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Domodossola, oltre 2000 visitatori nel primo mese della mostra "Fuori dai confini della realtà"

Successo di pubblico per l'esposizione allestita a Palazzo San Francesco, che rimarrà visitabile fino all'11 gennaio 2026

Domodossola, oltre 2000 visitatori nel primo mese della mostra "Fuori dai confini della realtà"
La grande mostra “Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso”, ospitata presso i Musei civici “Gian Giacomo Galletti” in Palazzo San Francesco a Domodossola, ha riscosso nel suo primo mese di apertura un rilevante successo di pubblico. Oltre 2000 le presenze, con un 20% di visitatori provenienti dall’estero, di cui un quarto dalla Svizzera, attestano Domodossola come città internazionale e di richiamo non solo dal punto di vista commerciale, ma anche culturale e turistico. Il confine tra Italia e Svizzera, di cui la città ossolana è il fulcro, ha rappresentato sempre un terreno fertile e un luogo di incontro per molti artisti, tanto è vero che il tema della mostra s’ispira alla realizzazione della quinta edizione dell’esposizione Italo Svizzera che sarà allestita dal 13 al 22 settembre proprio a Domodossola. Per la sua posizione strategica, la città è stata ed è tuttora un luogo di passaggio frequentatissimo da italiani e stranieri e la mostra “Fuori dai confini della realtà” si inserisce perfettamente in questo contesto, mettendo al centro l’arte del Novecento che celebra il ribaltamento dei vincoli razionali, attraverso le opere di artisti straordinari come Pablo Picasso, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Paul Klee, Marc Chagall, Jean Cocteu e Gastone Novelli Il progetto espositivo esplora gli anni a cavallo tra le due guerre fino agli anni Sessanta, attraverso un nucleo di dipinti e di affascinanti pezzi di arte applicata, quali i meravigliosi vetri realizzati nella Fucina degli Angeli di Venezia, che puntano a infrangere le regole imposte dalla razionalità per riscoprire una dimensione spirituale e liberatoria rispetto a ciò che è visibile e tangibile. Da un lato la lunga tradizione culturale e artistica dell’Italia e dall’altro l’innovazione e lo sperimentalismo della Svizzera, hanno alimentato rapporti fruttuosi tra gli artisti, influenzando profondamente l’immaginario collettivo. La mostra, ideata e curata da Antonio D’Amico con la collaborazione di Stefano Papetti e Federico Troletti e promossa dal Comune di Domodossola, in partnership con la Fondazione Angela Paola Ruminelli e prodotta dal Museo Bagatti Valsecchi di Milano, con il patrocinio della Regione Piemonte e con il sostegno di Findomo S.r.l., sarà aperta fino all’11 gennaio 2026. 
 Ossola News

A Domodossola ritrovo delle fisarmoniche ossolane

Ritrovo di Fisarmoniche Ossolane – Domobianca365, 14 settembre 2025

Domenica 14 settembre 2025 Domobianca365 si riempie di note e tradizione con il Ritrovo di Fisarmoniche Ossolane.

A partire dalle ore 10:00, musica e canti accompagneranno l’intera giornata, in un’atmosfera di festa dedicata agli amanti del folklore.

Programma della giornata:

Esibizioni dei Cantori della Valle Vigezzo
Concerto degli allievi della Scuola di Fisarmonica di Beura
Momenti di musica popolare e convivialità aperti a tutti
Un evento che celebra la tradizione, la cultura e la passione per la fisarmonica, con il panorama unico di Domobianca365 a fare da cornice.

Ingresso libero – tutti sono invitati a partecipare!
domobianca365.it

C’è il “rispetto” delle materie prime nell’incontro tra chef a Domobianca


La cena al Lusentino vedrà protagonisti Giancarlo Morelli, Aurora Mazzucchelli, Marco Sacco, Matteo Sormani, Andrea Pensa e Fabio Tisti. Il ricavato ai volontari dell’ambulanza di Varzo e alla parrocchia di Domodossola
La Stampa

Domobianca 365. Lunedì 8 settembre torna l’evento enogastronomico dell’estate ossolana con Mazzucchelli, Morelli, Sacco e gli chef del territorio. Prenotazioni aperte dal 25 agosto


Sarà: “Il rispetto”, il tema di Chef in Quota 2025, l’imperdibile cena che ormai da 5 anni si svolge a Domobianca365, la località turistica a soli 15 minuti dal centro di Domodossola e a un’ora e mezza in auto da Milano, Varese, Como e Novara. Lunedì 8 settembre, a partire dalle ore 19 al rifugio Baita Motti di Domobianca365 a 1250 metri di altezza, gli chef ospiti e i migliori cuochi ossolani esploreranno, attraverso i propri piatti, l’attenzione e il riguardo che ogni cuoco deve al proprio territorio, alla cultura da cui trae le origini, ai prodotti che utilizza, frutto dell’ambiente e del suo contesto. Un rispetto che non è deferenza, bensì un modo per accostarsi, tramite la cucina e il piacere dell’ospite, a patrimoni da scoprire, proporre, esaltare.

Interpreti d’eccezione della serata, Aurora Mazzucchelli, del ristorante una stella Michelin Casa Mazzucchelli di Sasso Marconi (Bo), Marco Sacco di Piccolo Lago e del ristorante una stella Michelin Piano35 a Torino e Giancarlo Morelli, eclettico interprete della grande cucina italiana al Pomireau di Seregno (MB) e al Ristorante Morelli dell’Hotel Viu di Milano. Con loro, a comporre il menù delle serata, gli chef ossolani Matteo Sormani di Walser Schtuba di Riale, Andrea Pensa del ristorante Adhoc di Domodossola. I dolci sono di Fabio Tisti, di Tisti Pasticceria di Domodossola.

La serata inizierà alle ore 19 sulla terrazza del Rifugio Baita Motti (raggiungibile con la salita in seggiovia o in auto) con l’aperitivo nel quale potranno essere gustati i salumi e il finger food del Divin Porcello di Masera, i formaggi tipici di #FaiCheese, i lievitati di DoppioZero pizzeria contemporanea, i sapori Walser di Barp, i vini della Cantina Patrone e i cocktail preparati dalla barlady Chiara Della Ferrera.

Dal 25 agosto via alle prenotazioni (al numero 345 5769416) per 120 i posti disponibili, al costo di 150 euro che comprendono: salita e discesa in seggiovia (ovviamente se le condizioni meteo lo permetteranno, in alternativa accesso in auto o navetta gratuita), l’aperitivo in terrazza, il menu di cinque portate, i dessert, le bevande e i vini in abbinamento.

Il ricavato della serata, al netto delle spese sostenute, sarà devoluto in beneficenza al Corpo Volontari Ambulanza Valdivedro per contribuire all’acquisto di una nuova ambulanza e a un secondo progetto sociale promosso nella città di Domodossola.

Per prenotazioni tel. 345 5769416 o scrivere a: info@domobianca.it

Nel corso delle precedenti edizioni sono stati ospiti di Chef in Quota gli chef: Gennaro Esposito, Enrico Bartolini, Paolo Griffa, Alessandro Gilmozzi, Davide Brovelli e gli chef ossolani.

Per l’edizione 2025 gli special guest che comporranno il menù di Chef in Quota saranno:

Aurora Mazzucchelli ha portato, insieme al fratello Massimo, il ristorante di famiglia Casa Mazzucchelli di Sasso Marconi (BO) all’assegnazione della stella Michelin nel 2023. Determinata, anticonvenzionale, innovativa, ama la sua terra, la rispetta e la presenta in piatti d’autrice, ispirati dai suoi mentori - uno su tutti Gaetano Trovato - e proiettati verso l’eccellenza della nuova, grande cucina italiana. Un costante confronto e dialogo fra cucina e lievitati che diventano essi stessi elementi fondamentali della ricetta.

Giancarlo Morelli è, da sempre, appassionato di cucina, viaggi e di golf. E proprio dal Golf Club Monticello, nei pressi di Como, è iniziata la sua carriera di imprenditore del gusto, dopo il ritorno in Italia al termine di una serie di collaborazioni con i migliori chef d’Europa. Nel 1993 apre Il Pomiroeu, a Seregno (MB) che riceve la stella Michelin nel 2009. Oggi la sua cucina semplice, diretta e sostenibile si sviluppa anche nei progetti di Milano (Ristorante Morelli e Bulk Cocktail e Bistrot all’Hotel Viu), in Sardegna e nel mondo.

Marco Sacco, ha contribuito all’ascesa della cucina del VCO come nessun altro. Al Piccolo Lago di Mergozzo ha percorso per due decenni strade che hanno fatto da guida all’attuale generazione di cuochi che raccontano, con i loro piatti, il territorio dei laghi e delle montagne ossolane. A questo ha aggiunto Piano35, ristorante torinese al trentacinquesimo piano del grattacielo di Intesa San Paolo del capoluogo piemontese, premiato da una stella Michelin dal 2020.

“Chef in Quota 2025” è organizzato e promosso da Domobianca365, gli chef e produttori ossolani, Amira, Associazione Italiana Sommelier del VCO.

La serata è uno degli eventi clou di un ricco calendario di appuntamenti estivi che hanno portato a Domobianca365 moltissimi turisti e amanti della montagna con le loro famiglie. Un’anticipazione della prossima stagione invernale che tornerà sulle piste di Domobianca365 a partire dal ponte di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata a inizio dicembre.

Osssola News

L’Expo Italia -Svizzera di Domodossola, storia di un mondo che non c’è più

bandiera svizzera e italiana
A Domodossola la bandiera svizzera e quella italiana sventoleranno fianco a fianco per una decina di giorni. tvsvizzera.it
Cent’anni fa nella città piemontese si teneva la prima Esposizione Italo-Svizzera. Una manifestazione che viene riproposta in settembre. Ma in un formato completamente diverso e senza espositori. A rileggere le cronache dell’epoca e gli elenchi lunghissimi con i nomi degli espositori che presero parte alla prima Esposizione Agricola-Industriale Italo-Svizzera, sembra passato un secolo. E un secolo è passato davvero: il 16 agosto del 1925, nelle vie della città piemontese, veniva inaugurata una fiera che poi avrebbe assunto una cadenza venticinquennale. In questi giorni, a cent’anni di distanza, con quattro edizioni alle spalle e, soprattutto, in un mondo trasformato dalla Rivoluzione digitale di inizio millennio, Domodossola si prepara all’Esposizione Italo-Svizzera numero cinque. “I tempi cambiano e la fiera, così com’era stata pensata nel passato, non ha più senso”, è il ragionamento che ha portato Domodossola a organizzare una Esposizione Italo-Svizzera senza espositori, priva cioè di stand e bancarelle. Il tentativo l’amministrazione comunale l’aveva fatto: ma le manifestazioni di interesse a partecipare all’evento come standisti erano state una decina appena. Troppo poche per pensare di allestire un’area espositiva: l’ultima volta, nel 2000 e in pieno clima new economy, gli espositori erano stati 417. L’idea dell’esposizione, si legge in un articolo pubblicato sull’Almanacco Storico Ossolano del 2000, risale al 1923 e venne lanciata sul giornale Il commercio ossolano dal direttore Agostino Sandretti, allora anche presidente della Federazione ossolana esercenti. Erano anni in cui fiere ed esposizioni sorgevano con una certa frequenza, e lo dimostra il fatto che negli stessi mesi appuntamenti simili erano stati organizzati a Milano e anche nella più vicina Pallanza, sul lago Maggiore.
manifesto
 Il manifesto della prima mostra del 1925. lavalledelrosa.it
Così, nel giro di un paio di anni, si arrivò a costruire la prima Expo Italo-Svizzera, con la presenza di 252 espositori, di cui 60 ossolani, 38 svizzeri e 154 di altre province italiane: vi erano, per riprendere le parole del già citato articolo, “i ferramenta, gli albergatori, i peltrai italiani e svizzeri, i fornitori di bevande o solo di damigiane, apicultori e fabbricanti di macchine per diverse attività artigianali, tornitori in legno e orologiai, affermati artigiani del Cusio e del Biellese, chi espone ottomane e poltrone e chi i ferri artistici o i tessuti pregiati”. Oltre a loro, nomi noti come quelli dei liquoristi Strega di Benevento, i fratelli Branca, l’Acqua di Colonia, i Seiler albergatori di Zermatt, la Edison di Milano e la Società per Imprese elettriche Conti, famosa per le centrali idroelettriche in val d’Ossola. Alla fine della prima edizione, cui presenziò anche il re Vittorio Emanuele III per la concomitante inaugurazione del monumento ai domesi caduti in guerra, parteciparono “22’469 visitatori paganti e 3’008 gratuiti”. Non meno curiosa fu la prima edizione organizzata nel secondo dopoguerra. Nel 1950, come porta d’ingresso all’Esposizione venne costruita una facciata in pietra, alta sei metri e larga undici, che riproduceva l’imbocco della galleria del Sempione, con le due canne utilizzate dal pubblico per entrare e per uscire dall’area fieristica nella quale erano stati allestiti 187 stand: in 15 giorni di evento, i visitatori furono circa 60’000, con biglietti d’ingresso venduti al prezzo ordinario di 200 lire. Ricco fu anche il calendario di eventi sportivi, compresa una partita amichevole tra le squadre di calcio del Milan e del Locarno. Immancabili le gare ciclistiche, su strada e su pista allo stadio, alle quali presero parte fuoriclasse dell’epoca come Gino Bartali e Hugo Koblet, riporta un volume pubblicato in occasione dell’esposizione del 2000.
manifesto
 Il manifesto della seconda edizione. valledelrosa.it
Nel 1975, con 293 stand, 200 espositori e una superficie attrezzata di 9500 metri quadrati, l’Expo accolse circa 50’000 visitatori: un altro successo, tanto che si pensò di accorciare l’attesa tra un’edizione e l’altra della manifestazione, istituendo una cadenza decennale, se non addirittura quinquennale. Alla fine, però, non se ne fece nulla: da quel 2000, quando gli organizzatori stamparono 100’000 biglietti d’ingresso e Domodossola, nei giorni dell’Esposizione, ospitò persino la selezione regionale delle finaliste di Miss Italia, è passato un altro quarto di secolo. Il programma dell’evento del 2025 non è ancora stato presentato, ma il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi anticipa che “la sera di venerdì 12 settembre si aprirà con un grande concerto in Collegiata. Poi, fino a domenica 21, ci saranno ogni giorno convegni ed eventi dedicati a mobilità, trasporti, cultura e turismo, oltre a una giornata centrale con la partecipazione delle istituzioni italiane e svizzere”. Nel calendario dell’Esposizione Italo-Svizzera rientra anche la mostra d’arte Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso, allestita a Palazzo San Francesco a Domodossola, già inaugurata e visitabile fino all’11 gennaio 2026.

Domodossola, il Comune ha annullato il festival Domosofia 2025


Salta l’edizione 2025 di Domosofia. La notizia relativa alla cancellazione è arrivata venerdì pomeriggio nel corso del Consiglio comunale. A comunicare all’assemblea l’informazione è stato l’assessore Daniele Folino, che ha giustificato la decisione con questioni logistiche ed economiche. Non ultima la sovrapposizione con l’Expo. Folino ha anche ricordato il cantiere del teatro Galletti: «Questo rende obiettivamente difficile organizzare eventi di questa portata in centro città». Altra giustificazione citata è l’aumento dei costi per l’ingaggio dei relatori
Duro il commento di Angelo Tandurella (FdI): «Si perdere un’occasione importante per il territorio e per l’identità della città».
La Stampa

Domodossola.Tutto pronto per la quinta edizione di Domosofia


Le 'connessioni' al centro dell'edizione 2023 che si svolgerà nel centro di Domodossola dal 15 al 17 settembre

Dietro le quinte di Domosofia, il festival delle idee e dei saperi che colora la città di Domodossola ogni anno nel mese di settembre, si inizia a tessere con giusto anticipo la tela del contesto e del ricco programma di questa quinta edizione. La manifestazione, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale, è diventata in questi ultimi anni un appuntamento culturale imperdibile non solo per i cittadini domesi ma anche per appassionati provenienti da tutta la provincia del Verbano Cusio Ossola e anche da diverse aree del novarese e del milanese.

Le piazze e le vie del centro storico di Domodossola si riempiono di persone incuriosite dalle tante proposte, che spaziano tra conferenze, incontri, conversazioni con autori e momenti musicali. Quest’anno il tema centrale che lega tutti gli eventi di Domosofia, in programma dal 15 al 17 settembre, sarà “le connessioni”. L’essere connesso in intima unione tra due o più persone o cose rivela un legame di stretta relazione e interdipendenza tra fatti, idee e simboli; questo si contrappone alla mancanza di connessione.

L’edizione 2023 del festival intende dunque proporre ad un ampio pubblico incontri, conferenze, laboratori e talk show che possano essere vissuti come momenti di connessione fisica e psicologica al mondo reale nelle sue complessità, ma allo stesso tempo di disconnessione dal mondo digitale nel quale queste stesse complessità si risolvono in sintesi banalizzanti.

In questo senso si vuole valorizzare l’importanza dell’essere connessi attraverso eventi che permettano di approfondire argomenti di attualità, rimanendo per un momento sconnessi da un mondo fatto di dinamiche non reali e offrendo così un contributo alla crescita culturale collettiva. 

L’obiettivo è quello di recuperare il significato originale dell’essere in sintonia, dell’avere affinità tanto da poter condividere informazioni in forma immediata e diretta, dell’essere partecipi nelle connessioni in modo da creare legami veri con il mondo che ci circonda.

Il Sindaco Lucio Pizzi: "Lo scenario attuale risulta significativamente stravolto dai nuovi mezzi tecnologici e tutto ciò che finora ci ha guidato nella storia - sensazioni, percezioni, sentimenti - risulta inadeguato al contesto in cui viviamo. Siamo, come ricorda lo stesso Galimberti “analfabeti emotivi” in un mondo dove la razionalità della tecnica diventa per noi irrazionale ed incomprensibile per le nostre vecchie conoscenze. Domosofia 2023 sarà un vero e proprio percorso culturale tramite il quale il pubblico avrà la possibilità di connettersi al mondo e, in fondo, ri-connettersi con il sé più autentico e con l’essenza stessa della vita.”

 L’Assessore Daniele Folino: “La nuova generazione cresciuta con modelli tecnologici avanzati fin dalla prima infanzia ha sviluppato un linguaggio nuovo ed adeguato ai moderni mondi virtuali che risultano complessi a molti appartenenti della vecchia generazione; quest'ultima assiste ad uno scollamento tra la propria esperienza reale e la vita sempre più virtuale dei figli. Assistiamo oggi a linguaggi nuovi, sovraffollamento di stimoli, velocità di immagini e soprattutto la possibilità di acquisire nuove e plurime identità attraverso il web. Domosofia 2023 vuole essere occasione per approfondire questo contesto e nello stesso creare dei tempi nuovi in cui il pubblico possa allontanarsi dal mondo virtuale e vivere la cultura del reale".

ossolanews.it