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Moda. Germanier nella Haute Couture

 Germanier nella Haute Couture. Il designer svizzero Kevin Germanier ha portato in scena la sua visione iper-decorata e coloratissima di un’Alta Moda che prosegue ed eleva la filosofia basata sull’upcycling dell’omonima linea di prêt-à-porter. Così, il deadstock di Dior, Yves Saint Laurent e Oscar de la Renta — tra le etichette che sbucavano da alcuni dei capi — si è trasformato in un’intricatissima e audace espressione di lusso, tra cascate di perline, lamé lavorato a crochet e rafia per silhouette architettoniche. L’uso pittorico e disinibito del colore e la sperimentazione con materiali e texture hanno sancito l’ingresso di Germanier nel mondo Couture nel segno di un’originale voce stilistica, promotrice di precise istanze ambientali oltre la superficie ultra glamorous.
in https://www.harpersbazaar.com/
 

Sofia Coppola racconta l'alta moda di Chanel


 Il volume ripercorre la storia dell'alta moda di Chanel dall'inizio del XX secolo a oggi.  Aveva solo quindici anni Sofia Coppola quando entrò per la prima volta per uno stage estivo nello Studio di Creazione Chanel a Parigi. Questa esperienza "indimenticabile", a detta della regista, ha segnato l'inizio di un rapporto duraturo con la maison, arricchito nel corso degli anni da numerose collaborazioni. L'ultima è questo affascinante libro in cui la regista, fedele al suo stile unico di collage e assemblage, racconta per immagini la storia dell'Haute Couture Chanel.

    Da Gabrielle Chanel a Karl Lagerfeld e Virginie Viard, questo volume riunisce in 450 pagine gli amici della maison e le modelle iconiche di ogni decennio, vestite con capi Chanel Haute Couture, immortalate dai più grandi fotografi. Ideata con il supporto di Chanel e disegnata da Anamaria Morris per Joseph Logan Design, Chanel Haute Couture è co-pubblicata da Éditions 7L e Important Flowers, la casa editrice di Sofia Coppola presso la maison Mack. Rilanciate nel 2023, le Éditions 7L sono dedicate alla pubblicazione di opere che riflettono e celebrano lo spirito eclettico del loro fondatore, Karl Lagerfeld, spaziando dalla letteratura alla fotografia, dalla moda al design.
    Mack è una casa editrice indipendente di libri pluripremiati su arte contemporanea, fotografia, cinema, teoria critica e architettura. Fondata nel 2010, Mack collabora con menti creative e istituzioni pionieristiche in tutto il mondo e si distingue per il rigore e la cura che caratterizzano ogni fase del processo di creazione di un libro. Vanta un elenco dinamico di marchi editoriali, tra cui A24, Judd Foundation, Important Flowers e SPBH Editions.
    Important Flowers di Sofia Coppola è un marchio editoriale che porta nel mondo dell'editoria libraria la voce unica della regista, scrittrice e produttrice. Selezionati e curati personalmente da Coppola, i libri ne riflettono gli interessi in diverse aree di competenza, toccando cinema, fotografia, arte e moda, ciascuno progettato dallo studio Joseph Logan Design.
    Important Flowers è stato annunciato come marchio editoriale di Mack nel dicembre 2024.
   

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Moda Autunno Inverno 2025 2026. Tra toni acidi, delicati pastelli e color block, preparatevi a una stagione vitaminica

 Dimenticatevi i classici colori della stagione, quelli che riprendono un panorama di colline toscane in ottobre o di zucche di Halloween allineate sul portico in legno di una dimora cozy del New England.L’Autunno Inverno 2025 porta con sé un colpo di scena cromatico senza pari: più technicolor, più pastelli, più acidi e brillanti del previsto. Come se le passerelle avessero deciso, in coro, di rovesciare la regola del guardaroba sobrio invernale e regalare alla stagione fredda la saturazione di una tavolozza estiva. La lezione arriva in primis da Anthony Vaccarello per Saint Laurent, che ha portato in passerella la più intensa sequenza di look a colori della sua carriera: ametista, mandarino, verde smeraldo e pavone, fucsia, scarlatto e giallo citrino, il tutto declinato in satin lavati e jersey tecnici, senza orpelli, con una libertà di movimento che annulla ogni rigidità e pone tutta l’attenzione sulle forme.

elle.com

Sanremo Moda al casinò: la scalinata diventa glamour e accende la città


Stile Artigiano è di Moda” si è preso la scena sulla scalinata del casinò. Un giorno di incontri, poi il defilè. Folla assiepata per il momento glamour della città. Abiti, modelle e modelli protagonisti. Al microfono Cristiano Gatti con Melita Toniolo.

Le modelle e i modelli, preparati dal comparto benessere Confartigianato, hanno sfilato con i capi dei maestri sartori italiani. Sul palco la cantante sanremese Monia con la sua band. I ballerini di Asd J & D Dance di Sanremo hanno animato la scalinata. Luca Viale aka Joker Dj ha accompagnato la discesa dei modelli lungo la scalinata. In passerella gli atelier e le sartorie: Atelier La Rouche (La Spezia), Signurì Atelier (Torino), Atelier Sanvenero (Savona), Daritex Sport (Bergamo), Hussain Harba (Torino), Il Punto a Mano (Bari), Nanaleo Clotherapy (Bari), Neris Style (Padova). Con loro Paola Roberto con OgiGioielli (Genova), Franco Puppato (Venezia), Sartoria Perrera (Novara), Tommaso Tedesco (Verona).

Nel pomeriggio il teatro del casinò ha ospitato il convegno-dibattito “Intelligenza e creatività artigianale al tempo dell’AI”, moderato dal giornalista Giuseppe Brindisi.

Sul palco il professor Stefano Zecchi. Sguardo filosofico e culturale sul rapporto tra intelligenza umana, creatività e macchine. Poi Luca Litrico, maestro sarto dell’omonima sartoria di Roma. Tradizione in prima fila, identità custodita, apertura all’innovazione senza scosse di stile. Ha chiuso Moreno Vignolini, presidente di Confartigianato Moda. Visione d’insieme sul settore, sfide per le imprese artigiane nella transizione tecnologica: «L’AI come strumento, non come sostituto. La sartoria resta mano, occhio e misura». La rotta è stata tracciata a Sanremo. L’evento rientra nel progetto “Filiera Locale: insieme per un futuro sostenibile”. Obiettivo: valorizzare la produzione agricola e favorire la cooperazione tra le attività del territorio. Trentasei i soggetti coinvolti tra enti, aziende e associazioni. In prima fila l’Azienda Speciale della Camera di Commercio Riviere di Liguria, capofila. Confartigianato Imperia organizza Stile Artigiano.
LA STAMPA

Nostalgia canaglia: il ritorno delle spalline imbottite anni ’80 dalle passerelle Autunno-Inverno 25/26


Le spalline imbottite sono di nuovo ovunque: giacche, cappotti e camicie si scolpiscono per disegnare un inverno dalle spalle larghe.
Sono tornate. E questa volta hanno le spalle larghe sul serio. Le spalline imbottite, regine indiscusse della moda anni ’80, oggi riprendono posto in prima fila sulle passerelle dell’AutunnoInverno2025-2026. E lo fanno a testa alta, e spalle ancora più alte. Da Working Girl a Dynasty, passando per la Madonna di Who’s That Girl e i look più iconici di Grace Jones: fanno ritorno sulle passerelle facendosi notare, oggi come ieri.
Oversize, squadrate, scultoree: non servono solo a strutturare la silhouette, ma a scolpire un’identità. Per cappotti, blazer, ma anche bluse e camicie, portando con sé tutta la loro carica iconica.
iodonna.it

Mediterranean Fashion Week: moda e territorio

Torna per la sua terza edizione Mediterranean Fashion Week”, l’evento che unisce l’alta moda internazionale alla promozione del territorio pugliese, attraverso un messaggio di rinascita e speranza. Dal 6 al 10 settembre 2025, le città di Lecce, Mesagne e Taranto si trasformeranno in un palcoscenico a cielo aperto, ospitando 35 brand provenienti da ogni angolo del mondo – dal Sud America all’Asia, passando per l’Europa – che presenteranno le loro nuove collezioni in luoghi simbolo del Salento.

“Mediterranean Fashion Week” non è solo una vetrina per la creatività globale, ma un vero e proprio strumento di rigenerazione sociale e ambientale. L’evento intende infatti accendere i riflettori sulla profonda trasformazione del paesaggio salentino, segnato dalla devastazione della xylella. Per questo, l’intera manifestazione sarà dedicata al tema della rinascita e ricostruzione dell’ecosistema locale.

La cultura del territorio deve essere preservata, e la moda si pone come un potente strumento per raggiungere questo obiettivo, catalizzando l’attenzione di un pubblico trasversale, giovane e meno giovane. Pertanto, la manifestazione darà ampio risalto anche ad altri elementi distintivi della tradizione salentina, come la musica e l’artigianato locale. I dettagli dello spettacolo, però, rimarranno una sorpresa da scoprire durante l’evento.

L’evento

A testimoniare questa narrazione, la settimana della moda sarà arricchita da una mostra fotografica unica nel suo genere, che verrà inaugurata sabato 6 settembre, alle 20, presso il Giardino Giaconia, Mura Urbiche di Lecce. “Radici di Bellezza”, a cura del fotografo Luciano De Marianis, racconterà attraverso le immagini i 10 anni di storia e i profondi cambiamenti del Salento, offrendo uno sguardo intimo e potente sulla resilienza del territorio. Al vernissage seguirà l’Openig Party dell’intera manifestazione.

Ma l’impegno di “Mediterranean Fashion Week” si concretizza anche in un gesto simbolico e tangibile. Per ogni designer che parteciperà, sarà piantumato un giovane ulivo. Questa iniziativa, volta a sensibilizzare il mondo della moda sull’importanza della riforestazione, celebra quest’albero non solo come simbolo del paesaggio pugliese, ma anche come il più forte produttore di ossigeno. L’ulivo sarà l’elemento focale in ogni sfilata, a ribadire il legame indissolubile tra moda e territorio.

Le location sono state scelte per raccontare la visione futura di “Mediterranean Fashion Week” senza mai tralasciare le radici: a Lecce domenica 7 settembre, alle 21, le sfilate si terranno nella suggestiva Piazza Mazzini, a Mesagne, la scelta è ricaduta sull’incantevole Piazza Orsini dove l’evento si svolge lunedì 8 settembre alle 21, mentre a Taranto, martedì 9 settembre, alle 21, la cornice delle passerelle sarà il prestigioso Palazzo D’Aquino.

Oltre alle sfilate, la settimana della moda offrirà un importante educational tour della costa salentina. Nelle cinque giornate dell’evento, saranno organizzati diversi shooting fotografici in luoghi iconici del Barocco leccese e non solo, trasformando gli scenari più suggestivi in set esclusivi per le collezioni dei designer.

In passerella, nelle tre serate, Andrea Garmendia Knit Wear Day, Elghanja Couture, Anastassiya Romanova, Blink By Radi Lazarova, Leyli Khaidova, Marina Banovich, Sanja Veličković, Statidanymo Di Daniela Taddeo, Atelier Fabio Porliod, Periada Batik, Atelier Lucia Di Roberta Pellegrino, Istituto Cordella, Aspara, Brand Jaidarlym, Kadam.Kz Brand & Gulzhan Niyetkhabyl, Irina Svetlichnaya, Federico Hetch , Lola Aslonova, Azimova Muborok, Nilufar Mannapova, Mirella Fernandez, Miama, Elghanja Couture, Timur Tursulkulov, Fedra, Couture Di Federica D’andria, Anastassiya Romanova, Andrea Garmendia Knit Wear Night, Cristina Cabana, Marina Corazziari, Fany Moda, Gavhar Daulanova, Mia Touche.

L’evento gode di un prestigioso parterre di media partner, tra cui RaiNews.it e RaiNews24, le emittenti americane FNL Network e l’argentina Imagen de Moda.

 

Giorgio Armani e Parigi, una storia d’amore

Parigi, 6 settembre 2025 – “A Milano mi sento a casa: ho il mio lavoro, i miei amici e tutto il necessario per nascondermi dentro me stesso. A Parigi è l’opposto: la città ha una vitalità enorme, è un’enorme bolla di energia che ti riempie di adrenalina e ti costringe a uscire allo scoperto”. Giorgio Armani e Parigi: una storia d’amore iniziata quando il futuro stilista era un ventenne appena approdato da Piacenza, costruita successo su successo nel corso dei decenni, e mai smentita. Soltanto la malattia l’ha tenuto lontano dalla “città del cuore”. “È la prima volta che non sono a Parigi mentre c’è in corso una mia sfilata, e me ne rammarico moltissimo”, disse nel luglio scorso, alla vigilia dei defilé di Noir séduisant, la sua ultima collezione di haute couture. Il quartier generale a Ville Lumière Il suo quartier generale nella Ville Lumière era lo splendido palazzo al numero 60 di rue François 1, nel cuore del “triangolo d’oro” fra gli Champs-Elysées e avenue Georges V. Lo aveva acquistato nel 2014 e per lui quell’indirizzo era qualcosa di speciale, la materializzazione di un sogno: “Quando sono qui è come se mi tuffassi in un altro mondo, in un’atmosfera di eleganza eccentrica e di gioia di vivere assoluta”. Un altro luogo importantissimo nella sua mappa parigina è il complesso che sorge al 149 di boulevard Saint-Germain: l’Emporio Armani, quattro piani in cui trovano spazio un caffè, un ristorante stellato, una boutique e una sezione dedicata a “beaux livres” sulla moda, l’architettura e la fotografia. Lì s’innalzava fino a pochi mesi prima la massa un po’ sinistra del “Drugstore”, ampio spazio che comprendeva una sala cinematografica, una farmacia, una tabaccheria e un bar-ristorante: Armani l’aveva comprato dal magnate francese della pubblicità Marcel Bleustein-Blanchet. Fece tirar giù tutto senza tanti complimenti e il 22 gennaio 1998 inaugurò il nuovo edificio, elegante ed essenziale com’è nel suo stile. L’accoglienza della città non fu delle migliori: gli intellettuali della rive gauche lo accusarono di aver messo in piedi una sorta di circo Barnum nel quartiere che era stato di Sartre, gli ecologisti criticarono l’“oltraggio urbanistico”, i conservatori deplorarono la scomparsa del cinema e della tabaccheria. Armani ci rimase malissimo. E quando raccontai in un articolo tutta la vicenda, mi scrisse una lettera per ringraziarmi di aver “capito il senso della sua operazione”: purtroppo a volte – aggiunse – le lezioni di uno straniero non sono tollerate in Francia.

Quotidiano Nazionale

Come indossare i fiori nell’Estate 2025


 Anche abiti, top e pantaloni vanno in vacanza. Ma le ultime fashion news parlano chiaro: non importa dove ti trovi, le stampe fiori vincono sempre, soprattutto su costume intero e bikini. Durante la giornata in spiaggia o in una passeggiata nel centro storico. In una cerimonia all’aperto o a una cena vista mare con le amiche. Questo look è comunque una certezza, e si indossa letteralmente dalla testa ai piedi. L’importante, è che sia in accordo con il tema dei graphic florals sofisticati di tendenza adesso.

Romantici: dal costume all’abito a fiori

Anche se luglio è quasi finito, i saldi estivi possono ancora riservare delle gradite sorprese. Soprattutto in questo periodo dell’anno, in cui puntualmente torna di moda il tema fresco e romantico per eccellenza. Ideali per tutte le ore del giorno, dalla colazione all’aperitivo e oltre. I fiori disegnati o 3D, devono essere comunque vistosi. Sull’abito canotta di lunghezza maxi (Stella McCartney) o sul tubino modello bustier (Dolce&Gabbana).

Nel reparto dei pezzi chiave imprescindibili non possono mancare il blazer leggero monopetto (Rosso35), la canotta bianca impreziosita da petali tridimensionali (Tory Burch), i pantaloni a vita alta con gamba ampia e cintura in tessuto (Emme Marella).  ispirati alla utility chic: linee semplici, altezza comoda e stile vibrante. Punta tutto su stampe che sembrano fotografate, oppure su motivi floreali astratti. Da abbinare, come fa Chloé in sfilata, a un set di elementi come il top bianco panna e le mules con il tacco color carne.

iodonna.it

Ometsey, il brand simbolo di eleganza silenziosa che guida il futuro della moda africana

 

Ometsey è il brand simbolo di eleganza silenziosa che guida il futuro della moda africana. In occasione di Africa Fashion Week London 2025, abbiamo parlato con la designer, Darkwaa Edna: «il mio obiettivo è creare capi che ispirino chi li indossa a essere una leader»

Ometsey non è semplicemente un marchio di moda, ma una dichiarazione d’intenti radicata nell’identità e nella storia personale della sua fondatrice, Darkwaa Edna. Il brand nasce in Ghana nel 2017 e porta un nome carico di storia e significato: “Ometsey” nella cultura Ga-Adangbe, un gruppo etnico del Ghana, è il nome attribuito alle primogenite femmine. Nella cultura Ga, popolo costiero del Ghana con radici profonde nella tradizione orale, queste figure incarnano il concetto di Atsɛɛ, ovvero la guida saggia e responsabile. Le primogenite non sono soltanto le prime a venire al mondo, ma rappresentano un pilastro simbolico: sono leader naturali, mentori, protettrici e colonne portanti dell’intera comunità.

Nella tradizione, il loro ruolo va oltre il nucleo familiare: partecipano alle decisioni collettive, mantengono viva la memoria degli antenati e custodiscono rituali e proverbi che tramandano la saggezza delle generazioni. In contesti come le cerimonie di outdooring (la presentazione ufficiale del neonato alla comunità), la primogenita ha spesso un ruolo di primo piano, poiché simboleggia continuità e stabilità.
vogue.it

Nell’Autunno 2025, il mondo fashion esce dalle passerelle per entrare nei musei, nei palazzi storici, nelle case-museo delle grandi maison

 

Non solo shopping: : le mostre moda da non perdere nell’Autunno 2025

Non solo shopping e tendenze. Tutte le mostre moda da non perdere nell'Autunno 2025, per fare il pieno di ispirazione (e di vera classe)

Rivelandosi in pieno per ciò che è da sempre: una forma d’arte capace di raccontare il presente. E di evocare il passato per immaginare il futuro. Le mostre a tema moda di questa stagione sono nuove narrazioni visive, esperienze immersive inaspettate, incontri profondi tra creatività e cultura.

A rendere tutto ancora più potente sono le location: Roma, Londra, Parigi, ma non solo. Le città simbolo di eleganza e storia, ospitano queste esposizioni in spazi iconici e carichi di fascino. Ecco perché visitare queste mostre ha un significato profondo, che va ben oltre l’effimero. Attraversando secoli di storia in un dipanarsi di tessuti, silhouette, forme e simboli. Per vedere da vicino il modo in cui arte, design e costume si influenzano a vicenda. In contesti che, già da soli, valgono il viaggio.

Le mostre moda da non perdere nell’Autunno 2025

Finite le vacanze, non c’è tempo per la nostalgia. Il modo migliore per rientrare in pista è pianificare dei pit-stop che uniscano l’utile al dilettevole. Dove l’amore per la moda è un fantastico pretesto per concedersi un viaggio – breve o lungo che sia – nei mesi autunnali. Quando le temperature sono perfette per esplorare le location più chic e suggestive. Dalla Domvs Bvlgari a Kensington Palace fino ai saloni parigini dedicati a Paul Poiret. Ogni mostra è pensata come un dialogo tra il contenuto e il contenitore. In cui l’allestimento diviene parte dell’opera, amplificando il significato delle creazioni esposte. Che siano gioielli d’archivio, abiti reali o visioni di pura e semplice avanguardia.

Nel cuore di Roma, tra le mura della Domvs Bvlgari di via Condotti, si apre un mondo sospeso tra sogno e realtà. La nuova mostra della Maison svela la sua anima estetica attraverso materiali d’archivio e scatti visionari. Fotografie che reinterpretano gioielli, orologi e oggetti iconici con eleganza e immaginazione. Scorci antichi, suggestioni surrealiste e frammenti di quotidiano si intrecciano in un racconto visivo che celebra il legame profondo di Bulgari con arte e cultura. Una vera immersione nel lusso onirico, incastonato nel centro storico della Città Eterna.

Dietro ogni abito, c’è un codice. E ogni codice è una piccola rivoluzione. La nuova mostra Dress Codes a Kensington Palace, nella capitale inglese, svela i segreti della Royal Ceremonial Dress Collection. Dieci mila oggetti del vestire, che spaziano in 500 anni di moda di corte. Tra regine, principesse e icone intramontabili del fashion britannico, vanno in scena gli abiti storici indossati da Elisabetta II, Vivienne Westwood e la Regina Vittoria.

Senza dimenticare alcuni outfit di Lady Diana che hanno fatto epoca, come il tailleur rosso dello stilista britannico Jasper Conran indossato (con guanti, collo e pochette neri) nel novembre 1984. In esposizione anche molti  pezzi mai visti prima, come un court dress giapponese dei primi del ’900. E, visto che il futuro è già qui, ci sono anche le creazioni targate Gen Z, che reinterpretano in chiave attuale i dress code del domani.

A oltre un secolo dalla sua ascesa, il leggendario couturier torna protagonista a Parigi. Con una mostra che ne ripercorre la carriera e lo stile rivoluzionario. E ne celebra lo spirito visionario con un allestimento immersivo, multisensoriale, teatrale, che rende Fashion is a Feast al Musée des Arts Décoratifs diversa da ogni retrospettiva precedente. Una lunga sfilata di capolavori, e allo stesso tempo un’esperienza che restituisce in dettaglio la sua idea di moda come arte totale.

Oltre 550 opere tra abiti, accessori, illustrazioni, arti decorative, profumi e persino suggestioni gastronomiche. Raccontano un universo estetico lussuoso e audace, dove ogni dettaglio parla di libertà creativa. Dalla Belle Époque ai ruggenti anni ’20 del primo Novecento, la mostra costruisce un ponte ideale tra il passato e il presente, mostrando l’impatto duraturo di Poiret sui grandi designer contemporanei come Christian Dior o Alphonse Maitrepierre.

iodonna.it

Sogno Romano. L'ispirazione moda per la stagione in arrivo dal servizio moda del nuovo numero di Elle




Sogno Romano. L'ispirazione moda per la stagione in arrivo dal servizio moda del nuovo numero di Elle

in elle.com
 

Un’esperienza immersiva che unisce fashion, musica e lifestyle durante la Milano fashion week


Si chiama B-Iconic ed è un nuovo format dove sfilate, dj set, concerti e performance live si fondono in un unico racconto creativo, pensato per celebrare la nuova generazione di brand e il lifestyle contemporaneo. B-Iconic è in agenda il 23 e 24 settembre, presso i Magazzini Generali, in via Pietrasanta 16, a Milano e debutterà durante la Milano fashion week.

Realizzato in collaborazione con Magazzini Generali, il format, si legge in una nota, "è una piattaforma strategica di visibilità e crescita per designer emergenti, costruita attorno a tre pilastri: visibilità strategica (sfilate immersive, storytelling emozionale e produzione contenuti multicanale); espansione internazionale (rete globale e consulenza per l’accesso a mercati chiave) ed empowerment creativo, ossia supporto stilistico e commerciale per posizionare i brand con forza e coerenza".

Il format accoglie una selezione di stilisti italiani e internazionali, con focus su lusso accessibile, street couture, avant-garde e moda sostenibile.

Gli ideatori del format sono Giulio Di Sabato, fondatore di Sari Spazio Showroom e presidente di Best Showroom, Simone Ruggeri, ceo di Caremoli & Ruggeri, agenzia milanese di comunicazione moda e Mitch Mihic, fondatore di Milk & Roses Fashion, esperto di wholesale, sourcing e strategia globale.

fashionunited.it

Il look total white trés chic di Miriam Leone a Venezia 2025


Grazia

Miriam Leone è arrivata a Venezia e il suo arrivo è stato salutato dai flash dei fotografi e dall'entusiasmo dei suoi fan! Giunta alla Mostra del Cinema per presentare il film "Amata" film diretto dalla regista Elisa Amoruso, e che la vede recitare accanto a Stefano Accorsi e alla giocane Tecla Insolia, Leone ha sfoggiato un look candido e trés trés chic! 
La scelta dell'attrice? Un elegante completo composto da giacca boxy con bottoni a contrasto e minigonna abbinata color panna firmato dal marchio di culto per le fashion addicted Blazé Milano, celebre tra le milanesi chic (ma ormai non solo!) per le sue giacche e i suoi completi sartoriali dall'allure contemporaneo. Come sotto giacca Miriam ha indossato un top sottile in maglia del marchio Sa Su Phi, una seconda pelle, perfetta per la stagione.
Un outfit dal sapore molto "francese", che strizza l'occhio ai completi bon ton degli anni Sessanta ma con un twist decisamente attuale!
Ma anche gli accessori non erano certo da meno: una borsa compatta a mano in pelle lizard e slingback abbinate, entrambi color verde oliva marchio Aquazzura, brand di luxury shoes amato dalle star.
Infine occhiali da sole Ray Ban e gli immancabili gioielli della linea Tubogas firmati Bvlgari, maison di gioielleria di cui Miriam è ambassador.
Un look che esprime al meglio la quintessenza dello stile di Miriam: semplice, elegante ma al contempo fresco e disinvolto!


 

Fashion Pills: giovedì e l'eleganza di Venezia incarnata da Luisa Spagnoli


Grazia

(Credits: courtesy of press office)

“Venice at Midnight” è la nuova poesia notturna firmata Luisa Spagnoli. Un omaggio a Venezia, alla sua bellezza sospesa tra acqua e stelle, che diventa cornice di una femminilità magnetica e luminosa.

Abiti lunghi che sfiorano l’aria, bluse leggere come veli, jumpsuit ricamate da piogge di micro paillettes: ogni look sembra catturare i riflessi della laguna e trasformarli in pura seduzione. Il velluto e il pizzo tornano protagonisti con un’allure sofisticata, mentre la palette gioca con neri profondi, bagliori dorati e lampi notturni dal fascino ipnotico.

Le silhouette scolpite e i dettagli couture raccontano una donna che vive la notte come un palcoscenico, tra grazia e potere, romanticismo e decisione. Un invito a perdersi nelle calli illuminate dalla luna e brillare come un segreto sussurrato tra le onde. #VeniceAtMidnight

Torna Afrobrix . Culture afroitaliane musica e moda conquistano Brescia


Via dal 5 settembre a Brescia alla sesta edizione Afrobrix, il primo festival italiano dedicato all’afro discendenza. Musica, cultura, arte, moda e cinema per valorizzare tutte le realtà afrodiscendenti e afroeuropee partendo dal contesto socio-culturale in cui queste vivono. La mission di Afrobrix, che si concluderà il 7, vuole da un lato sviluppare la multiculturalità, intesa come pluri appartenenza culturale e identitaria, dall’altro promuovere l’inclusione e l’interazione tra le comunità 2G e la cittadinanza bresciana. Afrobrix esprime la bellezza e l’importanza dell’afrodiscendenza come componente sociale eterogenea, multiforme e complessa, come una forza capace di arricchire e trasformare cultura, arte e le società nel loro insieme.

Una festa aperta a tutti per celebrare quella cultura "Che ha origini in Africa ma che ormai fa parte anche della tradizione italiana grazie alle seconde e terze generazioni. Sperimentiamo nuove forme ed espressioni comunicative in una società che – lo si voglia o no – è fatta di saperi, tradizioni, arte e spiritualità di più tradizioni", commenta direttore artistico Fabrizio Colombo.

Ad aprire l’edizione 2025 Babacar Faye, aka gotha, artista emergente di 23 anni nato a Brescia da genitori senegalesi. La sua musica è rap di strada, che sottolinea le difficoltà dei ragazzi della sua generazione (immigrati e non) ad adattarsi e trovare una strada propria.

Info: www.afrobrix.it

in quotidiano Nazionale


Moda 2025, iuno dei migliori look delle star al Festival di Venezia. Leni Klum

 

Leni Klum in Intimissimi
Cosmopolitan

Moda 2025, uno dei migliori look delle star al Festival di Venezia. Barbara Palvin


 Barbara Palvin in Intimissimi

Cosmopolitan

La moda reagisce al calo di vendite per abiti e borse: investe in ospitalità


Da Dolce&Gabbana a Fendi, i nuovi progetti per hotel, ristoranti stellati e spiagge, che si aggiungono alle linee di cosmetici

ilsole24ore

Moda Make up. Gli Anni 80 sono tornati


La moda non si smentisce mai e, ancora una volta, ecco che sono tornati dei trend del passato: è revival Anni 80, ma con un twist moderno
Chi si illude che le mode siano passeggere o solo una questione di novità sbaglia di grosso. Ne è la prova il make up Anni 80, di cui abbiamo già avuto un assaggio, ma che prossimamente vedremo ovunque. Audace e colorato, è destinato a dominare la scena cool dei prossimi mesi.

Tanto le tendenze moda quanto le tendenze beauty rappresentano lo Zeitgeist, lo Spirito del Tempo, ma sono dei cicli. Dei cicli che, a distanza di venti o trent’anni – a volte di più, se si pensa al corsetto – tornano in scena, come i revival Anni 90 e Y2K. L’ispirazione spesso è lapalissiana, ma il risultato finale non è mai didascalico.

Anzi, spesso è il dettaglio che fa la differenza.
La bellezza degli Anni 80

L’estetica degli Anni 80 rispecchiava perfettamente il periodo storico: la moda, il trucco e i capelli erano un riflesso dei cambiamenti socioculturali di un decennio segnato da eccessi, ambizione e ridefinizione dei ruoli di genere.

Il make up Anni 80 era scenografico e audace e le acconciature voluminose erano il risultato di una filosofia di vita all’insegna del più è meglio, ma erano anche uno strumento di autoaffermazione e visibilità. Il trucco Anni 80 e i capelli scenografici erano il mezzo di espressione individuale e sociale, nonché una delle espressioni più iconiche del massimalismo.
Il make up Anni 80 oggi

Negli Anni 80, proprio come oggi, il viso è una tela dove esprimersi liberamente, il palcoscenico di creazioni audaci e massimaliste dove dominavano la ricchezza del pigmento e la vibrante intensità dei contrasti.

Ombretti blu, viola, verde dal finish metallico, frosty o neon: gli Anni 80 non avevano di certo paura del colore. L’eyeliner è nero, ma nessuno si nascondeva davanti a una matita occhi colorata e a tanto, tantissimo mascara.
amica.it

L’arte delle collaborazioni nella moda: dalla collab alla co-creazione di valore


 Se la moda è intrinsecamente arte, allora è anche da sempre terreno fertile per le sinergie creative: un tempo queste si manifestavano come profonde unioni artistiche, mentre oggi, il panorama delle collaborazioni moda 2025, è molto più complesso. In primis perché siamo passati dal concetto di collaborazione alla più smart e spesso effimera collab. Oggi, tuttavia, l’industria sembra cercare una nuova direzione, tornando a valorizzare il lungo periodo e una figura emergente, l’Ambassador-co-autore. Nome ibrido, che potrebbe causare confusione, questa figura si occupa di incarnare i valori di un marchio e diffonderli attraverso la propria visibilità. L’evoluzione di questi sodalizi riscopre la co-creazione artistica oltre il puro marketing, in un’industria che, nonostante la recessione, cerca nuove forme di espressione e significato.

Genio artistico e collab commerciale: storia delle collab moda

Le collaborazioni moda hanno radici storiche profonde, spesso nate da un’autentica affinità artistica. Tuttavia, nel tempo, la natura di queste unioni ha subito una metamorfosi. Il termine collab è diventato sinonimo di operazioni più legate al marketing che al design puro. Si tratta spesso di arbitraggi ideati affinché le due parti si muovano verso il pubblico dell’altra, generando notizia, clamore e un apparente movimento in avanti, anche quando l’industria è in recessione.

sempi come le tute in velluto Mayo Couture prodotte da Juicy Couture x Kraft, o il gelato gusto ranch di Hidden Valley x Van Leeuwen, mostrano come il valore principale di queste operazioni risieda talvolta nel comunicato stampa, un tipo particolarissimo di storytelling, atto più a risignificare piuttosto che a raccontare. 

L’era dell’ambassador-co-autore: riscoprire l’arte di lavorare insieme 

In questo panorama, tuttavia, le collaborazioni si modificano e si trasformano ulteriormente, facendo strada al fenomeno dell’influencer marketing. Raggiunge il suo picco intorno al 2018, e già oggi sta mostrando i primi segni di stanchezza. Uno dei motivi cardine di questa tendenza risiede nel fatto che i consumatori, oggi, cercano qualcosa di più profondo di un’icona monolitica o di un fattore shock effimero. Nel 2025 i consumatori apprezzano maggiormente le partnership a lungo termine e gli allineamenti creativi, piuttosto che collab e capsule collection.

Per questo motivo emerge una nuova figura ibrida, l’Ambassador-co-autore. Questa tipologia di professionista non si limita ad indossare il prodotto, bensì agisce come co-creatore e catalizzatore di una cultura comunitaria. In questo senso, la focalizzazione si sposta da immagine all’adeguamento sulla narrazione, sintomo di un ritorno a pratiche più lente e pensate. 

Co-creazioni: nuovi orizzonti per le collaborazioni moda 2025

Questo desiderio di co-creazione autentica si riflette in diverse sinergie contemporanee che elevano la moda a forma d’arte. Così avavno fatto Jeff Koons x Louis Vuitton del 2017, collaborazione discussa e criticata, eppure di grande successo. La casa di moda ha lanciato la collezione Masters, ispirata ai capolavori della storia dell’arte, da Da Vinci a Van Gogh, Monet, Manet, ricreati e firmati da Koons e stampati sulle borse e accessori iconici. Koons ha utilizzato gli accessori LV come una tela bianca sulla quale costruire la propria arte, dimostrando come anche l’arte alta possa essere indossata e resa accessibile. Il suo approccio, per alcuni oltraggioso, ha generato un successo mediatico planetario.

Al contrario si muovono brand come Levi’s che ha iniziato la sua collaborazione con Sacai, unendo il denim iconico all’estetica giapponese decostruita e stratificata. Ancora Birkenstock si è unita a Maharishi per creare sandali che fondono comfort ed abbiano urban edge, esplorando il rapporto tra natura e tecnologia.  Il futuro della moda nel non si basa più solo sul clamore generato dal marketing, ma sulla capacità di costruire narrazioni significative e artistiche, che coinvolgano i consumatori non solo come acquirenti, ma come parte di una comunità creativa. Le partnership che riescono a fondere autenticamente arte e brand, superando la mera operazione commerciale, sono quelle destinate a lasciare un segno duraturo, nutrendo l’anima dell’arte che vive nella moda definendo le collaborazioni.

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