ripercorrere la vita rigustandone il senso profondo. Generativa, perché la memoria si trasforma in speranza, in un futuro che si fa possibilità presente di prendere in braccio la vita e portarla su strade inedite di pienezza e di gioia”. (cit. Bellezza e speranza per tutti). Queste esperienze sono chiamate “Wow” e fin dall’inizio le abbiamo suddivise in “Vie di Bellezza” (un cammino alla scoperta dell’autentica Bellezza di luoghi e persone che abitano la nostra terra, capace di accompagnare ogni ospite a trovare il senso profondo del proprio viaggio) e “Bellezza svelata” (ogni ospite sarà accompagnato a comprendere e a stupirsi attraverso la narrazione teologico-artistica che restituisce il messaggio espresso dall’opera d’arte e dalla comunità che la custodisce).

Volevamo andare oltre queste due “strade” cercandone una che fosse ancor più caratterizzata dall’inclusività. Collaboro anche con l’Ufficio Catechistico e con quello della Pastorale delle persone con disabilità, pertanto, sono molto indirizzato verso attività pastorali inclusive. Durante un brainstorming ci è venuta l’idea di usare i cinque sensi per proporre le nostre visite. Ne avevo già parlato con una mia carissima amica, Fernanda Cerrato, conosciuta durante i tanti Convegni della CEI e lei, esperta di Turismo interreligioso interculturale accessibile, aveva condiviso con me un suo progetto mai portato a compimento su qualcosa di molto simile. Essere Chiesa è generare in fraternità idee e condividerle con altri per andare incontro ai fratelli.

L’idea è piaciuta subito a Maria Rita Scibetta, valida collaboratrice del Parco, e alla responsabile delle nostre guide, Paola Palmieri anche lei molto sensibile verso la disabilità. Così è nata l’idea di un percorso chiamato “Sensi d’Arte”. In collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità abbiamo lanciato l’iniziativa in concomitanza con la giornata mondiale della disabilità. Sono stati organizzati quattro turni divisi per due pomeriggi proposti a tante associazioni, ecclesiali e non, che si occupano di disabilità e che collaborano già con l’ufficio diocesano in altri progetti. Come abbiamo potuto constatare al termine di ogni visita, l’idea è piaciuta moltissimo.

Questo tipo particolare di visite è stato proposto alle Associazioni del nostro territorio che si occupano di disabilità e che stanno già collaborando con l’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità, ai Caregivers e ai Siblings. È stato creato un “Kit Sensoriale” per ogni partner del parco Terre di Florentia, contenente tutto il materiale necessario a stimolare i cinque sensi con musica, profumi, sapori, riproduzioni in 3D di opere e materiali vari riguardanti le opere descritte durante la visita; esperienza che così il nostro ospite può vivere a 360 gradi creando una comunicazione differenziata e inclusiva. La Santissima Trinità, fondamento della fede cattolica, si riflette nei nostri cinque sensi. Nella vista, tocchiamo la bellezza divina; nell'udito, ascoltiamo il richiamo spirituale; nel tatto, percepiamo l'amore trinitario; nel gusto, sperimentiamo la comunione; nell'olfatto, respiriamo la presenza divina.

Abbiamo anche proposto questo tipo di esperienza alla conclusione di un corso dell’Ufficio Catechistico e della Pastorale del tempo libero, turismo e sport della nostra diocesi per catechisti, insegnanti di religione, operatori pastorali dopo incontri frontali intitolato “L’arte nella Catechesi”. Abbiamo riscontrato un grande entusiasmo tanto da confermarci che ciò che è pensato per essere inclusivo è utilizzabile ed è apprezzato da tutti i tipi di persone. Ho anche avuto un riscontro positivissimo di una catechista che ha ripresentato a due gruppi della sua parrocchia un percorso simile alla Santissima Annunziata.

Siamo entusiasti di questa proposta che rende il turismo partecipativo e conviviale. Un’esperienza che allarga i propri orizzonti, aprendosi all’altro in un dialogo sincero e accogliente così da portare a casa non più una semplice e sola fotografia di un’opera d’arte ma la memoria impressa nei propri sensi di emozioni, sensazioni con un bagaglio culturale e spirituale arricchito.

Don Stefano Naldoni, Responsabile del Parco Culturale Ecclesiale di Firenze “Terre di Florentia”

turismo.chiesacattolica.it

Cera, silicone e specchi, a Palazzo Strozzi arriva Anish Kapoor

Un monumentale blocco di cera rossa che si muove lentamente tra due sale di Palazzo Strozzi, plasmandosi nel rapporto con l'architettura che attraversa, accoglie i visitatori che entrano negli spazi della mostra del celebre artista Anish Kapoor, dal titolo 'Anish Kapoor.

La rassegna, allestita tra le sale del piano nobile e il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi a Firenze sarà visibile fino al 4 febbraio 2024. Dopo l'enorme blocco di cera che attraversa due stanze del palazzo, Kapoor, considerato uno dei più influenti artisti del nostro tempo, propone una colonna in pigmento rosso che sembra oltrepassare i limiti del pavimento e del soffitto creando una sensazione di fisicità architettonica eterea, metafora del legame tra terra e cosmo. Il percorso prosegue attraversando un insieme di forme in pigmento giallo e rosso che emergono dal pavimento, fragili, quasi ultraterrene ma potentemente presenti, e arriva alla serie delle 'Non-Object Black', con cui Kapoor mette in discussione l'idea stessa di oggetto fisico e tangibile, presentando forme che si dissolvono al passaggio dello sguardo. L'esperienza del non-oggetto continua in 'Gathering Clouds', forme concave monocrome che assorbono lo spazio circostante in una oscurità meditativa. "Questo palazzo - ha detto l'artista - presenta una successione classica di ambienti e la difficoltà nel creare questa mostra è stata proprio quella di assecondare questo flusso e questa successione, ma anche di interromperlo o sconvolgerlo. Tutta la tematica della mostra è proprio sull'oggetto vuoto ma essendo io pieno di contraddizioni, gli oggetti che vedete in mostra non sono vuoti, sono pieni di oscurità, di riflessi. Ho voluto creare una complicazione". Un'intera sala della mostra è dedicata a opere in cui l'artista si confronta con ciò che appare come un'intimità sventrata e devastata: la grande scultura in acciaio e resina 'A Blackish Fluid Excavation' evoca un incavo uterino contorto che attraversa lo spazio e i sensi dello spettatore mentre sulle pareti l'artista unisce la pittura e il silicone dando origine a forme fluide che ci appaiono come masse viscerali. La dicotomia tra soggetto e oggetto sono temi centrali di opere specchianti come 'Vertigo', 'Mirror', e 'Newborn', grandi sculture che riflettono e deformano lo spazio circostante e lo ingrandiscono, riducono e moltiplicano, creando una sensazione di irrealtà e destabilizzazione. Conclusione del percorso espositivo è la sala sulle grandi pietre di ardesia ricoperte da strati di pigmento blu intenso. Per il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi, infine, Kapoor ha pensato un'opera immersiva: un grande padiglione che si pone allo stesso tempo come punto di partenza e di approdo nel dialogo tra l'arte di Kapoor e il palazzo.

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Dantedì, il Medioevo ai Musei del Bargello Il 25 marzo visite anche a Palazzo Davanzati e Casa Martelli

FIRENZE - In occasione del Dantedì, che ricorre il 25 marzo, a Firenze i Musei del Bargello propongono un programma dedicato al Medioevo, con visite guidate legate a doppio filo con le vicende e la fortuna del Sommo poeta insieme a una lezione del professor Francesco Carapezza dedicata alle storie di Tristano ricamate sulla Coperta Guicciardini, conservata a Palazzo Davanzati. Si parte dal Museo nazionale del Bargello: il 25 marzo ospita 'Le tracce del Poeta nella storia del Palazzo', visita guidata nei tempi e luoghi dell'Alighieri, ripercorrendo l'eredità dantesca nella storia dell'antico Palazzo del Podestà.

È qui, nella Sala dell'Udienza, che il 10 marzo 1302 Dante venne condannato all'esilio; nell'attigua Cappella del Podestà, solo pochi anni dopo Giotto impostava il suo ultimo capolavoro pittorico, e ritraeva per la prima volta il volto di Dante, includendolo tra le schiere degli eletti nel Paradiso. Al Museo di Palazzo Davanzati, i visitatori potranno partecipare gratuitamente a 'La Fama di Dante nei Trionfi dello Scheggia': nella Sala delle Impannate sarà possibile osservare nel dettaglio i Trionfi dello Scheggia, nei quali Giovanni di ser Giovanni detto Lo Scheggia ritrae ritrae il volto del Sommo poeta. Sempre a Palazzo Davanzati Francesco Carapezza, ordinario di filologia e linguistica romanza a Palermo, introdotto dal direttore dei Musei del Bargello Paola D'Agostino, approfondirà la storia delle coperte Guicciardini, conservate una a Palazzo Davanzati, l'altra al Victoria & Albert Museum di Londra, spiegando come queste costituiscano una preziosa testimonianza della fortuna delle storie tristaniane in Italia nel tardo Medioevo. Dalla Toscana proviene la fonte letteraria dalla quale furono tratte le ventidue scene ricamate sulle due coperte, prodotte in Sicilia sul finire del 300 e destinate a casa Guicciardini.
    Infine le tracce della fama di Dante saranno illustrate anche al Museo di Casa Martelli: durante le visite guidate si potrà apprezzare 'In cielo con Dante', approfondimento che - all'interno della Sala dei poeti - indirizzerà lo sguardo verso gli affreschi di Tommaso Gherardini con ritratto l'Alighieri insieme a Boccaccio e Petrarca. 

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