Blog Expo: #Expo
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Milano, un dossier sugli appalti Expo fa tremare Sala

Il candidato Pd posta una sua foto nei panni del "Che", ma un report lo inguaia. Dagli incarichi ai lavori dell'archistar nella sua villa, quante violazioni
Nove pagine per dire che Giuseppe Sala avrebbe dovuto rendere noti spontaneamente a Expo i suoi rapporti privati con l'architetto Michele De Lucchi, che mentre lavorava per l'esposizione gli disegnava anche la casa al mare: e non averlo fatto costituisce una violazione dei codici che regolano sia Expo che quel Comune di Milano di cui Sala oggi si candida a diventare sindaco; per non parlare delle ipotesi di reato che potrebbero prendere forma, e che solo una indagine della Procura della Repubblica potrebbe verificare fino in fondo.

Ma la Procura, per ora, non dà segni di vita, come se i giornali che raccontano il brutto pasticcio di Sala e dei suoi affari non fossero mai arrivati all'edicola di Palazzo di giustizia. Così ad approfondire il cotè giuridico del pasticcio, e le sue potenziali conseguenze sulla inarrestabile ascesa di Sala verso Palazzo Marino, sull'onda di una campagna per le primarie del centrosinistra dove da ieri mister Expo appare anche truccato da «Che» Guevara, sono staff legali che nei diversi schieramenti stanno disegnando gli scenari possibili se qualcuno - la magistratura, il Comune, l'autorità anticorruzione - decidessero di aprire un faro su quanto accaduto. Tra i risultati ci sono le nove pagine che un pool di avvocati ha steso nei giorni scorsi, e che sta circolando non solo negli ambienti del centrodestra.Il report analizza i dati disponibili (i 72.800 euro pagati da Sala a De Lucchi per il progetto della casa a Zoagli; i 110mila euro, suddivisi in tre incarichi, pagati da Expo a De Lucchi; i 500mila euro incassati dallo stesso De Lucchi per gli appalti Expo gestiti dalla Fiera di Milano) alla luce di quattro diverse normative: le norme regolamentari per i dipendenti pubblici; il codice etico aziendale e il piano anticorruzione di Expo; le procedure stabilite per Expo dall'Anac, l'autorità anticorruzione di Raffaele Cantone; e infine il codice penale. Che Expo sia un ente di diritto pubblico è pacifico, in base a una sentenza del Consiglio di Stato del 2015 in quanto «è finanziata in modo maggioritario dallo Stato e dagli enti pubblici territoriali». Sala, che rappresentava il Comune nel consiglio di amministrazione di Expo, doveva sottostare all'articolo 14 che impedisce al dipendente di concludere «contratti di appalto, fornitura, servizio (...) con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato nel biennio precedente». E se gli affari privati arrivano dopo quelli pubblici, dice la norma, «il dipendente (...) ne informa per iscritto il dirigente dell'ufficio». Cosa che Sala non ha mai fatto, fino a quando lo scandalo non è esploso. Il report precisa che Sala non era responsabile diretto degli incarichi andati a De Lucchi ma la norma gli si applicherebbe ugualmente se emergessero «pressioni o alte forme di condizionamento, anche implicite perché derivanti dallo status apicale del commissario». A firmare due degli incarichi a De Lucchi fu peraltro il braccio destro di Sala, Angelo Paris.La violazione delle norme dell'Anac sarebbe avvenuta con il frazionamento degli incarichi a De Lucchi in tre tronconi, in modo da restare al di sotto del tetto dei 40mila euro. La stessa operazione potrebbe avere violato il codice degli appalti pubblici, ovvero la legge del 2006 che prevede che «nessun progetto d'opera può essere frazionato al fine di escluderlo dall'osservanza delle norme». E potrebbe configurarsi anche il reato di abuso d'ufficio, visto che la Cassazione nel 2013 ha ricordato l'obbligo di astensione «per i pubblici agenti che si trovino in una situazione di conflitto di interessi» e che la sua inosservanza «integra il reato». Mentre «in merito alla violazione del codice degli appalti pubblici, la verifica del contenuto degli incarichi conferiti con affidamento diretto a De Lucchi potrebbe consentire di affermare il mancato rispetto del divieto di frazionamento. Tale violazione potrebbe integrare un'ipotesi di abuso d'ufficio, punito dall'articolo 323 del codice penale».
Il Giornale

Il ritorno di Expoincittà, sarà il pubblico a scegliere le nuove icone

“Il Cristo morto” del Mantegna, “La Pietà” di Bellini, “Il disco” di Arnaldo Pomodoro, la “Femme nue” di Picasso sono alcune delle 25 opere tra cui i milanesi sono chiamati a scegliere fin d’ora per individuare le 6 icone della nuova edizione di ExpoinCittà. Il sondaggio si chiuderà il 29 febbraio. La partnership tra Comune e Camera di Commercio prosegue nel 2016 per promuovere l’attrattività della Grande Milano nei sei mesi della XXI Triennale e durante tutti i weekend dell’anno. Le sei nuove icone d’arte saranno la cornice di racconto del semestre della Triennale. Dopo il successo di ExpoinCittà 2015, il Sindaco Giuliano Pisapia e il Presidente di Camera di Commercio di Milano Carlo Sangalli hanno presentato martedì a Palazzo Marino ExpoinCittà - #MilanoaPlaceToBE. L’Esposizione Internazionale aprirà il 2 aprile. ExpoinCittà diventa così uno strumento strategico per il futuro della città, attraverso un coordinamento ancora più stretto e la semplificazione amministrativa dello sportello unico.
“Con la nuova ExpoinCittà, Milano ha iniziato a costruire il suo futuro dopo Expo 2015 — ha detto Pisapia —. ExpoinCittà ha saputo coinvolgere non solo il centro ma anche le periferie e l’intera area metropolitana con ricadute positive per l’economia e il sistema imprenditoriale”. Sangalli ha parlato di ExpoinCittà come di uno strumento eccezionale di marketing territoriale, che «ha portato visto alternarsi sul suo palcoscenico oltre 46 mila appuntamenti declinati in dieci tematiche». Oltre 11 milioni di persone hanno partecipato alle iniziative diffuse nella Città metropolitana, di cui il 35% in centro, il 56% in altre zone e il 9% nell’area metropolitana. Attraverso lo Sportello Unico Manifestazioni gli operatori milanesi potranno essere accompagnati nell’acquisizione di autorizzazioni e permessi per l’uso degli spazi pubblici, mentre sul sito expoincitta.com, è sempre attiva la piattaforma gratuita e georeferenziata in cui sono censiti 967 luoghi e spazi - 826 dei quali a Milano e 141 nella sua provincia – proposte da privati e da enti pubblici, all’aperto e al chiuso, per realizzare iniziative.
Le iniziative, per entrare a far parte del programma di ExpoinCittà #MilanoaPlaceToBE dovranno essere proposte attraverso la compilazione di un form sul sito expoincitta.com e poi approvate dal Comitato di Coordinamento di ExpoinCittà. Il form è attivo a partire da martedì. Attraverso il sito web, i social network e le pubblicazioni, ExpoinCittà - #MilanoaPlaceToBE permette di conoscere in tempo reale, giorno per giorno, mese per mese, tutte le attività in programma. Per facilitare la ricerca e l’orientamento nelle proposte, le iniziative sono raggruppate in dieci parole chiave che rappresentano altrettanti filoni tematici: Arte, Città mondo, Feed the planet, Kids, Media, Milano Creativa, Scienza e tecnologia, Solidarietà e no profit, Spettacolo, Well being. Triennale, ma quest’anno le icone verranno scelte dal pubblico tra 25 capolavori custoditi nei musei milanesi attraverso un sondaggio online sul sito expoincittà.com, a partire da oggi 2 febbraio. Il pubblico potrà votare le proprie icone preferite, cioè quelle che in base alla propria esperienza e sensibilità meglio rappresentano Milano, la sua storia, la sua identità presente, passata e, perché no, futura. Ogni persona potrà votare cliccando al massimo su 6 dei 25 capolavori proposti. Le sei icone scelte dal pubblico diventeranno poi il soggetto del ciclo d’incontri “Conversazioni d’arte” .
milano.corriere.it

Expo, il “ritorno” dalla primavera 2016

Expo “ritorna”. Dalla prossima primavera, infatti, il sito potrebbe essere di nuovo vivo e vivibile grazie al coinvolgimento della Triennale e un programma di eventi, a partire dal concerto del Primo maggio. Per la rinascita dell’area, la giunta della Regione Lombardia ha stanziato 50 milioni da utilizzare per il ‘dopo Expo’. “Con questa delibera – ha spiegato il presidente Roberto Maroni – abbiamo aggiornato l’adesione all’atto integrativo dell’Accordo di programma per la realizzazione di Expo 2015 per la fase transitoria. Abbiamo dato il nostro contributo, perché l’area non resti deserta e ci auguriamo che anche gli altri soggetti coinvolti contribuiscano”.
“Non possiamo permettere che quest’area resti vuota, se non per i tempi strettamente necessari per il dismantling. Da primavera lo riapriamo ai cittadini e ai visitatori e sarà nuovamente vivibile per tutti” ha aggiunto l’assessore regionale al Post Expo e Città metropolitana Francesca Brianza.
webitmag.it

Expo 2015, social film "Sicily in Expo"




Comunicato stampa – Siracusa 18 agosto 2015

Promuovere e fare conoscere la Sicilia attraverso i video e le immagini di chi la vive, l’ha vissuta o l’ha conosciuta anche durante una semplice vacanza, e vuole trasferire l’amore o le emozioni che questa Isola gli ha suscitato. Questa è l’iniziativa del Social Film dal titolo “Sicily in Expo”, che nasce dall’idea di promuovere e mettere in evidenza, in occasione di Expo 2015, l’offerta turistica attraverso la proiezione di un filmato che faccia risaltare e valorizzi le bellezze del territorio, del patrimonio storico, culturale e popolare insieme ai prodotti della terra e della tradizione culinaria siciliana, il tutto condito con la rappresentazione di momenti di vita quotidiana che vede la Sicilia e i siciliani protagonisti.
Il Video avrà la sceneggiatura del Social Film, risultante dalla raccolta e dalla selezione delle immagini che gli attori del territorio, siano essi semplici cittadini, Enti e associazioni, operatori economici, professionisti o amatori delle riprese video o fotografiche, potranno inviare con  format e modalità predefinite, e che verranno montate per rappresentare in formato social (cioè in maniera spontanea e veloce) le varie sfaccettature della Sicilia. L’obiettivo che si prefigge il “Social Film” è quello di rappresentare la Sicilia in maniera semplice e naturale, suscitando curiosità e interesse per una vacanza in Sicilia, consentendo altresì anche alle più piccole realtà produttive, che difficilmente saranno presenti ad Expo, un momento di visibilità.

Il contenuto del materiale inviato per partecipare a “Sicily in Expo”, sia esso video che foto,  è a  soggetto libero purché venga realizzato nell’ambito territoriale della Regione Sicilia. Ogni partecipante potrà inviare un video, con una durata massima di 60 secondi, o n. 5 foto.
Per la realizzazione del social film è nata una collaborazione, a titolo gratuito, con il musicista siciliano Mario Incudine che in questi giorni è in tour con il suo nuovo lavoro “ItaliaTalia”. La sensibilità di Mario Incudine, quale siciliano e amante della propria terra, lo ha portato a sposare l’iniziativa mettendo a disposizione le musiche sia per lo spot promozionale che per il Film.
Per partecipare (partecipazione aperta a tutti) ed essere protagonisti dell’iniziativa, basta collegarsi al sito www.siracusaturismo/sicilyinexpo e seguire le modalità riportate di registrazione e di invio del materiale, che dovrà pervenire entro il 7 settembre 2015.

“Sicily in Expo” è un progetto di Siracusa Turismo, che è una società a partecipazione maggioritaria della Camera di Commercio di Siracusa, e si occupa di promozione turistica  di valorizzazione del territorio sempre più in un ottica regionale.  L’iniziativa è stata selezionata, senza attribuzione di alcun contributo economico, nell’ambito delle attività promozionali che l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Sicilia sta realizzando in occasione di Expo 2015 nell’utilizzo di Piazzetta Sicilia.  Il Social Film “Sicily in Expo” verrà presentato e sarà protagonista a Milano in Expo 2015 e precisamente in Piazzetta Sicilia nei giorni del 19, 20 e 21 settembre.

Per la realizzazione del Social Film, Siracusa Turismo ringrazia tutti coloro che con le proprie competenze e professionalità stanno collaborando gratuitamente all’iniziativa,

Per informazioni: www.siracusaturismo.net/sicilyinexpo    
e_mail:  redazione@siracusaturismo.net
Tel. 0931.1756232
Spot di presentazione su                                   https://youtu.be/SSdrC0UrI5k

segnalazione web a cura di Turismo Culturale - turismoculturale@yahoo.it - http://viagginews.blogspot.it 
blogger: Giuseppe Serrone

Trivago

A Expo è la Festa del Gelato Coni e coppette gratis, annche alla birra o allo zafferano


Expo festeggia Ferragosto con la festa del gelato e un lungo elenco di iniziative come il carosello dei carretti di gelato alle 17 al Padiglione Italia, gli intagliatori che davanti allo spazio della Coldiretti formeranno con cocomeri e meloni la scritta 'Expo 2015' e poi distribuiranno fette ai passanti per quella che è stata chiamata una "maxicocomerata". Al padiglione "No farmers no Party" di Coldiretti, agrigelato direttamente dalla stalla al banmcone, oppure gelato con latte di capa

L'impegno non è solo dell'Italia: l'Iran propone il gelato allo zafferano, uno stand davanti allo spazio del Sudan permette di assaggiare quello al baobab, Rigoletto Gelato e Cioccolato e birra Poretti hanno creato il gelato alla birra, mentre il Messico ha ideato quello al mais. Per citare solo alcune delle opportunità per i visitatori del 15 agosto.

Fra assaggi gratuiti e novità gastronomiche ci sarà anche spazio per la solidarietà. Algida, Ice cream sponsor di Expo, regalerà gelati ai detenuti del vicino carcere di Bollate, con un appuntamento che diventerà fisso una volta alla settimana fino alla fine dell'esposizione. E nel sito venderà il cornetto Share the love a un euro, con parte del ricavato che servirà a finanziare dei progetti di Save the Children. Gelato alla birra al birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Expo) in collaborazione con Rigoletto Gelato e Cioccolato, che per l'occasione produce quattro diversi tipi di gelato alla birra.
ansa

Expo, viaggio tra ristoranti, street-food e padiglioni

Expo ha aperto i cancelli. Tra una visita ai padiglioni, un’occhiata a uno dei 9 Cluster e una tappa al Children Park con i più piccoli, i visitatori vanno a caccia di qualcosa da mettere sotto i denti. Prima di riprendere a camminare lungo il Decumano alla scoperta dell’Esposizione universale. Tra i 150 ristoranti al’interno degli spazi espositivi nazionali, i bar, i corner food & beverage, i chioschi e le postazioni street food c’è solo l’imbarazzo della scelta. A tre giorni dall’inizio, abbiamo raccolto alcuni scatti per raccontarvi cosa si mangia (e beve) a Expo. Al padiglione del Belgio si possono trovare, oltre a un’ampia scelta di birre, mini hamburger di carne e vegetariani e patatine con maionese al tartufo, taglieri di affettati e formaggi e crocchette di gamberetti
(A cura di Silvia Morosi)
Corriere della Sera

Expo: 400 mila visitatori in due giorni. Pugno duro con i black bloc

Sono stati più del previsto i visitatori arrivati a Expo nei primi due giorni, oltre 400.000. "Si tratta di numeri da record che ci lasciano entusiasti" ha commentato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. "Siamo andati al di là delle aspettative" ha confermato il commissario, Giuseppe Sala, annunciando che negli ultimi due giorni sono stati venduti un milione di biglietti.
A ventiquattro ore dalla festa di inaugurazione dell'Expo, alle felicitazioni del Premier e alle immagini delle Frecce Tricolori si sono sostituite le frasi di condanna e i video con auto e cassonetti in fiamme. La festa di 'Milano 2015' è stata in parte rovinata dai disordini dei manifestanti violenti ma, come ha detto Renzi, "gli italiani sanno benissimo da che parte stare: hanno sciupato la festa? Hanno cercato di rovinarcela. Ma quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare Expo. E Milano è molto più forte come spirito e determinazione di quello che questi signori pensano".
Insomma i No Expo hanno lasciato dietro di loro alcune vie e piazze squassate ma per il capoluogo lombardo è già il day after, e la città riparte. Un giorno delicato, sotto il profilo giudiziario, caratterizzato da un sottile gioco a guardie e ladri tra polizia e carabinieri da una parte, che passano al setaccio le immagini delle telecamere per cercare di identificare i manifestanti dei 'blocchi neri', che nel giorno dell'inaugurazione hanno offuscato le belle immagini della mattina, e che ora scappano alla chetichella accusati di 'devastazione'.

 "Molti violenti hanno già lasciato la città e tanti altri lo stanno facendo in queste ore", confermano gli investigatori. Dopo il fuggi fuggi al termine del corteo - che si è svolto il 1 maggio dalle 15 alle 20 partendo dalla Darsena e arrivando fino alla metro di Pagano - i contestatori dell'ala dura si sono ritrasformati tutti in bravi ragazzi o al massimo in innocui manifestanti. Molti dei black-bloc, infatti, dapprima vestiti di nero, si erano cambiati d'abito direttamente durante i tafferugli (particolarmente gravi tra piazza Cadorna e piazza Buonarroti, ndR), per poi mischiarsi tra la folla degli altri manifestanti nelle concitate ultime fasi della manifestazione o subito dopo, quando gli irriducibili dell'ala dura si erano ritrovati in Amendola-Fiera prima di sciogliersi e prendere la metropolitana. I loro abiti, e un intero campionario di accessori per la guerriglia urbana (LE IMMAGINI) , erano stati lasciati direttamente sul selciato, e nella notte erano stati rimossi, anche se tre molotov, ancora stamani, sono state scoperte in uno zaino in via Trivulzio, abbandonate. Gli investigatori della Digos e del Nucleo Informativo, quindi, stanno adesso monitorando il flusso degli antagonisti e contemporaneamente visionando in fretta e in furia decine di filmati nella speranza di poter magari ancora acchiappare qualcuno dei protagonisti delle violenze, qui o altrove. "Quelli che se ne sono già andati sono per lo più stranieri venuti in auto o in treno ma anche gente arrivata da altre regioni d'Italia - spiega un poliziotto - molti speriamo di identificarli a andarli a prendere a casa loro".

 
Dopo i 5 arresti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e la decina di indagati del 1 maggio, il giorno dopo gli scontri i carabinieri hanno denunciato altri 14 contestatori (di cui 10 con precedenti) che dovranno rispondere di porto di oggetti atti a offendere e detenzione di materiale esplodente, nonché di devastazione e saccheggio. Erano stati fermati, durante il deflusso post-corteo nelle stazioni della metropolitana. L'inchiesta sulle violenze, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Piero Basilone, è stata aperta con l'ipotesi di reato di devastazione, a cui si potrebbe affiancare anche l'accusa di incendio. Nel frattempo, è stato scarcerato e va verso l'espulsione il tedesco di 27 anni arrestato martedì scorso nell'ambito delle perquisizioni della Digos come attività preventiva in vista dell'apertura dell'Expo. Per l'uomo, Daniel Frank, il gip di Milano Ilaria De Magistris ha convalidato l'arresto e ha emesso come misura cautelare il divieto di dimora, ma non il carcere. E' stato convalidato dal gip anche l'arresto di una italiana di 20 anni, accusata di resistenza e lesioni perché giovedì scorso, sempre nel corso di una perquisizione, ha colpito al volto un agente: nei suoi confronti è stato emesso un obbligo di firma. Il contenimento delle violenze dei black-bloc e dell'ala dura del movimento No Expo, ieri a Milano, è stato merito delle forze dell'ordine ed è certamente motivo di orgoglio per i vertici della Questura, la cui strategia, in sostanza, è stata efficace, come sottolinea oggi una nota di via Fatebenefratelli: "Nessuno dei manifestanti e nessun cittadino estraneo alla manifestazione è rimasto ferito o è stato ricoverato. Gli stessi 11 contusi lievi tra le forze dell'ordine sono stati medicati sul posto per le contusioni subite". E la città ha già ricominciato a pensare ai prossimi sei mesi.


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Piatti in miniatura in omaggio a Expo Specialità da tutto il mondo in dimensioni lillipuziane

(ANSA) - MILANO, 5 FEB - Spaghetti e ravioli al vapore, tortilla e feijoada, piatti e prodotti tipici dei 5 continenti in dimensioni lillipuziane, da assaporare con gli occhi, sono l'omaggio a Expo dei miniaturisti italiani, che si ritrovano il 7 e l'8 febbraio all'hotel Michelangelo di Milano per l'XI edizione della loro rassegna Miniaturitalia.
    E visto che Milano è da sempre la città che ospita la convention annuale degli appassionati di riproduzioni in scala 1:12, Admi (Associazione Dollshouse e Miniature Italiane) ha pensato di omaggiarla con un progetto dedicato a Expo. I vari piatti saranno inseriti in una struttura lunga 2 metri e mezzo, con una nicchia per ogni continente, dove verranno imbandite delle tavole di mini specialità culinarie da tutto il mondo.
    Come ogni anno, la rassegna prevede anche un concorso, che questa volta ha per tema il giardinaggio, con delle piante esposte dal vivo che i miniaturisti sono chiamati a riprodurre nel modo più preciso possibile.(ANSA).
   
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