Nerone e il fascino discreto dell'Egitto in mostra a Roma
ROMA - Dea madre, protettrice della regalità, dea funeraria, ma anche grande maga: Iside, l'antichissima dea egizia dal corpo di donna stretto da una lunga tunica aderente, moglie di Osiride, dio dei morti, e madre del dio falco Horo ha sempre esercitato, come simbolo dell'intero Egitto, un fascino irresistibile per i Romani. Come alcuni altri imperatori, affascinati soprattutto dal culto tributato in quella terra ai re divinizzati, anche Nerone ne fu rapito e questa inclinazione è definitivamente emersa dal restauro recente della Domus Aurea dove il Grande Criptoportico del padiglione della villa di Colle Oppio ha svelato tracce dell'immaginario egizio in cui gli dei Anubi e Arpocrate ne sono protagonisti indiscussi. Un aspetto che ha ispirato la trama della mostra "L'Amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l'Egitto" che narra la passione di Nerone per l'Oriente, di cui Iside ne incarna l'essenza, e racconta la penetrazione capillare dei culti is...