Proprio ad Astana, nel 2017, si terrà la prossima edizione dell'Expo e Nazarbayev potrà così capitalizzare sulla probabile sovraesposizione mediatica che il processo di pace siriano assicurerà al suo Paese


MOSCA - Che il Cremlino avesse deciso di accelerare la soluzione della crisi siriana s'era capito già all'indomani della vittoria di Donald Trump e ora, pur avanzando cautela, Putin ha deciso di passare all'incasso. Mosca, infatti, vuole farsi trovare in una posizione di vantaggio quando il presidente-eletto prenderà finalmente in mano le redini della Casa Bianca.

La mossa, se l'accordo reggerà, non rappresenta però (solo) un innegabile successo personale dello zar, bensì un poker 'corale' della diplomazia russa e un cambio di qualità della sua influenza nell'intero Medio Oriente. Mosca, d'altra parte, ha puntato sull'internazionalizzazione della crisi portando al centro del tavolo negoziale la Turchia - riabilitata dopo un durissimo braccio di ferro innescato dall'abbattimento del jet russo nei cieli siriani - e l'Iran. Le tre potenze si sono fatte garanti del processo di pace e Mosca, al contempo, ha spinto per coinvolgere l'Egitto di al-Sisi: sono mesi infatti che l'inviato in Medio Oriente di Putin, nonché vice ministro degli Esteri, Mikhail Bogdanov fa la spola tra Mosca e le principali capitali dell'area per completare il puzzle con pazienza certosina. Ora sembra che tutte le tessere siano finite al posto giusto - per quanto i jihadisti dell'Isis e di al Nusra non spariranno nel giro di una notte e i militari russi in Siria dovranno restare ancora a lungo, checché ne dica Putin.

Detto ciò, il simbolo forse più plastico di questo lavoro di fino è la scelta di Astana come il luogo dove tentare di apporre la parola fine alla sanguinosa guerra civile siriana. La capitale del Kazakistan, ormai soprannominata la 'Dubai della steppa' in virtù del suo impetuoso sviluppo garantito da gas e petrolio, è quanto più lontano possa esistere dalla neutralissima quanto europeissima Ginevra, incarnazione perfetta del nuovo ordine mondiale nato dalla fine della Seconda Guerra mondiale.

L'inviato speciale dell'Onu in Siria, Staffan De Mistura, d'altra parte ha già dato la sua benedizione al nuovo formato, che senz'altro conferma il ruolo di protagonista dell'immortale presidente kazako Nursultan Nazarbayev, già 'padrino' del disgelo fra Putin ed Erdogan e personaggio chiave nella rimozione delle sanzioni all'Iran.

Proprio ad Astana, nel 2017, si terrà la prossima edizione dell'Expo e Nazarbayev potrà così capitalizzare sulla probabile sovraesposizione mediatica che il processo di pace siriano assicurerà al suo Paese. Che è e resta un partner cruciale di quella Associazione Economica Euroasiatica su cui Putin sta puntando molto per ricostruire i fasti (su base moderna) dell'Unione Sovietica. E non è un caso che l'Eurasia sia lì lì per firmare accordi di scambio commerciale proprio con l'Iran e l'Egitto.

Se tutto andrà per il verso giusto, Putin potrà dunque posizionare la Russia come potenza egemone nel Medio Oriente e nel Mediterraneo orientale - vero e proprio pallino dello zar, stando a diverse fonti - sfruttando in parte anche il volano dell'associazione Euroasiatica. A muovere ora tocca agli Stati Uniti. (ANSAmed)

Dopo Expo2015 il Supermercato del Futuro è diventato realtà


Il Supermercato del Futuro, il prototipo che Coop e Carlo Ratti Associati hanno sviluppato nel Future Food District Pavilion di Expo Milano 2015, è diventato realtà quotidiana al Bicocca Village di Milano dove si sperimenta la “spesa di domani”.

Il nuovo supermercato del futuro, progettato da Coop, ha aperto i battenti a poco più di un anno di distanza dal “Future Food District” ed è un vero e proprio laboratorio dove innestare via via esperienze innovative.

Il nuovo centro è frutto della collaborazione fra Coop Italia, Coop Lombardia e Consorzio Nord Ovest. Il progetto, che riprende la tecnologia sviluppata e brevettata da Carlo Ratti Associati a Expo Milano 2015, è firmato da Inres, il Consorzio di Progettazione del movimento cooperativo, eArea-17 Architecture & Interiors ed è stato realizzato con la collaborazione di Accenture per la parte tecnologica e di Studio FM Milano per il progetto di identità visiva ed è basato su tecnologia cloud, IoT e di riconoscimento gestuale di Microsoft.

Circa 1000 metri quadri di superficie di vendita, 6000 prodotti, il ritorno dopo la sperimentazione in Expo dei tavoli interattivi, che richiamano i banchi del mercato, con l’elemento tecnologico delle vele che, attraverso 54 monitor, sono in grado di presentare una “etichetta aumentata” dei prodotti.
Il semplice gesto della mano verso il prodotto consentirà di ottenere sugli schermi indicazioni che vanno al di là di quanto riportato sul packaging in etichetta, con informazioni su origine delle materie prime, istruzioni per lo smaltimento e promozioni in corso. Ai tavoli interattivi si aggiungono 46 totem-touch dotati di scanner per visualizzare le informazioni di tutti i prodotti in vendita, indipendentemente dalla loro collocazione, in linea con le esigenze di un consumatore sempre più avveduto e consapevole.

Nel Supermercato Coop di Bicocca è riproposta l’esperienza di Expo, che utilizzava una grande visualizzazione dei dati realizzata da Carlo Ratti Associati e dotdotdot.

La nuova Data Viz, posta all’estremità opposta rispetto alla barriera casse, consiste in quasi 20 metri di lunghezza coperti da 54 monitor, che nel corso del tempo rappresenterà in tempo reale i dati raccolti all’interno del punto vendita (i prodotti con cui stanno interagendo i consumatori, la hit-list dei prodotti più venduti), ma anche dati e contenuti provenienti dalla community Coop.

"Un anno fa, con il Future Food District per Expo, abbiamo iniziato insieme a COOP a immaginare il supermercato come luogo di incontro nuovo, all'interno del quale riscoprire un consumo alimentare sempre più informato consapevole. - dice Carlo Ratti - Oggi siamo felici di vedere che le tecnologie che abbiamo sviluppato per COOP durante Milano Expo 2015 sono al centro di questo nuovo progetto".
archiportale.com

Sala indagato si autosospende da sindaco di Milano


Sala indagato si autosospende da sindaco di Milano

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ex ad di Expo, risulta indagato nell'inchiesta sulla 'Piastra dei servizi' dalla procura generale di Milano. Da una richiesta di proroga indagini, era emerso che la procura generale, dopo aver avocato l'inchiesta alla procura, ha iscritto nuovi nomi nel registro degli indagati. Tra loro figura il primo cittadino milanese. 
A Sala viene contestata dai magistrati un'ipotesi di falso. A coordinare l'inchiesta è il sostituto pg di Milano Felice Isnardi che poco più di un mese fa ha avocato l'indagine togliendola alla Procura che aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo. Richiesta che era stata 'bocciata' dal gip. Con le nuove indagini della Procura generale è arrivata l'iscrizione di Sala.
"Apprendo da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla piastra Expo. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di sindaco". Lo ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala in una nota. "Determinazione - ha aggiunto - che formalizzerò domani mattina nelle mani del Prefetto di Milano"
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Naufragio al largo di Lampedusa, i morti sono 239. Almeno sei bambini fra le vittime


Repubblica.it
Il bilancio è stato possibile grazie ai racconti dei sopravvisuti arrivati sull'isola. Almeno un centinaio i dispersi. Due feriti gravi trasferiti in elicottero a Palermo. La sindaca Nicolini: "E' un genocidio, subito i corridoi umanitari". Bartolo: "Un uomo ucciso per costringerli a imbarcarsi". I sopravvissuti confermano le preoccupazioni: potrebbero essere 239 le vittime del naufragio di ieri, a 25 miglia a Nord della costa libica. I 29 superstiti sono arrivati nella notte a Lampedusa e ai soccorritori hanno raccontato che sull’imbarcazione, partita dalle vicinanze di Tripoli, ci sarebbero state circa 300 persone.

Un acceso dibattito accompagna in Brasile l’iter della Pec 241. Costi sociali di una riforma


 L'Osservatore Romano 
(Federico Jorio) Approvata alla seconda votazione dalla camera dei deputati, la proposta legislativa del governo brasiliano nota come Pec 241 (Proposta de Emenda à Constituição 241) che, per abbattere il debito pubblico, riduce pesantemente la spesa nei settori della salute e dell’istruzione attende ora il voto del senato. Se anche la camera alta dovesse esprimersi per il sì il provvedimento entrerebbe nella carta costituzionale, diverrebbe operativo a partire dal 2017 e potrebbe essere rivisto solo nel 2026. A quella data gli investimenti per la salute sarebbero ridotti dall’attuale 1,6 per cento del pil all’1,3 per cento e quelle per l’istruzione scenderebbero dallo 0,9 allo 0,7 per cento.

L'Unione europea chiede all'Italia di usare la "mano dura" su migranti e rifugiati. Risultato: pestaggi ed espulsioni illegali


amnesty.it
Le pressioni dell'Unione europea affinché l'Italia usi la "mano dura" nei confronti dei rifugiati e dei migranti hanno dato luogo a espulsioni illegali e a maltrattamenti che, in alcuni casi, possono equivalere a torture. Lo rivela un rapporto reso pubblico oggi da Amnesty International, intitolato "Hotspot Italia: come le politiche dell'Unione europea portano a violazioni dei diritti di rifugiati e migranti". Il rapporto mostra come il cosiddetto "approccio hotspot", promosso dall'Unione europea per identificare migranti e rifugiati al momento dell'arrivo, non solo abbia compromesso il loro diritto a chiedere asilo, ma abbia anche alimentato agghiaccianti episodi di violenza, con l'uso di pestaggi, elettroshock e umiliazioni sessuali.

Una nuova biografia di Dorothy Day. Complessa e disarmante


L'Osservatore Romano 
(Giulia Galeotti) «Aver conosciuto Dorothy Day significa passare il resto della vita a chiedersi che cosa di lei ti abbia urtato» ha scritto, diciassette anni dopo la morte della fondatrice del Catholic Worker, la nipote Kate. «Da un lato, ha dato fisicamente e spiritualmente una casa a così tanti di noi; dall’altro, ha scosso le nostre autentiche fondamenta».

III Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari: Plenaria su “Territorio e Natura”

movimientospopulares.org 







La seconda giornata di lavoro del III Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari è iniziata con un riconoscimento e un omaggio a tutte le persone che hanno perso la vita a causa delle loro lotte e delle loro giuste cause. In questo senso, è stata molto presente l’attivista Berta Cáceres, assassinata per la sua difesa dell’ambiente in Honduras, e che ha partecipato alla prima edizione di questo incontro. Subito dopo, è iniziata la plenaria su “Territorio e Natura”.

Adesione del Wcc a un progetto internazionale sulle risorse idriche. Acqua diritto innegabile

Un invito a tutte le Chiese membro del World Council of Churches (Wcc) a continuare nel loro impegno a garantire il diritto all’acqua potabile a tutte le popolazioni del pianeta è stato lanciato dalla Blue Community durante un incontro svoltosi nei giorni scorsi a Ginevra. Durante i lavori è stato assegnato al Wcc il “Blue community certificate, un riconoscimento al movimento ecumenico per il suo incessante impegno a sostegno delle popolazioni più vulnerabili del pianeta.
da Osservatore Romano

Terremoto Ecco perché a Norcia sono crollate le chiese e non le case

Nessuna vittima nonostante la scossa di 6,5 gradi. Perché le case erano state poste in sicurezza dopo il terremoto del 1997, ma per le chiese è più difficile. Parla l'esperto Piccioni

«Quello che è stato messo in sicurezza dopo il terremoto del 1997 ha retto. Per questo non ci sono stati morti. Ci sono danni a tamponature e tramezzi, le strutture più delicate, però i pilastri e le strutture portanti hanno resistito. Sia nelle case che nei capannoni industriali». È il quadro che fa Gianfrancesco Piccioni, titolare di uno studio di progettazione che ha lavorato più volte a Norcia e negli altri paesi colpiti dal sisma.
Dunque non c'è una distruzione del paese...No. C'è solo un danneggiamento molto forte contrariamente a quanto successo ad Amatrice. 

Però anche a Norcia ci sono stati crolli...Sono gli edifici antichi non ristrutturati o dove non si è intervenuti in maniera massiccia, come per la Basilica di San Benedetto. Ma è più facile mettere in sicurezza una casa di una chiesa.
E come si mette in sicurezza una casa antica?Con iniezioni di cemento liquido nella muratura e poi con una rete elettrosaldata dentro e fuori, legandola con ferri passanti alla struttura originaria. Questo funziona, anche per le mura fatte di sassi e calce. Così è stato fatto dopo il 1997 mentre si sbagliò dopo il sisma del 1979.
Perché?Su indicazione della Regione si fecero dei cordoli in cemento armato sopra le pareti appesantendo il tetto che deve servire solo a far sì che pioggia e neve scorrano. Invece sopra mura vecchie di sassi e calce hanno messo tonnellate di peso con conseguenze immaginabili. Per fortuna nel 1997 hanno cambiato modalità.
Ora toccherà comunque fare nuovi interventi...Sicuramente. Dopo il 1997 erano nate molte imprese che poi con la crisi hanno chiuso. L'edilizia era morta. Ora avremo molto da lavorare. Purtroppo.
avvenire