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Miss Universo, Lucilla Nori rappresenterà l'Italia. Dalla moda alla passione per il nuoto, chi è la nuova reginetta


 L’Italia ha ufficialmente la sua nuova regina di bellezza, in attesa della prossima Miss Italia. Lucilla Nori è stata infatti eletta Miss Universo Italia e rappresenterà il nostro Paese alla prossima edizione del concorso internazionale, che si terrà in Thailandia il 21 novembre 2025. Sul podio anche Catalina Jacob e Andrea Zanettin.

Miss Universo Italia 2025

La proclamazione si è svolta nella serata di domenica, 31 agosto 2025, a Villa Cafiero, a San Ferdinando di Puglia, dove ben 21 candidate si sono sfidate per ottenere la corona e la fascia di riconoscimento. La Miss Universe Organization supporta diverse cause e tende a scegliere le candidate in base alla cultura generale, all’impegno nel sociale e alla loro preparazione sui temi legati all’attualità. Quest’anno a spuntarla è stata Lucilla Nori, mentre all’ultima edizione del concorso di bellezza l’Italia è stata rappresentata dall'italo-brasiliana Glelany Cavalcante, che per l’occasione aveva portato un messaggio sull’importanza del multiculturalismo.

Chi è Lucilla Nori

Ha 26 anni ed è originaria di Anzio, in provincia di Roma

Dopo il diploma al liceo scientifico, ha deciso di seguire la sua passione per la moda formandosi alla facoltà di Scienze della moda e del costume alla Sapienza Università di Roma, per poi specializzarsi in Management e gestione d’impresa. La giovane, infatti, ha fondato la scuola Arte di Portamento by Lucilla. Oltre a essere una modella, è anche una sportiva in quanto pratica nuoto da tanti anni.

Leggo

Da Beato Angelico ai Faraoni, 5 mostre da non perdere in autunno. In autunno Man Ray, Belle Époque e tesori


 Sarà un autunno pieno di capolavori irripetibili ed esperienze artistiche ricche di suggestioni quello che ci attende, come dimostrano alcune delle mostre in programma a partire da settembre.

Cinque in particolare gli appuntamenti da non perdere, che spaziano dall'arte antica dei Faraoni alle esperienze avanguardistiche di Man Ray, passando per Beato Angelico, la Belle Époque e le sorprendenti opere di grandi maestri come van Gogh e Picasso provenienti dal Toledo Museum of Art in Ohio (Usa).

A Palazzo Reale di Milano le immagini ironiche, provocanti ed eleganti di Man Ray saranno protagoniste nella grande retrospettiva "Forme di luce", allestita dal 24 settembre all'11 gennaio e curata da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca.
    Pioniere di linguaggi visivi che continuano a influenzare l'arte, la fotografia, il design e la cultura contemporanea, figura centrale nelle avanguardie del XX secolo, Man Ray viene raccontato attraverso circa trecento opere, tra fotografie vintage, disegni, litografie, oggetti e documenti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.
    Uno dei padri dell'arte del Rinascimento, maestro nella prospettiva e nell'uso della luce nel rapporto tra figurazione e spazio, Beato Angelico verrà celebrato in una grande mostra allestita a Firenze dal 26 settembre al 25 gennaio nella doppia sede di Palazzo Strozzi e Museo di San Marco. A cura di Carl Brandon Strehlke, Curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, l'esposizione, frutto di 4 anni di lavoro, è la prima grande mostra a Firenze dedicata all'artista dopo settant'anni: il percorso, che riunisce dipinti, disegni, sculture e miniature provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e collezioni italiane e internazionali, ma anche da numerose chiese e istituzioni territoriali, affronta la produzione, lo sviluppo e l'influenza dell'arte di Beato Angelico in dialogo con pittori come Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, ma anche scultori quali Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia.
    Svelare l'eleganza, la modernità e il fascino della Parigi fin-de-siècle, osservata anche attraverso lo sguardo degli artisti italiani tra cui Boldini, De Nittis e Corcos: a Palazzo Blu di Pisa dal 14 ottobre al 7 aprile sarà allestita la grande mostra "Belle Époque" a cura di Francesca Dini. Ripercorrendo i momenti salienti di quel periodo, dagli sconvolgimenti politici del 1870 all'affermazione della Parigi moderna, la mostra presenta opere provenienti da istituzioni italiane e internazionali tra cui il Musée d'Orsay e il Louvre, il Philadelphia Museum of Art, le Gallerie degli Uffizi, il Museo e Real Bosco di Capodimonte oltre a collezioni private per la prima volta accessibili al pubblico.
    Dal 24 ottobre oltre 130 opere provenienti dai musei più importanti d'Egitto permetteranno ai visitatori di immergersi nelle meraviglie e nei misteri dell'epoca degli antichi Egizi grazie alla mostra "Tesori dei Faraoni", in programma alle Scuderie del Quirinale di Roma fino al 3 maggio, curata dal Dr.
    Tarek El Awady. Evento di portata storica (è infatti solo la seconda volta che l'Egitto autorizza la presentazione di una mostra di tale rilievo in Italia, dopo quella a Palazzo Grassi di Venezia nel 2002-2003 che contava 80 pezzi), l'esposizione offre una panoramica eccezionale prendendo spunto dalle origini della civiltà faraonica fino allo splendore dei grandi sovrani del Nuovo Regno e del Terzo Periodo Intermedio, includendo anche le scoperte archeologiche più significative degli ultimi anni.
    Tra i pezzi esposti più importanti la Triade di Micerino, il sarcofago d'oro della regina Ahhotep, la maschera funeraria d'oro di Amenemope, la copertura funeraria d'oro del faraone Psusennes I, le statue di Sennefer, Ramses VI e Thutmose III.
    "Da Picasso a van Gogh. Capolavori dal Toledo Museum of Art.
    Storie di pittura dall'astrazione all'impressionismo" è la grande mostra, organizzata da Toledo Museum of Art e Linea d'ombra, a cura di Marco Goldin, in programma al Museo di Santa Caterina di Treviso dal 15 novembre al 10 maggio. Unica tappa europea, l'esposizione riunisce 60 opere di grande prestigio (basti pensare che insieme raggiungono il valore di un miliardo di euro) in un percorso a ritroso nella storia dell'arte: partendo dall'astrazione americana del secondo Novecento, da Richard Diebenkorn a Morris Louis, da Ad Reinhardt a Helen Frankenthaler, si arriva poi ad alcune esperienze capitali dell'astrazione invece europea, da Ben Nicholson e Josef Albers fino a Piet Mondrian e Paul Klee, per approfondire quindi il passaggio dal '900 all'800 e di seguito i tre grandi temi, la natura morta, le figure e i ritratti, i paesaggi.


Ansa

Expo Osaka, al Padiglione Italia boom di visitatori ad agosto


Boom di presenze nell’ultimo mese per il Padiglione Italia all’Expo di Osaka, in Giappone. Dal 13 luglio al 13 agosto, nel quarto mese dall’apertura dell’esposizione universale, è aumentata del 46% (rispetto al trimestre 13 aprile-13 luglio) la partecipazione agli eventi organizzati nell’auditorium e nella sala istituzionale. Se al 13 luglio le presenze erano 7.705, nel solo ultimo mese ne sono arrivate altre 3.520, per un totale complessivo di 11.225.

Le imprese

Dei 457 eventi totali in quattro mesi, 124 sono quelli a carattere economico, a sottolineare la centralità del Padiglione come strumento per la promozione del Made in Italy e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Un dato che trova riscontro anche nell’aumento nell’ultimo mese (+30%) del numero di rappresentanti di imprese italiane, giapponesi e straniere coinvolti in eventi di business: dal 13 aprile al 13 luglio erano stati 3.100, al 13 agosto il totale raggiunge i 4.055. Il Padiglione Italia continua a essere uno spazio privilegiato per gli incontri tra le aziende, con oltre 100 incontri B2B e attività di networking a cui si aggiungono 50 degustazioni nel ristorante ufficiale gestito da Eataly.

Delegazioni istituzionali

Lo spazio è tra i più visitati anche dalle delegazioni istituzionali ed economiche, con una crescita negli ultimi 30 giorni dell’88% rispetto al primo trimestre. Nei primi quattro mesi le visite al Padiglione Italia sono state 390: 183 solo nell’ultimo mese. Da ricordare, inoltre, i 12 tra accordi e memorandum d’intesa siglati e annunciati tra università, centri di ricerca, camere di commercio e realtà della società civile. E i 336 milioni di euro in investimenti sempre annunciati e siglati nel Padiglione Italia: l’acquisizione da parte del gruppo Danieli di due importanti contratti in Giappone del valore complessivo di 200 milioni, gli 80 milioni di investimenti di NSG Group per la ristrutturazione e l’ampliamento di un forno ad alte prestazioni nello stabilimento di San Salvo (Chieti). E ancora: i 50 milioni di investimenti di DR Automobiles per il sito produttivo di Macchia d’Isernia (Isernia) con un piano industriale che vedrà assunzioni per 300 unità nell’ambito di un progetto di revamping di storici marchi italiani. Infine l’annuncio di Ebara Corporation che investirà 6 milioni di euro per aggiungere al sito di Gambellara (Vicenza) un nuovo capannone industriale.

La cultura

Al di là dell’importanza dell’economia, il Padiglione Italia, che registra oltre 5 ore di code continue all’ingresso, è stato anche incoronato dalla rivista Esquire Japan primo a Expo 2025 per «l’alta cultura». Sono stati infatti 233 gli eventi culturali, capaci di coinvolgere oltre 4.200 partecipanti nel solo auditorium del Padiglione, nell’ultimo mese in forte aumento (+76%) rispetto al periodo aprile-luglio. Numeri che salgono ancora se si considerano i 140 spettacoli, di cui 125 nel teatro. Ampia anche l’eco per le iniziative italiane: sono oltre 36 milioni le visualizzazioni complessive dei contenuti sui social media, un numero nell’ultimo mese risultato in crescita del +20% rispetto al trimestre dal 13 aprile al 13 luglio.

ilsole24ore.com

L’Expo Italia -Svizzera di Domodossola, storia di un mondo che non c’è più

bandiera svizzera e italiana
A Domodossola la bandiera svizzera e quella italiana sventoleranno fianco a fianco per una decina di giorni. tvsvizzera.it
Cent’anni fa nella città piemontese si teneva la prima Esposizione Italo-Svizzera. Una manifestazione che viene riproposta in settembre. Ma in un formato completamente diverso e senza espositori. A rileggere le cronache dell’epoca e gli elenchi lunghissimi con i nomi degli espositori che presero parte alla prima Esposizione Agricola-Industriale Italo-Svizzera, sembra passato un secolo. E un secolo è passato davvero: il 16 agosto del 1925, nelle vie della città piemontese, veniva inaugurata una fiera che poi avrebbe assunto una cadenza venticinquennale. In questi giorni, a cent’anni di distanza, con quattro edizioni alle spalle e, soprattutto, in un mondo trasformato dalla Rivoluzione digitale di inizio millennio, Domodossola si prepara all’Esposizione Italo-Svizzera numero cinque. “I tempi cambiano e la fiera, così com’era stata pensata nel passato, non ha più senso”, è il ragionamento che ha portato Domodossola a organizzare una Esposizione Italo-Svizzera senza espositori, priva cioè di stand e bancarelle. Il tentativo l’amministrazione comunale l’aveva fatto: ma le manifestazioni di interesse a partecipare all’evento come standisti erano state una decina appena. Troppo poche per pensare di allestire un’area espositiva: l’ultima volta, nel 2000 e in pieno clima new economy, gli espositori erano stati 417. L’idea dell’esposizione, si legge in un articolo pubblicato sull’Almanacco Storico Ossolano del 2000, risale al 1923 e venne lanciata sul giornale Il commercio ossolano dal direttore Agostino Sandretti, allora anche presidente della Federazione ossolana esercenti. Erano anni in cui fiere ed esposizioni sorgevano con una certa frequenza, e lo dimostra il fatto che negli stessi mesi appuntamenti simili erano stati organizzati a Milano e anche nella più vicina Pallanza, sul lago Maggiore.
manifesto
 Il manifesto della prima mostra del 1925. lavalledelrosa.it
Così, nel giro di un paio di anni, si arrivò a costruire la prima Expo Italo-Svizzera, con la presenza di 252 espositori, di cui 60 ossolani, 38 svizzeri e 154 di altre province italiane: vi erano, per riprendere le parole del già citato articolo, “i ferramenta, gli albergatori, i peltrai italiani e svizzeri, i fornitori di bevande o solo di damigiane, apicultori e fabbricanti di macchine per diverse attività artigianali, tornitori in legno e orologiai, affermati artigiani del Cusio e del Biellese, chi espone ottomane e poltrone e chi i ferri artistici o i tessuti pregiati”. Oltre a loro, nomi noti come quelli dei liquoristi Strega di Benevento, i fratelli Branca, l’Acqua di Colonia, i Seiler albergatori di Zermatt, la Edison di Milano e la Società per Imprese elettriche Conti, famosa per le centrali idroelettriche in val d’Ossola. Alla fine della prima edizione, cui presenziò anche il re Vittorio Emanuele III per la concomitante inaugurazione del monumento ai domesi caduti in guerra, parteciparono “22’469 visitatori paganti e 3’008 gratuiti”. Non meno curiosa fu la prima edizione organizzata nel secondo dopoguerra. Nel 1950, come porta d’ingresso all’Esposizione venne costruita una facciata in pietra, alta sei metri e larga undici, che riproduceva l’imbocco della galleria del Sempione, con le due canne utilizzate dal pubblico per entrare e per uscire dall’area fieristica nella quale erano stati allestiti 187 stand: in 15 giorni di evento, i visitatori furono circa 60’000, con biglietti d’ingresso venduti al prezzo ordinario di 200 lire. Ricco fu anche il calendario di eventi sportivi, compresa una partita amichevole tra le squadre di calcio del Milan e del Locarno. Immancabili le gare ciclistiche, su strada e su pista allo stadio, alle quali presero parte fuoriclasse dell’epoca come Gino Bartali e Hugo Koblet, riporta un volume pubblicato in occasione dell’esposizione del 2000.
manifesto
 Il manifesto della seconda edizione. valledelrosa.it
Nel 1975, con 293 stand, 200 espositori e una superficie attrezzata di 9500 metri quadrati, l’Expo accolse circa 50’000 visitatori: un altro successo, tanto che si pensò di accorciare l’attesa tra un’edizione e l’altra della manifestazione, istituendo una cadenza decennale, se non addirittura quinquennale. Alla fine, però, non se ne fece nulla: da quel 2000, quando gli organizzatori stamparono 100’000 biglietti d’ingresso e Domodossola, nei giorni dell’Esposizione, ospitò persino la selezione regionale delle finaliste di Miss Italia, è passato un altro quarto di secolo. Il programma dell’evento del 2025 non è ancora stato presentato, ma il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi anticipa che “la sera di venerdì 12 settembre si aprirà con un grande concerto in Collegiata. Poi, fino a domenica 21, ci saranno ogni giorno convegni ed eventi dedicati a mobilità, trasporti, cultura e turismo, oltre a una giornata centrale con la partecipazione delle istituzioni italiane e svizzere”. Nel calendario dell’Esposizione Italo-Svizzera rientra anche la mostra d’arte Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso, allestita a Palazzo San Francesco a Domodossola, già inaugurata e visitabile fino all’11 gennaio 2026.

Volley femminile, sorteggiati i gironi delle Olimpiadi: l’Italia pesca un colosso, ma evita il gruppo infernale



A Bangkok (Thailandia) sono stati sorteggiati i gironi del torneo di volley femminile che animerà le Olimpiadi di Parigi 2024 dal 26 luglio all’11 agosto. Le dodici squadre qualificate ai Giochi sono state suddivise in quattro fasce di merito in base al ranking FIVB e si sono formati tre gruppi da quattro compagini ciascuno: le prime due classificate di ogni raggruppamento e le due migliori terze classificate staccheranno il biglietto per i quarti di finale. Il tabellone della fase a eliminazione diretta verrà determinato attraverso la classifica combinata (prima contro ottava, seconda contro settima, terza contro sesta, quarta contro quinta).

L’Italia era testa di serie in virtù del secondo posto nel ranking FIVB insieme a Francia (Paese ospitante) e Brasile (in testa alla classifica internazionale), ed era già certa di essere inserita nella Pool C: le azzurre hanno pescato la formidabile Turchia di coach Daniele Santarelli, dunque si preannuncia una sfida durissima contro le Campionesse d’Europa guidate da Melissa Vargas ed Ebrar Karakurt. L’impegno con l’Olanda appare più agevole, attenzione anche alla rognosa Repubblica Dominicana. Le ragazze del CT Julio Velasco hanno tutte le carte in regola per accedere ai quarti di finale e poi provare a giocarsi una medaglia, considerando la caratura di questa squadra.

Scongiurato il possibile girone infernale con Italia, Turchia/USA, Cina/Giappone e Serbia. La Pool A si preannuncia davvero di fuoco: la Serbia (Campionessa del Mondo con la mirabolante Tijana Boskovic nel ruolo di opposto) incrocerà gli USA (Campionesse Olimpiche) e la sempre solida Cina, mentre la Francia non sembra avere i mezzi per fronteggiare le tre corazzate. Nella Pool B, invece, il quotatissimo Brasile (argento iridato) della tonica Gabi se la dovrà vedere con l’ambiziosa Polonia e con la grande difesa del Giappone, mentre il Kenya farà un po’ da vittima sacrificale.
GIRONI VOLLEY FEMMINILE ALLE OLIMPIADI DI PARIGI 2024

POOL A: Francia, USA, Cina, Serbia.

POOL B: Brasile, Polonia, Giappone, Kenya.

POOL C: Italia, Turchia, Paesi Bassi, Repubblica Dominicana.
oasport.it

L’estate sta arrivando ma il meteo non sarà come tutti se lo aspettano. In arrivo, infatti, La Niña con conseguenze in Europa e in Italia


Caldo torrido ma anche pioggia. In questo modo si è presentato il mese di giugno. Le cose, a quanto dicono gli esperti, potrebbero non essere tanto diverse per i prossimi mesi. Stando a quanto si apprende da Ilmeteo.it e altri media tra cui La Stampa, il meteo vedrà degli avvenimenti importanti che porteranno conseguenze anche in Italia. Sta arrivando, infatti, La Niña…  Secondo gli esperti dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale delle Nazioni Unite citati da La Stampa, il riscaldamento dell’oceano Pacifico di El Niño, che ha contribuito a un picco delle temperature globali, passerà in modo graduale alla fase di raffreddamento opposta. Questo porterà come conseguenza l’arrivo del fenomeno conosciuto come La Niña.  Questa situazione indica un raffreddamento della temperatura delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale ed orientale che di frequente influenza anche il clima del nostro Pianeta. In che modo? Con diversi fenomeni che vedranno coinvolta anche l’Europa e, quindi, pure l’Italia, in particolare con l’aumento di precipitazioni, spesso forti improvvise.  Stando agli esperti, una delle conseguenze più pericolose de La Niña nel mondo è quella del verificarsi di tempeste frequenti sul comparto atlantico. Tale tipologia di fenomeni adesso si stanno verificando sempre più spesso anche sul Mediterraneo con conseguenze potenziali che riguardano, quindi, da vicino anche l’Italia. Il rischio per il nostro Paese è quello di avere eventi estremi come nubifragi e nei casi più eccezionali le così dette “alluvioni lampo” come quelle capitate nel 2023 alle zone della Toscana e della Romagna.  Al netto di questi fenomeni, però, l’estate non sarà assolutamente fresca e con temperature piacevoli. Anzi. Le proiezioni del Centro Europeo per quanto riguarda le temperature del trimestre estivo indicano la possibilità di vedere numeri decisamente elevati alternati ad eventi come quelli prima descritti di pioggia e “alluvioni lampo”.

fonte. msn.com

Turismo. Social e rotte digitali, com’è l’Italia agli occhi del “turista”?

Andrea Baccuini affronta in un libro i limiti del sistema dell'ospitalità di fronte ai nuovi viaggiatori formato Instagram. Eppure il nostro Paese «dovrebbe essere una Repubblica fondata sul turismo»


Il selfie di una turista nel silenzio di Santa Maddalena, in Val di Funes, sulle Dolomiti - Icp avvenire.it C’era una volta il turista. Quello che si muoveva seguendo le rotte disegnate da televisione, siti internet, guide, riviste, racconti e fotografie di amici. Poi sono arrivati i social e il mondo è diventato il set dello spettacolo globale della selfie generation. «Il mondo viene visto attraverso l’occhio digitale di una telecamera»: la vita, il lavoro e anche il viaggio stanno in un display – come ha dimostrato, oltre ogni immaginazione, il periodo della pandemia. «Si cammina per la strada con lo sguardo fisso sullo smartphone, in quanto la realtà, la socialità, sono racchiuse lì dentro. Siamo divenuti tutti registi». E fotografi e narratori. «Non si vive più e non si condivide più, oggi si condi-vive». E allora non abbiamo più il turista che fotografa il Colosseo. Ma il “turinsta” – mutazione genetica del turista al tempo di Instagram – che si fotografa con il Colosseo: «è lui il nuovo, giovane e terribile protagonista viaggiatore che condividendo, commentando e socializzando in tempo reale riesce a scoprire il mondo e a stabilire le nuove regole che decidono chi è interessante e chi non lo è». L’Italia è pronta ad accogliere e a stare al passo del clic del “turinsta”? Per Andrea Baccuini (esperto di destination design, curatore del Master in Event management allo Ied di Milano e imprenditore dell’hospitality con i format Super G – Italian Mountain Club a Courmayeur e Meraviglioso Singing Restaurant a Porto Cervo) non lo è. Nonostante i “superpoteri” legati alla storia e alle bellezze uniche al mondo (lascito straordinario dell’impero romano, delle culture che si sono succedute e del patrimonio della Chiesa) e un “giacimento enogastronomico” immenso, l’Italia rischia di non essere pienamente attrattiva, di intercettare meno viaggiatori globali e di rivelarsi perfino «noiosa». «Un Paese di un altro tempo che vive sul passato, senza pensare al futuro». Un Paese che fa il pieno di turisti di massa che affollano le nostre città, con tutti i problemi legati all’overtourism, ma senza più quella esclusività che una volta era rappresentata dalla “Dolce vita”, o andando più indietro era ricercata dai viaggiatori europei del Grand Tour dell’800. Lo pensiamo tutti: l’Italia dovrebbe vivere di turismo. O come dice Baccuini: «L’Italia non è una Repubblica fondata sul turismo, ma dovrebbe esserlo». Come? Lo spiega in un libro, sorprendente e provocatorio già dal titolo: Io sono turismo (Gribaudo, pagine 192, euro 18,90). Io inteso non come Andrea Baccuini. Ma come ciascuno di noi. Ciascun italiano che ogni giorno ha in mano le sorti del nostro Paese, con il suo impegno, le sue idee, il suo fare o non fare. Noi tutti, «supereroi» che amiamo l’Italia e dovremmo finire di dormire sul tesoro che abbiamo e, finalmente, «svegliarci». Se i numeri, anche da record, come quelli di Milano o della Lombardia, anche rispetto alla stagione super del 2019, danno l’impressione di una tenuta e una crescita del turismo, la realtà è più complessa. Baccuini parla di «turismo a metà»: con gli italiani alle prese «con un aumento esponenziale e poco giustificato dei prezzi a fronte di servizi immutati se non peggiorati», e costretti ad accorciare le vacanze; e i visitatori stranieri e osservatori e influencer che arrivano «senza più considerare l’Italia la meta dei sogni», e se ne vanno «delusi», lamentando «disservizi in quantità, affollamento ingestibile, disorganizzazione cronica, prezzi vertiginosi e, in sintesi, una qualità dell’offerta insoddisfacente». Per Baccuini il turismo è «una grande incompiuta diffusa». Di cui occuparci, tutti. Con la consapevolezza del tesoro che abbiamo. E non accontentandoci di avere milioni viaggiatori di massa, ma puntando su un turismo di qualità. Un turismo che conta. Anche alto spendente. «In un paese affetto dal fenomeno dell’overtourism, dobbiamo quindi puntare a un turismo sostenibile – è il messaggio di Matteo Lunelli, presidente Altagamma, nell’introduzione al libro -. Le nostre città d’arte sono ecosistemi fragili, non possiamo più permetterci la crescita infinita dei visitatori: serve un incremento qualitativo, con viaggiatori disposti a scoprire la nostra bellezza e desiderosi di fare esperienze memorabili, con un sistema di servizi mirati al costo che tale scelta comporta». Baccuini indica alcuni mali del sistema («la mancanza di personale a regime, la gestione para-familiare, il mercato nero, l’incapacità nel governo dei flussi, la frammentazione dell’iniziativa turistica, la disabilità ignorata, l’insufficiente mentalità strategica, la scarsa sinergia tra pubblico e privato») e lancia una rivoluzione copernicana del turismo italiano. Idee e soluzioni per una inversione di rotta radicale di un settore che vale il 13% del Pil. A cominciare dalla formazione, con una facoltà ad hoc che già dal nome la dice tutta su come Baccuini voglia andare a fondo al problema: “Medicina del turismo”. Un ateneo dove formare i professionisti in grado di affrontare, a 360°, in grado di “curare” il grande malato, per «non lasciare nulla all’improvvisazione e al caso». Amante delle formule excel, Baccuini si addentra nel mondo dei Data Scientist e Social Tourism per anticipare e seguire passo passo le aspettative del “tur-insta”; lancia l’Italy Pass (una app per raccogliere dati, razionalizzare i flussi turistici e offrire nuove leve di marketing a tutti i player del sistema) e Stagionali.gov (una piattaforma web per ristrutturare la rotazione e la formazione degli addetti impiegati nel turismo, grazie a cui inaugurare una gestione smart del personale e del business). Per chiudere, fra gli altri spunti, con la centralità dell’entertainment: «produrre format e contenuti originali e appealing è oggi imprescindibile per coinvolgere e stimolare i nuovi viaggiatori». Eventi ed esperienze per rendere viva una destinazione, città e siti, luoghi e strutture dell’accoglienza. Prendiamo Pompei, sito simbolo del patrimonio culturale italiano. «Una visita a Pompei merita una meccanica esperienziale degna di un evento eccezionale, strutturata su più attività che possano coinvolgere tutti i sensi del turista. L’accostamento potrebbe sembrare dissacrante, ma il modello Disneyland è quello che fa per noi. Nel rigoroso rispetto delle regole di coerenza storico-culrurale è possibile fare evolvere il livello di narrazione, all’insegna dello stupore: rassegne teatrali in costume, concerti da camera, degustazioni e cene tematiche, visite notturne, proiezioni speciali con ricostruzioni animate in 3D solo per citare qualche esempio. Il concetto di “parco” come luogo di svago in fondo ha radici antiche, risale al Rinascimento e ai cosiddetti giardini d’illusione, spazi dalle fantasiose architetture effimere, labirinti verdi, fontane zampillanti e sculture, animati da momenti di ballo, musica, fuochi d’artificio; fu ai tempi delle Esposizioni Universali ottocentesche che iniziò ad affermarsi la concezione moderna dell’area attrattiva divisa in sezioni tematiche connnotate da spettacolari forme di intrattenimento. Perché allora non riprendere un concetto caro alla nostra cultura e rigenerarlo in chiave contemporanea?». Per Baccuini l’Italia non può più offrire quell’immagine – seppur bella e romantica - degli anni Sessanta: «Non è più interessante». «Lo spirito di volare “felice più in alto del sole e ancora più su” presuppone un cambio di passo all’italiana, con il nostro know-how che non sfiorirà mai, il saper godere del bello e del buono, il gusto delle piccole cose, il nostro gesticolare, gli abbracci, la lentezza, le emozioni, il rialzarsi con grinta e ottimismo. È il momento di puntare su noi stessi, farlo senza imbarazzo: è il tempo di prendere la nostra gioia di vivere e di venderla al mondo come noi sappiamo fare al grido di Welcome to Italy, happiness live here!». L’Italia, il luogo della felicità. Forse il problema è tutto qui. Forse i mali del turismo sono i mali del Paese. Che arranca nel suo andare, non sa più sostenere i sogni dei giovani e i progetti delle famiglie, ha perso quel sorriso e quella leggerezza di una volta, nelle città e nei piccoli borghi. Come sostiene uno dei padri della sostenibilità, Carlo Petrini, «l’attrazione turistica non può funzionare a lungo, se in primis gli abitanti non vivono bene e non sono felici». Alla base dell’accoglienza ci sono «comunità felici». Che sorridono. Non solo per un selfie.
avvenire.it

Al via ‘Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno’

Si chiama ‘In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno’, il nuovo viaggio su rotaia capace di fotografare le bellezze italiane dal finestrino di un treno: viste privilegiate dai treni del Regionale di Trenitalia, che ogni giorno collegano capillarmente i piccoli e grandi centri italiani, in un viaggio alla scoperta delle bellezze enogastronomiche dei dintorni di ogni regione.
La collaborazione tra Trenitalia e Gambero Rosso darà vista su quel patrimonio infinito che è il turismo anche enogastronomico di prossimità: nessun Paese ne è ricco e permeato come l’Italia.
A cura del Gambero Rosso sono tutti gli itinerari, studiati per dare nuove frecce al turismo locale, valorizzando prodotti tipici, bellezze artistiche e, naturalmente, gli infiniti gusti delle tradizioni locali su rotte tanto consuete quanto ancora mai scoperte davvero.

‘In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno’ è un viaggio molto articolato: destinato ad un pubblico larghissimo, di locali e di turisti, vuole portare in superficie, con i suoi articoli, video e podcast, le storie dei territori, la narrazione migliore dei prodotti tipici di ogni zona e i personaggi più interessanti legati ai territori, per rendere il racconto ancora più immersivo.

Ognuna delle 37 tratte della penisola racconterà un percorso enogastronomico particolare, con indicazioni pratiche e suggestive relative alle attività raggiungibili dalla stazione a piedi o in bici: ogni itinerario fornirà indicazioni su personaggi e storie di locali del mondo della ristorazione e dell’ospitalità selezionati dalle Guide Gambero Rosso (Ristoranti, Pasticcerie, Pizzerie, Gelaterie, Panifici, Street Food, Bar) e non solo.

La prima puntata è dedicata alla Puglia e agli itinerari che vanno da Bari a Lecce e da Bari a Taranto, per poi proseguire con la Sicilia e con le altre regioni. Se è vero che la bellezza mozzafiato della vista dal finestrino già di per sé è un viaggio, l’itinerario preparato per il tratto Bari Taranto dona ulteriori nuove sfumature. Sotto i riflettori, per esempio l’offerta culinaria del territorio, con la sua grande varietà di piatti che riflette l’influenza sia del mare che dell’entroterra agricolo: tubetti con le cozze alla tarantina, tagliatelle di mare baresi, tielle, spaghetti all’assassina e corroboranti zuppe con il pescato del giorno. E insieme il patrimonio artistico che si incontra per esempio in una profumata passeggiata nel centro storico, noto come Bari Vecchia, con le sue stradine tortuose, i palazzi antichi e la Basilica di San Nicola, tra chi prepara orecchiette e chi le mangia. Oppure a Gioia del Colle, dove le mozzarelle sono un souvenir imprescindibile. Una mappa interattiva segnalerà tutte le insegne golose più interessanti, invitando ad una scoperta plurisensoriale dell’intero territorio.

A questi itinerari si aggiungeranno poi 19 episodi della serie podcast, dedicati alle varie regioni con tutti gli ‘how to’ per vivere il viaggio: consigli sugli spostamenti, sui luoghi da vedere, sui prodotti da scoprire e sui posti dove mangiare e bere.

Sul web e sui social saranno invece le ricette regionali le vere protagoniste dei 9 Video, eseguite dagli chef più iconici di un territorio o che hanno fatto la storia dei piatti di ogni territorio con la loro firma. In ogni video Lodovico Tamburi, Talent di Gambero Rosso Channel, in viaggio su un treno regionale, andrà a trovare ogni volta uno Chef protagonista del territorio per poter assaggiare e vedere la realizzazione di una tipica ricetta regionale.

travelnostop.com

Secondo Confcommercio, aumenta la voglia di viaggiare: quest'estate la destinazione più scelta resta l'Italia, e in particolare il mare, ma aumenta anche la voglia di mete estere

AGI - Sono quasi 30 milioni, uno in più del 2022, gli italiani tra 18 e 74 anni pronti a partire tra giugno e settembre per uno o più viaggi, in Italia o all'estero, per un totale di quasi 63 milioni di partenze - poco più di 2 a testa - con un volume d'affari complessivamente generato nell'ordine di 45 miliardi di euro. Lo rileva l'Osservatorio Turismo di Confcommercio sulle vacanze degli italiani realizzato in collaborazione con Swg.

Destinazione Italiail mare occupa saldamente il primo posto con il 24% delle preferenze, qualche punto percentuale meno dell'estate 2022. Le città d'arte sono scelte dal 15% del campione, i piccoli borghi dal 9% e la montagna dall'11%. Riprende quota la domanda turistica verso l'estero. Se nel 2022, 3 italiani su 4 sceglievano esclusivamente mete nazionali, la quota scende quest'anno a circa il 56%, mentre salgono dal 25% al 43% coloro che faranno vacanze sia in Italia che all'estero. Raddoppiano, in particolare, sul 2022, con riferimento ai viaggi di 7 giorni o più, coloro che sceglieranno una meta fuori Europa, con la ricomparsa di destinazioni particolarmente care agli italiani prima del Covid, come Mar Rosso e Stati Uniti.

A dominare le scelte di vacanze oltralpe restano comunque le vicine Francia, Austria e Slovenia, oltre a Spagna, Grecia e Regno Unito. Si aggiunge quest'anno il Portogallo, grazie anche all'effetto mediatico e di attrazione delle giornate mondiali della gioventù di inizio agosto.

Per l'alloggio la preferenza va alle strutture turistico ricettive, ma con qualche distinguo. Le scelgono più della metà dei vacanzieri italiani per i soggiorni più lunghi, optando per un albergo in 4 casi su 10, mentre, per gli short break, lo fanno addirittura 2 su 3, scegliendo pero' in questo caso B&B e alberghi in pari misura.

Campeggi, resort e villaggi vacanza totalizzano complessivamente una media del 20% delle preferenze mentre gli altri soggiorneranno in agriturismi e, soprattutto, in seconde case - di proprietà o in affitto - o da amici e parenti. A fronte di un incremento medio dei costi dei servizi prettamente turistici nell'ordine del 12% rispetto allo scorso anno - con punte più alte sui trasporti, dove il 28% degli intervistati riscontra aumenti superiori al 30% - gli intervistati dichiarano mediamente di mettere a disposizione, per le vacanze tra giugno e settembre, un budget di circa 1.130 euro ciascuno, il 10% in più dello scorso anno: 920 euro per le partenze in agosto, 560 a giugno e 700 per quelle tanto di luglio quanto di settembre. "Quasi 30 milioni di italiani in viaggio quest'estate e un record di stranieri che visitano l'Italia, superando i valori del 2019, fanno del turismo il motore principale della nostra economia", commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. "Riqualificare dunque le strutture - aggiunge - e migliorare la formazione per sostenere le imprese della filiera turistica è l'investimento prioritario per creare nuova occupazione e rafforzare l'intero sistema Paese". 

Nell’estate 2023 l’Italia attende 2 mln di arrivi negli aeroporti, 86% dall’estero


 Estate italiana in gran forma. Secondo stime Enit su dati Data Appeal e Unwto per il periodo estivo sono attesi flussi in crescita: complessivamente i passeggeri aeroportuali attesi in Italia sono almeno 1.844.000, di cui l’84% di origine internazionale e il 16% italiana. A giugno attesi almeno 944 mila arrivi, in aumento del +8,6% rispetto al 2022.

Già il primo trimestre 2023 ha dato i primi segnali di grande crescita dei flussi: tra gennaio e marzo 2023, il turismo internazionale è aumentato dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2022. Hanno viaggiato all’estero circa 235 milioni di turisti.

I viaggiatori internazionali in Italia sono circa 15 milioni, con un aumento del +42,0% sul 2022 ed un recupero dell’87,7% sul medesimo periodo del 2019. Si sceglie l’Italia soprattutto come meta di vacanza (30% circa dei viaggiatori) e per motivi di lavoro (21,4%). Ma anche per visitare parenti e amici (14,6%) e per shopping (11,8%). Il 71,7% dei flussi proviene dai Paesi dell’Unione Europea, principalmente da Francia e Germania. Il 18,3% dall’area extra europea, soprattutto dal Regno Unito.

“I dati della stagione estiva sono molto incoraggianti ed evidenziano la costante crescita del settore che si avvia a superare i numeri del 2019. Un comparto fondamentale per la crescita della nazione su cui il Governo sta investendo molto” commenta il ministro del turismo Daniela Santanchè.

“L’Italia sta mantenendo performance molto elevate, avremo un’estate rigogliosa con un ritorno di tutti i flussi internazionali e questo spinge a prestazioni sempre più elevate in termini di offerta e ospitalità”, aggiunge Ivana Jelinic presidente e ceo Enit

Secondo le stime UNWTO, nel primo trimestre 2023, gli arrivi internazionali raggiungono l’80% dei livelli pre-pandemia (-20% su gennaio-marzo 2019), sostenuti dai forti risultati in Europa (-10%) e Medio Oriente (+15%).

Le prospettive a breve termine sul turismo internazionale, soprattutto nei mesi a ridosso della stagione estiva, superano ampiamente quelle espresse per il 2022. Nel complesso, quasi il 70% degli esperti prevede performance superiori per i viaggi tra maggio e agosto. Il 50% attende un risultato migliore, mentre il 19% è ancora più ottimista. Per scegliere la vacanza i turisti terranno conto soprattutto del buon rapporto qualità-prezzo, con un atteggiamento più cauto nei confronti della spesa, e della vicinanza del luogo di svago da casa, privilegiando tragitti brevi.

L’Italia fa gola agli americani. Gli Usa infatti sono il primo mercato di provenienza, in termini di passeggeri aerei, con un’incidenza del 26,3% sul totale estero previsto nel trimestre estivo. Sul podio anche Francia (6,1%) e Spagna (4,7%) che insieme raggiungono una quota parte dell’11%. Nel resto della top ten, tra i viaggiatori provenienti da Paesi oltreoceano anche l’Australia che si posiziona al quinto posto (4,1%) e il Canada al settimo (3,8%). Seguono Brasile (2,8%), Corea del Sud (1,9%) e Argentina (1,7%). Gli australiani si fermano mediamente 25 notti, gli argentini quasi 20. I canadesi effettuano circa 15 pernottamenti come i brasiliani, mentre la permanenza media degli statunitensi in Italia si aggira intorno alle 12 notti. Il soggiorno dei coreani dura poco più di una settimana.

Si arriva in Italia prevalentemente in coppia. Le prenotazioni aeree sono in prevalenza per 2 passeggeri (32,3%) e per piccoli gruppi di 3/5 persone (28,3%). I viaggiatori individuali rappresentano il 27,3%. Su Roma FCO e Milano è previsto l’80% degli arrivi aeroportuali internazionali, distribuiti in egual misura.

Quanto alle strutture ricettive prenotate online sono sature già per oltre il 40% a giugno (luglio 27,9%; agosto 21,8%). Al momento, il comparto lacuale è quello più apprezzatoper il trimestre estivo, con una saturazione OTA del 36,2%. Segue il prodotto balneare con il 33,7% e le città d’arte con il 33,1%. Il livello di occupazione attuale per la montagna (30,2%) e le terme (27%) è leggermente inferiore alla media nazionale complessiva.

(Credits ph – Rachel Claire)

in travelnostop.com

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci  - turismoculturale@yahoo.it

Deserto Italia, la crisi climatica in mostra al Muse di Trento


 TRENTO - Alpi senza neve, fiumi senz'acqua, laghi ai minimi, ma anche intense piogge ed esondazioni: tra siccità e alluvioni gli impatti della crisi climatica sono ormai realtà e l'Italia ne è già particolarmente esposta, anche perché si trova nell'hotspot climatico del bacino Mediterraneo. La mostra fotografica Deserto Italia di Stefano Torrione, che verrà inaugurata al Museo delle Scienze di Trento il 16 giugno - in occasione della Giornata mondiale della desertificazione e della siccità - racconta attraverso 22 scatti in bianco e nero che ruotano attorno al concetto di deserto, i paesaggi italiani da nord a sud del Paese in cui sono state più evidenti le 'ferite' inferte dal clima.

La mostra sarà visitabile fino al 20 agosto 2023.
    Nel corso del 2022, Stefano Torrione ha perlustrato a piedi le aree glaciologiche, fluviali e lacustri, fotografando le zone più significative. In formato 16/9 e con il linguaggio austero del bianco e nero, gli scatti evidenziano gli effetti sul territorio del riscaldamento globale e affrontano il tema della "sofferente bellezza", come segno del paesaggio colpito dalla siccità.
    Il lavoro di ricerca fotografica sul paesaggio italiano di Stefano Torrione è ancora in corso e si concluderà alla fine di questo anno. Al centro del lavoro e della ricerca dell'autore, il concetto di "deserto": deserto sono i ghiacciai che si ritirano e si spaccano, deserto sono i fiumi che si asciugano lasciando emergere i letti sabbiosi, deserto sono i laghi che si abbassano facendo affiorare fondali rocciosi. Dal naturale all'artificiale, la ricerca si estende anche ai deserti causati dall'uomo o per i quali il fattore antropico è determinante, come ad esempio le zone di grandi incendi o degli impianti sciistici dismessi. 

ansa.it

Per il ponte del 1 maggio in vacanza oltre 8 milioni di italiani

ROMA - Saranno 8 milioni - a cui si potrebbero aggiungere 3,1 milioni di indecisi, soprattutto per il meteo ancora instabile - gli italiani che approfitteranno della festa del 1 maggio - che cade di lunedì - per un weekend lungo, se non addirittura per una vacanza di qualche giorno: 3 intervistati su 4 hanno, infatti, programmato solo una breve pausa, con 1 o 2 pernottamenti al massimo a destinazione, ma c'è anche un 4% che si concederà una settimana piena, con non meno di 5 notti passate fuori casa.

Emerge dall'Osservatorio sul turismo di Confcommercio realizzato da Swg.
    Il raggio degli spostamenti è comunque piuttosto limitato, come di consueto per questa festività: 1 vacanziere su 2 resterà nelle immediate vicinanze del luogo di residenza, o comunque nella propria regione.

La restante metà si muoverà invece fuori regione, ma sempre in Italia, o all'estero, scelta dichiarata dal 9% del campione intervistato.
    Di 350 euro a persona tutto compreso è il budget messo mediamente a disposizione, per raggiungere una località di mare - la scelta più gettonata in 3 casi su 10 - o una città d'arte o un borgo. Privilegiate nella scelta, tra le mete domestiche, quelle della Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Campania e Puglia, mentre Francia e Spagna attraggono di più chi va oltralpe, seguite dal Portogallo. 

CNA, UN TURISTA SU 5 È STRANIERO - Saranno 10 milioni i turisti in movimento per l'Italia nei quattro giorni del ponte del 1 maggio, da oggi alla festa dei lavoratori di lunedì. A prevederlo una indagine condotta da Cna Turismo e Commercio tra gli associati di tutto il nostro Paese. In questo periodo pernotteranno in strutture ricettive, alberghiere ed extra-alberghiere, complessivamente quattro milioni e mezzo di vacanzieri, il resto riaprirà le seconde case o si recherà presso amici e parenti. Un turista su cinque, vale a dire poco più di due milioni, sarà straniero. Il movimento economico determinato da questi flussi porterà a un giro d'affari totale di tutto rispetto, del valore di oltre 4,5 miliardi. Dall'indagine risulta che i due ponti di primavera (che hanno gravitato intorno al 25 aprile e al 1 maggio) complessivamente sono destinati a coinvolgere 18 milioni di turisti per 10 milioni di pernottamenti in strutture ricettive e un giro d'affari superiore ai 10 miliardi di euro. A trainare le entrate turistiche del ponte del 1 maggio principalmente il ritorno dei vacanzieri stranieri, connotati da livelli di consumo ben più elevati della media: in genere assicurano tre pernottamenti pro capite in strutture ricettive. Il dollaro forte sta spingendo in Europa, e in Italia in particolare, turisti provenienti dagli Stati Uniti d'America. Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Olanda e Irlanda i Paesi dai quali sta arrivando il maggior numero di europei. Da magnete faranno gli eventi artistici (mostre, spettacoli, concerti) come il Concertone di Roma o il Comicon, il salone internazionale del fumetto di Napoli. L'iniziativa dei musei e dei parchi archeologici statali gratis nella ricorrenza del 25 aprile, voluta dal ministro Gennaro Sangiuliano, pare destinata a riverberare il suo successo anche sui giorni di questo ponte, permettendo il tutto esaurito nelle istituzioni culturali e generalmente in città e borghi d'arte, tanto più se si confermeranno i capricci metereologici pronosticati tra domenica e lunedì. Le attività all'aria aperta, la ricerca dei tesori enogastronomici e le attività esperienziali, artigianali o agricole, costituiranno altre calamite per i turisti italiani e stranieri. 

COLDIRETTI, 6 ITALIANI SU 10 FUORI  - Oltre sei italiani su dieci (61%) trascorreranno il ponte della festa del 1 Maggio fuori casa, tra chi andrà al mare, chi cercherà il relax in campagna, chi sceglierà mostre e concerti, chi visiterà parenti e amici ma ci sono anche circa 8 milioni di persone che approfitteranno del mini ponte per fare una vera e propria vacanza scegliendo una meta nazionale in più di nove casi su dieci. Emerge da un'indagine Coldiretti Ixe' per la Festa del Lavoro che fa da preludio alla stagione estiva. Tra le destinazioni preferite, il mare batte le città d'arte, seguite dalla montagna e della campagna, con la primavera che rappresenta la stagione preferita dagli amanti della natura con il clima mite, le piante fiorite, il passaggio degli uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina. Dopo le difficoltà legate all'emergenza Covid, si registra peraltro anche a tavola - rileva la Coldiretti - il ritorno della convivialità con la voglia di stare insieme a parenti e amici nelle case, al ristorante, nei picnic all'aria aperta o in agriturismo. Cresce l'interesse per i piccoli borghi. In Italia i centri sotto i 5mila abitanti ospitano il 16,5% della popolazione nazionale ma rappresentano il 54% dell'intera superficie italiana, secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, con ampi margini di accoglienza residenziale in un paesaggio fortemente segnato - conclude la Coldiretti - dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura alle malghe di montagna, dai verdi pascoli ai terrazzamenti fioriti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. 

ansa.it

I viaggiatori cinesi tornano in Italia


I viaggiatori cinesi tornano in Italia. Il Bel Paese rinomato per l’enogastronomia tipica, le città d’arte e i marchi di moda ora fa gola anche per natura, sport, bleisure e wellness. in Europa nel 2023 - in base alle proiezioni del China Outbound Tourism Research Institute diffuse da European Travel Commission - è possibile aspettarsi circa 6 milioni di arrivi di cui 2 milioni dovrebbero riguardare l’Italia. Secondo uno studio ENIT, elaborato su un campione di cittadini cinesi residenti nelle città di prima fascia e con esperienze di viaggi all’estero nel corso del biennio 2028 – 2019, l'Italia è la destinazione più attrattiva (38%) tra i principali competitor in Europa. A seguire Svizzera (35%) e Francia (31%). La Civil Aviation Administration of China ha dichiarato che, entro la fine del 2023, il traffico aereo in&out of China recupererà il 75% rispetto ai livelli pre-pandemia.

Tra i futuri viaggiatori cinesi, l'Italia ha reputazione di essere un Paese vario con molte caratteristiche attrattive. Il famoso portale online cinese Sohu.com (uno dei più importanti in assoluto per notizie di attualità, sport, costume & società) ha stilato la classifica aggiornata alla primavera 2023 dei brand più influenti tra le destinazioni turistiche globali in Cina, prendendo come parametro i risultati delle performance online (ricerche + social media). L’Italia è complessivamente in settima posizione, subito dietro le principali destinazioni asiatiche e la seconda destinazione europea dopo la Svizzera. Considerando solo il parametro “attività sui social media”, l’Italia è in prima posizione tra le destinazioni europee e 4° nella classifica complessiva superando addirittura la Thailandia (Paese tradizionalmente in cima alle scelte di viaggio per i turisti cinesi che escono da Greater China).


Enit ha esaminato anche i nuovi trend del turismo cinese e i punti di forza e debolezza dell’offerta turistica italiana. I cinesi sperimentano l’Italia outdoor a contatto con la montagna e la natura. La visita mordi e fuggi alle principali città d’arte non è più sufficiente a soddisfare aspettative di viaggio. I giovani in Cina stanno dedicando molta attenzione alla carriera e all’autoaffermazione e tendono a sperimentare località autentiche, destinazioni che consentono esperienze di viaggio approfondite. I cinesi oggi guardano a mete prima non considerate come ad esempio la Sicilia, le Cinque Terre e le destinazioni balneari che prima erano trascurate e ora sono vissute pienamente, pur con modalità peculiari.

Enit ha preparato la ripartenza posizionandosi su tutte le principali piattaforme digitali cinesi e ha commissionato uno studio per valutare quali cambiamenti siano intervenuti nella percezione che i turisti cinesi hanno della destinazione Italia.

“Va adattato il prodotto turistico tenendo conto che si tratta di viaggiatori con un ammontare di tempo inferiore rispetto ad altri mercati per ogni singola attività. Va sottolineata l’unicità di ogni singola esperienza e va costruita una narrativa localizzata dal punto di vista della qualità del messaggio, nonché favorito il contatto con la popolazione locale, soprattutto con chi condivide i medesimi interessi. In tema di adattamento del prodotto è importante inserire anche attività educative per bambini. Dobbiamo concentrarci sulla qualità invece che sulla quantità, sul monitoraggio della soddisfazione invece che sui grandi numeri” dichiara Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit.

“Si assiste anche ad una modifica delle tendenze come nel balneare soprattutto del segmento lusso con resort di alta qualità con esperienza in riva al mare con cucina di alto livello e aumenta la presenza dei giovani perché è cresciuta la disponibilità economica” commenta Sandro Pappalardo consigliere cda Enit.

Il sondaggio commissionato da Enit mostra che gli intervistati hanno una conoscenza buona del Paese. Quando si parla di Italia, il cibo è al primo posto (pizza e pasta), insieme alle città più famose di Roma e Venezia, mentre tra le attrazioni popolari spiccano la Torre Pendente di Pisa e il Colosseo. L'Italia è anche sinonimo di moda, marchi di lusso, una vibrante scena artistica: l'opera, Michelangelo e anche sport (calcio), storia e cultura (Rinascimento) vengono in mente alle persone. In particolare, i cinesi hanno più familiarità con la cucina (3,35), la moda (3,26), l'architettura e i musei (3,2).

Tuttavia, i viaggiatori conoscono meno la storia e la religione italiana, l'economia, la politica, l'istruzione e la tecnologia. Emerge invece ancora un po’ di confusione sulle attrazioni europee identificate come italiane. Gli intervistati (100%) hanno identificato erroneamente le attrazioni di altri Paesi (come la Basilica della Sagrada Familia) come nostrane. Il 24% degli intervistati è già stato in Italia.

Quasi tutti (97%) dicono che ritorneranno, il che riflette la buona reputazione e la qualità delle esperienze di viaggio nel Bel Paese. Scenari naturali (64%) e architettura (64%) sono i due principali motivi che ispirano i viaggiatori cinesi a visitare l'Italia. Inoltre, più della metà dei viaggiatori afferma che anche la cucina italiana (56%) è un motivo fondamentale. La barriera linguistica è la principale preoccupazione tra i viaggiatori cinesi (47%). Le preoccupazioni per la sicurezza (43%) sono il 2° motivo che impedisce ai viaggiatori di visitare l'Italia.

La Torre Pendente di Pisa è l'attrazione più popolare tra i viaggiatori cinesi, con oltre la metà (54%) degli intervistati disposti a visitarla. Il Colosseo è stato scelto da quasi la metà degli intervistati (49%), mentre il Canal Grande (46%) e il Duomo di Milano (45%) seguono in classifica. Roma è la prima scelta tra le città con il 63%, seguita da Milano con il 58% degli intervistati che sceglie la capitale mondiale della moda come la città più popolare in Italia.

Venezia (56%) è terza in classifica, con una percentuale decisamente superiore a Firenze (35%), Pisa (22%) e Napoli (13%). Lo shopping è la scelta numero 1 per i viaggiatori cinesi in termini di esperienze, seguito da ottimi vini e degustazioni di cibo, poi i principali monumenti e il paesaggio. Per alcuni viaggiatori, anche la moda e lo sport (il calcio in particolare) sono motivi importanti per visitare l'Italia.

Due sono tradizionalmente i picchi in termini di arrivi: i mesi estivi di luglio e agosto e la Golden Week (prima settimana di ottobre). Il numero di viaggi outbound dalla Cina è previsto superare i livelli del 2019 entro il 2024. Uno dei risultati della pandemia è il minore interesse verso tour di gruppo con sconosciuti. L’equilibrio si sposta con forza verso i viaggi su misura con piccoli gruppi di amici, colleghi o in famiglia (conseguenza dei lockdown e della ricerca di qualità). I tour di gruppo con sconosciuti sono ancora accettabili solo se tematici, e dunque basati su un interesse condiviso, come ad esempio lo sport, la fotografia, la musica.

Nei primi due mesi dell’anno i visti per turismo rilasciati dall’Italia a cittadini cinesi hanno raggiunto il 30% rispetto ai livelli del 2019, e dal 15 marzo l’Italia è entrata a far parte della lista di destinazioni autorizzate anche per i gruppi. L’obiettivo è raggiungere e superare entro il 2024 i livelli del 2019, anno dei record per il turismo cinese outbound, quando l’Italia era prima destinazione in Europa con oltre 3 milioni di arrivi e 5,4 milioni di presenze.

La maggior parte dei viaggiatori è disposta a partire ma necessita di tempo per viaggiare in Europa. Il 20% degli intervistati che ha esperienza di viaggi fuori nazione è pronto a partire per l'Europa nel 2023. Inoltre, più della metà del totale (57%) inizierà il viaggio in Europa entro 2 anni e l'85% entro 3 anni.

Nel 2019 sono stati circa 170 milioni i viaggi di cittadini cinesi fuori dalla propria nazione. Solo una percentuale vicina al 10% dei cittadini cinesi possiede un passaporto. Permangono fattori strutturali che rallentano la ripresa dei viaggi outbound dalla Cina: i tempi di ottenimento dei visti, il numero di collegamenti aerei, ancora insufficiente a soddisfare la domanda, e i costi molto alti.
comunicato stampa Enit

Diciassette milioni di italiani in viaggio per i ponti


AGI - Per le festività del 25 aprile, 9 milioni di italiani si metteranno in viaggio, una cifra che non si discosta molto dagli 8 milioni e 99 mila concittadini che si muoveranno invece in occasione della ricorrenza del primo maggio: complessivamente coloro che si regaleranno una vacanza durante i ponti saranno oltre 17 milioni. È la stima di Federalberghi, che ha affidato all'Istituto ACS Marketing Solutions un'indagine sui ponti di primavera, da cui emerge che il giro di affari nel complesso ammonta a 7,4 miliardi.

Chi rinuncia a viaggiare

Tra gli individui intervistati che non andranno in vacanza, la maggioranza (50,8% per il 25 aprile e 52,4% per il primo maggio) ha rivelato di non partire per motivi economici. Partirà in un altro periodo il 18,7% dei non-vacanzieri del ponte della Liberazione e il 16,5% per quelli della Festa del Lavoro.

Ponte della Liberazione

Per il ponte della Liberazione, il 91,4% degli intervistati resterà in Italia, mentre l'8,6% sceglierà una località estera.

Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno all'interno dei confini nazionali saranno il mare (29,7%), le località d'arte (28,8%) e la montagna (17,5%). Per coloro che invece si recheranno all'estero, vincono le grandi capitali europee (68,6%), seguite dalle capitali extraeuropee (14,3%). L'alloggio preferito sarà l'albergo (32,3%); segue la casa di parenti e amici con un 22,4%, i bed & breakfast (18,2%) e le case di proprietà (12,3%).

La vacanza avrà una durata media di 4 notti e circa il 5% di chi parte per il ponte della Liberazione, rimarrà fuori fino al primo maggio. La spesa media pro capite sostenuta per la vacanza (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti), sarà pari a 490 euro. Chi resterà in Italia spenderà mediamente 463 euro, mentre la spesa aumenta per chi trascorrerà un periodo di vacanza oltre confine (721 euro).

Il turismo si conferma un driver eccezionale per l'economia del territorio creando un giro di affari di 4,4 miliardi di euro. La gran parte della spesa dei viaggiatori sarà destinata ai pasti (31,6%). L'alloggio e il viaggio assorbono il 28,5% e il 18,2% del budget, mentre allo shopping sarà destinato l'8,3% del budget. La motivazione principale per la vacanza sarà il riposo e il relax (53,4%), seguito dal divertimento (32,3%).

Il 14,8% degli italiani approfitterà di questa occasione per scoprire posti nuovi. Durante questi giorni, le attività principali consisteranno in passeggiate (36,5%), escursioni e gite (32,8%), visita a musei o mostre (22,9%) e a monumenti (21,4%). Il 70% dei vacanzieri utilizzerà la propria macchina per recarsi presso il luogo della vacanza. Il 17,7% viaggerà in aereo e il 5,2% in treno.

La comodità ha prevalso nella scelta del mezzo (74,9%), soprattutto tra chi ha scelto la macchina (81,5%) e il treno (81%). Chi viaggia in aereo, invece, lo fa prevalentemente (65,3%) per ottimizzare i tempi.

Festa del Lavoro

Anche per il primo maggio l'Italia sarà la meta preferita: resta nel Belpaese il 93,5% degli italiani, mentre il 6,5% opterà per l'estero. Coloro che resteranno in Italia si dirigeranno soprattutto verso il mare (41,8%), località d'arte (35,2%) e località di montagna (12,1%). Chi va all'estero si dirigerà soprattutto verso le grandi capitali europee (54,2%) e il mare (16,7%). L'alloggio preferito è l'albergo (per il 25,6% dei casi), seguito a ruota dalla casa di parenti/amici con il 24,3%.

Si passeranno in media 3 notti fuori casa. La spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) sarà di 376 euro (350 per chi rimarrà in Italia e 708 per chi andrà all'estero), con un conseguente giro d'affari di circa 3 miliardi e 45 milioni di euro. La spesa si orienterà soprattutto verso i pasti (29%), seguita dalle spese per il pernottamento (28,3%), per il viaggio (19,1%) e per lo shopping (9,1%).

principali motivi che portano gli italiani a far vacanza per la Festa del Lavoro sono la ricerca del relax (48,8%) e del divertimento (34,5%). Le attività principali consisteranno in passeggiate (41%), escursioni e gite (29,4%), e la visita al patrimonio culturale (musei o mostre 24,5%, monumenti e siti archeologici 24%). Il 73% dei vacanzieri viaggerà con la propria macchina, il 10,2% in aereo e il 5,7% in treno. Anche in questo caso per spostarsi si guarda soprattutto alla comodità (80,4%), in particolare tra chi ha scelto la macchina (92,6%) e il treno (76,2%). Ancora una volta, chi viaggia in aereo lo fa prevalentemente (86,8%) per ottimizzare i tempi.

Discover Italy raddoppia con la presenza di oltre 160 buyer

Prende il via tra pochi giorni la 7^ edizione di Discover Italy, evento nel quale hotel e operatori italiani incontrano i migliori buyer. L’appuntamento di quest’anno, inoltre, si arricchisce con una novità: dopo il test nella passata edizione riservata solo a pochi seller, anche quest’anno il workshop avrà una giornata ulteriore nella quale gli espositori avranno l’opportunità di incontrare operatori provenienti esclusivamente dal nostro territorio. Dall’edizione del 2024 si manterranno le due giornate ma i buyer saranno esclusivamente stranieri. Un workshop, quindi, dedicato esclusivamente all’incoming nel quale i partecipanti potranno contare su un innovativo sistema di appuntamenti che, grazie a un sofisticato algoritmo, calcola il perfect match tra domanda e offerta. Uno strumento che ottimizza sia la qualità degli incontri sia il tempo da dedicare alla realizzazione della propria agenda. Appuntamento il 30 e 31 marzo, sempre nella consueta location dell’ex Convento dell’Annunziata di Sestri Levante. Un evento che, anche quest’anno riconferma partner istituzionali d’eccezione come Enit e i sette Comuni sponsor dell’evento: Chiavari, Lavagna, Levanto, Santa Margherita, Sestri Levante, Portofino e la new entry Moneglia che presenteranno la propria offerta turistica nella conferenza stampa di apertura di Discover Italy. Anche per questa edizione sono in aumento le rappresentanze istituzionali presenti all’evento attraverso i propri operatori turistici. New entry 2023, che si aggiungono alle oltre 15 già presenti lo scorso anno, la Regione Veneto, la Regione Sicilia, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e Visit Brescia. Enit riconferma anche quest’anno il proprio supporto a Discover Italy. L’Agenzia nazionale del turismo, insieme ad altre realtà regionali italiane e al vettore partner Ita Airways, saranno protagoniste di una presentazione davanti alla platea di buyer internazionali, nella serata del 29 marzo al Covo di Nord Est di Santa Margherita Ligure. Un’ulteriore occasione di networking oltre alla possibilità di conoscere strategie e obiettivi del comparto turistico per i prossimi mesi. L’edizione 2023, inoltre, vede arricchirsi ulteriormente il portfolio dei pre e post tour in tutto il territorio italiano a disposizione dei buyer. Oltre 160 buyer provenienti da: Olanda, Gran Bretagna, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Spagna, Svezia, Belgio, Germania, Canada, Stati Uniti, Emirati Arabi, Polonia, Israele e ovviamente Italia. Oltre ai sette Comuni, gli altri partner dell’evento sono Mediaterraneo Servizi, Liguria Together e Sestri Levante In, Blastness; media partner Guida Viaggi, About Hotel, Il Piccolo, Corriere Quotidiano.it, La Voce di Genova – MoreNews, Corriere Turismo e Agenda Viaggi. Già in calendario l’ottava edizione con due giornate intere dedicate al workshop in programma il 18 e 19 aprile 2024.
Fonte: travelnostop.com

La cucina italiana candidata come patrimonio dell'Unesco

ROMA - Dalla pasta ai tortellini, dalla pizza alla parmigiana, dal tiramisù al babà.

Sua eccellenza la cucina italiana è la candidata ufficiale del governo italiano come patrimonio dell'umanità Unesco su proposta dei ministri dell'Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano. E la Commissione nazionale ha approvato all'unanimità.

E davanti a una ricchezza e una varietà enogastronomica come quella italiana, un vero monumento che ci invidia buona parte del mondo, stupisce davvero - come sottolinea il ministro Francesco Lollobrigida - che sia accaduto solo nel 2023. Il dossier verrà ora trasmesso dal ministero degli Esteri all'Unesco e inizierà l'iter di valutazione che dovrebbe concludersi, al più tardi, a dicembre 2025.
    La cucina italiana viene definita, nel dossier di candidatura ufficiale alla lista Unesco dei patrimoni culturali immateriali, come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano. Questo mosaico di tradizioni riflette la diversità bioculturale del paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di confronto.
    "Esiste - dice il ministro Sangiuliano - il sistema Italia, esiste il sistema nazione che ha diverse declinazioni. Parlavo della costituenda Fondazione di Villa Verdi che metterà a sistema la villa che è stata la residenza di Verdi, il parco dove si possono organizzare concerti, la casa natale di Verdi e il teatro di Busseto e uno degli elementi di forza è il contesto gastronomico di quell'area (dal culatello a ristoranti importanti dove si deve prenotare fino a un anno prima per andarci). Quindi l'attrattiva sarà Verdi, ma senza la componente enogastronomica questa attrattiva non può funzionare. Ecco, questo significa fare sistema". E aggiunge: "Da parte mia ci sarà tutto il sostegno, perché cucina italiana significa promuovere l'idea di qualità della vita e del vivere italiano che è fatto di arte, di cultura, di paesaggi, di monumenti, ma anche di esperienze come quelle delle eccellenze alimentari" sottolinea Sangiuliano che ammette di far volentieri da "gregario" al ministro Lollobrigida in questa "avventura". "Noi porteremo - dice - due quadri iconici italiani come il Bacco di Caravaggio e il Bacco di Guido Reni e li metteremo vicini, perché non lo sono mai stati e non si è mai riusciti a fare la comparazione visiva. E lo faremo nella cornice del Vinitaly".
    "Senza nulla togliere alle cucine messicana, francese, giapponese e coreana - dice Lollobrigida, ringraziando caldamente Sangiuliano per il supporto - io credo che quella italiana non abbia rivali e che sia stato forse un problema il fatto che finora non si sia avuta la forza e la capacità di promuoverne la complessità. Complessità fatta di un sistema di valori che proprio nella nostra nazione nel tempo si sono andati consolidando. Ma per quanto riguarda la cucina italiana - spiega - bisogna anche guardarla nella sua prospettiva poliedrica: dal produttore all'allevatore fino ad arrivare al trasformatore, colui che ci fornisce gli elementi che finiscono in cucina, e i nostri cuochi che trasformano in un bene prezioso che deve essere raccontato in sala dal personale, da formare in una delle nostre ottime scuole alberghiere. Deve essere raccontato ai cittadini italiani e agli acquirenti di benessere di tutto il mondo".
    "Oggi diamo inizio a una partita che vede scendere in campo 140 milioni di italiani: i 60 milioni che vivono in Italia ma anche gli 80 milioni che stanno all'estero. E anche tutti gli stranieri che amano la nostra tavola" chiude il sottosegretario del MiC con delega all'Unesco Gianmarco Mazzi. (ANSA).