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MIDO, il salone internazionale dell'eyewear a Fiera Milano Rho

Un modello di Versace Eyewear 

 Da sabato 8 febbraio va in scena MIDO, il salone internazionale dell'eyewear in programma fino a lunedì 10 febbraio a Fiera Milano Rho. Protagonisti saranno oltre 1.200 espositori provenienti da più di 50 Paesi e i visitatori da 160 nazioni, tra buyer, ottici, professionisti e tutti gli operatori del settore. Nessuna altra fiera al mondo rappresenta l’intera filiera produttiva del settore dell’occhialeria. E infatti al MIDO, la manifestazione specializzata organizzata da Anfao che si apre a Milano domani e che fino a lunedì presenterà le collezioni di 1200 espositori in arrivo da 50 Paesi per la quale sono attesi visitatori da 160 nazioni. Sette padiglioni e 8 aree espositive a Fiera Milano Rho con tutto il mondo dell’occhiale presente dalle lenti, ai macchinari e poi montature, astucci, materiali, tecnologie, cultura e formazione, con una ricerca continua da oltre 50 anni che fa dell’Italia il Paese guida del settore che dopo il Covid ha vissuto un momento magico di ripresa nel 2022, poi si è stabilizzato nel 2023 per arrivare a un più faticoso primo semestre 2024 con l’export per la prima volta in stallo a 2,9 miliardi di euro (-0,3%). Le cause sono la debolezza della domanda di beni e manufatti, il prezzo dell’energia che mette in ginocchio le fabbriche, i conflitti e le tensioni internazionali, per non dire della recessione in Germania. L’America da sempre il primo mercato preoccupa non poco gli espositori di Mido visto che nel 2024 il calo delle vendite ha toccato 15,6%. Meglio Francia e Spagna, come pure il mercato interno che mantiene una certa vivacità. Il settore resta forte di oltre 5 miliardi di euro di valore e occupa 19.000 addetti. Numeri ricordati anche dalla presidente di Anfao Lorraine Berton prima donna alla guida ell’Associazione. I principali distretti produttivi italiani, con le aree di Belluno, Varese e del torinese, portano al Mido i loro gioielli per la vista e per il sole, rappresentati dai marchi della moda e del lifestyle. Ogni occhiale rappresenta un uomo o una donna speciali, che li scelgono per esaltare fascino e attitudine. La cliente più prestigiosa di occhiali da sole, che non toglie mai nemmeno nel buio dei defilè, è Anna Wintour, la potente direttrice a vita di Vogue America che non mostra gli occhi sotto lenti e frangetta. Con una sola eccezione tre giorni fa a Londra premiata da re Carlo III finalmente con gli occhi scoperti. Tanti i grandi gruppi industriali che dominano il settore, primo su tutti EssilorLuxottica, un’azienda italiana e francese che si è costituita nell’ottobre 2018 e che ha come presidente e Ceo Francesco Milleri: oltre 200mila dipendenti, mercato di 150 Paesi, fatturati stellari che superano i 26 milardi di fatturato e che in portafoglio hanno marchi come Ray Ban, Oakley, Persol, Oliver People, Vogue Eyewear e che producono in licenza per Giorgio Armani Eyewear ed Emporio Armani Eyewear, Brunello Cucinelli, Burberry Eyewear, Chanel Eyewear, Prada, Michael Kors, Ferrari, Ralph Lauren Eyewear, Swarowski, Tiffany Eyewear e Versace Eyewear. Si difendono molto bene anche altri grandi produttori come Safilo (che produce per Boss, Carrera, Carolina Herrera, Etro, Fossil, Levi’s, Marc Jacobs, Polaroid, Moschino e altri) , De Rigo (produttore licenziatario per Chopard, Blumarine, Gap, Furla, Just Cavalli, Porche Design, Philipp Plein, Roberto Cavalli, Twinset e Lozza che lancia la collezione di occhiali Lozza X LF Luis Figo), Marcolin (che produce per Adidas, BMW, Christian Louboutin, Harley Davidson, Marciano, Max Mara, Pucci, Timberland, Tom Ford, Web Eyewear, Zegna), Kering Eyewear (che ha nel portafoglio Gucci, Cartier, Saint Laurent. Bottega Veneta, Balenciaga, Chloè, Alexander McQueen, Moncler, Alaia, Puma e Dunhill) e Marcon (con Off White, Moscot NYC, Longshamp, enrse, Calvin Klein, Ferragamo, Lacoste, Karl Lagerfeld, Victoria Beckham e molti altri). Con questi colossi si confrontano a Milano anche una miriade di piccoli brand indipendenti che sono tutti in cerca di fama e gloria con prodotti assai innovativi. La storia degli occhiali è piena di fascino e si incrocia sempre più con quella del design e dell’architettura, con materiali inimmaginabili per resistenza e leggerezza solo pochi anni fa. Merito di una ricerca incessante e del fatto che, in fondo, sono un accessorio che più di altri manifesta la personalità di chi li indossa, il suo essere vanitoso o parco, sensibile o esagerato, modaiolo oppure alieno dai trend. 

Fonte:  Quotidiano Nazionale e Adnkronos

Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Expo Blog

Da sabato 8 febbraio, Fiera Milano Rho ospita MIDO, il salone internazionale dell’eyewear, che si concluderà lunedì 10 febbraio

mido 

 Un evento che celebra l’eccellenza dell’occhialeria mondiale con la partecipazione di oltre 1.200 espositori provenienti da più di 50 paesi e visitatori da 160 nazioni. Questo salone, unico nel suo genere, rappresenta un’importante vetrina per il settore, che in Italia vale oltre 5 miliardi di euro e impiega circa 19.000 persone. L’edizione 2025 di MIDO si distingue per un incremento significativo degli spazi espositivi: ben 1.000 mq in più rispetto al 2024, distribuiti su sette padiglioni e otto aree tematiche. I visitatori avranno la possibilità di scoprire una varietà di brand, dai grandi nomi della moda agli innovativi designer indipendenti. Tra le novità, il padiglione 6 ospiterà l’Academy e l’area Start-Up, entrambe in espansione, con una nuova piazza che evoca l’atmosfera dei caratteristici borghi italiani e si ispira alla sostenibilità. “MIDO è alle porte e questa sarà la mia prima edizione nel ruolo di presidente e non nascondo una certa emozione”, ha detto la presidente Lorraine Berton. “In questi anni ho vissuto MIDO come imprenditrice e quello che mi ha sempre colpito è la sua capacità di trasformarsi, arricchirsi, adattarsi ai tempi, spesso anche precorrerli. Con questa edizione abbiamo fortemente voluto portare avanti questo concetto di evoluzione e miglioramento continuo, costantemente in risposta ai bisogni e alle esigenze dei tantissimi professionisti di tutto il mondo che operano in questo settore. In un momento storico ed economico di grande incertezza, come quello che stiamo vivendo, dimostrare al mondo la forza industriale e il potere economico di un comparto produttivo sano e florido come quello dell’eyewear è un dovere, oltre che una necessità”. Le tendenze di MIDO L’occhiale non è più solo un accessorio, ma una vera e propria dichiarazione di personalità. MIDO 2025 ha messo in evidenza come le collezioni eyewear siano incentrate sulla ricerca di autenticità, con design che esplorano il passato, abbracciano il presente e guardano al futuro. Le tendenze chiave per il 2025 si articolano attorno a elementi come la sostenibilità, la creatività, e l’innovazione, con una forte influenza di natura, arte e cultura. Ispirazioni e contaminazioni: natura e arte Le collezioni di occhiali del 2025 sono caratterizzate da forme organiche, ispirate ai paesaggi naturali come boschi, deserti e mari, ma anche dall’arte, dalla musica e dall’architettura. Elementi come il flusso dell’acqua e le onde del vento diventano il punto di partenza per design sensoriali, capaci di evocare emozioni. Le linee si fanno più dinamiche e sensuali, con un focus su un’esperienza visiva raffinata e intima. Forme iconiche e geometrie innovative Gli archivi del design occhialeria tornano a ispirare occhiali dalle forme iconiche, ma con un aggiornamento audace. Si vedono modelli che spaziano dalle geometrie classiche (ovali, cerchi, quadrati) a quelle più moderne (ottagoni e rettangoli), con finiture eleganti che giocano con contrasti tra lucido e opaco. Le montature si riducono a linee sottili, talvolta quasi invisibili sul volto, e i profili sono ammorbiditi o levigati per un look essenziale. Sostenibilità e materiali innovativi Uno degli aspetti più rilevanti di MIDO 2025 è l’impegno verso la sostenibilità. Le collezioni utilizzano materiali riciclati e bio-sostenibili come il bioacetato, il polipropilene riciclato, e il carbonio, con l’intento di ridurre l’impatto ambientale. L’imperfezione, che richiama la bellezza della natura, diventa un valore estetico, e l’artigianalità affiancata a tecnologie moderne contribuisce a creare occhiali unici, ricchi di storie di tradizione e innovazione. Colori: tra classico e sperimentazione Le tendenze cromatiche per il 2025 vedono il dominio di tonalità naturali come avana, nero e ambra, con l’introduzione del Pantone “Mocha Mousse”. Queste sfumature si alternano a colori vivaci, come rosso, blu e verde, mentre effetti opalini e madreperlati creano una dimensione cangiante che esalta le finiture e l’interazione tra materiali. Accessori di lusso Gli accessori per occhiali, come catene multimateriche, astucci versatili e clip-on magnetici, diventano protagonisti, combinando praticità ed eleganza. L’oro 24K e materiali pregiati come pelle e feltro elevano l’esperienza d’uso, trasformando ogni dettaglio in un accessorio di lusso. Ispirazioni e temi: “il tempo, lo sbaglio, lo spazio” MIDO 2025 esplora anche tematiche ispirate all’arte e alla filosofia. Il tema del “Tempo” celebra il legame tra passato, presente e futuro, reinterpretando forme iconiche come la panto, il pilot e il cat-eye. “Lo Sbaglio” celebra l’imperfezione, che diventa simbolo di libertà e inclusività, con rimandi al punk e alle subculture. Infine, “Lo Spazio” trae ispirazione dal vento solare, creando design fluidi e innovativi, dove materiali e colori si fondono in un perfetto equilibrio tra leggerezza e solidità. La fiera conferma che l’occhiale è molto più di un accessorio: è un simbolo di identità, uno strumento di espressione che unisce innovazione, sostenibilità e artigianalità. Con queste tendenze, l’occhialeria italiana continua a segnare il passo, anticipando il futuro del design con uno sguardo al passato e alla natura. 

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