Blog Expo: Sindaco
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Termini Imerese, l’imprenditore Forello rinuncia al pignoramento del Grand Hotel delle Terme


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L’Amministrazione comunale, in persona del Sindaco dott.ssa Terranova e la Società Solfin S.p.A. (ex Igar S.r.l.), ex gestore del “Grand Hotel delle Terme” fino al 2019, rappresentata dell’Amm.re unico, Sig. Lorenzo Forello, hanno raggiunto l’intesa per porre fine al pignoramento che grava sugli immobili facenti parte del Complesso Termale di Termini Imerese, costituito dal Grand Hotel delle Terme e dalle Vecchie Terme.

Va precisato che la rinuncia al pignoramento rappresenta un atto spontaneo da parte della Solfin SpA, in particolare del suo legale rappresentante sig. Lorenzo Forello che, d’intesa con il Sindaco Terranova, dinanzi al pericolo imminente della vendita all’asta del Complesso Termale, ha deciso di rinunciare al pignoramento, consentendo così all’Amministrazione comunale di ritornare nella piena disponibilità dei beni pignorati, al fine di potere presto procedere nuovamente ad una sua valorizzazione e fruizione in favore della collettività di tutte le attività turistiche-termali del Comune.

La società SOLFIN SpA ha avviato la procedura esecutiva, in danno del Comune di Termini Imerese, in forza di un suo credito nascente dalla sentenza della Corte d’Appello di Palermo risalente all’anno 2005, confermata dalla Suprema Corte di Cassazione.

La società Solfin SpA si è dichiarata creditrice di circa €2.300.000,00 nei confronti del Comune di Termini Imerese, dando così avvio alla procedura esecutiva per la vendita all’asta degli immobili del Comune, in quanto facenti parte del patrimonio disponibile.

Il Comune, nel corso del giudizio, ha contestato, il “quantum” del credito vantato dalla Solfin SpA.

L’intesa raggiunta e la conseguente rinuncia al pignoramento da parte della Solfin SpA pone solo fine all’azione esecutiva sugli immobili, consentendo così all’Amministrazione comunale di rientrare da subito nel possesso di tutto il Complesso termale, ma non fa cessare il giudizio di merito pendente e volto alla determinazione del “quantum” ancora dovuto.

L’Amministrazione tiene ad esprimere la propria soddisfazione per l’accordo raggiunto ed il proprio gradimento per la decisone della Solfin di rinunciare al pignoramento che denota una spiccata sensibilità e una concreta attenzione verso la comunità termitana che, sul presupposto dell’eccezionale valenza estetico-identitaria del bene, si identifica in esso quale simbolo della storia del territorio.

La rinuncia al pignoramento avverrà formalmente, innanzi al Giudice dell’Esecuzione, all’udienza convocata per il prossimo 20 giugno 2024.

A tal fine, l’Amministrazione dichiara che, una volta che i beni saranno formalmente privati dal vincolo del pignoramento, darà avvio all’iter per la valorizzazione del complesso termale e per la sua pronta restituzione alla comunità a beneficio dello sviluppo della città.

Expo 2015 Sala: "La casa a St. Moritz? L'ho dimenticata..." Ennesima gaffe del candidato Pd al Comune di Milano


Che sarà mai. «È una dimenticanza in una delle tante dichiarazioni che ognuno di noi fa.
Punto. Credo che chiunque possa avere un reato pecuniario per una questione del genere». Il candidato sindaco del Pd a Milano, Beppe Sala, ammette ma prova a sminuire il caso della casa a Pontresina in Engadina, non dichiarata tra le proprietà nell'autocertificazione che come ex commissario Expo ha dovuto presentare alla società secondo il «decreto Trasparenza». «Innanzitutto non è a Sankt Moritz, se la vogliamo trasportare a Sankt Moritz aumenterebbe di valore» tiene a precisare. Diciamo pure che è ad un passo, ma al «compagno Beppe» che fatica a convincere l'elettorato di sinistra fa più comodo mettere una distanza tra la villetta per le settimana bianche e quella che viene considerata la meta dei super ricchi. «È una dimenticanza - ha ribadito ieri - però quello che fa testo è la dichiarazione dei redditi, è un atto pubblico e si può richiedere. Io le mie tasse le ho sempre pagate». Giusto ieri è stato eletto in Comune il presidente della Commissione d'inchiesta sui conti di Expo, voluta dal centrodestra ma anche da un pezzo della maggioranza che governa con il sindaco Giuliano Pisapia per chiarire i tanti dubbi sui conti dell'Esposizione. Si riunirà tutti i giorni fino al 15 aprile per fare chiarezza dopo le risposte lacunose fornite da Sala in aula. Qualche esponente aveva proposto giorni fa di andare a fondo anche sulla casa in Svizzera sparita dall'autocertificazione, anche se il capogruppo di Forza Italia Pietro Tatarella aveva precisato che «dovrebbe occuparsene la procura». Il candidato del Pd ha ribattuto ieri che «costituisce semmai reato pecuniario, se ci sarà da pagare una sanzione pagherò». Non è così semplice, per la falsa attestazione si rischia l'interdizione dai pubblici uffici.
Cresce l'irritazione a sinistra per l'ennesima scivolata di Sala, dalla casa in Liguria fatta ristrutturata da Italo Rota, architetto di Expo, allo staff elettorale composto dagli stessi che lavoravano per la società del 2015. E la mezza ammissione di Sala lascia comunque dubbi: non ha dichiarato la casa in Svizzera, ma anche la villa in Liguria viene registrata come semplice terreno. Un'altra svista? E sarà l'ultima?
Ieri intanto il candidato di Matteo Renzi ha presentato il simbolo della lista civica «Noi, Milano» che riproduce stilizzato l'arcobaleno che era il simbolo di Expo. Tra i nomi dei candidati c'è Davide Rampello, che per il grande evento è stato curatore del Padiglione Zero. Oltre a imbarcare mezza squadra di Pisapia, dagli assessori Cristina Tajani e Franco D'Alfonso all'ex vicesindaco Mariagrazia Guida, schiera in lista il direttore d'orchestra Alberto Veronesi e Pierluigi Molla, il figlio di Giovanna Beretta Molla, la santa canonizzata nel 2004 da Giovanni Paolo II. In «quota Cl» Carmelo Ferraro, dopo la rinuncia del vicepresidente della Compagnia delle Opere Massimo Ferlini.
Il Giornale